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Racconti Erotici Etero

Giorgia …

By 13 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Conobbi Giorgia in un locale a Milano, dove faceva la cameriera, ero in compagnia di Giovanni, un amico regista in cerca di affermazioni, lui era il mio cicerone milanese, Milano non la conosco benissimo e fiducioso seguivo le indicazioni di Giò, eravamo nel locale per bere qualcosa, Giò conobbe una ragazza finlandese, alta, bionda, non bellissima, ma molto sexy, io cercavo qualcuna per non rimanere a digiuno per la serata, mi guardavo intorno ed avevo notato una ragazza mora, tutta in tiro che troieggiava tra 2 o 3 uomini, una biondina con un bel culetto ma piatta come un tavolino e poi la moretta che mi portava la birra, un bel culetto tondo, una bella bocca e un paio di tette niente male.
Decisi che mi sarebbe piaciuto farmi la cameriera, lo sguardo da gattina in calore e il sorriso graffiante che mi faceva ogni volta che i nostri sguardi s’incontravano mi fecero capitolare.
Quando mi portò la terza birra la fermai, iniziai a parlarle, ma lei era un po’ in imbarazzo, non tanto nel parlare con me, ma per il fatto che si sentiva osservata dal suo capo, mi disse che non poteva fermarsi a parlare con me, che doveva continuare a lavorare, le chiesi a che ora smontava, lei non era intenzionata a dirmelo, ma vista la mia insistenza e lo sguardo nervoso del boss, mi disse che se volevo potevamo vederci fuori alle 3.
In fondo non si trattava di aspettare tanto solo ‘ quarti d’ora, che sarebbero passati in fretta se Giò non fosse stato così impegnato a conoscere a ‘fondo’ Jenni, che era ormai ubriaca fradicia, ma come mi confermò più tardi Giovanni, di fradicio c’era anche altro.
Comunque quei tre quarti d’ora furono più lunghi del previsto, le mani del mio amico s’infilavano ovunque, sotto la camicetta, tra la gonna, mentre le lingue vorticosamente non si spostavano quasi mai dall’orecchio o dalla bocca, ad un certo punto Giò mi lasciò le chiavi della macchina e mi disse, che non resisteva più e che avrebbe preso un taxi e ci saremmo visti nel suo appartamento.
Se ne andò sorridendomi e urlando : ‘non tornare da solo, se no dormi sul pianerottolo!’
Incredibilmente il tempo sembro volare dopo che Giò andò via con Jenni, Giorgia mi venne a portarte l’ultima birra e mi disse che ci potevamo vedere fuori, aspettami che tra 10 minuti sarebbe uscita anche lei, bevvi la mia birra quasi tutta in un sorso, andai alla cassa pagai e presi anche una bottiglia di vodka, uscii e aspettai circa un quarto d’ora, ero pronto a tornare da solo all’appartamento, quando la porta si aprì e comparve Giorgia, ci salutammo e scherzando le dissi che stavo andando via pensando che mi avesse dato il più classico dei pacchi, lei sorrise e disse che era stata tentata di andarsene, ma alla fine aveva ceduto alla curiosità.
Le chiesi se le andavano 2 passi e lei annui, iniziammo a camminare e chiacchierare, dopo qualche centinaia di metri apriì la bottiglia di vodka, buttai giù un sorso e allungai la bottiglia verso di lei, prima titubante non la prese, feci per tirarla verso di me ma lei l’afferrò, mi guardò e mi chiese: ‘ vuoi approfittare di una ragazza sola, indifesa e ubriaca?’ e prima che io rispondessi bevve 3 sorsi.
A quel punto la invitai all’appartamento di Giò, la risposta fu meglio di quello che mi aspettavo : ‘non aspetti neanche che sia ubriaca? Andiamo prima che ci ripensi!’
Le feci strada verso la macchina, intanto non si scollava più dalla bottiglia, il passo non era più dritto, iniziava a barcollare leggermente, poi in breve tempo il passo divenne sempre più incerto, stava per fare ancora un sorso, quando le strappai la bottiglia di mano, protestò ma la bloccai e le dissi : ‘voglio scopare una ragazza sola, indifesa e ubriaca, non una ragazza svenuta’. Rimase di stucco, intanto arrivammo alla macchina, la feci salire a stento, era brilla ed euforica e farla sedere non fu facile, iniziai a guidare e lei iniziò ad accarezzarmi la nuca, scese fino al petto, per poi finire inevitabilmente a toccarmi il pacco, lo toccava, cercava di sbottonare i jeans, ma era bloccata dalla cintura di sicurezza, la slacciò e si lanciò sulla patta come fosse indiavolata, slaccio i la cintura sbottonò tutta la patta e liberò il cazzo anche dalla costrizione dei boxer, lo prese in mano e lo massaggiava, con molta attenzione lo scappellò un paio di volte e lo guardò crescere tra le sue mani, abbasso la testa e toccò con la lingua il glande gonfio, leccò circolarmente la cappella, io intanto infilavo le dita nella fessura che la schiena inarcata e il pantalone teso creava, le toccai il cocige e arrivai subito al tessuto del suo slip, lo spostai, ma ci ripensai e lo tirai forte a me, in quel momento l’intero slip le s’infilava completamente nella figa, rialzò la testa dal cazzo come reazione, la mia invece fù di estrarre la mano dal pantalone, schiaffeggiarla sul culo e le dissi :’continua a succhiare troia, te lo dico io quando smettere!’, da brava imboccò di nuovo l’uccello e reiniziò a ciucciare.
La guardavo spompinarmi e mi piaceva, poco più di un’ora prima mi serviva birra senza potermi nemmeno parlare e ora succhiava il mio cazzo. Quella notte prometteva proprio bene!
Solo quando parcheggiai la macchina nel box le permisi di alzare la testa.
‘succhi proprio bene, lo sai troietta?’, mi rispose con un sorriso e dicendomi : ‘lo so, mi piacciono i cazzi, sono una gran troia’.
Prendemmo l’ascensore, le massaggiai la figa scoprendo che era completamente bagnata, strizzai le tette e la baciai fin quando non arrivammo al piano dell’appartamento, la presi sotto braccio ed entrammo con la copia delle chiavi che Giò mi aveva dato, appena dentro fummò accolti dai gemiti di Jenni, che godeva come una porca nella camera da letto, io e Giorgia ci dirigemmo nella stanza degli ospiti, appena dentro la spinsi sul letto e le tolsi la maglietta, quello che avevo intuito solo al contatto trovava riscontro nella vista, aveva proprio un bel paio di tette, il reggiseno lo tolsi litigando per qualche secondo con i gancetti, aveva delle aureole belle pronunciate e i capezzoli erano duri, presi una tetta in bocca e inizia a leccarla e succhiarla, erano morbide e sode, lei intanto si dava da fare a togliermi definitivamente i jeans.
Lappavo e ciucciavo quelle meraviglie di carne, quando sentii di nuovo il mio cazzo avvolto nelle sua mani.
Con sforzo mi allontanai dalle tette della mia puttana, le tolsi i pantaloni, in modo non delicato, e scoprii un culo davvero spettacolare, tondo, sodo e alto, morsi una chiappa e lasciandole il segno, urlò e mi disse di non farle del male, potevo fargli tutto ma non farle del male.
‘Tutto , tutto?’ , un po’ spaventata disse di si, non so se lo disse per paura o perch&egrave davvero era consenziente su tutto, ma in quel momento non m’interessava, era la mia troia, la mia puttana e la volevo solo fottere, mi posizionai sotto di lei, alzò il bacino ed io spostai lo slip, ed iniziai a leccarle la figa, iniziò a gemere, godeva come un’ossessa, mi piaceva sentirla godere, era uno spettacolo!
Continuavo a leccarla e lei continuava a perdere umori, non aveva più il controllo del suo corpo, era costantemente scossa da fremiti, all’improvviso si aprì la porta e vidi Giò nudo che abbracciato a Jenni.
‘Ero venuto solo a salutarti, io accompagno Jenni all’albergo e mi faccio un’altra scopata. Allora la troietta ci sa fare?’
Gli risposi che era una gran bella porca e ci sapeva davvero fare, almeno con i pompini, il resto non lo avevo ancora provato.
Giorgia come se si risvegliasse da un sonno profondo solo in quel momento fece per togliersi da sopra di me, la bloccai, e le dissi :’dove credi di andare? Inizia a succhiare che tra un po’ di scopo questa bella figa!’
Totalmente sottomessa prese il cazzo tra le labbra ed iniziò a succhiare, Giò e Jenni chiusero la porta e se ne andarono.
Nel 69, la puttanella era proprio brava, succhiava e leccava, scendeva fino alla base con la lingua per poi risalire fino all’apice del glande, poi lo imboccava e lo ingoiava fin quasi alla base.
In pochi minuti mi stava facendo arrivare all’orgasmo, succhiava come un’idrovora, dovetti levarlo per non sborrarle tutto in gola subito, lo avrei fatto, ma non subito, più tardi si, ma non in quel momento, dovevo prima scoparla, poi incularla e infine le avrei fatto ingoiare la mia sborra.
La figa era un lago di umori e saliva, pronta per essere scopata, la feci mettere a pecorina sul letto con le mani sulla spalliera per tenersi, poi la penetrai e iniziai a scoparla, il fatto di avere un giocattolo sessuali come Giorgia mi eccitava, era pronta a soddisfare ogni mio desiderio e questo aumentava a dismisura la mia lussuria e la mia voglia di fotterla.
La scopai a pecora, stringendole quelle meravigliose tette e schiaffeggiando quel culo, che mi si faceva ogni minuto più invitante, ma purtroppo quella sera ero troppo eccitato ed alla fine dovetti cedere, prima di farle il culo.
Feci appena a tempo a tirarlo fuori e prendendola per i capelli a venirle in faccia, era un vero spettacolo, la faccia piena di sperma che le colava dal naso, dalle sopracciglia, lei lo raccoglieva diligentemente con le dita e lo gustava tutto, con un piacere eccelso, goccia dopo goccia, appena si fù quai del tutto pulita, le feci pulire il mio cazzo, lo succhiò come se volesse prosciugarmi il cazzo dall’interno, continuò a leccarlo e succhiarlo anche quando fu completamente pulito, fù capace di farlo diventare duro subito.
Era una maga del bocchino!
A quel punto la girai di nuovo a pecora e non potendo rischiare di perdere la magnifica erezione che aveva ottenuto con quell’amorevole pompino la inculai senza mezzi termini, il buco non era umettato e certo non era pronto, emise un grido fortissimo.
La tirai a me per i capelli affondando il cazzo in quel culo meraviglioso, urlo ancora!
‘Devi stare zitta troia. C’&egrave gente che dorme nel palazzo!’
‘Ti fa male? Beh … soffri in silenzio … PUTTANA!’
Iniziai a scoparla nel culo sempre più violentemente, gemeva, ma sta volta di dolore, qualche goccia di sangue le usciva dallo sfintere quando il mio cazzo riemergeva da quel pozzo di goduria, non ricordo per quanto la scopai, ricordo che ero in estasi tanto estrarre il cazzo dal culo, da prenderla per la nuca e infilarglielo in gola e scoparmi anche quella bocca da pompinara, per poi svuotarmi nuovamente i coglioni, nella sua gola.
Non pot&egrave fare a meno di ingoiare tutto, era fantastica, una puttana fantastica!
Ci addormentammo e ci svegliammo nel pomeriggio, mentre lei cercava i suoi vestiti per andarsene la bloccai e nonostante le proteste perch&egrave fosse tardi e doveva andare a lavoro e inoltre aveva il culo che le faceva male, la convinsi a scopare ancora, dopo chiamò il locale, disse che non si sentiva bene e che non sarebbe andata, rimase con me altri 2 giorni, scopammo quasi tutto il tempo, ebbi il tempo di scoprire ogni singolo cm della sua pelle.
Scopammo anche con Giò e Jenni, ma quando dovevo venire, cercavo sempre la sua bocca ed ogni volta la trovavo sempre pronta ed accogliente.

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