Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Francesca: racconto n.319

By 17 Aprile 2022No Comments

324 – Piaceri anali

Stefano non è a casa e non tornerà per la notte ma solo fra due giorni.
Francesca è felice di poter trascorrere uno splendido weekend a casa per vivere la sua vita di giovane donna.
Nuda com’è dopo essere stata sotto la doccia, applica una crema depilatoria sul suo corpo che lascia agire per qualche minuto prima di rimettersi sotto il getto d’acqua della doccia e risciacquarsi.
Quando esce si asciuga e con un rasoio elimina anche il minimo pelo intorno alla fighetta e sui suoi glutei, poi si siedo davanti allo specchio per evidenziare la sua vanità truccandosi e sistemando la sua pettinatura di capelli nerissimi a caschetto.
A lei piace prolungare quei preliminari che aumentano dolcemente il desiderio nella parte bassa del suo corpo.
Per essere più femminile, davanti allo specchio indossa un adorabile basco e prova, per ammirarne l’effetto, due belle protesi in silicone nelle coppe di un preziosissimo reggiseno ricamato in nero su supporto in bianco. Francesca da qualche mese che ha scoperto le piacevoli sensazioni del reggiseno e anche quelle dovute ai movimenti dei rigonfiamenti posti tra la coppa ed il tessuto. Con ogni suo gesto la tensione delle spalline del reggiseno aumenta e si ripercuote sulla pelle delle sue spalle segnandole leggermente.
Seduta sul suo grande letto, piega una gamba per mettersi le calze e, come fanno le donne, mette i pollici nella parte interna del velo facendoli scorrere avanti e indietro per srotolarlo sensualmente fino alla parte superiore della coscia, quindi si alza per centrare la cucitura al centro della gamba guardandola allo specchio e fissando la balza con l’apposita pinzetta del reggicalze. Poi, con le altre pinzette attaccate alle fettucce cadenti dai fianchi e passanti sui glutei, aggancia altri due punti della balza .
Per completare il suo outfit glamour, solleva le mutandine aperte sui fianchi prima di infilare i piedi nelle scarpe décolleté
Per convincersi di essere sexy, Francesca fa qualche passo nella sua camera da letto per sentire l’eccitante tensione del nylon sulla pelle delle gambe, assicurandomi che il reggicalze con quattro gancetti abbracci bene la sua vita e che le cuciture delle calze rimangano dritte.
Completata la sua metamorfosi, Francesca si contempla per un attimo davanti allo specchio soddisfatta dell’immagine che gli restituisce.
Lei ha dedicato molti anni a perfezionare il trucco e i gesti per diventare finalmente la ragazza incredibile che è.
Nella stanza, Francesca prova a fare dei piccoli passi incrociando le gambe portando il bacino in avanti per rendersi più sensuale evitando di far oscillare le spalle e le braccia nel camminare. Nel farlo cerca di imitare le indossatrici che ha visto alle sfilate le quali muovono solo la parte inferiore del corpo agendo sulle reni per far risaltare il sedere e per muoversi in modo fluido dando l’dea della flessibilità del corpo come fosse un fuscello.
Passeggiando nella stanza, indossando le scarpe a tacco alto, prova un leggero ondeggiamento che viene amplificato dai tacchi e da tutto l’insieme delle posizioni corporee assunte.
Sentendo il bisogno di alleviare la sua vescica, Francesca va in bagno godendo nel sedersi sul water. Per poterlo fare senza spogliarsi, arrotola la gonna in vita facendo scivolare il perizoma fino a metà coscia evitando di sganciare le bretelline che tengono le calze.
Pochi istanti dopo, prendendo pose suggestive davanti allo specchio per aumentare il suo desiderio, osserva quanto sia visibile la figa dal suo perizoma tagliato al centro pe dare una immagine molto erotica ed in talune occasioni anche indecente.
Volendo sentirsi più come una donna matura, rinchiude le cosce e così è scura che nessuno potrà vedere la sua fighetta ma esclusivamente chi vorrà lei.
Sdraiata sul letto, Francesca sfrega le cosce, rivestite del nylon delle calze, l’una contro l’altra per sentirne lo sfrigolio ed è in quei momenti che in lei sale il desiderio impaziente di voler iniziare i suoi giochini sessuali e per poterli gustare meglio mette un cuscino sotto le natiche per infilzarsi meglio sui suoi amati giocattoli. Nel sistemarsi sul letto Francesca ha fatto sì che fosse di fronte allo specchio e pertanto ha modo di esplorare le pieghe morbide e satinate della figa lubrificandola con del silicone.
Le sue dita indugiano sull’orlo anale che si è formato durante gli anni in cui è stata sodomizzata e scopre che hanno assunto l’aspetto di labbra simili a quelle di una vagina. La sua rosetta ha perso la sua forma a stella ed ora ha una bellissima figa divisa longitudinalmente.
Esplorando il suo corpo, si accarezza le tette pensando ai tanti scenari che in cui è stata protagonista ed ai tanti che improvviserà per darsi piacere.
Il pensare ai giochini ed ai toys che possiede, si è ricordata del pacco che ha appena ricevuto. Pertanto Francesca si affretta ad aprirlo con curiosità.
Avvolto in una carta setosa e delicata, scopre un enorme dildo che ha tutto l’aspetto di un vero pene tranne le sue dimensioni sproporzionate.
Nella scatola c’è anche un biglietto che attira l’attenzione, si tratta di una breve nota del suo compagno Stefano che ha scritto “Spero che ti soddisfi durante la mia assenza”
Guardandolo da tutte le angolazioni, dice a sé stessa che lei non si adatterà mai perché è davvero molto, molto grande, anche perché da quando non ho più usato i suoi giocattoli, ed è da oltre tre settimane, la sua figa si è chiusa bene e così anche il culetto.
Però è molto eccitata ed è estasiata, immobile, nel guardare da ogni angolazione, studiando quel dildo da cui è attratta ed anche dal desiderio di provarlo e si chiede sarà possibile per lei prendere quella massa che pesa quasi un chilo. Lei di dildo ne ha preso sia nella figa che nel culo quando viveva con Mirta ma dildo di queste dimensioni non ne aveva visto prima di quel momento.
Le paure svaniscono quando vede che il glande è ben formato e faciliterà la sua penetrazione. È anche rassicurata poiché il diametro aumenta molto gradualmente fino a raggiungere nove centimetri alla base.
Il desiderio sale nelle reni di Francesca quando accarezza con le dita le grandi vene sporgenti che scorrono su quell’oggetto, sicura che infiammeranno la sua figa.
Appoggiandosi alla testata del letto, Francesca stringe sensualmente con le mani quell’enorme dildo tra le sue cosce per aumentare la libido ed è decisa che lo vuole dentro a qualunque costo.
Dopo essersi spalmata il gel che Stefano usa quando la incula si convince ancora di più e finalmente dice a sé stessa “Ora lo voglio davvero!”
La figa è tutta bagnata di desiderio e nota quanto sia piccola la dimensione del clitoride rispetto a quel cazzo mostruoso che la sta facendo fantasticare.
È quello il momento in cui sente l’urgenza di riempire quel grande vuoto che ha tra le cosce ed è necessario colmarlo.
Mettendosi il dildo sulla pancia per lubrificarlo, rimane sorpresa ancora una volta dalle sue dimensioni quando vede il glande raggiungere le coppe del corsetto.
Trasportata dal suo desiderio, allarga le cosce.
Il suo cuore batte forte mentre si impala lentamente costringendo la figa ad aprirsi a causa di una pressione continua. Lei trattiene il respiro ed è tesa aspettandosi dei terribili dolori. Invece niente di tutto ciò.
Una volta passato il glande attraverso lo sfintere, dopo averlo allargato, Francesca si ferma un attimo a respirare.
Quindi, allargando il culo con entrambe le mani, tenendolo fermo con i talloni, lo spinge ancora di più dentro il suo intestino. Ad ogni millimetrica spinta Francesca si riempie di un nuovo e di diverso piacere.
Con lentezza si solleva e si impala sul dildo che la apre inesorabilmente sempre più. Prova un vero piacere sentire la sua carne muoversi ed aprirsi quando spinge aiutandosi con il peso del suo corpo.
Per godere maggiormente mentre scende inarca le reni inclinando il bacino sia in avanti sia indietro.
Per sapere dove il dildo è arrivato dentro di lei, appoggia le dita sulla pancia.
Nel frattempo non riesce a trattenere i gemiti di piacere che le sfuggono dalle labbra.
Quando riesce ad infilarlo molto dentro dilatando parecchio lo sfintere avverte una resistenza, il dildo ha trovato la prima curva del suo intestino e per far superare l’ostacolo deve contorcersi con il bacino.
Quando le finte palle maschili alla base del dildo poggiano contro le su natiche, Francesca sa di aver raggiunto i suoi obiettivi.
Alla ricerca di un maggiore piacere, contrae i muscoli della sua intimità sia anteriore che posteriore in modo da ricevere stimoli da entrambe le parti.
Improvvisamente una palla di calore proveniente dal fondo delle sue viscere le invade la pancia ed invano stringe i glutei per ritardare l’orgasmo che imperioso la scuote e la fa saltare per aria come invasata da qualcosa di meraviglioso e molto forte.
Sento poi il dildo saltare fuori, sotto l’effetto delle contrazioni anali che sono sempre più vicine, e lei porta dietro immediatamente la mano per afferrarlo.
Allo stesso tempo sottili rivoli di umori vaginali fuoriescono continuamente dalla fighetta.
Francesca si lascia trasportare da quell’orgasmo anale che le fa esplodere la testa e che per lei è una novità assoluta.
Le manca il respiro e resta immobile davanti allo specchio assaporando il piacere di sentirsi ben chiavata dal dildo ed anche realizzata come femmina.
Come fosse aspirato, il dildo esce dalla pancia con il rumore di un risucchio e prova un senso di frustrazione nel vedere il suo sfintere spalancato in attesa di qualcosa di diverso da divorare ma sul momento non ha niente per le mani pertanto si alza per cambiarsi la lingerie che ha assorbito i rivoli della figa.
Dopo aversi preso una pausa per recuperare e rimessasi un altro perizoma, Francesca decide di continuare i suoi giochi stendendosi sul letto per lubrificare un plug anale ed il suo ano con un gel e spinge dentro di sé quell’oggetto immaginando di poterlo mostrare a qualcuno.
Decide di impulso di levarsi dal letto e camminare per sperimentare quali piaceri potesse avere con quel plug dentro. Non appena mette i primi passi sente delle onde di piacere diffondersi ad ondate successive nell’ano e nella pancia.
Il camminare sensualmente ondeggiando, come se avesse i tacchi altissimi, avverte qualcosa uscire dalle labbra della fighetta, sono rivoli di umori e, proseguendo nella camminata, non tardano ad uscire densi flussi dalla sua grotta del piacere che scivolano lentamente lungo l’interno delle cosce prima di bagnare il bordo delle calze.
Finito quello strano orgasmo Francesca decide che, in mancanza di Stefano, li userà ma capisce che dovrà fare pratica per ricavare il maggior piacere possibile. Lei fa gli esercizi con il plug ed il dildo senza che lui sappia niente ed il guaio è che, dopo mesi di pratica, è diventata totalmente dipendente da questa tecnica concedendo a Stefano, ed alle altre amanti, pochi orgasmi seppur traendone molto piacere dovuto alle sensazioni erotiche, ma senza soddisfarsi pienamente.

Leave a Reply