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Racconti Erotici Etero

Esperienza squallida

By 10 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Anche stamane si ripete il rituale, mi sveglio con il cazzo duro e le palle gonfie pronte ad esplodere, come sempre provo a coinvolgere la donna che ormai da troppo tempo dorme al mio fianco, le tocco il culo ed infilo la mano dentro le sue mutandine e con un dito esploro la sua figa; ho un leggero sussulto: è bagnata, forse ci scappa qualcosa. Anche oggi mi sono illuso, non si rimedia proprio nulla, mia moglie mi guarda, mi sorride, mi concede un bacio sulle labbra e si alza ignorando la mia incontenibile erezione.
Prepara il caffè e me ne porta una tazzina lasciandola sul comodino, si chiude in bagno e scompare per un’ora circa.
Rimango solo a letto e squallidamente come un adolescente alle prime armi mi faccio un sega, la solita sega che ogni giorno che passa diventa più triste e insoddisfacente, mi pulisco con un kleenex, bevo il caffè e mi rimetto dormire fino a quando non arriverà anche per me l’ora di alzarsi.
Tutto è stato rispettato nel minimo particolare: avance, rifiuto, sega e sonnellino ristoratore.
Ma oggi nel sonnellino tra sega e sveglia mi balena un’idea (non è certo la prima volta che ci penso) ma decido che comunque vada la metterò in pratica: andrò a scopare con un puttana, le darò quello che mi chiede e senza preoccuparmi del suo piacere o di altre fesserie simili penserò solo al mio piacere e finalmente farò sesso proprio come un animale, in piedi, dietro un cespuglio con i calzoni scesi alle caviglie, pretenderò anche di incularla.
Chi starà leggendo queste righe penserà allo squallore della mia situazione , un uomo adulto, sposato che in teoria dovrebbe avere una vita sessuale appagante costretto a sognare di andare con un puttana per fare quello che sua moglie dopo più di dieci anni di matrimonio ancora non riesce e non vuole dargli.
Chiusa la parentesi.
Mi alzo, mi lavo, mi vesto e con questo pensiero vado al lavoro, per tutto il giorno penso al momento nel quale finalmente svuoterò i mie coglioni. All’ora di pranzo quasi non riesco a mangiare dall’emozione, ripeto proprio come un adolescente che sa che di la a poco finalmente metterà il suo cazzo dentro un figa calda e bagnata e non nel palmo della sua mano.
Di pomeriggio al lavoro non riesco a fare nulla, aspetto con ansia l’ora di chiusura per tornare a casa.
Torno a casa, mia moglie non c’è, sicuramente sarà per negozi nelle vie del centro. Mi lavo accuratamente, mi cambio e per l’occasione prendo anche la macchina grande.
Mi avvio nelle vie del peccato, individuo una puttanona negra che mentre passo con la macchina mima un pompino, mi fermo e chiedo quanto prende, mi dice trenta euro in macchina e cinquanta a casa (sua), le dico che sono disposto a spendere i cinquanta per andare a casa sua ma lei deve prenderlo in culo. Per il culo vuole settanta euro, non ci sono problemi, vada per i settanta ma ho voglia di troncare il cazzo nel culo d una donna.
Ci avviamo in macchina verso casa sua, il viaggio sembra interminabile, ogni tanto lei allunga la mano e mi accarezza nella zona della patta io per tutta risposta le infilo una mano in mezzo alle cosce, e, con vergogna, devo ammettere di provare un poco di ribrezzo, penso al fatto che tocco una sua parte intima dove probabilmente oggi stesso diverse persone hanno già goduto, chissà se tutti con la protezione o meno. Ma non importa la decisione è presa, andiamo avanti, fino in fondo. Mi rendo conto che è proprio vero che noi maschi ragioniamo con il pene, e che davanti alla possibilità di una scopata non ci ferma proprio nulla.
Arriviamo a casa sua, entriamo e mi trovo in uno squallidissimo appartamento di periferia, arredato in maniera molto fortunosa e con un bagno che non ha niente da invidiare, dal punto di vista igienico, a quello di una stazione ferroviaria. Le chiedo comunque di darsi una ‘rinfrescatina’ e intanto l’aspetto seduto su una sedia sporca da fare paura.
Esce dal bagno nuda nella parte inferiore del corpo, mi si mostra davanti agli occhi un culo spaventosamente enorme, una montagna di cellulite come mai mi era capitato di vedere in vita mia. Mi indica la camera da letto, la seguo ed entro; viste le premesse pensavo peggio, odora per fortuna di pulito e lei con mio grande stupore stende sul letto delle lenzuola usa e getta. Probabilmente prova un certo schifo nei confronti dei suoi clienti e non intende dormire nella stessa biancheria dove prima sono stati dei porci dalla pelle bianca. Tutti pensieri alti e nobili, contrastati però da una non celabile tensione nella zona del basso ventre. La testa va da una parte il cazzo da un’altra, e come anche voi immaginerete è il cazzo che vince: si va dove lui decide.
Siamo nella sua stanza mi invita a spogliarmi, mi tolgo solo i calzoni e le mutande, come già detto sono già in tiro e lei senza grande fatica mi infila un preservativo di colore rosso, lo pulisce con un kleenex e comincia a farmi un pompino. La blocco immediatamente, ho paura di venire subito e con quello che ho pagato mi seccherebbe non poco: ho altre intenzioni. Per perdere tempo le chiedo di sdraiarsi e mostrandomi la sua figa che si faccia un ditalino (mi sto scoprendo guardone). Cazzo sto per venire solo guardando. Saranno passati dieci minuti da quando siamo entrati in camera, mi sembra che lei cominci a mandare segnali di insofferenza. Passo all’attacco, la invito a mettersi a pecorina ad allargare le chiappe e finalmente infilo il mio cazzo nel suo culo. Entra senza nessuna difficoltà, dopo poco tempo, veramente poco, vengo dentro di lei. Non so se mi è piaciuto, immediatamente mi dico che tra quello che ho appena fatto e la mia sega quotidiana non c’è poi tutta questa differenza. Mi sono soltanto fatto una sega dentro una donna, brutta e sconosciuta.
Mestamente mi rivesto e tristemente torno a casa, dove trovo mia moglie che prepara la cena. Mangio senza appetito. Guardo la TV e verso le undici mi preparo per la notte. Mi lavo per bene e lascio il bagno libero a mia moglie. Mi corico, il sonno mi sta vincendo quando entra in camera mia moglie con solo la casacca del pigiama e la parte inferiore del corpo nuda, in altre circostanze avrei cominciato a leccarle la figa e poi a scoparla fino a quando non la sento venire, oggi mi ricorda soltanto la puttana negra con cui sono stato poche ore fa. Ma anche ora è il cazzo ad averla vinta, mi sarebbe piaciuto resistere per dimostrare che il sesso si fa e si decide in due, che non ho mai delegato a mia moglie la decisione sul quando si deve o non si deve fare, e via, un altro mezzo pompino un’altra chiavata, un’altra sborrata dentro un preservativo. Un’altra dormita che mi condurrà dritta dritta ad un’altra sega mattutina.
Che vita di merda.

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