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Fine delle ferie di una famiglia porca

By 3 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Finita l’estate in paese c’era l’usanza di festeggiare l’evento in piazza. Erano gli ultimi scampoli di agosto e la festa durava per tutta l’ultima domenica del mese: banda in piazza, carne alla griglia, bagno di mezzanotte e suoni e canti.
Io, Lele, ragazzo ventiduenne con mio fratello Fausto, 25 anni e mia sorella Luisa di 19 eravamo con i nostri amici mentre papà Massimo e mamma Claudia erano con amici e parenti in piazza. Quella sera avevamo mangiato parecchio e soprattutto bevuto. Eravamo in spiaggia e, dopo il bagno di mezzanotte, decidemmo di rilassarci un po’, anche per smaltire un po’ del buon vino che aveva accompagnato la nostra cena.
Dopo quasi due ore di relax anche la baldoria in paese iniziava a chetarsi, così decidemmo di riavviarci verso il centro per recuperare il resto della famiglia e tornare nella nostra villetta.
Siamo sempre stati una famiglia legatissima negli affetti. Papà era il maschio di casa, protettivo e innamorato della sua dolce moglie e dei suoi splendidi figli. Era un omone alto e anche robusto, che non dimostrava per niente i suoi quasi 50 anni, grazie anche a un fisico tonico seppur in sovrappeso, allenato da ore di palestra e di lezioni di ballo con mamma. Lei era la donna di casa, sempre premurosa verso di noi e follemente innamorata di suo marito. Non molto alta, mora e con un fisico un po’ abbondante, ma sempre piena di allegria e di buonumore contagioso. Io e Fausto non eravamo molto diversi, se non per questioni anagrafiche. Tutti e due scuri di carnagione (soprattutto ora con l’abbronzatura), io con i capelli lunghi alle spalle e nero corvino, mentre lui castano scuro e con i capelli sempre a spazzola, fisici tonici per via delle sessioni di nuoto a cui ci dedicavamo nei pomeriggi dopo il lavoro. Luisa era invece la signorina di casa, un po’ civettuola se vogliamo, ma una splendida ragazza nel pieno della maturità, con i capelli lunghissimi e due occhi penetranti, due seni svettanti e sodi e un fisico da sballo, nonostante avesse preso da mamma in quanto ad altezza. Ma si sa che spesso il vino buono sta nella botte piccola’

Ci radunammo quindi tutti e cinque in piazza e papà ci disse che quella sera anche nonno Flavio e nonna Fernanda avrebbero dormito da noi vista l’ora tarda e che sarebbero partiti l’indomani dopo essersi riposati da noi.
Come detto prima, la nostra famiglia è sempre stata molto legata e unita, ma da quando la nostra piccola di casa è diventata maggiorenne le cose sono diventate diverse. Da circa due anni infatti questo legame che ci unisce ha fatto sì che spesso si giocasse in casa fra di noi nudi. Siamo sempre stati molto liberi di girare senza veli fra le mura domestiche. Solo che noi giovani avevamo gli ormoni sempre a mille e sicuramente vedere un cazzo o una fica creava eccitazione. E poi mamma e papà non si sono mai troppo preoccupati di non far sentire i gemiti e le urla a noi altri membri della famiglia durante le loro lunghe sessioni di sesso.

Quindi da qualche tempo abbiamo preso anche a fare sesso fra noi. è un segreto che resta nascosto tra le pareti delle nostre stanze ma che ci fa sentire ancora più affiatati come famiglia. Non è sesso fine a se stesso, ma voglia di scoprire l’altra persona in tutto, con sentimento e passione, anche nelle ‘pratiche’ più spinte e porche. Così, mentre la piccola Luisa ancora cresceva, io e mio fratello abbiamo iniziato a provare il piacere della fica, quella della mamma, con la presenza o meno di papà. Già, perché la cosa che ci faceva imbarazzo inizialmente era che papà non si preoccupasse se era presente o meno con noi insieme alla mamma. Ci spiegò però fin da subito che quello che lega lui a mamma è qualcosa che nessuno può sciogliere, è un amore indissolubile e saldo, basato su fiducia e stima che si sono dimostrati fin da giovani, da fidanzati. E poi, l’amore che noi figli proviamo per lei, come per papà stesso, è diverso, seppur ‘famigliare’, dal suo. Compiuti i 18 anni anche Luisa dunque entrò a far parte di questa cerchia privilegiata di famiglia, con lo stesso amore che ha legato prima noi ai nostri genitori.

Papà, che era stato un hippie da giovane, non aveva mai voluto far differenze tra i sessi, trovandosi bene a scopare sia con donne che con uomini e anche dopo il matrimonio frequentava con mamma coppie di amici, alcuni dei quali bisessuali. Venne quasi naturale per me e Fausto quindi essere mentalmente aperti ad accettare e vedere nella più assoluta normalità la bisessualità come un completamento del sesso. Non solo verso quello opposto ma anche verso il suo simile. La filosofia di papà era che solo una donna sa far realmente godere una donna così come solo un uomo sa dove colpire per far godere un altro uomo.

Ci avviammo dunque a casa e, non avendo ancora sonno, eccitati dalla baldoria della festa, ci mettemmo io con i miei fratelli alla tv a giocare e i miei con i nonni si sedettero al tavolo per una sana partita di pinnacola.
Dopo un po’ mamma ci propose di bere qualcosa di fresco visto il caldo che ancora attanagliava questa rovente estate. Proponemmo delle birre, visto che di vino ne avevamo già sorseggiato parecchio quella sera a cena. Eravamo tutti in costume da mare: i maschi tutti in slip, tranne papà in boxer, mentre mamma e nonna con un costume intero e Luisa un bikini non molto innocente, a dire il vero.
Fu proprio il costume galeotto della sorellina che diede, per così dire, inizio alle danze. Bevendo la birra ‘a canna’ si era versata dell’acqua di condensa della bottiglietta direttamente sul pezzo del reggiseno. Papà glielo fece notare: ‘Luisella, hai le gocce di acqua proprio sui capezzoli’, disse sorridendo. E lei: ‘Pa’, che ci posso fare? Sbrodola la bottiglia”. Nonno, saggio qual è, si intromise nel discorso. ‘Meno male che è solo la bottiglia che sbrodola’.’. Ci fu una risata generale, in seguito alla quale Fausto disse: ‘Perché nonno? Vorresti che sbrodolasse qualcos’altro?…’. ‘Beh vedi, visto che oggi è giorno di festa che male ci sarebbe?’. E allungò la sua mano sulla coscia di nonna che le sedeva di fianco. Vispa e esperta com’è, la nonna non si fece cogliere impreparata e aprì le gambe. Gli occhi del nonno brillarono mentre soprattutto i miei e quelli di Fausto posero il loro sguardo sull’interno cosce di nonna: era bello gonfio; doveva avere una bella patatona la nonna. Non avevamo ancora mai avuto occasione di scopare con lei ma qualcosa nell’aria sembrava suggerirci che quella sera avremmo fatto una nuova conoscenza. Per lo più infatti le sue scopate con il nonno erano state solo con mamma e papà.
Papà si accorse degli sguardi bramosi che uscivano dalle orbite mie e di mio fratello e disse: ‘Ragazzi mi sa che stasera conoscerete un’altra bella ficona, vero nonna Fernanda?’. Fausto disse: ‘Papi sarebbe un onore finalmente’.’.

La situazione si può dire che precipitò presto. Fausto si avvicinò alla nonna e, seduto per terra, le spostò il costume in modo da infilarlo in mezzo alle grandi labbra. Ne uscì una vagina carnosa, gonfia e depilatissima, luccicante di voglia. ‘Ti piace nipotino porcellino?’, esordì lei. ‘E’ stupenda nonna’. Posso?…’, intendendo voglioso di leccarla. La nonna allora mosse il sedere quasi in punta alla sedia, alzò le gambe divaricate poggiando i piedi sul tavolo e offrì il suo paradiso alla lingua fraterna. Fausto si accucciò lì in mezzo e iniziò a leccare sapientemente quella pesca succosissima mentre nonna iniziava a gemere. Nonno si spostò per vedere meglio la scena sedendosi a fianco a me sul divano. Ero nel mezzo perché a lato avevo anche Luisa. Mentre guardava voglioso sua moglie donare le sue grazie a mio fratello, nonno mi si avvicinò se possibile di più e, posata una mano sul mio pacco, iniziò a massaggiarlo. Luisa intanto aveva tirato fuori dal reggiseno le tette e iniziava a roteare i capezzoli duri e scuri tra il pollice e l’indice, alternando poi anche delle toccate all’interno dello slippino del costume. Mamma si avvicinò invece a papà e, sedutasi sulla sua gambe, strusciava il culo il più possibile vicino al cazzo di papà. Nonna ormai gemeva ad alta voce: ‘Nipotino che lingua’. Lappa bene dentro la fica di nonna. Scopami con la lingua’.’. Mio fratello ci sapeva fare, la sua lingua era maestra del godimento, anche per i culi come il mio e quello di papà. Iniziai a sentirmi molto eccitato e, preso il viso di nonno, lo voltai verso di me e lo baciai. Immediatamente le lingue si incrociarono saettando una con l’altra, suggendosi la saliva di bocca in bocca e mescolandola. Era così tanta che era un piacere ingoiarla. Nonno vide che mi piaceva e mi fece stendere sul divano, mi fece aprire la bocca e, inginocchiato al mio fianco, colava direttamente la saliva nella mia. Luisa si alzò dal divano e di sdraiò vicino al pacco di nonno: spostò il costume in modo da far uscire le palle e iniziò a ciucciare e leccare quelle noci che nonno teneva al caldo nello scroto. Le aveva davvero enormi, poche volta ne avevo visto di simili e lui stesso sapeva che sia io che Fausto avevamo un debole per loro. Mamma a vederci così, si alzò da papà e venne verso di noi, abbassò il costume di nonno dal sedere e iniziò a leccarlo. Sentendo la punta della lingua intorno al suo orifizio anale, il nonno emise un gemito e aprì meglio le gambe: ‘Sììì figlia mia’. Sei una troia come tua madre’ leccami il culo’. Senti come si schiude ai tuoi colpi di lingua’, disse infoiato. Papà si era avvicinato intanto a Fausto mettendo anche lui la lingua in mezzo alle cosce di nonna. Iniziarono così praticamente a limonarsi sul suo sesso, ormai fradicio sia di umori che di saliva. Leccavano le grandi labbra a turno, ciucciavano il clitoride dividendoselo da buoni amici, scendevano fino al solco delle chiappe per lubrificare anche l’ano di lei, che continuava a contorcersi e a gemere. A un certo punto nonna prese la testa di papà e la spinse contro la sua fica: ‘Porcone mio godooooooo!!!!! Aaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh sìììììììììì maiale scopami con la lingua e le ditaaaaaa!!!!!’, urlò. Papà beveva con foga i liquidi che la figona di nonna emetteva e li passò con un bacio appassionato a Fausto. Iniziarono così a limonare anche loro, palpandosi ormai i cazzi che tendevano i tessuti dei costumi all’inverosimile. Si spostarono e si misero a 69: papà iniziò a ciucciare il cazzo di mio fratello, mentre lui si dedicava principalmente alle palle e al culo paterno. Nonno intanto era ormai ben intostato anche se il suo pisello era ancora sofferente nel costume. Lasciò me e Luisa e si avvicinò alle spalle di papà: ‘Fausto, guarda ora che fa nonno’. E in un colpo solo lo infilò nell’intestino di papà che emise un oooooooooooohhhhhhhhhhhh di goduria. In effetti papà era molto aperto analmente, come noi d’altronde: non esistevano ruoli tra noi e dopo aver provato i cazzi nelle nostre prime esperienze, passammo a scoparci con oggetti, in doppia o infilandoci la mano.
Il cazzo di nonno quindi sprofondò nel culo di Massimo che, guardando Luisa, la invitò ad avvicinarsi. ‘Lecca le palle di tuo fratello maialina e anche il culo’ sai che Fausto gode se gli si lecca il culo e si ciuccia il cazzo contemporaneamente’.
Quasi come un automa infoiato, la mia sorellina iniziò a lambire le palle e il culetto di mio fratello con la lingua, alternando la penetrazione anche con le dita.
Fausto, bloccato quasi sotto il peso di papà che gli stava sopra, poté solo aiutarsi con le mani ad aprirsi le gambe, agevolando l’opera della sorella.

In breve l’atmosfera stava diventando bollente: Luisa intenta a infilare le dita in culo a Fausto, papà Massimo sopra di lui a 69 che lo spampinava e intanto il nonno dietro che lo scopava. Io e mamma ci unimmo a nonna per un bacio di fuoco; mamma disse: ‘Visto che la saliva di nonno ti piace così tanto, ora prova anche le nostre maiale di un figlio’. L’appellativo poco elegante mi fece rizzare ancora più il cazzo, al ché mi tolsi il costume del tutto e il mio cazzo svettò pulsante e depilato in aria. A turno quindi mamma e nonna iniziarono a ciucciarmi dalla cappella ai coglioni, mentre l’altra mi donava la sua lingua e la saliva. Io ricambiavo con trasporto ma con il passare dei secondi mi sentivo sempre più arrapato: iniziai così a sputare loro in bocca e loro di rimando fecero lo stesso. Non sempre la saliva finiva in bocca, ma anche sulla faccia, per cui animalescamente veniva leccata.

Papà a un certo punto esordì dicendo: ‘Nonno, il tuo su e giù nel mio culo mi stimola la vescica’. Devo andare in bagno.’ Ma nonno, da maiale patentato e con esperienza quel era, rispose: ‘Eh no bello. Resti qui. Il tuo culo mi piace troppo da scopare per interrompermi. Piscia qui!’. Non capii più niente a quell’esclamazione. La passione era diventata propria di animali e non esseri umani per cui, se ancora c’era un poco di ritegno in quella stanza, subito svanì alle parole di nonno.
Fausto subito disse: ‘Pa’, pisciami in bocca’ Ho sete e non posso alzarmi a prendere la birra’.
‘Brutto porco di un figlio frocio, allora prendila in bocca.!’, e rivolto a Luisa: ‘Troietta di una bambina mia’. Vieni qui sotto e fammi vedere come lecchi la piscia di papà dalla bocca di tuo fratello’. La zoccoletta si avvicinò così alla bocca di Fausto e insieme si leccavano le bocche mentre la piscia di Massimo cadeva ora gocciolando, ora spruzzando, ora schizzando letteralmente a getti, secondo il suo piacere. Cagnolina com’è però, si era messa in posa a pecorina a fianco al nonno. Fu così che il maiale le disse: ‘Piccola scrofetta di una nipotina, è così che si istiga il nonno? Ho una certa età e se mi fai venire queste voglie mi viene un infarto!’, guardandole le fichetta ormai libera anch’essa del costumino.
‘Nonnino me lo dicono tutti i miei amici che la mia fichetta è da infarto!’, ribatté la maiala. ‘Davvero?? Allora fa’ sentire’, disse nonno. Le sue dita andarono ad intrufolarsi nella giovane carne della nipotina, depilata e gonfia come quella della nonna anche se più acerba, seppur di cazzi ne avesse già visti moltissimi, oltre a quelli di casa.
Infilava un dito dopo l’altro in quell’antro fradicio di umori e papà disse: ‘Porcella di papi, ora fammi godere il cazzo con la tua passera!’, e, toltosi il cazzo di nonno, andò alle spalle della zoccola infilandole in un sol colpo il suo bastone in fica. Così la maiala si faceva scopare contemporaneamente dal cazzo paterno e dalle dita di nonno: ‘Ooohhhhh sìììììì, godooooo” sbattetemi come una troiana!!! Papi amo il tuo cazzoneeeeeeeeeee!!!!’ urlava come una bestia. E papà spingeva ogni volta di più, tirando fuori il cazzo e infilandolo nuovamente, andando a colpire il collo dell’utero della femmina in calore che ululava di goduria.
Trovatosi libero da papà, Fausto si rivolse a mamma: ‘Mamma troia vieni qui, impalati sul tuo figlio di troia!’, si sdraiò e aspettò che lei vi si sedesse sopra. Si pose di fronte a lui cosicché nonna, messasi in mezzo, donava a entrambi fica e culo alle loro lingue a gambe scosciate come la peggiore puttana. ‘Che lingueeeee, mi fate sbrodolare porciiiii!!!! Sìììììì, mmmmmmmmmmmmmhhhhhhhhhh, ooooooooohhhhhh che bocche!!!! Siete due sanguisughe!!!!!!!!!!!!!!!!!’. In modo scherzoso mi rivolsi a nonna porgendole il mio cazzo: ‘Stai zitta battona e ciuccia!’. E lei: ‘Mmmm nipotino che porco, trattare così una signora”. ‘Sì la signora delle troie, succhia baldracca!! Mmmm che bocca da pompinara che hai nonna’. Ecco da chi ha preso la puttana di mamma!’, dissi ormai in preda alla foga del sesso e senza alcun ritegno. Difatti papà, quasi offesosi per gioco, mi appellò: ‘Brutto figlio di puttana di un finocchio! è così che si tratta la mamma??!!’, sbraitò. E io: ‘Ma papi, se è puttana mica è colpa mia! E poi se solo sentissi che fica calda che ha mi daresti ragione’. ‘Ah sì’, disse lui, ‘allora fammi provare’. Si pose dietro di lei e quasi senza fatica infilò pure il suo cazzone in fica a mamma. ‘Nooooo due cazzi in fica nooooo!!!! Così non mi tengo piùùùù, mi volete proprio cagna!!!!’, si lamentò la porca. ‘Sì mamma’. Sei la più troia della puttane’. Senti come ti scopiamo io e papà. Pa’ sento il tuo cazzone che struscia sul mio. Che godimento!!’. E papà come ringraziamento iniziò a sputarmi. La tenevo in bocca, la mischiavo alla mia e poi la risputavo a lui, non preoccupandomi se la ricevesse in bocca o in faccia. Così iniziammo a slinguare e sputarci io con mamma e papà: la saliva filava sui nostri corpi stretti in una morsa di amore porco e incestuoso. Luisa intanto, mantenuta la sua posizione a pecora, si faceva stantuffare dal cazzo di nonno. Era così bagnata che si sentivano i colpi delle sue palle battere sulla passera. Nonna era davanti a lei a gambe aperte e le disse: ‘Nipotina, fammi vedere se sei porca come me, sangue del mio sangue. Voglio la mano!’. Luisa non era più in sé. Travolta dagli orgasmi provocati dal cazzo di nonno, slinguazzava la vagina di Fernanda infilando un dito dopo l’altro. In poco tempo la mano entrò in quella caverna fino al polso con nonna che urlava goduria: ‘Troietta fottimiiiiii, aprimi la ficaaaaaaaaaaaa, scopa questa troiaaaaaaaa”” sììììììììììììììììììì, godoooooooooooo puttanaaaaaa ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!’, e venne spruzzando letteralmente sborra di fica direttamente nella bocca affamata della nipote. Fausto intanto aveva fatto sdraiare nonno a terra e si era seduto sulla sua bocca: ‘Nonnino senti che culo caldo che ha il tuo nipotino grande. Leccami bene dentro. Fammi godere con il culo!’.
Nonno iniziò così a leccare il culo di mio fratello infilando anche lui le dita. Intanto lui stesso ciucciava a turno il cazzo e le palle di nonno Flavio lasciando colare la saliva che usava come lubrificante per infilargli le dita nel culo. Finirono per mettersi a 69 e iniziarono una sessione di fisting degna dei più gettonati e porci film porno. Nonno prese la mano di Fausto ben oltre il polso e anche mio fratello si dava da fare per accogliere quella di nonno Flavio. I loro cazzi perdevano presborra e se la leccavano di gusto. Io, bloccato sotto la fica di mamma, iniziavo a sentire le palle fremere: ‘Mamma ancora poco e vengo maiala!!’, e mio padre rispose: ‘Porcello di papà, sborriamole in fica insieme a questa troia’. La mettiamo incinta così non sapremo di chi è il figlio’. A quelle parole mi esplose letteralmente il cazzo; emisi solo un unico ululato: ‘Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!’ e allagai la fica di mamma con una quantità impressionante di fiotti di sperma che nemmeno io capivo come facevo a produrre. Papà, con il cazzo che navigava nella mia sborra in fica a mamma, raggiunse anche lui il culmine del piacere e urlo: ‘Zoccolaaaaaaaaaaa ti allago la ficaaaaaaaaaaaaaa”” Sborrooooooooooooo, sìììììììììììì toh puttanaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!’, e inondò ancora di più quella caverna. Mia sorella intanto si era messa a 69 con nonna dopo la goduriosa scopata con nonno e si dava da fare a ciucciarle il clitoride mentre anche lei fistava la ficona della nonna. ‘Sei una troietta di nipotina, pensi che solo nonna prenda la mano zoccola? Pensi di non essere in grado di prenderla anche tu??’. E Luisa: ‘Nonna fammi diventare puttana come te’. Fammi godere con la tua mano nella passera! Sììììììììììììì cosìììììììììììì mi fai morireeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!! bellooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooohhhhhhhhhhhhhh!!!’, urlava accasciandosi sopra di lei per lo squasso che le provocavano i continui orgasmi vaginali: la nonna era un’esperta di queste pratiche e sapeva come far godere con una mano in fica e con la bocca a ventosa a ciucciare le grandi labbra e il clitoride.
Vennero urlando come assatanate una nella bocca dell’altra e si abbandonarono poi ansimando sudate e colanti di broda dalla fica entrambe.
Fausto e nonno Flavio intanto seguitavano a fistarsi e a ciucciarsi i cazzi: le palle di nonno erano enormi, gonfie e pendenti. Sborrato che ebbi quindi, tolsi il mio cazzo ricoperto di sborra dalla fica di mamma lasciandoci quello di papà a sguazzarci e mi diressi dal nonno. Fausto lo ciucciava di cazzo e io di palle: limonavamo sul suo membro insalivandolo e colando la saliva verso quel culo ormai sfondato finché anche loro due arrivarono al culmine del piacere. Nonno cinse Fausto per i fianchi in modo da ingoiare letteralmente tutto il cazzo: questo gesto di possesso pieno di amore porco fece urlare Fausto: ‘Nonno sborroooooooooo maialeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!! Beviiiiiiiiiiiiiiiiiii animaleeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!! Porcoooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!’, fiottando direttamente in gola di Fausto la sua crema densa e abbondante. Nel berla, nonno non si tenne più e senza parlare iniziò a spruzzare schizzi di sborro direttamente in bocca in faccia a me e Fausto. Non poteva essere modo migliore di finire la scopata che slinguarci io e mio fratello la sborra del nonno. Gustosa ancor di più perché mischiata alle nostre salive.

Eravamo ormai esausti tutti quanti. Erano passate le ore e nonostante tutto avevamo ancora voglia. Papà propose: ‘Chi viene a farsi la doccia in giardino? Ci laviamo col tubo per innaffiare le piante vi va?!’. Tutti applaudimmo all’idea: molti di noi infatti avevano ormai le vesciche piene: quale posto migliore per pisciare e magari pisciarci? La notte stava per finire ma sembrava che i nonni non avessero ancora voglia di andar via’ E chi li voleva mandar via??

Sempre graditi i commenti su questi che sono racconti di fantasia. Ringrazio gli amici che mi danno suggerimenti e anche critiche costruttive. Rispondo a chiunque mi scriva a maiale.perverso@hotmail.it

Sempre W l’incesto!!

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