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Francesca- primi due racconti riveduti e corretti

By 2 Dicembre 2021No Comments

Così inizia la mia avventura (pub 1)
Con Forica scopavano due o tre volte alla settimana a casa sua e dopo due mesi si son ritrovati a non dover lavorare più insieme nello stesso istituto.
Il lavoro da ricercatore di Angelo era finito ed era andato ad insegnare in un liceo scientifico in provincia.
Le classi erano miste e la maggior parte erano femmine, bellissime ed anche provocanti. Una di loro l’ha colpito in particolare ed anche lei si è accorta delle sue attenzioni.
I suoi vestiti erano sempre molto leggeri anche se fuori era freddo, i suoi modi erano garbati, la pelle bianca e gli occhi grigi. Le gambe belle e magre, come solitamente sono quelle delle ragazze giovani che tengono al loro aspetto fisico, erano protette con delle calze color neutro o bianche. I capelli li teneva corti ed avevano un colore castano molto chiaro. Il ventre piatto era evidenziato dalle ossa del bacino che reggevano la gonna.
Angelo non l’aveva mai vista in pantaloni.
Il suo nome è Francesca.
La prima volta che lui è entrato in aula l’ha notata subito. Aveva un portamento ed un modo di proporsi originale che si notava nel gruppo della scuola. Le sue amiche di classe erano Maria e Antonella. Anche loro due belle fighette giovani ma già con maschio che le esplorava.
Un giorno lei gli ha chiesto delle spiegazioni sulla materia che insegnava ed ha espresso la volontà di andare via dal paese perché lo riteneva socialmente molto chiuso, con regole ferree che non voleva accettare. Ha detto anche, che aveva un ragazzo ma non sapeva come fare a vederlo perché lei molto giovane ed era ‘sconveniente’ che stessero insieme.
Durante quelle poche parole, Francesca gli ha toccato la mano destra ed lui ha avuto una scossa.
L’ha guardata in volto e l’ha vista imbarazzata.
“Vuoi vedere che questa fighetta è senza maschio?” si disse Angelo.
“Io stasera devo restare in paese per una riunione a scuola. Ti va se ci vediamo più tardi?”
“Sì, dopo le 6.30 di sera, ma non al bar. Fatti trovare di fianco alla scuola. Al bar ci sono Maria e Antonietta e, anche se mi fido di loro, non voglio che mi vedano con te”
“Ok. Farò come tu vuoi”
All’ora stabilita lui si è fatto trovare e lei è apparsa da chissà dove ed in un attimo ha aperto la porta dell’auto e si è seduta.
La luce naturale era ormai finita ed il buio era arrivato.
Era arrivata puntuale, vestita con un cappotto nero che scendeva sotto le ginocchia, le scarpe avevano il mezzo tacco e le gambe erano inguainate con calze nere, i capelli sciolti davano l’idea di una ragazza anonima senza particolari segni che attirassero l’attenzione.
“Vai fuori del paese. Io mi inchino per non essere vista. Avvertimi quando siamo lontani”
Si è risollevata quando anche l’ultima casa era lontana.
“Perché ti sei comportata così? Di che cosa hai paura?”
“Qui in paese tutti spettegolano su tutto, comprese le mie amiche più care. Loro hanno il loro maschio e per stare insieme ci troviamo al bar Centrale. Noi amiche facciamo barriera verso le altre persone. Nel frattempo, a turno, loro pomiciano e si fanno sgrillettare dai loro ragazzi”
“Per far scopare come fanno?” chiede Angelo.
“Non l’hanno mai fatto, che io ne sappia, si fanno toccare la fighetta e poi a casa si fanno tanti di quei ditalini che non ti dico”
“Tu come lo sai?”
“Me lo dicono. Stanno facendo di tutto verso di me perché non ho un maschio, perché non mi faccio toccare, vogliono sapere di me cosa faccio e perché sono insensibile alle loro domande”
“E tu lo sei veramente?” incalza lui.
“No, non lo sono. Non voglio dire niente a loro perché poi lo riferiscono alle altre loro amiche e così tutto il paese verrebbe a sapere che mi faccio da sola e non mi faccio sditalinare dai maschi”
“Quindi sei vergine?”
“No, non lo sono più da qualche mese fa; durante l’estate al mare ho avuto un ragazzo e lui mi ha sverginato” e dopo un istante di tregua in cui forse si aspettava un’altra domanda “Loro mi provocano chiedendo delle mie fantasie e dicendomi che cosa provano, quali sensazioni hanno mentre il loro ragazzo le tocca. Ti dico un segreto e spero che non vada a dirlo a tutti. Nota come sono vestite la mattina a scuola. Se hanno la gonna vuol dire che hanno voglia di essere toccate da un ragazzo, se hanno la camicetta con un maglione aperto sul davanti sono disponibili ad essere toccate e leccate da una della classe, se hanno le calze bianche significa che hanno il reggicalze e che all’uscita di scuola hanno appuntamento al solito bar con il ragazzo che le accompagnerà poi a casa, se hanno i pantaloni hanno le mestruazioni oppure non devono incontrare nessuno”
Francesca continuò dicendo “Hai notato le loro dita?”
“No, non mi dire che hanno un significato?”
“Sì. Usano un’unghia finta con il colore della maglietta dell’amica che le accompagnerà in bagno per sgrillettarsi quel giorno”
Angelo è rimasto sbalordito ed anche affascinato dalla furbizia di quelle ragazze. Il loro numero per aula era minore di dieci, quindi era sufficiente avere solo tre o quattro unghie di colore diverso ed il gioco era fatto.
Francesca intanto si è distesa sul sedile e lo aveva un po’ inclinato.
“Dimmi di te?” ha chiesto lui.
“Non so da dove iniziare, non ho il coraggio”
“Inizia da dove vuoi. Non guardarmi in faccia così non ti intimidisco” ha risposto lui e dopo un attimo di silenzio “Mi piaci. Per me dirtelo è uno sforzo disumano” ha detto Francesca diventando rossa ed assumendo un atteggiamento difensivo e rigido, aspettandosi chissà che cosa.
“Era tutta qui la difficoltà?” ha chiesto Angelo.
“A te sembra tutto facile perché sei bello, vesti bene, hai la macchina, hai carisma, sei bono, ecco! Sai quante ragazze in istituto sono cotte di te? Piaci a molte di noi ma per vergogna o perché non ne hanno il coraggio non si fanno avanti. Guarda che la tua materia la seguiamo perché sei bravo e comprensivo con noi”
“Non so che dirti!” ha detto lui “Anche tu mi piaci e non da oggi. Ho notato che fate le civette con me e pensavo che fosse un atteggiamento per ingelosire i compagni di classe”
“No, non è così. Molte di noi chiedono di andare in bagno per toccarsi”
“Per sgrillettarsi?”
“Sì, proprio per fare quello. Tu le ecciti e poi non sanno come fare ed allora … via in bagno. Una sta di guardia fuori e l’altra si tocca. Se lesbicano non lo so. Io l’ho fatto pensando a te e mi è piaciuto ma nessuna delle mie compagne mi ha vista”
“Tu ne hai vista qualcuna?”
“Sì, almeno due”
“Ora come sei?”
“Perché te lo devo dire?”
“Perché mi sembri eccitata” ha risposto lui ed ha allungato una mano verso quella di Francesca avvolgendola e la baciata castamente su una guancia e le ha detto “Mi sto prendendo troppa confidenza?” e così dicendo ha ritratto le mani.
Francesca ha allungato le sue per riprenderle e stringerle delicatamente in senso affettivo e si è rilassata, ha avvicinato il volto e lui l’ha baciata di nuovo.
Lei ha risposto come lui desiderava ama non si aspettava. Gli ha dato un bacio profondo e delicato, aveva un buon sapore. Le labbra fresche della bocca hanno eccitavano enormemente Angelo. Ad un primo contatto tra le labbra è seguito un suo distacco per osservare l’atteggiamento di lui.
Lei vedendolo senza reazioni ha ripreso a baciarla avvolgendo le sue braccia al collo di Francesca che ha dato l’impressione di una ragazza a cui era mancato da molto tempo il contatto maschile.
Angelo ha reclinato il sedile e lei lo ha tirato su di sé senza dire niente.
Lui ha continuato a baciarla ed ha timidamente iniziato a toccale il seno.
Le sue tette erano piccole e sode, i capezzoli dritti e lunghi al centro di aureole piccole. Non portava reggiseno e nessuno se ne sarebbe accorto.
Francesca lo ha aiutato ad aprire la camicetta affinché potesse essere toccarla più comodamente.
Le sue mani lo carezzavano ed allo stesso tempo cercavano di arrivare sotto i vestiti di Angelo per avere un contatto con la pelle. I movimenti della studentessa erano lenti ed iniziava a muovere il bacino spingendolo verso l’altro alla ricerca del sesso di Angelo.
Lei ansimava, lo baciava e si agitava.
Dopo averla accarezzata a lungo scendendo sempre più verso le gambe, Angelo è arrivato a sollevarle la gonna e preso dall’agitazione le ha strappato il collant per poterle carezzare la fighetta da sopra la mutandina.
Ne aveva una da collegiale molto pudica e lui da esperto giovane uomo ha infilato la mano sotto ed è arrivato al suo sesso coprendolo interamente come a proteggerlo. Lo ha trovato ancora non depilato ma i peli erano molto soffici e radi.
In quella posizione della mano lui si è accorto che lei era già bagnata. La fighetta, ancora non grande, era pelosa ma il cespuglio era piccolo.
Come le ha toccato le grandi labbra lei lo ha tirato a sé, le ha incollato le labbra alla bocca ed ha infilato la lingua per esplorarla.
“Ora sei mio. Ti ho sognato e sono riuscita ad averti. Ti desidero tanto, ti amo con tutta me stessa, mi vuoi?”
“Certamente, anche tu mi piaci”
Angelo ha proseguito a toccarle il clitoride. Lei si agitava, ansimava, gemeva, si inarcava e gli chiedeva di entrare con le dita sempre più in fondo.
Poiché le mutandine lo ostacolavano, Angelo le ha levato le mutandine.
“Mi hai rotto i collant ma non mi interessa. Ho voglia di averti”
Lui ha estratto il cazzo dai pantaloni e lo ha appoggiato alle grandi labbra bagnatissime. Il profumo emanato dalla fighetta aveva invaso tutto l’abitacolo dell’auto.
Francesca gli baciava il petto, il collo, le labbra, gli morsicava delicatamente le orecchie e le mani di lui erano sulle spalle ad accarezzarle.
Con delicatezza Francesca lo ha voluto dentro di sé.
“Non venirmi dentro, ti prego, non voglio rimanere incinta. Ho voglia di stare con te e di amarti tanto. È dal primo giorno che ti ho visto che ho tentato di farti notare quanto mi piacessi. Quanto è stato difficile arrivare a te!” ed ha continuato pur avendo il cazzo dentro “Era una scusa quella di chiederti spiegazioni. Volevo sentire il tuo profumo, la tua voce, vedere te vicino a me. Mi hai fatto sentire innamorata e la voglia è cresciuta in un istante. Ti avrei mangiato lì, al momento. Le gambe mi tremavano, non sapevo che dire, pensavo che non ti piacessi. Tu vieni dalla città e per noi ragazze di paese non c’è quasi scampo. So di essere figa e non ho intenzione di stare qui in questo postaccio”
Era un fiume in piena nel parlare.
Angelo ha continuato con le carezze sulle tette ed è entrato lentamente nella fighetta.
Era così dolce e tenera. La peluria del monte di venere era leggera e biondiccia come i suoi capelli.
Lui ha iniziato a muoversi dentro di lei e lei aveva sempre più difficoltà a parlare.
Ad un tratto ha sollevato le braccia, ha aperto la bocca, ha iniziato a respirare profondamente e frequentemente mugolando finché con un tremito incredibile, sollevando le gambe, è venuta aprendo la bocca trattenendo il respiro ma senza emettere alcun suono.
“Tu non vieni?”
Angelo ha continuato a muoversi in lei ed un attimo prima dell’orgasmo è uscito dalla figa e le è venuto sulle tette.
“Lo vuoi assaggiare?” ha chiesto lui.
“No, oggi no”
Poi si sono distesi sui sedili dell’auto stringendosi a vicenda e scaldandosi reciprocamente.
È stato un bel momento in cui hanno parlato di tante cose e lui ha avuto modo di conoscerla meglio.
Si sono dati appuntamento per la settimana seguente con le stesse modalità di incontro.
Purtroppo non avevano un appartamento per trovarsi e fare l’amore con tranquillità.
Durante le lezioni lei era attenta e lo seguiva. Si vedeva che studiava molto.
Francesca era sempre ben ordinata e sempre più bella. Si teneva distante da lui per non dare nell’occhio. Le altre si avvicinavano, parlavano e ridevano senza senso dandosi delle leggere gomitate come a far notare qualcosa all’altra.
Come promesso si sono ritrovati al solito posto al giorno che avevano stabilito.
Sotto il cappotto nero lei era molto più bella della volta precedente.
“Ti piaccio come sono vestita?”
“Sì, molto”
Era veramente bella e ben vestita. Non era certo la bellezza di Forica che era una donna fatta. Francesca era una diciottenne in fiore che desiderava avere esperienze sessuali e d’amore. Quindi si trattava di una bellezza diversa, diafana, quella di una teenager.
Aveva una mini gonna scura che la avvolgeva ed anche una magliettina che si portano d’estate. Calze color neutro e reggicalze. Sopra indossava un tanga azzurro.
“Non hai freddo?” ha chiesto Angelo.
“Con te vicino non ho freddo e poi qui in macchina c’è il riscaldamento”
“Andiamo al solito posto?”
“Sì, li stiamo sicuri” ed ha aggiunto “Stasera possiamo stare un’ora in più insieme perché i miei sono andati con mia sorella in città”
A lui non sembrava vero.
Si sono subito abbracciati, lui le ha levato la maglietta e sotto, viste le dimensioni ancora piccole delle tette non aveva bisogno di niente per sostenerlo.
“Ho i capezzoli duri. Me li tocchi? Ti piacciono così duri e lunghi?”
“Moltissimo, sarebbero adatti per il piercing”
“Vorrei farmelo almeno alla mammella destra perché è quella che mi piace toccarmi quando godo. Me lo tiro per godere da sola. Se potessi farmi il piercing mi farei mettere un anellino o una sbarretta. Tu che dici?”
“Dove li hai visti?”
“In una rivista si parlava di queste cose”
“Potrei portarti in città per farlo”
“Sei un amore! Quando andiamo? Voglio essere bella per te. È un onore farmelo per farti piacere. Io con il piercing! Uhm! Sto già eccitandomi al solo pensiero”
“In casa tua che diranno?”
“I miei genitori non mi guardano mai. Da quando ho avuto le prime mestruazioni non mi guarda neanche mamma. Ormai per loro sono adulta. Aspettano solo che qualcuno venga a chiedermi in sposa. Ma io non sono una merce di cui loro possono disporre”
Le sue mani si erano intanto, intrufolate nei pantaloni e giocavano il cazzo che era già eretto. Durante il discorsetto tra una frase e l’altra lei lo ha baciato.
“Vuoi stare sotto? Vorrei mettermi sopra, stasera” gli ha proposto Francesca.
Angelo ha reclinato il più possibile la spalliera del sedile e lei è salita sopra.
Si era levato il tanga ma aveva lasciato il reggicalze.
“Ora guardami” ha detto ed ha iniziato a sgrillettarsi.
“Ti sto facendo vedere ciò che faccio quando tu non ci sei e quello che ho fatto fino a stasera”
“Quante volte lo fai?”
“Di mattina quasi mai, la sera due o tre volte e poi la notte così mi addormento pensando a te”
“Tua sorella non si accorge di niente?”
“Lei vede che faccio qualcosa. Anche lei fa la stessa cosa ma non so per chi. Penso che abbia un ragazzo ma non so chi sia. Qualche volta la sento ansimare e da questo capisco che si sta sgrillettando”
“Brava! Fai bene a sfogarti se hai voglia di farlo”
“Lo faccio bene?”
“Sì, mi piaci, sei proprio brava. Continua che ti guardo” e subito ha aumentato il ritmo delle dita della mano destra sul clitoride.
Francesca era magnifica, era proprio una bella ragazza, una bella giovane fighetta in calore.
La mano di Angelo è finita su la mammella sinistra. Il capezzolo si è subito ulteriormente irrigidito.
Lei si è toccata l’altra mammella e muoveva il bacino in avanti e poi indietro simulando la scopata. Ha sollevato il braccio sinistro e poggiato la mano sulla parte posteriore del collo. Da un urlo semi soffocato e da un piccolo spruzzo, Angelo ha capito che Francesca era venuta.
Lui aveva il cazzo duro e dritto fuori dai pantaloni che strisciava sulla figa senza entrare.
Ancora in preda all’orgasmo lei si è allungata su di lui.
Passato l’effetto lui le ha chiesto di entrare nella fighetta ancora bagnata.
“Entra, ti voglio sentire fino in fondo” e l’ha scopata.
“Mi spargi il tuo sperma sul seno? Mi piace quando me lo tocchi, voglio averti con me. Il profumo dello sperma mi piace e lo avverto maggiormente se è sul seno. Stanotte non mi faccio la doccia così domani avrò ancora il tuo odore”
La sera l’hanno poi passata chiacchierando, toccandosi, abbracciandosi, scoprendo le loro voglie intime.
Hanno anche progettato quando fare il piercing e lui le ha promesso di farle un regalo duraturo.

Prima visita in città (pub 2)

Francesca ha chiesto ad Angelo di andare una sera in città insieme.
Nel pomeriggio, subito dopo pranzo, si sono incontrati nel solito posto affianco alla scuola.
Lei si è truccata gli occhi con colori tenui, calze nere, una camicia bianca e gonna nera. Scarpe basse.
Entrando in auto ha chiesto “Dove andiamo?”
Lui ha risposto “In città. Hai qualche preferenza?”
“Vorrei vedere le vetrine di abiti da donna ma non quelle serie, solo quelle per ragazze”
Fuori del paese gli ha preso la mano destra e l’ha stretta fra le sue.
Durante il viaggio hanno parlato di tante cose e non sul loro rapporto sentimentale.
Dopo circa trenta minuti sono arrivati in città e sono andati subito in centro. Lei era attratta dalle vetrine luminose che proponevano capi di abbigliamento femminile di ogni genere.
Davanti ad un negozio di lingerie si è incantata.
A lui è venuto quindi in mente il negozio di Bianca e senza dire niente si sono diretti là.
Entrati nel negozio lui l’ha presentata “Ti presento Francesca. Lei è Bianca” senza aggiungere altro per il momento
“Che bella ragazza! Piacere, io sono Bianca”
“Dovresti mostrale ciò che le serve e che la possa rendere bella come tu sai”
Dopo i convenevoli Bianca l’ha osservata facendo a lui dei gesti per capire se doveva renderla troietta e se poteva farla godere lì in negozio. Le risposte gestuali di Angelo non potevano non essere che positive.
Angelo si stava già eccitando al solo pensiero che tra non molto l’avrebbe scopata davanti a Bianca e che sarebbe stata sedotta da una bisex facendole conoscere per la prima volta l’amore lesbico.
“Cara Francesca, ho pensato che vista la profonda amicizia che c’è tra me ed Angelo potresti rimaner qui a provare quel che vuoi. Lui intanto può andare”
“Mi piacerebbe, mi sembra di chiederti troppo” ha risposto Francesca.
“Angelo, ti chiamerò al telefono quando avremo finito” ha chiarito Bianca decidendo per tutti ed invitandolo ad allontanarsi.
Essendo primo pomeriggio le ha lasciate sole ed è andato da Forica che lo aspettava.
Uscito dal negozio lui ha ripensato alle parole di Bianca “quando abbiamo finito”. Si ha chiesto “Che cosa doveva finire? Le prove degli indumenti o alla fine della seduzione?”
Arrivato da Forica lo ha quasi redarguito “Sei passato da Bianca per portarle una cliente senza farmi sapere niente!”
“La cliente è una mia alunna che aveva necessità di abiti ed è stato naturale che andassi da chi conosco. Ora Francesca, questo è il nome dell’alunna, è da Bianca che la sta istruendo con la biancheria. Poi la manderà da Mirta”
“Allora la vuoi far diventare lesbica?”
“Dipende da lei. Se le piacerà sarà lesbica oppure una bisex”
“Perché dici così?”
“Perché ha già avuto un ragazzo che l’ha sverginata”
“Me la potevi far conoscere prima. Avrei voluto vederla”
“Te la farò conoscere più tardi prima di accompagnarla a casa, quando avrà finito con Bianca”
“…… a proposito … quando è che mi svergini?” ha detto Forica salendo sulle gambe di Angelo mettendogli le mani sotto la camicia a contatto con la pelle.
“Se continui così sarà presto” ha risposto lui mentre le sue mani erano arrivate ai capezzoli.
“Cicciolino come sta?”
“Penso stia bene visto che è già sveglio”
“Vediamo! Oh! Si! È sempre bello, pulito e depilato. Lo voglio mettere alla prova stando a letto”
Si sono trasferiti sul lettone ed hanno scopato come ricci.
Dopo poco più di un’ora ha telefonato Bianca.
“Francesca ha bisogno di te. Ha scelto qualcosa. Puoi venire?”
“Arrivo tra qualche minuto. Sono impegnato con Forica ma abbiamo già finito”
“Invitiamo Francesca a cena prima di riaccompagnarla a casa?” ha proposto lui a Forica.
Andato al negozio, Bianca gli ha detto di andare nello spogliatoio grande e lì, aperta la tenda, ha visto Francesca totalmente trasformata. Indossava un leggero reggiseno fucsia a rete senza spalline. Il tessuto era leggerissimo e si sarebbe strappato alla prima forzatura. Al posto del tanga che aveva all’arrivo, ora c’era un perizoma con un triangolino microscopico. Le calze erano del tipo a rete ma arrivavano poco sopra il ginocchio. Le scarpe erano nere con due stringhe non larghe, incrociate, che le avvolgevano in un solo giro la caviglia ed altre due stringhe passavano vicino alle dita sul davanti.
Il monte di Venere era stato depilato totalmente, sulle labbra della bocca un rossetto più deciso e gli occhi marcati in scuro facevano risaltare le pupille grigie.
Angelo è rimasto senza parole. Non si capacitava della trasformazione.
Bianca si è avvicinata a lui e gli ha sussurrato “Hai visto che bella? Te l’ho fatta splendente. Francesca voltati un po’!”
I suoi glutei erano stati valorizzati ed erano eccitantissimi.
Lui non riusciva a staccare gli occhi da quella ragazza tanto era bella.
Bianca ha continuato così “Come ti senti Francesca?”
“Mi piaccio. Sono a mio agio. Mi sto guardando perché per me è tutto un sogno”
Bianca si avvicino al suo collo e l’ha baciata. L’ha accarezzata da ogni parte per eccitarla. Angelo ha capito che l’aveva sedotta in parte ma dall’atteggiamento che la ha assunto si capiva che non era ancora pronta per un rapporto lesbico con lei.
L’ha fatta rivestire lasciandola vestita come l’aveva vista, Angelo ha pagato il dovuto e sono usciti.
Quando lui è entrato in con Francesca per mano, Forica ha capito che la ragazza era una novizia e che forse non era ancora completamente addentro ai meccanismi del sesso ed ha voluto saperne di più facendo alla ragazza una serie di domande che servivano a capire quali erano i suoi usi e costumi e quali le sue aspettative.
Francesca gli teneva la mano per far capire a Forica che ero il suo maschio e Forica ha fatto finta di niente.
“Bianca ti ha consigliato bene nel scegliere la lingerie?”
“Si, è una professionista. Di queste cose se ne intende e mette a proprio agio le persone. È così alla mano! Mi ha fatto provare tante cosette molto sexy ed anche di quelle di lusso, ma erano troppo belle per me”
“Perché troppo belle?”
“Perché mi facevano sentire più nuda che vestita e poi mi facevano un effetto!”
“Che tipo di effetto” chiese Forica.
“Delle sensazioni strane”
“Cioè?”
“Beh! Bianca lo sa che succedono certe cose alle ragazze quando indossano i perizomi e le mutandine in pizzo……… che belle!”
Forica ha chiesto “ …e tu cosa hai scelto?”
“Io ho scelto quel che mi ha detto Bianca. Mi sono fidata di lei”
“Cioè?”
“Le scarpe che vedi. Mi fanno alta e mi sento in paradiso. Poi le calze che indosso che non sono a collant e poi ….. altre cosette che indosso e che non posso farti vedere ora”
“Perché non ora? Sei così bella. Ti ha truccato Bianca?”
“Si mi ha truccato lei e mi ha anche depilato” ha detto Francesca arrossendo.
Forica si è avvicinata a lei e con la classe che la distingueva l’ha accarezzata per rassicurarla baciandola sulla guancia vicino alle labbra tenendole le braccia e facendole sentire l’impronta del suo corpo.
Francesca è arrossita ulteriormente e dava l’dea che fosse imbarazzata da una confidenza così immediata.
“Mi faresti vedere che cosa indossi? Vorrei vedere che cosa ti ha consigliato Bianca” le ha chiesto Forica inaspettatamente per lei.
“Ma! ….. qui davanti a te? ….. ora?”
“Sì, ti vergogni?” le ha risposto Forica con un ampio sorriso di persona felice ed incantata nel vederla.
“Un pochino” ha risposto Francesca.
“Allora andiamo di là che c’è uno specchio grande” e le due si sono prese per mano per andare in camera da letto dove Forica l’ha aiutata a spogliarsi.
Angelo si è avvicinato lentamente alla porta della camera con passi felpati per non disturbare l’atmosfera che si stava creando.
“Sei bellissima e ti stanno veramente bene questi capi. La mia amica ti ha fatto veramente bella! Chi ti ha depilato?” ha chiesto Forica guardandole il perizoma microscopico.
“Bianca, e mi ha anche truccato” ha esclamato Francesca.
Forica l’ha toccato con delicatezza come fosse un prezioso gioiello. Le ha passato i polpastrelli sui capezzoli che spuntavano tra le maglie del reggiseno irrigidendosi ulteriormente, così ha fatto anche con la fighetta proseguendo sui glutei e la schiena e le ha baciato i capezzoli e li ha succhiati.
Francesca a quelle sollecitazioni non ha saputo far altro che ansimare.
Le mani sono scese verso il basso e si sono infilate tra il monte di venere ed il francobollo di stoffa del perizoma cercando il clitoride.
Francesca ha aperto le labbra cariche di rossetto rosa che le aveva applicato Bianca, per ansimare. Ha poggiato le sue mani sulle spalle di Forica ed al massimo dell’eccitazione che Forica ha creato, si sono scambiate un profondo bacio con la lingua. Poi Forica allontanandosi leggermente dalle sue labbra, le ha detto “Succhia amore mio! Sei bellissima e la tua bocca è così profumata e dolce che non so resistere. Goditi la mia lingua”
Il dito di Forica era arrivato al grilletto e lo stava stimolando dando alla nuova amichetta sensazioni uniche e mai provate perché per lei era il primo rapporto lesbico.
Il rumore che si udiva era quello di una fighetta molto bagnata.
Il bacino ed i fianchi di Francesca oscillavano, il che indicava che i tocchi di Forica erano piacevoli e che la stavano portando al godimento. Le dita erano dentro la fighetta e contemporaneamente il pollice si muoveva sul grilletto stimolandolo senza sosta.
I movimenti della ragazza sono aumentati ed infine con un urlo ed uno spasimo è venuta.
I fremiti sono durati un po’ di secondi durante i quali Forica ha sostenuto in piedi Francesca perché non cadesse, poi la ragazza si è abbandonato sulla sua seduttrice che era in piedi vestita lì davanti a lei, l’ha accarezzata e l’ha baciata profondamente mettendole la lingua in bocca più di una volta.
Angelo nel vedere la scena si è inevitabilmente eccitato e poiché il cazzo era prossimo ad esplodere si è fatto una sega con uno spruzzo di sperma che è finito lontano.
Forica l’ha visto e lo ha invitato ad avvicinarsi a loro due.
“Amore mio, abbiamo una nuova compagna. Hai visto quanto è bella. Ora che è venuta lo è anche di più”
Angelo ha trattenuto Francesca abbracciandola e baciandola.
“Mi sei piaciuta. Ti ho goduto da lontano” le ha sussurrato.
“Ti ho visto. Ti voglio bene. Huuuu! Che bello!” le ha risposto Francesca
Forica si è piegata sulle ginocchia e le ha sfilato il perizoma dalle gambe. Le ha accarezzato i piedi ed accarezzandole le gambe è risalita infilando le dita nella figa di Francesca raccogliendo i suoi abbondanti succhi che ha leccato sotto gli occhi meravigliati della ragazza la quale non aveva mai pensato di assaggiare i suoi umori vaginali.
“Angelo conservalo, forse per stasera questo perizoma non serve più”
“Vieni amore, gira pure nuda per la casa. Qui non ti vede nessuno così possiamo godere il tuo corpo meraviglioso. Stasera resti con noi a cena. Per te ho preparato gamberoni arrosto. Li gradisci?”
“Mi piacciono molto ma in paese non li mangio perché è considerato un lusso”
“Allora li gusterai con del vino bianco”
“Io sono astemia”
“Oh, non dire così. Questo è il nettare delle donne. Molte di noi lo bevono perché ha un sapore speciale”
“Beh! allora! …. Ma sì, lo berrò, ma poi come faccio a rientrare a casa? Da noi il vino lo bevono solo i maschi”
“Ti accompagna Angelo” ha risposto Forica.
Angelo ha apparecchiato la tavola e si sono seduti per cenare, loro due vestiti e Francesca nuda con indosso solo il reggiseno color fucsia da cui fuoriuscivano i capezzoli marcandole il seno, dandole un aspetto meraviglioso di femmina giovane.
La visione era arrapantissima. Io e Forica apparentemente non hanno dato importanza alla sua nudità ma in effetti erano arrapati come poche altre volte.
Francesca ha mangiato i gamberoni accompagnandoli con il vino che ha reso la sua lingua più sciolta.
Ha parlato molto dei suoi desideri e su sollecitazione di Forica ha raccontato come Giovanni, il suo ragazzo estivo, l’ha sverginata.
Finita la cena ha indossato la mini gonna e la maglietta con cui era arrivata in città tenendo sotto solo il reggiseno.
Forica l’ha invitata a tornare a trovarla e lei ha accettato molto volentieri.
Angelo ha riaccompagnato a casa Francesca la quel durante il viaggio si è rilassata.
“Avevo sentito parlare di sfuggita di rapporti lesbici e non credevo fossero così belli. Ti sono piaciuta? Ti ho eccitato? Io ho goduto molto con Bianca che mi ha toccato ma non sono venuta, mi ha lasciato sempre in sospeso. La lingerie che mi ha fatto provare mi ha eccitato moltissimo. Ero pronta a farmi fare un ditalino da lei ma …. chissà perché non lo ha fatto”
Dicendo questo si era aperta il cappotto ed aveva messo in mostra la sua fighetta depilata.
“Senti come è liscia. Che bella sensazione! Sembra di velluto. Toccamela”
Angelo ha allungato il braccio e le ha toccato il clitoride che era già fuori del suo nido.
Qualche sfregamento con il dito medio e poi un sussulto rapido “Sto …….veeenendooooooooooo. Aaahhhhh! Uuuuuuuuuuhhhhhhhhhh!
“Son venuta di nuovo, non ce la facevo più!”
All’arrivo in paese era tardi e non c’era anima viva. Lui l’ha lasciata vicino casa sua. Un bacio veloce e “Ci vediamo domani a scuola. Mi raccomando!” ed Angelo ha fatto il tragitto all’inverso tornando da Forica.
“Amore, dove hai recuperato quella bella fighetta? Mi ha eccitato tanto. Mi ha fatto arrapare subito. Si vedeva che aveva voglia di essere toccata e leccata”
“E’ una mia alunna e si è innamorata di me”
“Questa è una bella ragazza. Dovremo invitarla altre volte”
“Non è facile perché l’ambiente di paese, lo sai, è difficile e tutti sono diffidenti. Poi le donne sono viste come merce di scambio e vengono fatte sposare con accordi tra famiglie. Apparentemente questo fatto non si vede ma è implicito. Comunque vedrò di fare qualcosa per i prossimi giorni” ed ha continuato “Pensavo che potremmo iscriverla ad un corso di pittura. Tu che ne pensi?”
“Sì, buona idea! Un corso di pittura bisettimanale qui da me o da Bianca oppure ancora da Mirta”
“Ti è piaciuta la sua fighetta?” ha chiesto Angelo.
Forica ha risposto “Era così tenera, dolce, liscia. Era da quando ero ragazzina che non provavo tali sensazioni e poi mi è venuto un attacco di libidine irresistibile”
“Lo hai detto a Bianca?”
“Sì, l’ho chiamata e ci siamo fatte un ditalino al telefono. Siamo venute insieme. Ora ho voglia di sentirmi piena di te. Lo so che ce l’hai grosso e che non vedi l’ora di venirmi dentro. Dai! Scopami”
La notte Angelo e Forica l’hanno passata così.

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