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Racconti Erotici Etero

Gigolò per caso

By 26 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Prologo
Daniela, la mia amica del cuore, era disperata. Era mesi che veniva tormentata da una sua compagna di corso per i soliti noiosi motivi di cuore. La ragazza era stata mollata in malo modo dal suo ragazzo e, a causa di ciò, la poveretta era caduta in uno stato depressivo profondo che le aveva spalancato le porte alla più feroce delle bulimie. In pochi mesi aveva messo su un bel po’ di chiletti e, considerato che era già rotondetta di suo, quei chiletti in più l’avevano anche resa scarsamente appetibile dal punto di vista sessuale.

Il famoso cane che si morde la coda: nessuno ti scopa, mangi perché sei depressa perché nessuno ti scopa, ingrassi ancora di più così nessuno ti scopa e giustifichi il fatto che nessuno ti scopa perché non riesci a dimagrire…mangiando. Un loop mentale in cui, purtroppo, molte ragazze precipitano. E così, Daniela, un po’ stressata per i continui piagnistei dell’amica e un po’ perché onestamente preoccupata per le condizioni psicologiche in cui versava pensò di rivolgersi a me.

La folle richiesta
‘E dai….cosa vuoi che sia….per te che differenza fa?’
‘Dani…ma sei pazza o cosa?….io dovrei scoparmi la tua amica solo per farla uscire dallo stato depressivo? E che sono?…una medicina?….’
‘Ma che te frega!!!???….ci esci…la scopi…lei comincia a ricredere in se stessa…e zac…problema risolto…per me e per lei…’
‘…e io non conto un cazzo….vero?’
‘Ma dai ‘.che ti sei scopato tutto quello che era scopabile…fai il difficile adesso?’
E io dovrei scoparmi Moby Dick…no no no…non se ne parla neanche…ma l’hai vista???….’ – obiettai restituendole la foto che mi aveva dato per farmi vedere la sua amica

Strano rapporto quello tra me e Daniela. Siamo cresciuti insieme e ci siamo sempre confidati tutto. E quando dico tutto…dico proprio tutto. Lei è l’unica persona al mondo che conosce i miei pensieri più intimi e a cui ho confidato le mie esperienze più torbide (comprese quelle mercenarie e omosessuali). E lo stesso ha fatto lei con me. Da sempre. Non abbiamo mai scopato e mai scoperemo insieme. Questo è chiaro. Limpido. Lei è l’unica che sa chi si nasconde dietro lo pseudonimo Tentationem e da queste pagine la saluto…ah ah ah…Ciao Dani.

‘Senti…l’altra sera mi ha confidato che ha talmente tanta voglia di scopare che….’
‘…che….’
‘…che sarebbe disposta anche a pagare!!! …mi ha chiesto se sapevo dove trovare qualcuno…o se conoscevo…tipo un gigolò….capito?…’
‘…e ti sono venuto in mente io???…mi vuoi far fare il marchettaro???…ma te sei pazza!!!’
‘…ma dai…ah ah ah…che ti frega!!!…lei non ti conosce…tu non la conosci…e poi tanto tra qualche giorno riparti per chissà dove….così eviti tutti i discorsi di approccio e conquista…e possibili complicazioni sentimentali….vai a casa sua…la scopi per bene….prendi i soldi…e poi ce ne andiamo a cena fuori insieme….che ne dici???’
‘…che sei matta !!!…si chiama prostituzione e io non lo faccio !!!…e poi quella neanche se mi paga bene me la scopo…ma ti rendi conto che cazzo di richiesta mi stai facendo???…e se te lo chiedessi io di scoparti un mio amico?…non ti sentiresti trattata da puttana?…’
‘…beh…dipende da che amico mi proporresti…sai che sono di bocca buona….ah ah ah…’
‘Che zoccola !!!…ah ah ah….comunque io quel balenottero non me lo scopo!!!’

Daniela fissò l’appuntamento per la sera successiva.

La bulimica
Dopo essere stato revisionato nel look da Daniela, mi presentai a casa della bulimica in perfetto orario. Dovevo sembrare freddo ma passionale, un professionista del sesso che tutto dava ma non si lasciava coinvolgere sentimentalmente. Daniela mi aveva istruito a dovere su cosa fare e cosa non fare. Era così preparata in materia che mi sorse il dubbio che anche Daniela avesse usufruito di tali servizi.

‘Ma come fai a sapere tutte queste cose sui gigolò?….’ – le chiesi ridendo
‘Fatti i cazzi tuoi e fai come ti dico e vedrai che tutto andrà liscio….’ – rispose seccata
‘…ok…però dopo voglio la verità….ah ah ah….’
‘…stronzo!!! Ora vai e in bocca al lupo…..’
‘…beh…sempre meglio che in culo alla balena….ah ah ah….’
‘…stronzo!!!…vedrai che ti piacerà…è carina…’

Driiiin. Ero nervoso ma cercavo di ostentare sicurezza. Lo sguardo da sciupafemmine, la camicia maliziosamente aperta. Ed eccola apparire sulla porta. Alta non più di un metro e cinquanta, grande massa di capelli ricci neri, allegri occhi rotondi. La figura decisamente rotonda, cosce robuste, due meloni giganteschi mimetizzati dalla larga camicia nera.

‘Ah…ciao…sei l’amico di Daniela?….’ – mi salutò sfoderando un sorriso un po’ imbarazzato
‘…amico di?…ah…si…Daniela….’ – risposi fingendo sforzo nel ricordare il nome della mia amica
‘Ti aspettavo….scusa…vieni…accomodati….’ – mi disse gentilmente un po’ impacciata
‘Grazie….tieni…questi sono per te….’ – dissi con ostentata freddezza consegnandole i fiori che Daniela mi aveva ordinato di portarle
‘Oh…grazie…bellissimi…’ – disse affondando felice il naso nel mazzo di fiori
‘Bene…dove vuoi farlo?…’ – esordii in maniera forse un po’ troppo brusca
‘Oh…caspita…così subito…senza neanche….’
‘Ah…vuoi parlare prima?…ah…ok…come vuoi…’

E così, con la voce tremante, Raffaella cominciò a rivolgermi alcune domande e a raccontare molto della sua vita. Cercavo di rispondere in maniera credibile alle sue curiosità. Voleva sapere con quante donne lo avevo fatto, se ero fidanzato, se mi ero mai innamorato di qualche cliente e se lo avevo fatto anche con Daniela. Dentro di me ridevo per le risposte che davo. Risposi sinceramente soltanto sul fatto che non ero mai stato con Daniela. Comunque la ragazza credeva davvero che fossi un professionista !!!…Piano piano però la dolcezza della ragazza mi fece entrare in un mostruoso conflitto interiore. Se fossimo andati avanti nella conversazione la maschera del gigolò sarebbe andata a finire a ramengo. Così decisi di dare una brusca virata alla situazione.

‘Senti…scusa…’ – dissi guardando l’orologio da vero professionista – ‘…è che…poi dopo…avrei un altro appuntamento quindi…se ti va di scopare….’
‘Ah…si….scusa…è che per me…’ – mi disse arrossendo ed abbassando gli occhi
‘…si…ho capito…è la prima volta…non ti preoccupare…ci sono abituato….’
‘…e come funziona adesso…cioè…ci spogliamo…o?…’
‘…io sono al tuo servizio…dimmi tu come lo vuoi fare…vuoi che mi spogli?…’
‘..ah…beh…’

Non le feci finire neanche la frase che, dopo aver fatto volare via i mocassini con rapido gesto, già mi ero calato pantaloni e mutande insieme mostrando di colpo il mio uccello già scappellato. Alzandomi mi sfilai velocemente la camicia rimanendo nudo di fronte ai suoi occhi attoniti. Improvvisai (maldestramente) un balletto osceno che le faceva sobbalzare i miei genitali a pochi centimetri dal suo viso. Aveva lo sguardo come inebetito puntato sull’uccello che, sottoposto a sballottamenti, cominciava ad acquisire forma. La presi dolcemente per la chioma corvina e, muovendomi come fanno gli stripper, le strofinavo il mio pube ovunque. Pur rimanendo passiva al trattamento, la ragazza cominciò ad ansimare soffiando come un mantice.

Mi lasciai andare sul divano, accanto a lei.

‘Dai…coraggio….ti voglio vedere….’ – le soffiai in un orecchio mentre con le mani lavoravo sulle tettone che si preannunciavano esagerate.

Con forte imbarazzo Raffaella si alzò dal divano mettendosi davanti a me. Timidamente cominciò a sganciare i bottoni della camicetta….ma proprio quando il reggiseno cominciava a far capolino…

‘Senti…non ce la faccio…mi vergogno troppo…sono brutta…e grassa…e tu invece…sarai abituato a donne magre e bellissime…e io non…’
‘Spogliati…coraggio…lo vedi che ti voglio?…’ – le risposi malandrino accarezzandomi l’uccello che mi si stava gonfiando lentamente tra le mani

Finì lentamente di spogliarsi con gli occhi puntati su di me. Rimase in piedi di fronte a me coprendosi pudicamente il ventre e, per quanto poteva con una mano sola, l’enorme seno. Effettivamente la ragazza era un bel po’ in sovrappeso. Le cosce abbondanti, la pancetta abbondante…oh cazzo…non era proprio il massimo ma ormai ero in ballo !!! E dovevo ballare. Cercai di concentrarmi sugli aspetti positivi…ad esempio…quelle maestose tettone. Con un gesto della mano la feci avvicinare. Lei titubante, mantenendo coperte le zone intime, si avvicinò. Cominciai a carezzarla a fior di dita per darle il coraggio di svelarsi.

Le sue tette enormi mi apparvero a cinque centimetri dal viso. Enormi !!!….provai ad agguantarle in contemporanea….niente da fare….al massimo potevo prenderne una con tutte e due le mani !!! Mi dedicai anima e corpo a quelle meraviglie…gliele leccai…gliele morsi piano piano…sembrava apprezzare il gioco a cui la sottoponevo tanto che, dopo alcuni minuti di sospiri, notai che con la sua mano si masturbava lentamente la passerina. Ok…il ghiaccio era rotto!!!….adesso potevo davvero farla godere!!!…infilato velocemente un preservativo…la presi per le chiappone obbligandola a salirmi a cavalcioni. Con la cappella gonfia mi divertì per qualche istante a spennellare le sue grandi labbra insistendo sul clitoride. Si lasciò andare con tutto il peso sul mio cazzo infilandoselo di colpo fino alla base. La sua reazione fu violenta e, dopo un attimo di pausa, cominciò a cavalcarmi furiosamente soffocandomi completamente con le tette. La lasciai fare ciò che voleva.

Provai ad acchiapparle le chiappe. Ma era talmente voluminosa che a stento riuscivo ad arrivarci. Ero soggiogato dalla sua massa corporea e questo mi consentiva, vista la scarsa eccitazione, di dosare i colpi per il suo completo appagamento. Lei, invece, rotta l’iniziale titubanza, stava perdendo il senno della ragione, con urli e strilli che mi facevano un po’ preoccupare. Si rialzava improvvisamente abbrancandosi con entrambe le mani le super tette. Si toccava la micetta come a completare il godimento che le stava procurando il mio uccello saldamente piantato dentro di lei…..era totalmente in mio potere!!!

Dopo il suo primo orgasmo, la rigirai sul divano mettendola a pecorina. Era bello vedere quelle masse mammarie pendule. La infilai senza troppi complimenti visto quanto era larga e bagnata. I colpi che le infliggevo era potenti e le tette rimbalzavano all’impazzata.
Non c’era verso…in quella maniera non sarei mai venuto….Lei, intanto, aveva affogato il viso dentro un cuscino mugolando come un’ossessa e, con una mano infilata tra le sue gambe, mi carezzava le palle che sbattevano violentemente contro di lei. Ero talmente poco coinvolto in ciò che stavo facendo che cominciai a guardarmi intorno, ad osservare l’arredamento, le foto di famiglia appese alle pareti, i vestiti della ragazza…il cazzo, per fortuna, mi rimaneva duro…ma la testa era davvero da un’altra parte….provai a concentrarmi….chiudendo gli occhi immaginavo donne bellissime, scene erotiche estreme….niente di niente….la stavo massacrando di colpi…ma non riuscivo proprio a venire….ed ogni qual volta aprivo gli occhi e mi trovavo davanti quel culone maestoso….mah….

‘Scopami dietro…dai…davanti non ce la faccio più…..’ – mi disse quasi implorandomi

Lasciai partire un po’ di saliva nel solco di quel culone e, dopo aver spennellato un po’ il buchetto, la infilai con decisione. Un urlo roco la fece sprofondare nuovamente con la testa nel cuscino. Quel culo calzava a pennello. Sentivo il cazzo perfettamente inguainato e solo le piccole contrazioni dello sfintere alla base dell’uccello mi provocavano, finalmente, una piacevole sensazione. Oh…finalmente cominciavo a provare un po’ di piacere…e ne approfittai. Con le mani mi aggrappai violentemente ai suoi maestosi fianchi e con rinnovato entusiasmo cominciai a pompare quel culo in maniera decisamente devastante.

Raffaella era in delirio. Mi diceva cose che a qualsiasi uomo provocano orgoglio…cose del tipo…’non smettere’….’oddio…come ce l’hai grosso’….’…nessuno mi ha mai scopato così…’….’mi stai spaccando’….e così via….e voleva che anche io contraccambiassi nel torpiloquio….’dimmi che sono una troia…’….’mungimi le tette …come a una vacca….’

Mi prestai a quel gioco di parole lontanissimo anni luce dalle mie abitudini….e comunque presto ci provai anche un certo gusto (incredibile!!!). La sbattevo con una forza e la trattavo davvero da troia strattonandole le tette e tirandole i capelli…chiedendole le cose più oscene…’Lo senti eh….troia…ti piace così grosso tutto nel culo?…dillo….dillo….’ …e lei, eccitatissima dal mio torpiloquio si lasciandava andare ad orgasmi in sequenza.

Appoggiai un piede sul divano, proprio accanto al suo viso, per poterla scopare ancora più a fondo. Come se ne accorse, Raffaella, si lanciò con la bocca verso il mio alluce e se lo ingoiò come fosse un piccolo cazzo. Lo mordicchiava, lo leccava, lo ingoiava per intero. L’azione della ragazza, nuova esperienza per me, mi provocò delle piccole scariche elettriche che fecero diventare l’uccello davvero di marmo. Il culo ormai era davvero allargato e nello spingere non trovavo più alcuna resistenza.

‘Dai…voglio sborrarti tra le tette….girati !!!’ – le ordinai come fossi il suo padrone

La ragazza si voltò con un’agilità non prevedibile. Mi sfilai veloce il preservativo mettendomi a cavalcioni delle sue tette e infilai prepotentemente l’uccello in quella voragine di carne. Subito, aiutandosi con le mani, compresse l’asta completamente scappellata tra i suoi globi e cominciò ad agitare leggermente facendomi così la più bella spagnola che mai ricevuto in vita mia. Il cazzo era completamente avvolto da quella morbida massa e, ogni tanto, inarcando la schiena, lo facevo spuntare alla portata della sua bocca che avidamente lo titillava con la lingua….

Dopo tanto sforzo e tanto pompare, quell’operazione rigenerante ebbe come effetto di farmi salire una sborrata colossale dalle palle. La sentii proprio salire violenta e densi schizzi di sperma coprirono tutto …tette…collo…bocca….viso….

Entrambi col fiatone. Sudati. Io ancora in posizione, col cazzo arrossato e pendulo. Lei, affogata dallo sperma, che in maniera devota si impegnava ancora a suggermi le ultime gocce. Lo ripulì con calma come si conviene ad una vera buongustaia.

‘Mi hai distrutta…non mi reggo sulle gambe…’ – disse languidamente sdraiata sul divano e ancora ricoperta completamente dal mio succo
‘Sono contento….stata bene?…’
‘Cazzo….non avevo mai scopato così in vita mia…me ne ricorderò per un bel pezzo.’

Cominciai, un po’ barcollando, a rivestirmi velocemente. Non dovevo consentire ulteriori coccole o chiacchiere. In fondo ero un ‘professionista’!!!

‘Ma adesso vai da un’altra?…Ce la fai?…’
‘Certo…vado a farmi una doccia…e si rinizia…ho un altro appuntamento tra un paio d’ore…’
‘…Cazzo…e se ti chiedessi di restare un altro po’…’
‘…no…per stasera purtroppo…ormai ho fissato…magari un’altra volta…se me lo fai sapere prima…mi organizzo…’ – dissi finendomi di vestire
‘…senti…per i soldi…’
‘Ah…senti…adesso ho fretta, scusami….magari li dai a Daniela…tanto non ci sono problemi’ – inventai per non dover fare una cosa che mi ripugnava
‘Ah…ma come?…lei mi ha detto…’
‘Lascia fare…davvero…fai te…li dai a lei e siamo a posto…scusami…adesso devo davvero scappare….’

Le detti un bacio a fior di labbra guardandola dritta negli occhi. La ragazza tremò a quel contatto e non aggiunse niente.

Uscito da quella casa respirai a pieni polmoni l’aria fresca primaverile. L’unica speranza che avevo addosso era davvero quella di aver fatto del bene a quella brava ragazza e di averle ridato un po’ di fiducia in se stessa.

Corsi veloce a casa a farmi una doccia…come a voler cancellare le tracce di ciò che avevo fatto.

Epilogo
‘Ehilà…stallone!!!…ho visto Raffaella stamani…ma che le hai fatto?…è stata più di un’ora a parlare di te tanto che alla fine non ne potevo più….’
‘…sai com’è…noi professionisti !!!…ah ah ah….’
‘…devi essere stato davvero esagerato….ma lo sai che la poveretta non riusciva neanche a stare a sedere durante la lezione….ah ah ah….’
‘…me lo ha chiesto lei…e lo sai…il cliente ha sempre ragione….ah ah ah…’
‘…senti…mi ha dato i soldi…e ‘.’
‘…e?…’
‘…sono quasi il doppio di quello che le avevo detto….’
‘…wow…si vede che si è trovata bene….sarà la mancia….ah ah ah …comunque non mi interessa….fanne ciò che ti pare…..’
‘…una cena per noi due?….’
‘…la cena per noi due può andare bene…ma pago io…e non con quei soldi….’
‘…e che ci faccio con questi soldi???…io non li voglio….’
‘…nemmeno io…senti…non so quanti sono….e neanche lo voglio sapere….renderli a lei…no…sarebbe pericoloso…in fondo lei ha metabolizzato di essersi comprata un rapporto sessuale a pagamento….facciamo una cosa…quando esci …portali con te….il primo mendicante che trovi…glieli dai….’
‘…ma stai scherzando!!!???….guarda che sono…’
‘…non lo voglio sapere….fai così e basta.’
‘…per me sei scemo….’
‘…però scopo bene…ah ah ah…’
‘…ah ah ah….se ripenso a cosa mi ha raccontato…quasi quasi un pensierino su di te ce lo faccio sul serio….’
‘…ehilà…Dani….non so se te lo puoi permettere….costo caro…Io!!!…..sai com’è…noi professionisti!!!….ah ah ah….’

Tornai alle mie attività. Me ne partii per motivi di lavoro in giro per l’Europa. Non ebbi modo (né voglia) di parlare con Daniela di questa storia.

Dopo tanto tempo, Daniela mi disse che Raffaella si era messa sotto con gli studi e che si stava per laureare. Aveva un ragazzo di cui era innamoratissima. Aveva perso quasi 15 chili.

Questa si che si chiama professionalità!

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