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Racconti Erotici Etero

Giovane, libera e bella

By 2 Marzo 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Elisabetta &egrave una ragazza di 18 anni, di buona famiglia, che vive in una importante città italiana.
Come tutte le ragazze della sua età la sua routine &egrave scandita dalla scuola e dalle uscite più o meno frequenti con gli amici o con il suo ragazzo, con cui &egrave fidanzata da circa un anno, Simone.
Eli &egrave una ragazza non troppo alta, diciamo sul metro e 70, &egrave magra, mora e ha gli occhi verdi, che ama risaltare con un lieve tratto di eye-liner, le tette non sono troppo grandi e il culo rappresenta decisamente il suo punto forte, lei lo sa e non fa niente per nasconderlo, non &egrave n&egrave troppo grande n&egrave a mandolino ed &egrave rotondo al punto giusto. Il suo abbigliamento quotidiano &egrave composto da leggins, stretti e rigorosamente neri, o altri pantaloni preferibilmente scuri stretti al punto giusto da far risaltare le sue forme, scarpe basse da ginnastica (Stan Smith, Vans o Nike) a cui ama accompagnare calzini bianchi lunghi o corti, e magliette o maglioni anche quelli spesso troppo stretti, non &egrave la classica ragazza che &egrave oggetto del desiderio di chiunque, ma &egrave sicuramente una gran bella ragazza, e forse il suo fascino sta proprio nel non appartenere alla cerchia di ragazze che pensano solo ai trucchi e ai ragazzi. Alcuni giorni capitava che Eli si concedesse il lusso di presentarsi a scuola con collant che lasciavano poco all’immaginazione, spesso accompagnati da gonne che causavano l’eccitazione dei suoi compagni di classe e l’ira del suo ragazzo, spesso geloso.
Elisabetta aveva da sempre avuto un approccio molto aprerto alla sessualità, era resa ancor più affascinante dalla sfacciataggine che solo una ragazzina di 18 anni può avere e il fidanzamento che durava ormai da un anno non le impediva di avere altre avventure, di cui il suo ragazzo era ovviamente ignaro, Eli non era mossa dal desiderio di umiliare o ridicolizzare il suo ragazzo, semplicemente le piaceva trovarsi al centro dell’attenzione, le piaceva provocare e sentirsi desiderata, col suo ragazzo stava bene, anche il sesso la soddisfaceva, ma le piaceva tradire, sentire il brivido di fare qualcosa di sbagliato e sentirsi desiderata.
Nella classe del suo liceo, oltre al suo ragazzo c’erano anche altri ragazzi, più o meno interessanti, ma erano soprattutto in 3 a scatenare le voglie di Eli ed &egrave con loro che aveva tradito più volte il suo ragazzo. Erano oggettivamente dei gran bei ragazzi, alti, e con un fisico statuario, che Simone non poteva vantare, scaturito da anni di nuoto, che tutti e tre praticavano e da un ferreo regime alimentare che seguivano senza alcuna eccezione, si chiamavano Alessandro, Matteo e Luca, e tra di loro e Simone, il ragazzo di Eli, non correva buon sangue, non si stavano simpatici e cercavano di evitarsi reciprocamente il più possibile, ma i tre avevano un asso nella manica, sapevano che potevano farsi fare un pompino o scoparsi la ragazza del loro rivale, a sua insaputa, quando ne avevano voglia, in qualsiasi momento e in qualisiasi luogo. A Elisabetta questa situazione piaceva, la eccitava e anche se non voleva ammetterlo neanche a se stessa le piaceva essere desiderata proprio dai rivali del suo ragazzo, e le piaceva concedersi e provocarli in tutti i modi, salvo poi non opporre alcuna resistenza quando i tre potevano finalmente metterle le mani addosso al riparo da sguardi indiscreti. Nonostante la giovane età le piaceva farsi prendere, essere vittima del suo, o dei suoi amanti, le piaceva farsi dominare e assumere un atteggiamento da ragazzina indifesa in preda alle attenzioni di qualcuno da cui non poteva, o non voleva difendersi. Tra lei e i tre c’era un accordo, se loro avessero voluto continuare a fotterla a loro piacimento Simone non avrebbe mai dovuto sospettare nulla, loro non ne avrebbero mai dovuto parlare con nessuno, il ragazzo di Elisabetta non avrebbe mai dovuto scoprire nulla, i ragazzi rispettavano il patto, non ne parlavano con nessuno, non gli era mai venuto in mente di confessarlo a Simone, e le foto che Eli gli mandava all’insaputa di Simone, al quale inoltrava quelle che i suoi rivali già avevano, le tenevano per loro: i tre avrebbero rispettato qualunque condizione pur di continuare ad usufruire del suo corpo. Ciò non impediva ai tre di rivolgere gesti abbastanza espliciti a Eli, che spesso ricambiava alle spalle del suo ragazzo, o di prenderlo in giro con battutine che lui non poteva capire, essendo all’oscuro di tutto, e alle quali spesso Eli partecipava divertita, ma senza farsi scoprire.
Un normale giorno di scuola era appena trascorso, cinque ore stancanti, ma la campanella era finalmente suonata e l’incubo era finito, quel giorno Eli indossava delle scarpe Adidas modello Stan Smith, dei leggins neri e una magliettina abbastanza corta che arrivava fino all’inizio dei leggins, lasciando un piccolo tratti di pancia scoperto, i capelli erano sciolti al vento; la fine della scuola era vicina e date le alte temperature non indossava altro. Si era accordata con Simone per vedersi il pomeriggio, quest’ultimo sarebbe tornato a casa per godersi un po’ di meritato riposo mentre Eli si era accordata con la sua amica Arianna per passare un pomeriggio tra ragazze, o almeno questo era quello che aveva fatto credere al suo ragazzo, ignaro dei suoi reali programmi. Dopo aver salutato Simone con un appassionato bacio in bocca, sotto l’occhio dei tre ragazzi, che sghignazzavano in lontananza prendendosi gioco di Simone, Eli si diresse nella stessa direzione della sua amica Arianna salvo poi salutarla e salire in macchina di Matteo, dopo essersi assicurava che Simone aveva girato l’angolo e non poteva vederla più. Appena Eli entr’ in macchina Matteo sapeva che pomeriggio l’avrebbe aspettato ed era felicissimo ed eccitatissimo, la ragazza che fino a pochi secondi prima baciava il suo rivale era ora nella sua macchina e sarebbe stata sua tutto il pomeriggio, all’insaputa del suo ragazzo. Eli si guardò in torno e baci’ Matteo, f’ un bacio lento e appassionato, diverso da quelli che dava a Simone, era pieno di desiderio, non per forza peggiore, ma sicuramente diverso, mentre lo baciava si appoggiò a lui toccandogli il braccio destro appoggiato al volante, e non pot&egrave fare a meno di sentire il suo enorme bicipite in tensione, questo la eccit’ terribilmente e il bacio divenne sempre più lungo e intenso. Quando i due si staccarono Matteo mise in moto, guidando verso casa sua, passò davanti alla fermata dell’autobus dove si trovava Simone e Eli in preda al panico e preoccupata dal fatto che Simone potesse vederla all’interno della macchina del rivale si abbassò con la testa verso il sedile del guidatore, facendo ciò che Matteo voleva. Quando passò davanti a Simone, Matteo rallent’, quasi per sfidare il fidanzato di Eli che gli rivolse uno sguardo di sdegno, non sapendo di aver già perso in partenza, visto che la sua ragazza si trovava nella macchina del rivale a poco più di un centimetro di distanza dal suo cazzo. Matteo, forte di questa situazione ricambio con un saluto amichevole accompagnato da un sorriso sornione che lascio Simone interdetto e sfrecci’ verso casa, preparandosi a ciò che lo aspettava. Eli fece come per tirare su la testa ma la mano forte del suo compagno di classe le bloccava la testa, schiacciandola sempre di più sul suo cazzo, ormai in erezione, Eli stette al gioco, sapendo che quella situazione sarebbe potuta finire solo in un modo, e la sua bocca sarebbe stata riempita qualunque cosa lei avesse detto e gli chiese:’Posso alzarmi? Siamo lontani ormai.’ Matteo rispose prontamente:’Ho altro in mente per te piccola mia’, schiacciandole la bocca verso le patta dei pantaloni, replicò Eli:’Dai seriamente fammi alzare, mi fa male la testa’ Matteo le rispose freddo:’Slacciami i pantaloni e prendimelo in bocca che non ce la faccio più, passare davanti al tuo ragazzo mi ha fatto eccitare troppo’, a quel punto Eli sapeva di avere poca scelta ma decise comunque di rispondergli:’Non potresti chiedermelo in modo più gentile?’ Sapeva benissimo cosa avrebbe scatenato con quella domanda, e la replica di Simone non si fece attendere:’Non te lo sto chiedendo’. A quella risposta Eli non seppe resistere e decise finalmente di fare ciò per cui era salita in quella macchina, prendere il cazzo di Matteo nella bocca, Eli trascorse i 15 minuti che separano la scuola da casa di Matteo con il suo cazzo nella bocca, quando furono arrivati sotto casa il ragazzo aveva steso la mano destra sul sedile passeggero, abbassandole i leggins e toccandole il favoloso culo e la figa, iniziando dei lenti e intensi ditalini e causando dei mugolii e degli urletti resi ancora più eccitanti dal fatto che Elisabetta aveva la bocca piena del cazzo di Matteo, lo succhiava tutto, lo prendeva in bocca come se fosse nata per fare solo quello e mentre leccava il cazzo e si sentiva usata e desiderata si eccitava da matti, sentire che Matteo le toccava il culo con tale foga la faceva impazzire e ricambiava succhiando più veloce e lamentandosi, emettendo urletti soffocati dal cazzo nella sua bocca ogni volta che Matteo le toccava il culo, sotto o sopra i leggins, a quel punto in preda all’eccitazione decise di parlare con Matteo mentre glielo prendeva in bocca ma ebbe il tempo di esclamare solo una frase:’Mi piace succhiartelo, &egrave veramente un’altra cosa rispetto al cazzo di quel coglione del mio ragazzo’. Con questa frase Eli sapeva di aver scatenato gli istinti più bestiali di Matteo e infatti la reazione di quest’ultimo non si fece attendere: il ragazzo prese la testa di Eli e la spinse fino a far entrare tutto il cazzo nella bocca, poi le chiese se le piacesse, Elisabetta in preda all’eccitazione più totale cercò, per quanto le era possibile muoversi, di annuire, Matteo le chiese di dirlo, ed Eli, impedita dalla presenza di un’arnese di 18 centimetri che le arrivava fino in gola, e che riusciva a tenere tutto in bocca solo perché ormai si era abituata replic’ ancora con un’urlo disperato e soffocato dal cazzo:’Mi piace, sborrami in bocca!!’, Eli era ormai fuori di se &egrave Matteo la sollevò dal cazzo, prendendola per i capelli e le sborrò sulle guance, negli occhi e in faccia, imbrattandogliela tutta mentre sospirava affannosamente ancora scosso dall’orgasmo appena avuto, Eli decise di riprendere il cazzo di Matteo in bocca, mentre quest’ultimo, ormai esausto si appoggiò sfiancato allo schienale lasciando lavorare la ragazza sul suo cazzo ancora perfettamente eretto, senza disturbarla, sorpreso da quanto la troietta avesse voglia ancora voglia di cazzo. Cominci’ a pregustare il pomeriggio che lo attendeva, mentre Eli succhiava avidamente il cazzo. Dopo altri 10 minuti di pompino, Matteo decise che era il momento di salire a casa, prese nuovamente la compagna di classe per i capelli e la sollevò, Eli cap’ immediatamente le intenzioni di Matteo e dopo essersi ricomposta apr’ la portiera, lo stesso fece il ragazzo. I due si avviarono verso la casa del giovane, distante pochi metri.
Una volta giunti in ascensore Matteo le saltò letteralmente addosso, toccandole il culo a più riprese, stringendoglielo mentre Eli sorrideva e ricambiava con urletti, sospiri e sorrisi con la leggerezza che solo a lei apparteneva, mentre si lasciava prendere dal ragazzo, l’ascensore arrivò al quarto piano e i due entrarono in casa. Matteo la avvert’ che sarebbe andato a cambiarsi, ci mise poco e quando chiamò Eli dicendole che era pronto, uno spettacolo le si parò davanti, il ragazzo indossava dei pantaloncini da calcio e nient’altro, risaltavano i pettorali possenti e gli addominali scolpiti dalla cui vista la piccola Eli rimase ammaliata, essendo abituata al fisico asciutto di Simone. La giovane non resistette e si avvicinò, i due si scambiarono un bacio appassionato, come quello che si erano dati in macchina, prima che a Eli fosse riempita la bocca. Eli prese a toccarlo ovunque: accarezzava i bicipiti, appoggiava il palmo aperto sui pettorali e lasciava scorrere le dita sugli addominali del ragazzo mentre la sua eccitazione saliva e la figa le si bagnava.
Matteo, caricato dall’effetto che il suo fisico statuario faceva alla ragazza si sentì superiore e decise di prendere la situazione in mano; prese le mani di Eli e le portò entrambe verso il cazzo ormai eretto e ben visibile attraverso i pantaloncini da calcio, mentre Eli, presa dalla situazione era impegnata a maneggiare con cura il cazzo che nel frattempo era stato liberato dai pantaloncini, Matteo la afferrò dolcemente per la gola e esclamò con tono fermo:’In ginocchio’. La studentessa non se lo fece ripetere due volte e obbedì, d’altronde era ciò che voleva, voleva che fosse Matteo a gestire la situazione, lei stava al gioco, voleva sentirsi desiderata e presa da uno dei ragazzi più belli della scuola, nient’altro le interessava.
Fu un pompino di quasi 15 minuti durante il quale Eli esaudì tutte le richieste di Matteo, gli leccò la cappella, mise tutti il cazzo in bocca, si fece tirare i capelli con foga dal giovane e si trovava ora in ginocchio, con la bocca riempita dall’asta di Matteo, una mano accarezzava gli addominali del giovane, mentre l’altra era impegnata in un ditalino profondo e intenso, i bellissimi occhi verdi erano rivolti verso l’alto. Entrambi erano prossimi all’orgasmo, quando Eli decise che avrebbe fatto impazzire Matteo; decise quindi di alzarsi e spinse il giovane sul letto, con la malizia di una ragazzina non troppo inesperta, si tolse la maglietta lasciando le tette al vento (niente reggiseno) e restò con indosso solo i leggins e le scarpe da ginnastica, poi fece un giro su se stessa facendo ammirare a Matteo ciò che aveva a disposizione, quest’ultimo si alzò e le arrivo a un centimetro di distanza le mani andarono a cercare il culo della ragazza, che fu stretto in una morsa, Eli inarcò la schiena e si mise in punta di piedi, mugolò mentre il giovane le sculacciava il culo, ormai rosso, e le baciava il collo in preda alla passione, poi prese a massaggiarle la figa mentre la reggeva con l’altro braccio, Eli gli stringeva le braccia quando era ormai prossima all’orgasmo, che si manifestò di lì a poco con un forte urlo che risuonò all’interno della stanza. Matteo, che ormai la reggeva di peso, cercò di tapparle la bocca con una mano, in modo da limitare il rumore, ma quando Eli cominciò a guardarlo con quei grandi occhi verdi, con aria di sfida, mentre gli succhiava le dita della mano lentamente e dolcemente, non resistette più e decise di toglierle anche i leggins e di posizionarla a 90′ sulla scrivania, dopo che Eli aveva fatto scivolare giù i libri spingendoli via.
La vista che ora si parlava davanti a Matteo era veramente meravigliosa, il culo rotondo di Eli, ancora rosso per le sculacciate, era pronto per essere penetrato, la ragazza era nuda e indossava solamente le scarpe da ginnastica, mentre Matteo ammirava tale bellezza sentì la voce di Eli che con la testa già schiacciata sulla scrivania esclamò con tono di sfida:’Beh che aspetti?’
Matteo prese a questo punto a fotterla nella figa con una foga indescrivibile, causando gli urli forsennati di lei, che godeva come una troia, Matteo faceva ciò che voleva, la sculacciava, le stringeva forte i fianchi, e aveva preso a tirarle i capelli, la schiena di Eli si era quindi inarcata, mentre la faccia era rivolta ora verso il muro.
Matteo teneva con forza Eli per i bellissimi capelli lisci, quando decise di alzarla e a questo punto la ragazza si trovò a stretto contatto con Matteo; erano entrambi in piedi, mentre Matteo la fotteva, con una mano era impegnato a massaggiare la figa di Eli e con l’altra le aveva infilato due dita in bocca, che la ragazza succhiava avidamente.
Matteo la fotteva con una foga tale che Eli non resistette più ed esclamò:’Lo sai che come mi fotti tu non mi scopa nessuno? Ovviamente non mi riferisco a quel cornuto di Simone, ma mi scopi anche meglio di Ale e Luca!’
Matteo replicò:’Lo so, non c’&egrave bisogno di dirmi cose ovvie, ora zitta e fatti scopare’, disse stringendole la gola con una mano.
Matteo le sollevò una gamba e continuò a scoparla con foga, Eli sentiva il cazzo, neanche lontanamente paragonabile per lunghezza a quello del povero Simone che la riempiva e si sentiva soddisfatta, si sentiva l’oggetto del desiderio di Matteo, e non avrebbe potuto desiderare di meglio.
A questo punto Eli si staccò dalla presa di Matteo e si inginocchiò incrociando i piedi e chiese a Matteo di venire sul pavimento, il giovane titubante le chiese il motivo e la giovane replicò che non se ne sarebbe pentito, Matteo accettò e venne sul pavimento della stanza. Eli strizzò l’occhio al giovane, si posizionò a 90′, lasciando in bellavista la sue scarpe bianche e il corpo nudo, e prese letteralmente a leccare la sborra dal pavimento. Era il gesto massimo di sottomissione e quando Eli esclamò:’Ti prego fottimi’, Matteo prese a scoparla, stringendole forte i fianchi e schiacciandole la testa al pavimento, permettendole di leccare meglio il suo sperma.
Eli pregava Matteo di scoparla;’Ti prego continua a scoparmi forte, per fortuna ci sei tu, altrimenti dovrei farmi fottere da quel cornuto del mio ragazzo, lo sai che non mi scopa come te, aaaaahhh, lo sai eh stronzo, scopami!!’
Matteo:’Se ti piace così tanto, facciamo in modo di ricordarcelo per sempre’
Detto questo prese il cellulare dalla scrivania e iniziò un video, riprese Eli con indosso solo le scarpe che leccava dal pavimento lo sperma, e quando il telefono le arrivò vicino si sentì una vera star del porno e strizzò l’occhio alla telecamera, mentre continuava a ripulire attentamente il pavimento. Matteo continuava a riprenderla e le chiese:’Stavi dicendo?’
Eli con voce ferma rispose:’Stavo dicendo che quel coglione del mio ragazzo &egrave un gran cornuto e che preferisco farmi scopare da te, quando cazzo scopi bene!’
Detto questo Eli alzò la testa dal pavimento e con voce triste e abbattuta esclamò:’Uffa, &egrave finita!’ Matteo decise di accontentare la ragazza e mentre con una mano teneva il telefono riprendendo la compagna di classe, con l’altra cominciò una sega, mentre Eli, eccitata dal telefono che la riprendeva, comincio un ditalino con una mano, mentre era in posizione di paziente attesa: in ginocchio, con il vuol appoggiato al talloni e la lingua di fuori, come una troietta cominciò a mugugnare e a pregare Matteo di sborrarle in faccia:’Ti prego aaaahhh, riempimi la faccia di sborra, alla faccia del cornuto, lo sai quanto gli stai antipatico? Non vuoi venire in faccia alla sua ragazza? Ti prego riempimi la faccia!!’
A queste parole Matteo sorrise sornione e le chiese di dire che era la sua troia e quanto preferisse scopare con lui piuttosto che con Simone, Eli replicò in preda all’eccitazione:’Lo sai che sono la tua troia amore mio, a scuola passo le giornate a guardare il tuo fisico statuario e non posso fare a meno di eccitarmi ogni volta..aaaaahhh..- disse mentre continuava a sditalinarsi – come mi prendi tu non mi prende nessuno, figuriamoci il cornuto aaaahhh, pensi che per lui avrei mai leccato lo sperma dal pavimento? A lui non succhio neanche il cazzo, non &egrave neanche la metà del tuo amore..’
Matteo non seppe più resistere e mentre riprendeva ancora Eli, la avvicinò e le imbrattò la faccia: era tutta piena di sborra, gli occhi, le guance, la bocca.
Mentre la ragazza stava finendo di succhiare il cazzo, sentì il suo telefono squillare, chi poteva essere se non Simone?
Eli decise di rispondere, mentre era ancora nuda, in ginocchio e impegnata a farsi riempire la bocca dal cazzo del suo amante, che succhiava avidamente

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