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Racconti Erotici Etero

Gita scolastica (1° episodio) – Vecchi racconti di ErosItalia

By 14 Maggio 2022No Comments

Mi chiamo Elena e ho 21 anni e una gran gioia di vivere che mi porta a cercare tutti i piaceri che la vita ci offre. Tra questi penso che il sesso sia per me il più importante. Gli amici e le amiche dicono che sono una vera porca ed è proprio vero, a volte penso di essere una vera ninfomane. Ora vi racconto la mia iniziazione ai piaceri dell’amore tra donne.
Avevo circa 17 anni ed ero in gita a Firenze, con la mia classe, la mitica 2ª B del Liceo classico “Dante Alighieri”.
Ed è successa una cosa strana e bellissima, che mi ha causato tanto e tale piacere che ancora adesso mentre ne scrivo sono turbata ed eccitata, il respiro diventa affannoso, le gambe si aprono e si chiudono inquiete sulla sedia.
“Elena e Simona in camera assieme” dice la professoressa. Simona è la mia migliore amica e la prof. deve averlo fatto apposta di metterci assieme, ben sapendo quanto andiamo d’accordo. Dopo un eccitante giorno in giro tra musei e monumenti, passato in estatica ammirazione di fronte a statue di marmoree bellezza torniamo in albergo. È notte, dovremmo dormire. “Ah mi faccio una doccia” mi dice Simona e allora io penso che prenda l’accappatoio e si vada a chiudere in bagno, lontana da occhi indiscreti. Invece senza togliermi gli occhi di dosso, in piedi davanti a me, si sbottona la camicetta! Non sono imbarazzata, quante volte mi sono spogliata in presenza di altre donna in palestra? Ma lo sguardo con cui mi fissa mi turba mio malgrado profondamente. Libera dalla camicia vedo il suo seno svettare in tutta la sua giovanile prorompenza, ma……sbaglio o i capezzoli sono turgidi e duri…come se fosse eccitata? Se li sfiora un attimo con le dita, poi la sua mano scende verso i pantaloncini, che in un attimo sono a terra. Ora ha indosso solo delle piccole mutandine bianche, che tira verso di sé facendole aderire più profondamente sulla sua fighetta, della quale intuisco le curve sotto la morbida stoffa. I nostri sguardi si incrociano e mi ritrovo a pensare come sarebbe dolce sentire il suo miele, sfiorarla, ma lei emette una specie di sospiro e va verso il bagno. Lascia la porta accostata. Non resisto e silenziosa mi avvicino. Lascia scivolare le mutandine, che maliziose rivelano il suo splendido sederino. Lei si porta due dita alle labbra, le lecca bagnandole tutte di saliva, poi lenta si sfiora un capezzolo. Qualche secondo così e si strizza quella punta oscura di piacere, poi l’altra mano scivola tra le gambe, che divarica un po’, muove le dita lì in mezzo, sospira di nuovo fissando lo specchio, sono sicura che mi veda, riflessa, ma entra nella doccia. La guardo mentre si accarezza il corpo, giovane, bello, sodo: mi accovaccio per terra, le gambe completamente spalancate, mi accarezzo il petto, sento i capezzoli spingere sulla maglietta, diventata di colpo calda e strettissima. Scosto le mutandine e con un paio di dita inizio a sfiorarmi le labbra, poi salgo su fino ad incontrare il clitoride, durissimo. Ma cosa sto facendo? Mi sto sditalinando spiando la mia migliore amica? Ma intanto Simona ha finito la doccia e io imbarazzatissima mi alzo prima che si accorga di me. Mi spoglio velocemente e mi infilo il pigiama. Simona entra in camera vestita col solo accappatoio che lascia subito scivolare per terra per infilarsi nel suo letto per andare a dormire, completamente nuda!
“Buona notte!” mi dice.
“Buona notte” riesco a rispondere con voce strozzata. Dopo qualche minuto al buio io sono nel mio letto che faccio i soliti pensieri strani quand’ecco sento dei gemiti provenire dal letto di Simona. Nell’incerta luce della notte vedo una sua gamba uscire dalle coperte. Si agita inquieta, la mia amichetta. Le coperte scivolano completamente rivelando il suo corpo nudo teso a strappare qualche oscuro piacere, le gambe allargate al massimo una mano sta frugando tra le cosce, mentre con l’altra mi sembra si stia stuzzicando il buchino di dietro.
“Mmhh…Elena ti prego!”
Si stava masturbando! Non sapevo che fare, ero imbarazzatissima ma fu lei a fare la prima mossa: si alza, solleva le mie coperte ed entra nel letto: “Ma che fai maialina?” mi chiede “anche tu ti stavi facendo un ditalino?” effettivamente mi ha beccato con la mano tra le gambe dentro il pigiama “ti piace vero?” “Sì tanto” le rispondo “e allora fallo!”
La sento vicina, nuda, sono molto turbata. Avvicina le labbra alle mie, è un bacio lento, bagnato, profondo, la sua lingua saetta sulla mia, è bellissimo, mi eccito sempre di più. Mi toglie la maglia del pigiama, non porto niente sotto: i miei seni fanno capolino gonfi e maestosi, con la lingua sfiora i capezzoli. Mi tolgo anche i pantaloni, ora ho solo le mutandine ma sono bagnatissime. Allargo le gambe, Simona è sopra di me, continua a baciarmi e con una mano mi strizza i capezzoli facendomi impazzire di piacere, mentre mi accarezza all’interno delle cosce sfrega la sua fighetta bagnata sulle mie mutandine.
“Aspetta” le dico “mettiti a quattro zampe, ecco, allarga un po’ le gambe ora” e le vado dietro e comincio a leccarla lì in mezzo. Mi scopro una vera maiala, io la prima della classe, all’apparenza così tranquilla, con quell’aria da brava ragazza, nascondo una insaziabile voglia di godere. Aiutandomi con le mani le allargo le chiappe e ci affondo il viso: le divarico le labbra con le dita e le faccio passare la lingua nell’interno della sua figa, poi ci infilo due dita che muovo come un cazzo di un uomo, su e giù, mentre il suo miele cola come da una fontana. Geme di piacere quando la mia lingua si sposta sul suo buchetto posteriore.
“Ahhh! è fantastico! Sei bravissima mi farai impazzire…” con una mano la masturbo sulla figa, il clitoride è grosso e duro, lo stuzzico abilmente, mentre mi dedico al suo ano, ci passo sopra la lingua, la infilo dentro, in poco tempo la piccola Simona è tutta bagnata lì dietro.
“Aahhh fottimi ti prego!” Allora infilo lentamente un dito nel suo culetto “Siii mi piace…” allargo il buco così da infilarci due dita: comincio a muovere avanti e indietro “Più forte…ahhh…godo!”
Le lecco la figa, fradicia, è dolcissima la mia amica “Voglio godere io adesso!” “Si, facciamolo ancora, anch’io ne ho una voglia pazza” “Sei dolcissima, sai quante volte mi sono masturbata pensando a te? Avevo troppa voglia di te…” Che strani discorsi si fanno a 17 anni! Ci rotoliamo nel letto avvinghiate l’una all’altra, un turbinio di lingue, mani, capelli…mi tocca i seni li lecca, prima intorno all’alveo del capezzolo poi si mette in bocca la punta e me lo succhia. È bellissimo, mi fa godere, in mezzo alle gambe sono un fuoco, ci strusciamo l’una contro l’altra mentre, prendendole il culo tra le mani la spingo verso di me. La sua lingua percorre tutto il mio corpo, scende lentamente verso il pube: Ahhh, non resisto, divarico completamente le gambe, appena Simona appoggia un dito sulla umida stoffa non posso fare a meno di emettere un lungo gemito di piacere: “Mmmhh…ma come siamo porcelline…ci siamo subito eccitate” infila un dito sotto le mutandine, è tutto bagnato e se lo infila in bocca: “Il tuo miele è dolcissimo!”
Allora mi tira le mutandine dentro, non trovano resistenza e si sfregano sul clitoride facendomi impazzire, le lecca facendo abbondantemente passare la lingua tra le mie gambe. Mi abbassa le mutandine: ora sono nuda, allargo le cosce al massimo e prendendole la testa tra le mani la spingo tra le mie gambe: “Leccamela, fammi godere” le dico. Simona infila due dita dentro e le muove abilmente mentre con la lingua succhia il clitoride, sento la sua lingua saettarmi dentro la vagina, la sua saliva confondersi con il mio miele: “Facciamo un 69” mi suggerisce. Non me lo faccio ripetere due volte: “Montami sopra!” le sussurro con la voce strozzata dal piacere. Praticamente mi si siede in faccia, non chiedevo altro! Mentre lei mi lecca avidamente la mia “boccuccia”di sotto e con due dita bel lubrificate mi sodomizza. Non posso far altro che imitarla: comincio a leccarla stringendole i glutei con le mani e la spingo sulla mia faccia, affondo tra le sue lussuriose cosce mentre le chiavo il culo con le dita. Lei smette solo un attimo per dirmi: “Sei una gran troia, ma ti amo per questo Elena” “Ah sì, hai ragione!” le rispondo affondando più profondamente le dita nel suo sederino “ma anche tu non scherzi!”
Ho paura che i nostri gemiti si sentano dalla stanza accanto, della professoressa, ma sono completamente impazzita per pensarci troppo. Lingue e dita avanti e indietro in fica e in culo: non ci vuole molto per venire: una sensazione stravolgente mi assale, stiamo ansimando fortissimo, sto impazzendo di piacere, anche lei accelera il ritmo, Veniamo quasi nello stesso momento. Simona mi sbrodola tutta in faccia, e l’ultimo pensiero che riesco a comporre prima di partire definitivamente per il pianeta del godimento è: “Da ora solo il sesso e la masturbazione. Da oggi solo il piacere per me…. Aahh……mmhh……

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