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Racconti Erotici EteroTrio

Francesca: 289- Una parete li divide ma non al mare

By 27 Maggio 2020No Comments

Come era sua abitudine Francesca si era svegliata dopo le 8.30 e si crogiolava a letto. La temperatura era così piacevole che non sarebbe andata in cucina a far colazione neanche per tutto l’oro del mondo. Eppure il telefono ha squillato e la curiosità di sapere chi fosse a chiamarla l’ha fatta levare in piedi. Non ha certo badato al fatto di essere nuda con una sola mutandina, se così si vuol chiamare un pezzo di ricamo bianco che copre la vulva.

Tutto accade di mattina. Lei non si ha portato amiche o altri amici a dormire a casa e si sentiva pronta a soddisfare tutti i piaceri del suo maschio. La notte non l’ha passata a casa di Alberto perché lui era fuori per lavoro e lei volendo riappropriarsi della sua casa ha scelto di riabitarla.

La voglia di sentire un cazzo duro dentro di sé è continua, è una voglia che non conosce preferenze, se fosse stato Alberto o Riccardo oppure Emilia con uno strap on, per lei sarebbe stato identico. L’importante è avere qualcosa che occupi il suo sesso che di mattina ha da sempre avuto necessità di maggiori cure. Per lei è come un’ossessione che ha necessità di essere affrontata.

Andata in cucina e visto che sul cellulare compare la dicitura “Numero sconosciuto” maledice chi ha chiamato perché non si è identificato.

Approfitta dell’escursione per prepararsi la colazione a base di latte, burro e marmellata di arance; una vera prelibatezza che le dà una buona carica per una giornata di lavoro ed anche di sesso.

In attesa che il microonde dia la giusta temperatura al latte si stiracchia sollevando le braccia verso l’alto portando le tette in avanti. In quella posizione si guarda i capezzoli ed i piercing a barretta che le trafiggono le mammelle. Abbassate le braccia le mani vanno a toccare proprio i capezzoli e lei si compiace per quanto le piacciano e per come le diano tante belle e diverse sensazioni erotiche quando lei, ma non solo lei, li tacca.

Ora nel farlo ha nuovamente come sempre degli stimoli che si trasmettono in basso tra le gambe e pensa a qualcosa, un oggetto in casa, che possa farla godere per bene, un oggetto lungo, grosso, duro che possa fungere da cazzo, possibilmente un enorme cazzo.

È distolta dagli impulsi sonori del fornetto che ha terminato il riscaldamento del latte.

Mentre mangia le due fette biscottate con marmellata e burro sfoglia il cellulare senza pensare qualcuno o qualcosa.

Al termine va in bagno, si sciacqua il viso e gli schizzi dell’acqua cadendo sulle tette fanno indurire i capezzoli. Si lava i denti, si guarda il viso senza trovare niente di particolare che attragga la sua attenzione e si raccoglie i capelli sulla testa. Si sposta sedendosi sul bidet e le viene voglia di sgrillettarsi ma ritorna in mente l’idea dell’oggetto dentro di lei.

Eppure avrebbe modo di allargarsi; nell’armadio della camera da letto ha un piccolo arsenale di sex toys ma nessuno di questi in quel momento la invoglia.

Infine nuda come sua madre l’ha fatta torna in camera e attira la sua attenzione una boccetta di profumo che ha una forma che le pare consona al suo desiderio.

In un attimo è pronta e vogliosa, stesa sul letto e senza alcun preliminare affonda il tappo di quella boccetta nella sua figa bagnata ed aperta.

Immediatamente con colpi decisi spinge fino in fondo per darsi piacere, l’eccitazione è alta, spinge e spinge con forza e rapidità come piace a lei. L’effetto è rapido; inizia a gemere, il respiro diventa affannoso, ed inizia a parlare come se incitasse un uomo a prenderla violentemente.

Quell’uomo non è un suo amante reale ma immaginario, non ha volto ma lo sente suo. Lo sente forte con spinte possenti che la scuotono.

I suoi respiri, mugolii e frasi insensate dovute all’eccitazione ed alla voglia di essere chiavata non sono emessi a voce bassa e lei crede di non essere sentita finché sente che qualcuno bussa al di là del muro della sua stanza.

Le viene da pensare che forse è un vicino che si è sentito disturbato dai troppi gemiti e dalle urla di piacere. Lei non smette ma limita il volume della sua voce. Francesca vuole sentirsi godere, lo ha sempre fatto da quando vive da sola ma, per non sollevare la suscettibilità di chi ha bussato ed anche per non dare scandalo, cerca di fare più piano. Però viene nuovamente interrotta. Questa volta è lei chi parla è una voce maschile.

Francesca pensa ad un uomo eccitato al di à del muro che, attirato dai suoi gemiti, come lei inizia a toccarsi e forse segarsi.

Francesca è incuriosita ed eccitatissima e non si controlla più.

Tra lei e l’uomo al di là del muro è una gara a chi fa più rumore ed a chi si fa sentire di più.

Quando Francesca sta per raggiungere l’apice del piacere non sente più la voce di lui e si chiede dove sia finito “che sia già venuto ed ora si stia rilassando?”

Lei non ha mai visto io vicino di casa, anzi pensava che l’appartamento fosse vuoto oppure abitato da persone molto silenziose che passano le loro ore di vita in un’altra parte della casa sul lato opposto del palazzo.

Nella sua fantasia l’uomo non ha età e con lui, data la situazione, non ha un dialogo se non quei suoni emessi durante la masturbazione reciproca.

L’idea che ci si possa masturbare ascoltandosi reciprocamente attraverso un muro per lei è una novità che le piace non poco perché si sente rassicurata da qualcuno, che resta ignoto, che ha i suoi stessi gusti sessuali. Quell’idea già è entrata in lei e già si immagina di potersi sgrillettare la sera prima di dormire senza doversi limitare nelle urla, mugolii e quant’altro esce dalla sua bocca quando fa sesso solitario.

Quell’atmosfera magica è interrotta dal suono del campanello.

Francesca è imbarazzata ed incerta, non sa che fare.

Lancia una frase alta vece “Un attimo!” e corre ad indossare perizoma, reggiseno (che non indossa quasi mai) e d un abitino leggero che usa in casa.

Poi corre alla porta per aprirla aspettandosi una vecchia vicina venuta a protestare. La sorpresa è grande: non è la vecchia alla porta ma è un affascinante 34enne, maschio, figlio della vicina. È il ragazzo che Francesca ogni volta saluta nell’incrociarlo per le scale delle scale ed il cui fascino la intimidisce.

Il nome, Carlo, e la sua età l’ha saputi dal portiere del palazzo.

Adesso lui è lì davanti a lei sorridente, come al solito elegante e senza fare complimenti si fionda dentro casa di Francesca andando direttamente, come se conoscesse la casa, a sedersi in soggiorno.

Anche lei che lo segue va a sedersi di fronte a lui divisi da un tavolino basso e immediatamente si sono trovati a parlare, guardandosi negli occhi, con due di vino in mano ed una candela accesa.

La notte precedente Francesca aveva fatto tardi e poiché aveva dormito poco nonostante un buon sonno per tutto il resto della notte, sul suo viso si nota una certa stanchezza pur mantenendosi sempre bellissimo e luminoso così come il suo corpo e come sempre chi la vede si incanta. Ed è ciò che succede a Carlo ogni volta che si vedono.

I due chiacchierano e dopo la seconda calice di vino bianco decidono di non attardarsi avvicinandosi l’ora di pranzo.

La mattina è molto luminosa con un bellissimo sole che entrando dai vetri delle finestre e le serrande semi abbassate crea un’atmosfera tra rilassante ed il romantico.

Arrivati sulla soglia di ingresso di casa, Francesca sfacciatamente propone a Carlo di uscire la sera ed andare al mare “Ti andrebbe di uscire stasera? Avrei voglia di fare una passeggiata lungo il mare. È da tanto che non lo faccio e me n’è venuta voglia”

Lui prontamente le risponde “Sì, sarebbe bellissimo! Dai, andiamo in spiaggia e camminiamo a piedi nudi! Me ne hai fatto venire voglia”. La voglia era sia di camminare con lei sulla spiaggia sia di scoparla.

Al termine della serata di lavoro i due si incontrano nell’atrio del palazzo e mezz’ora dopo sono al mare a camminare e parlare affascinati uno dell’altra.

Camminando sulla spiaggia si bagnano i piedi sulla battigia e si dirigono verso un grande scoglio che in quel punto dà il nome alla costa. Loro chiacchierano liberamente accompagnati dal piacere di sentire la voce dell’altro e, inaspettatamente per Carlo, Francesca lo tiene mano nella mano.

A vederli erano due innamorati al primo incontro.

Cercavano i profumi del mare ed ora che erano lì si lasciavano sfiorare dalla brezza marina.

Arrivati allo scoglio si sono seduti su uno scalino naturale per ammirare il mare e farsi coccolare dal rumore leggero delle onde.

Carlo abbraccia Francesca da dietro e in quella posizione restano un po’ di tempo.

Lui sognava di tenerla così ed a lei quell’abbraccio piace rilassandosi tra le sue braccia, appoggiando la testa sulla sua spalla, dimenticando tutto e tutti, Alberto compreso. Lui per ricambiare le ha accarezzato la spalla dandogli baci sulla guancia più vicina e poi sul collo. Francesca si è abbandonata tra le braccia reclinando la testa all’ indietro lasciandosi trasportare dalle sensazioni. I suoi brividi sono avvertiti dalle dita di Carlo e le carezze diventano più audaci ed ampie, le dita non passano più sulle spalle ma vanno ad accarezzare il collo partendo dal mento e scendendo nell’ampia scollatura della camicia. La bocca segue le dita e con le labbra lui bacia il collo e la spalla con un delicato e sensuale percorso nelle zone più erogene.

I movimenti del corpo di Francesca gli dicono che ciò che fa è gradito. Lei in cuor suo pensa che quei baci e quelle carezze erano ciò che voleva e che le toglievano di dosso la stanchezza di un’intera giornata di lavoro.

Francesca reclina la testa ancora di più all’ indietro e si appoggia sempre di più al corpo di Carlo il quale le sbottona la tua camicia per accarezzare con la mano destra il suo petto fino all’orlo del reggiseno mentre con la sinistra le accarezza il fianco andando su e giù dal dalle tette al fianco.

Francesca è difficile che indossi il reggiseno, per lei è una costrizione ma quel giorno e per Carlo lo fa forse per sedurlo maggiormente.

Lui nell’accarezzarla si spinge al sedere ed amplia la parte scoperta delle tette ancora coperte dalle coppe del reggiseno e, quando un suo dito sfiora un capezzolo ormai durissimo, lei è scossa da un brivido fortissimo e voltandosi lo bacia intensamente.

Restando seduti Carlo le sbottona la camicia facendola scendere fino ai gomiti e prosegue ad accarezzarla e baciarla con delicate slinguate sulla schiena, inoltre gioca con le sue meravigliose tette passando ogni tanto le dita sui durissimi capezzoli ancora coperti dal ricamo delle coppe.

Finalmente Carlo si decide ad abbassare le spalline del reggiseno e a liberare le tette e subito va a fare cerchi con le dita sulle areole e i capezzoli, non essendo più imprigionati, sono diventati ancora più duri e sporgenti. Francesca per l’occasione non indossa piercing e lui non si accorge dei fori.

Improvvisamente lei si mette di fianco perché ha voglia di baciarlo e lo fa baciandolo e proseguendo a baciarlo continuamente.

Facendosi guidare dai brividi sulla pelle di Francesca, lui passa la punta delle dita sulla sua schiena mentre con l’altra mano ha maggiore libertà di movimento w può viaggiare su tutto il corpo baciandole anche le tette fino a raggiungere il capezzolo per darle prima dei colpetti di lingua e poi succhiarlo avidamente.

La mano di Carlo scende sulla coscia e raggiunta la caviglia risale sotto la gonna passando dal polpaccio all’interno coscia. Francesca si muove ed apre le gambe ancora di più consentendo che lui passi le dita sul perizoma ormai bagnato avvertendo, al di là della stoffa tesa, le labbra vogliose di attenzioni.

Carlo con un movimento rapido scosta il perizoma e riesce con qualche difficoltà a passare l’indice tra le grandi labbra cercando ll clitoride strappandole un gemito non molo silenzioso che si perde nel buio della sera.

Carlo agiva e Francesca continua a mantenere la testa appoggiata al suo petto con le mani che le danno piacere; una è a massaggiare il clitoride quindi in un punto che a lei piace tanto provocando gemiti sempre più forti, l’altra è su una tetta a stringere il capezzolo.

Francesca sale sulle gambe di Carlo e lui ora senza essere ostacolato dalla gonna sente la fighetta a contatto della sua gamba. La figa è bagnata, vogliosa e lei si sfrega sulla coscia per provare sempre più piacere assecondando il tuo ritmo che aumenta sempre di più fino ad esplodere in un orgasmo che riesce a controllare con la voce.

Carlo sente il corpo della ragazza fremere sotto le sue mani, il suo sesso che gli bagna abbastanza la gamba e fissa con gli occhi il suo viso stravolto dal piacere.

Normalmente dopo un orgasmo Francesca rallenta il ritmo, ma questa volta no.

Lui è molto arrapato ed in preda ad una voglia molto forte, riprende una mammella in bocca mordendo il capezzolo, con i polpastrelli titilla il clitoride con veloci rotazioni ed anche premendo. Questo prende Francesca di sorpresa che lo guarda incredula e porta all’indietro la testa offrendo a lui il collo nudo e teso.

La figa calda è appoggiata sulla gamba e favorisce la pressione del dito sul clito. Francesca vorrebbe venire ma lui appoggia la testa sulle tette e lei appena sente succhiarsi si lascia andare in un incredibile orgasmo urlando verso mare nell’oscurità della notte.

Ma la voglia di fare sesso è diventata sfrenata.

Carlo si solleva per baciarla ma lei, senza neanche riprendere fiato, gli prende la testa fra le mani; lui si aspetta una limonatura da ricordo perenne, invece Francesca la porta sulle sue tette invitandolo a proseguire nel succhiare i suoi capezzoli.

Le mani di Carlo proseguono a palpare il tuo sedere e la fessura bagnata dai suoi stessi umori. Poi improvvisamente si stacca da lei e, dopo averla guardata ed aver visto la sua voglia, la bacia e le sbottona completamente la camicia, le morde ancora i capezzoli provocandole dolore e piacere allo stesso tempo mentre con lei con le mani armeggia per liberare il cazzo del suo partner momentaneo.

Non appena appare svettante non ci pensi due volte, sale sopra di lui e con l’esperienza che ha acquisito nel tempo e per i suoi non certo pochi accoppiamenti, con un movimento lento del bacino si cala e lo fa entrare nella sua intimità bagnatissima.

Carlo appena entra in lei la trova caldissima e meravigliosamente accogliente, sembra che le pareti della vagina si muovano per accoglierlo e per dare il benvenuto ne massaggiano ogni millimetro.

Francesca gli tiene sempre la testa tra le tette e gli accarezza i capelli che rendono Carlo molto affascinante. Lei si offre a lui muovendosi lentamente spingendo i muscoli per far sì che lui provi il massimo piacere. Francesca alterni movimenti di su e giù con avanti e indietro mandandolo in paradiso.

I due continuano il loro accoppiamento senza badare al tempo.

Per lui scopare Francesca è la realizzazione di un sogno che lo tiene in estasi.

Lei è su di lui e conduce l’amplesso, baciandolo, accarezzandolo e stringendolo a sé. Poi decide di cambiare per variare le sensazioni e ravvivare la voglia, se mai ce ne fosse bisogno.

Francesca si solleva, si gira con Carlo che resta seduto ma le dà le spalle, con una mano afferra il cazzo e se lo infila dentro senza difficoltà.

Ora da dietro lui può facilmente afferrarle le tette ed anche andare tra le gambe a farle un ditalino.

Lei si inclina leggermente in avanti ed appoggia le mani sulle ginocchia di lui riprendendo i meravigliosi e sensualissimi movimenti della scopata.

Il tuo muoversi su e giù è fantastico e lui chiude gli occhi e si sdraia abbandonandosi totalmente alle fortissime sensazioni e alle volontà di lei.

Francesca per come si muove sembra ballare ma improvvisamente si blocca ed a Carlo fa notare che c’è qualcuno che li guarda. Anche lui guarda e sullo sfondo della oscurità nota un’ombra non lontano da loro. A lui passa in testa un’imprecazione ma lei, che è abituata e non si fa remore di fare sesso davanti ad altri che godono nel vederla, prosegue con i suoi movimenti ed osserva ciò che fa la persona non distante da loro.

Per Francesca la situazione è molto intrigante e fissa quell’ombra con lo sguardo.

Non è molto chiaro ciò che vede ma dai movimenti che fa è inequivocabile che abbia tirato fuori il suo cazzo e si stia segando.

Carlo non dice niente preso com’è dal piacere. Forse la situazione piace anche a lui ma non lo dice. In realtà chi gode maggiormente della prestazione di Francesca è proprio lui.

Francesca nota che I movimenti dell’ombra sono sempre più insistenti e la cosa eccita entrambe ancora di più.

Lei che resta sempre voltata a guardare l’uomo che si sega, non cerca più di controllare i tuoi gemiti

Improvvisamente l’ombra fa qualche passo per avvicinarsi a loro e lei si ferma e lo fa anche lui ma subito dopo Francesca riprendi la monta e lui fa un altro passo verso di loro. Ciò accade più volte.

A quel punto Carlo capisce che Francesca sta conducendo un gioco erotico con lo sconosciuto e perciò ritorna a dedicarsi a lui muovendosi però più velocemente lasciando che lo spettatore arrivasse molto vicino tanto da non essere più in due a fare sesso ma in tre.

Quella persona sembra un giovane, non intimidito dalla situazione e prosegue a segarsi guardandola.

Francesca ora sembra illuminata da una luce irreale, è così eccitata, così sensuale che non la fa sembrare magica. Lei è eccitatissima, la sua figa è ancora più bagnata, si muove sempre più velocemente.

Senza che nessuno di due maschi la solleciti allunga un braccio e prende in mano il cazzo di colui che è diventato loro amico di sesso.

Francesca prosegue il lavoro di mano del nuovo arrivato segandolo mentre continua a cavalcare Carlo sempre più velocemente godendo di tutta la situazione.

Carlo vuole far vedere che a quella situazione non è succube e perciò ritorno a stringere da dietro i capezzoli di lei ed anche il clitoride.

Francesca risponde alle sollecitazioni inondando Carlo di umori, stringendo forte il sesso del ragazzo e venendo nuovamente con un urlo che esce dalla bocca aperta allo spasimo.

Lei quando si tratta di fare sesso si dà completamente e prima che finiscano i suoi gemiti si soleva si gira e si piega in avanti poggiandosi su Carlo per scambiarsi dei baci e per essere toccata.

Quella nuova posizione è un invito inequivocabile al ragazzo che non si fa pregare ad unirsi con lei muovendosi velocemente mentre Carlo la bacia e le mette il cazzo fra le tette. Per come è Francesca è messa è facile prendere il cazzo di Carlo in bocca e lei lo fa succhiando, mordendo e leccando.

Carlo è al limite ed anche il ragazzo che la monta ora con violenza, sbattendola, è prossimo alla sborrata.

Lo sconosciuto ora le dà di violenti colpi facendo entrare il cazzo fino in fondo fino ad urtare l’utero e di scatto esce da lei che porge una mano che serve a raccogliere la sborra.

Anche Carlo sta per venire sotto l’azione incessante di mani e bocca. Pochi istanti dopo sotto gli occhi di Francesca e dello sconosciuto, Carlo aborra depositando il prodotto lattiginoso sulle tette; ha avuto un orgasmo devastante che lo svuota e gli toglie il fiato ed anche le forze.

Francesca è attenta a come ha sborrato Carlo e si volta per cercare lo sconosciuto ma con grande meraviglia entrambe scoprono che il loro amico come era apparso, così è scomparso.

I due si abbracciano per qualche minuto senza dirsi una parola si ricompongono e ritornano a casa come una nuova coppia.

Entrati in casa di Francesca, lei fa per andare in camera da letto e lui la segue. Si spogliano e .

la sbatte violentemente sul muro baciandola e stringendola con forza, con il cazzo in erezione che spinge sul bacino di lei.

Francesca è già bagnatissima ed eccitatissima, tocca la patta dell’uomo e con sorpresa vede per la prima volta alla luce un cazzo enorme e durissimo che ha già avuto dentro di lei.

Francesca lo spoglia sfilandogli la camicia lasciando scoperto l’addome di lui che appare tonico e forte, lo accarezza mentre lui la incita dicendole di volerla scopare forte come aveva fatto al mare.

Lei vuole fargli vedere quanto sia brava e troia ed si abbassa verso la patta del giovane, gli apre i pantaloni lasciandolo solo con i boxer mentre lui le ha già tolto la camicetta e la tiene per i capelli avvicinandola al suo cazzo duro.

Che Carlo sia eccitato è dire poco e la prega di succhiarlo.

Francesca mordendo le sue palle e il suo cazzo solo attraverso i boxer decide di sfilarli.

Appena appare quel sesso la ragazza lo stringe per valutare la consistenza mettendo le dita alla radice del cazzo ed accarezzando le palle con l’altra mano.

A lei piace vederlo eccitato e si mette in ginocchio con il suo pene tra le mani.

Lui non riuscendo più a resistere sbatte il suo duro ed enorme cazzo nella faccia di lei costringendola ad infilarlo in bocca. Lei reagisce succhiando ed inizia a leccare con la punta della lingua quel bel cazzo e dopo averlo leccato tutto per bene se lo infila tutto in bocca.

Carlo entra in estasi e le spinge violentemente la testa con le mani scopandola in bocca. Lei continua a succhiarlo forte ed a muovere a lingua.

Sentendo quell’enorme cazzo gonfio pulsare dentro la sua bocca prosegue a pompare e l’uomo gode ma per lui non è il momento di venirle in bocca: vuole scoparla.

Così fa staccare Francesca dall’amato cazzo e lei lo attira nel suo letto e si stende.

Lui la raggiunge stesa sul letto la corteggia con carezze e passandole il cazzo sulle tette.

Carlo le sfila il perizoma bagnato, infila tre dita in lei e la prende forte incitato dai gemiti di piacere, possedendola. Poi le chiede di girarsi perché la vuole chiavare da dietro.

Francesca non si fa pregare, è una delle sue posizioni preferite.

Carlo le cinge i fianchi ed infila il suo duro cazzo con un colpo deciso.

Francesca geme, lo prega, vuole essere presa senza sosta; a lei piace essere scopata con tanta foga, si sente spaccata in due, ciò la fa gemere, mugolare ed urla all’uomo che la sta facendo impazzire.

Lui sentendo le pulsazioni della sua figa e nel sentirla bagnata sempre di più, eccitatissimo, esce da lei e segandosi con foga le viene sulla pancia e sulle tette.

Francesca adesso è veramente sfinita, riprende fiato, e resta con le gambe aperte e con lo sperma di lui sull’addome.

Carlo le passa una mano sui capelli e la bacia dolcemente con un dolce sorriso in viso e la stringe a se dicendole che vorrebbe scoparla ancora ma adesso deve andare via promettendole che tornerà l’indomani sera.

Francesca non è d’accordo ma è talmente sfinita che non ha parole per controbattere. Lei non vorrebbe vederlo andare via ma con un sorriso pensa al ritorno del vicino non più misterioso con il quale ha passato un’eccitante giornata e ne passerà un’altra l’indomani.

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