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Equivoco

By 24 Marzo 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono cose normali durante il sesso.

Alimentavano un fuoco.

Ci dicevamo cose che normalmente tenevamo per noi, io magari le raccontavo quanto sognavo di vederla andare con un’altra ragazza, magari la sua amica Federica, lei mi raccontava di come sognasse di avere 2 uomini tutti per lei o di vedere dal vivo due gay.

Le parole però rimasero tali per 4 anni.

La nostra storia andava bene, anche quando io finii l’università e lei rimase a studiare fuori, i nostri brevi momenti assieme erano ancora intensi, ancora vivi, la coppia funzionava, nonostante la distanza.

Ogni mese prendevo almeno un aereo per lei, e spesso, per fare qualcosa di diverso, iniziammo a viaggiare.

Le nostre parole, le nostre fantasie, si spostarono. 

“Quando siamo a Verona facciamo questo..”

“Quando andiamo a Barcellona lo faremo, davvero stavolta”

Parole, che, come sempre, rimasero tali.

Per il suo compleanno le regalai 5 giorni a Roma, ma decisi di passare ai fatti, le avrei fatto un regalo che sarebbe stato indimenticabile.

Organizzammo il viaggio, tutte le tappe classiche, ma per l’ultima sera ingaggiati un uomo.

Lo contattai su un sito di incontri, scegliendolo dopo un’attenta selezione.

Lui era bello, curato, con un bel fisico, di colore e ben dotato, il perfetto amante per la mia Francesca.

Lo pagai, e lo pagai tanto, ma sapevo che ne sarebbe valsa la pena, lei mi avrebbe amato come non mai, e la mia fantasia già volava. 

Lei per gratitudine sarebbe andata con una ragazza, avrei realizzato quella che poco prima, consideravo una fantasia irrealizzabile, e tutto sarebbe migliorato, la distanza avrebbe pesato meno, le gelosie dettate dal non vedersi per tanto tempo sarebbero scemate. 

Pensai anche che raccontando e romanzando bene la storia, agli occhi dei miei amici, sarei diventato un eroe, eliminando ovviamente la parte col ragazzo pagato a mie spese. 

Durante tutta la vacanza il cuore batteva a mille, non pensavo ad altro, l’idea di un bel cazzo grosso dentro di lei, e di lei che godeva come mai prima d’ora, era assuefante, non riuscivo a pensare ad altro. 

Pensavo in continuazione che doveva godere con un ragazzo di colore, con un cazzo enorme, non ruscivo a capire il perché, ma sentivo che era la cosa giusta.

Il quarto giorno lei era vogliosa, si buttò a letto, ma le dissi di stare male. 

La volevo carica al massimo e dovevo esserlo pure io.

L’ultima notte arrivò. 

Con lui ci dammo appuntamento davanti all’albergo. 

Sentivo il cuore battermi dentro le orecchie. 

Francesca iniziò a farsi la doccia, vederla spogliarsi, sapendo quello che stava per accadere mi faceva impazzire, volevo masturbarmi, volevo fare l’amore con lei, ma dovevo resistere. 

Lei sapeva che saremmo andati a cena in un ristorante tipico, e con lei sotto la doccia scesi ad incontrarlo. 

Era perfetto. Jeans e camicia bianca, ma quei vestiti non gli sarebbero serviti.

Gli spiegai il piano in ascensore.

Lui salii e rimase fuori dalla camera.

Rientrai ed aspettai. Andai da Francesca, che ancora nuda si stava truccando. 

Iniziai a toccarla, mi disse di smetterla quasi infastidita e la mia fantasia viaggiò, la immaginai infastidita con me e flirtare con altri uomini davanti a me con l’intento di tradirmi per darmi una lezione per non averla soddisfatta.
Tornai in me, queste idee erano strane ma eccitanti, ma non ci pensai, stava per accadere qualcosa di incredibile.
Il mio cuore esplodeva.

Entrai nel bagno e nascosi il dentifricio, mi spogliai ed entrai dentro la doccia. 

Chiesi a Francesca di andare a andare alla reception e farcelo dare, e che io era già nudo e non potevo. 

Lei scese.

Calcolai i secondi che doveva impiegare per raggiungere l’ascensore. Avvertii il mio nuovo amico di entrare, gli aprii mentre ero totalmente nudo e lo feci aspettare in bagno, gli chiesi anche di iniziare a spogliarsi. Mi infilai nella doccia e mi sciacquai in fretta e furia.

Il panico mi colpì, Francesca poteva tornare in qualsiasi momento e sarebbe potuta entrare per portarmi il dentifricio e vedere un’estraneo nudo in bagno con me.

Lo feci entrare nella doccia con me, e non riuscivo a non fissarlo, non avevo mai visto un cazzo cosí grande in vita mia dal vivo.
Lui capii e mi fece una battuta, dicendo di finire di lavarmi.

Francesca tornò ma non entrò in bagno, uscii dalla doccia ancora nudo, in piena erezione e le chiesi di spogliarsi, avevo voglia di lei, c’era ancora tempo per il ristorante.

Lei si tolse tutto e lo fece n fretta. 

Forse non aveva tanta voglia. Inizia a baciarla, a stuzzicarla. Sapevo cosa fare, cosa toccare.

Iniziai a parlarle di una ragazza che avevo visto per strada, di come sarebbe stata perfetta per lei. 

Lei assecondò il mio gioco. 

Esagerai parlando di questa ragazza, che neanche avevo mai visto.

Lei mi provocò. 

“o vorrei un bel ragazzone” mi rispose lei.

Le chiesi di descrivermelo..

Mi descrisse esattamente l’uomo che ci aspettava nudo nella doccia.

Il cuore batteva a mille e il mio cazzo non era mai stato cosí duro.

Le chiesi di andare sotto la doccia.

Non so cosa pensava, non riuscivo a trattenermi. 

La baciai, le dissi che l’amavo.

Apri la tenda della doccia. Lei urlò, ma le misi una mano davanti alla bocca da dietro.

Le dissi che era per lei.

Lei rimase immobile, la mia mano dalla sua bocca passò al seno.

I suoi occhi caddero sul suo cazzo.

Si riprese, dalla mano che avevo sul suo seno sentivo il suo cuore battere forte quanto il mio.

Lei si inginocchio ai suoi piedi, prese in bocca il suo enorme sesso e lo divorò avidamente.

Lui le poggiò la mano sulla testa, portandola verso di lui sempre più velocemente.
Mai la vidi succhiare così il mio. 

Rimasi li a guardare, col cazzo in mano, non sapendo cosa fare.

Mi avvicinai a lei, sperando che lei lo mettesse in bocca, che si occupasse di me, ma iniziai a sentirmi a disagio, lei mi ignorava.

Non sapevo che fare, rimasi li a guardarli, lui ansimava mentre l’odore di sesso permeava il bagno.
Lei si staccò finalmente.
Pensai che adesso toccasse a me, ma lei si mise in piedi, girandosi verso di me.
Le sue mani avvolsero il suo corpo, stringendo i suoi seni.
Lei rideva, eccitata, mi prese il viso e mi avvicinò e lentamente avvicinò il suo viso al mio.

Mi baciò appassionatamente, e io ricambiai.
Le misi le mani sui fianchi ed iniziai a toccare il suo stupendo corpo, ma quando la mia mano si poggiò sul suo culo sfiorai accidentalmente il cazzo che lei aveva appena tolto dalla sua bocca.
‘Ti piace?’ Mi chiese.
Rimasi in silenzio. Non mi era piaciuto, avevo amato quel bacio, così sporco, così sbagliato.
Lei prese la mano del suo nuovo amico e lo portò a letto.
Io li seguii.

Lei li sedette a letto, aprii le gambe ed iniziò a toccarsi.

Io e lui rimanemmo in piedi davanti a lei.
In confronto al suo il mio cazzo sembrava minuscolo.
‘fottimi’ disse a lui invitandolo con le dita.

Lui si avventò su di lei, con forza, niente preliminari, niente dolcezza, iniziò a scoparla brutalmente, lasciandomi in piedi a guardarli, come se non esistessi, come se non fossi importante. 

La mia nudità mi faceva provare vergogna, iniziai a capire di essere un terzo incomodo, ma allo stesso tempo, non ero mai stato così eccitato.
La mia mano si poggiò sul mio cazzo, e iniziai a toccarmi, con i loro gemiti che alimentavano la mia eccitazione.
Non mi ero mai sentito così.
Lui rallentò il ritmo, lei urlava più forte, andava più a fondo, ma più lentamente, fino quasi a fermarsi, con lui rimanendo dentro lei.
Iniziarono a baciarsi con passione, come due amanti innamorati, lui scese e iniziò baciandole il seno.
‘’Non ho mai avuto un’uomo come te’ disse lei e la mia mano andava sempre più forte.
Lui lo tirò fuori, e si mise in piedi, Francesca sapeva cosa voleva, si inginocchio di nuovo ai suoi piedi e lei mise in bocca quell’enorme cazzo incominciando a menarlo.
Io e lui venimmo quasi in contemporanea.
Il mio seme scivolò tra le mie mani, il suo seme nella gola di Francesca.
Con ancora qualche residuo sulle labbra si avvicinò a me.
Mi baciò.
Non ero mai stato così umiliato ed eccitato allo stesso tempo.
‘Mi ami?’ mi chiese lei

‘Si’ le risposi
Tornò dal suo nuovo amico, con un dito raccolse un ricciolo di sperma ancora attaccato al suo cazzo.
Se lo spalmò sul suo neo sotto il capezzolo.
‘Provalo’
Le ripulii il seno senza pensarci, era quello che lei volevo, e che io, senza saperlo, volevo.
Mi sedetti su una poltrona della camera, lui si rivestii ed andò via senza dire nulla.
Francesca si diresse subito sotto la doccia senza dirmi nulla, lasciò la porta aperta e la vidi masturbarsi sotto la doccia, io nuovamente seduto sulla poltrona.

Non ci parlammo. Non cenammo.
Ci mettemmo a letto, io le detti le spalle, ero turbato, non capivo cosa avessi provato.
Lei mi abbracciò da dietro

‘Grazie amore, questa serata era quello che ho desiderato per tutta una vita, lo sapevo che ti sarebbe piaciuto guardarmi’

Non le dissi nulla.
Come potevo dirle che dovevamo scoparla in due?
‘Non vedo l’ora di rifarlo amore’
‘Anch’io’

 

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