Il giorno dopo il cielo era limpido e Giulia era raggiante, solare, sembrava finalmente libera. I tre scesero in spiaggia di prima mattina: la complicità tra lei e Daniele era ormai sorprendente, fluida e spontanea.
Giulia camminava davanti a loro muovendosi sinuosa, lenta, ogni passo, ogni movimento d’anca, era una piccola tortura. Il suo corpo, appena velato dal bikini nero, ondeggiava davanti ai loro occhi come un invito. Francesco e Daniele la seguivano in silenzio, ipnotizzati. Quasi distrattamente si aggiustò la parte superiore del costume, sfiorandosi il seno con due dita e lanciò uno sguardo a Daniele. Lui rispose con un mezzo sorriso e si inumidì le labbra arse, forse per il sole o forse per altro.
Arrivati in spiaggia, presero posto come al solito. Giulia si stese al centro, Daniele avvicinò il suo lettino, sfiorando quasi quello di lei. Non fu fatto alcun accenno al giorno precedente. L’atmosfera era leggera, e nessuno voleva rovinarla.
Passarono ore così, tra chiacchiere e sole, ma le dinamiche erano mutate. Francesco era sempre più spettatore. Giulia lo coinvolgeva sempre meno e sembrava invece magneticamente attratta da Daniele. A un certo punto gli chiese di spalmarle la crema: “Francesco odia sporcarsi le mani”, disse con tono distratto. Daniele non se lo fece ripetere due volte.
Lei stesa con la schiena al sole, si slacciò il reggiseno per permettere a Daniele di muoversi meglio. Le sue mani scorrevano lente sulla schiena di lei, massaggiandola con gesti lunghi, intensi. Un paio di volte scivolò distrattamente lungo la linea del seno senza che nessuno si scompose. Francesco osservava in silenzio, il cuore in gola, e lo stomaco pieno di un’eccitazione feroce e solitaria.
Al rientro, mentre Giulia era in doccia, Francesco notò qualcosa. Le mutandine del suo costume, appoggiate sul letto e ancora umide di mare, erano bagnate anche al centro. Le prese in mano e in trance le avvicinò lentamente al naso. Oltre al profumo di mare, avvertì un odore più crudo, intimo. Il profumo dell’eccitazione. Il suo corpo reagì all’istante. Chiuse la porta della camera e si masturbò con foga, lasciandosi travolgere dalla fantasia e dalla fragranza di lei. Le immagini di lei sul lettino accarezzata dalle mani di un altro uomo gli invaserò la mente. Lei silenziosa si lasciava esplorare il corpo senza tradire l’eccitazione che provava. La vicinanza di Daniele, il contatto con le sue mani che le scendevano ad accarezzare il bordo del seno per poi risalire alla schiena e scendere verso i glutei avevano risvegliato in lei una voglia primitiva. Lei aveva dissimulato ma il suo basso ventre non poteva mentire. Mentre pensava questo Francesco odorava il risultato dell’eccitazione del suo amore, mentre selvaggiamente raggiungeva l’orgasmo con un verso di piacere strozzato. Raggiunto il piacere, si pulì e ripose tutto con cura.
Quella sera uscirono per cena. Giulia indossava un abito nero lungo fino a metà coscia, aderente, senza reggiseno. I capezzoli erano chiaramente visibili sotto il tessuto leggero.
«Tu così mi metti in difficoltà» le disse Daniele appena la vide.
Lei, le rispose con un sorriso sfrontato: «Se non sai controllarti io non ho colpe»
«Se volete restare soli ditemelo» scherzò Francesco per dissimulare l’imbarazzo, i tre risero tutti con poca convinzione…tutti desiderando che avvenisse.
La cena fu un lento crescendo. Un gioco fatto di sguardi, di dita che si sfioravano casualmente, di sorrisi trattenuti, di battute piene di sottintesi. Francesco assisteva e fingeva di non accorgersi del continuo flirtare dei due e della tensione sessuale che si respirava come un profumo denso, inevitabile. Voleva che si sentissero partecipi di un gioco segreto che appartenesse solo a loro, voleva che si sentissero bravi a nascondersi.
Daniele versò il vino, osservando il bicchiere di Giulia mentre lo riempiva.
«Sarà il vino a parlare, ma questa sera sei quasi la più bella del locale»
Lei sollevò un sopracciglio. «Quasi? Solo quasi?»
«Ok ok, se devo essere onesto…mi fai impazzire stasera» rispose, sorseggiando.
Francesco tossicchiò per coprire l’imbarazzo.
«Dai, piantala…» disse lei, fingendo di rimproverarlo, ma sorridendo maliziosamente.
«Ehi sei tu che mi hai costretto ad essere sincero» continuò Daniele. «Ogni volta che ti avvicini il tuo profumo mi distrae. Non so se voglio baciarti… o solo annusarti.»
Lei rise. «Frena i bollenti spiriti stallone, ricordati che io sono la moglie di Francesco»
«Vabbè…che ho detto di male, non ho detto che lo farò…ho detto che mi confondi»
Francesco si puliva la bocca imbarazzato, i denti stretti in un sorriso finto.
«Dani sei tremendo…se solo non fossimo amici mi preoccuperei» commentò.
Giulia lo guardò dolcemente e rispose al posto di Daniele «Non c’è niente di cui preoccuparsi amore, stiamo solo facendo un po’ gli stupidi»
Francesco annuì.
Quella notte, in camera, Giulia gli diede un bacio rapido, leggero e poi si voltò.
«Ho mal di testa, amore. Troppo sole, troppo vino.»
Non aggiunse altro. Francesco si girò anche lui, ma non riuscì a trovare sonno. Non poteva.
Dopo quasi mezz’ora, dal silenzio, sentì qualcosa.
Un respiro spezzato.
Un fruscio leggero.
Il suono inconfondibile di dita che scorrono sotto la stoffa.
Un gemito.
E poi le parole, sussurrate nel buio come un tradimento dolce.
«Mmm… sì… Daniele… quanto vorrei…»
Il dado era tratto.
La sera successiva era arrivata carica di promesse per Francesco. Gli avvenimenti dei giorni passati l’avevano convinto che non serviva altro che offrire l’occasione ai due. Ormai Giulia desiderava Daniele e lui non si sarebbe fatto pregare.
Avevano cenato fuori, riso e bevuto, ma Giulia era rimasta stranamente silenziosa. Daniele, invece, sembrava più rilassato che mai. Parlava con tono basso, diretto, gli occhi sempre incollati addosso a lei.
Rientrarono all’appartamento ebbri dal vino e dal sole caldo del giorno. Giulia aveva un vestitino bianco, ricamato in pizzo siciliano, le gambe nude. Era semplice ma bellissima, il vestito lasciava intravedere un intimo nero all’altezza del bacino ma non se ne trovava traccia all’altezza del torace facendo ben sperare chiunque avesse avuto il piacere di toglier quel vestito.
Arrivati in casa Daniele e Giulia sembrava non avessero ancora voglia di andare a dormire e proposero di guardare un film, Francesco colse la palla al balzo:
«Voi ragazzi fate pure, io mi butto a letto che sono troppo stanco e tutto quel vino mi ha dato alla testa»
Lo disse tranquillo senza tradire l’eccitazione che stava iniziando a crescere in lui. A Daniele si accese un lampo negli occhi e trattenne a stento un sorriso. Giulia ebbe un attimo di esitazione
«Amore, vuoi che ti accompagni?»
«Ma va amore figurati, voi rilassatevi e divertivi tanto io mi addormenterei subito non sarei di compagnia»
Detto questo le diede un bacio veloce sulle labbra e uscì dalla stanza. Fece finta di andare in camera, ma si nascose in corridoio e si avvicinò piano alla porta della sala. Trovò un punto cieco da cui poter vedere l’intero salotto senza che nessuno che fosse li lo scorgesse. Si accovacciò, con il cuore in gola e il cazzo che gli puntava nello stomaco.
«Finalmente soli»
Disse Daniele sorridendo e cingendo Giulia con un braccio sulle spalle.
Erano entrambi seduti sul divano vicini, lei si lascio stringere e gli appoggio la testa sul petto.
«Lo sai che non posso…»
Iniziò con un filo di voce rotto dall’eccitazione.
«Non puoi cosa?…Stare qui sul divano abbracciata ad un amico a guardare la tv»
Con queste parole accese il televisore e scelse un film. I due si sistemarono e iniziarono a guardare il film, così abbracciati, immobili e in silenzio. Le dita di lui correvano su e giù sul braccio di lei leggere, sospese, il corpo di lei era pervaso di brividi di eccitazione. Lei gli teneva la testa e la mano appoggiata al petto immobile.
Passarono dieci minuti poi Daniele si alzò.
«Io mi vado a prendere un bicchiere d’acqua, tu vuoi qualcosa?»
Lei scosse la testa per indicare che era a posto. Lui si diresse verso la cucina e quando tornò era senza maglia. Giulia strabuzzò gli occhi e strinse le gambe.
«Che c’è? E’ caldo e sentire il tuo corpo bollente addosso, non migliora la situazione»
Disse Daniele sorridendo. Lei non rispose, ma si limitò a un sorriso timido.
Sempre più spavaldo Daniele le si parò davanti.
«Cosa succede? Perché non parli?»
La guardava dall’alto ben consapevole dell’effetto che le faceva, ben consapevole che non avrebbe resistito.
Giulia era in trance, il pacco di lui vistosamente gonfio davanti agli occhi, l’odore caldo della sua pelle…non poteva più resistere.
«Perché dobbiamo fingere che non lo voglia anche tu? Alla fine non è tradimento se non c’è amore. Poi è colpa di Francesco se non ti scopa bene e si accontenta dei tuoi piedi»
Francesco trasalì.
Come faceva Daniele a sapere cosa avevano fatto?
Daniele si sbottonò i pantaloni mostrando che non indossava le mutande e che era completamente depilato. Restò così in silenzio, con il pube in mostra senza muoversi. Voleva che fosse lei a prendere l’iniziativa, che fosse lei a liberargli il sesso e a sfamarsene.
Giulia tremava in preda ad una lotta interna che era destinata a perdere. Daniele era davanti a lei, seminudo, bellissimo e pieno di sicurezza. Sentiva il suo desiderio e il suo sguardo penetrante sulla pelle.
Non potè più resistere, con le mani tremanti gli calò i pantaloni.
«Wow…»
Esitò un momento. Daniele sorrise compiaciuto, godendosi il respiro caldo di lei a pochi centimetri dalla sua cappella pulsante.
Lei lo prese in mano. Era molto più grande di qualsiasi pene avesse mai visto. Iniziò a leccarlo lentamente dalla base dell’asta alla punta, mentre Daniele grugniva e godeva
«Oh si….mmm…come sei brava…sono mesi che sogno di sentire quella lingua scorrermi sul cazzo»
Giulia non rispose, era decisa a fare il migliore lavoro di bocca della sua vita. Ingoiò la cappella e iniziò a succhiarglielo. I rumori prodotti dal suo lavoro misti ai gemiti di lui riempivano la stanza.
«Cazzo succhia si….oh brava….cazzo….Francesco è un cornuto fortunato»
A quelle parole lei si staccò e lo guardò male.
«Non parlare di Francesco in quel modo e soprattuto non parlarne in questo momento, io lo amo. Questo è solo divertimento»
Daniele la liquidò velocemente:
«Si si…come vuoi, ma non ti fermare»
Le prese la testa e gliela spinse nuovamente verso il cazzo. Questo suo modo di fare rozzo e dominante in parte la infastidiva, ma per lo più la eccitava…
Daniele era lontano da Francesco, Francesco era più tenero più amorevole. Non la scopava, faceva l’amore. Mai una sculacciata, mai una parolaccia. In realtà…la cosa più erotica che avevano fatto era stata qualche sera prima, quando l’aveva sottomesso…sottomesso ai suoi piedi. Dietro questo pensiero perse ogni freno inibitorio e iniziò a succhiare con tutta l’intensità che le era possibile. Non voleva solo farlo godere, voleva farlo impazzire, voleva lasciare il segno.
Francesco nel frattempo era pietrificato. Finalmente stava accadendo. Sua moglie lo stava cornificando con un altro uomo. Si calò rapidamente pantaloni e mutande e liberò il suo arnese le cui dimensioni erano ben lontane da quelle di Daniele. Iniziò a toccarsi rapito dalla scena che aveva di fronte, ma ben presto dovette smettere per non venire.
Nel frattempo Daniele aveva iniziato a muovere il bacino verso la bocca di Giulia. Le stava letteralmente scopando la bocca e lei in preda all’eccitazione aveva iniziato a sditalinarsi senza pudore.
«Finalmente ti sei decisa a lasciarti andare. Lo sapevo che mi desideravi anche tu…Si, brava continua così…preparati ben bene che tra poco ti faccio sentire cosa vuol dire avere dentro un vero uomo»
Andarono avanti così per quasi un quarto d’ora, Francesco era affascinato dalla durata di Daniele. Giulia si contorceva e stringeva le gambe, sull’orlo dell’orgasmo. Allora Daniele la prese la fece alzare, la spogliò lentamente e la fece sedere sul divano. Si inginocchiò, le allargò le gambe e se le mise sulle spalle
«Dato che sei stata così brava…voglio ricambiare il favore, prima dello spettacolo finale»
Lei mugugnò una risposta, lui sorrise e si avvicinò piano…le fece sentire il suo respiro caldo sul clitoride e poi iniziò a baciarla, leccarla come nessuno aveva mai fatto. Giulia ansimava, emetteva stridolini e si contorceva, gli posò un mano sulla testa e se la premette sulla vagina mentre veniva, strozzando un urlo per paura di essere sentita.
Francesco osservava la donna che amava presa dagli spasmi dell’orgasmo opera di un altro e il suo pisello sgocciolava al limite dell’eccitazione.
«Ah….hai un sapore favoloso Giulia….adesso però è ora di farlo assaggiare anche al mio amichetto»
Daniele si alzò e puntò la cappella gonfia all’ingresso della sua vagina.
In un secondo era tutto dentro, era scivolato tra gli umori di lei senza fatica e questa volta Giulia non riuscì a trattenere un verso di godimento gutturale.
Non era mai stata riempita così. Le unghie piantante nella schiena di lui, le gambe spalancate per accoglierlo al meglio e i piedi contratti negli spasmi del piacere. Daniele iniziò a scoparla con ritmo feroce. Il rumore dei colpi tra i due corpi era ipnotico e accompagnato dai versi di godimento di lei.
«Ti piace?»
Giulia non rispose. Daniele aumentò il ritmo e il vigore con cui la stava prendendo.
«Ti piace? Rispondi»
Giulia, emise dei mugolii ma non voleva rispondere.
Daniele iniziò a muoversi più velocemente, portandola vicino all’orgasmo e quando sentì che era al limite e ne voleva di più si fermò.
Lei protestò prontamente con un filo di voce rotto dal piacere:
«Ti prego continua, non ti fermare, non ora…»
«Prima rispondimi, ti piace? Io posso andare avanti così tutta la notte»
Giulia ansimò
«Si si si mi piace, lo adoro, ti prego scopami….fammi venire»
Daniele sorrise
«Ok Giulietta, ogni tuo orgasmo per me è un ordine»
Riprese a scoparla e lei venne quasi urlando. Ormai nessuno dei due pensava più a Francesco che doveva essere in camera a dormire. Erano completamente assorti nel loro atto animalesco, crudo, vero.
Daniele non le diede tregua. La girò, la fece mettere a quattro zampe e iniziò a scoparla da dietro.
Lei ansimava e lui grugniva. Giulia venne altre due volte, finché finalmente Daniele soddisfatto uscì da lei, la fece inginocchiare e le riempì la faccia e il corpo di seme caldo.
A quella vista Francesco non resistette e venne nelle mani, rantolando senza farsi sentire.
Poi, mentre i due amanti si riprendevano, lui si allontanò dal corridoio e si diresse in camera.
Senza farsi sentire. Senza nemmeno sapere se aveva sognato o se era stato tutto reale.
Si ripulì, si infilò nel letto e si addormentò felice e soddisfatto.
Finalmente era cornuto.
Giulia e Francesco – Capitolo 4 – Finalmente il piacere
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Che dire, il racconto è molto carino e eccitante. Spero di vedere il seguito a breve.
Ma è tratto da un tuo libro?
Ps: ma nel terzo capitolo quando si allontanano pensavo fosse successo qualcosa ma non è spiegato nel quarto
Ciao, grazie mille. Non ne ho ancora fatto un libro, magari un giorno chissà. Spiegherò quello che è accaduto quella sera da soli nel prossimo capitolo, che però ancora devo terminare di scrivere quindi forse ci vorrà un po’ di più
Spero a breve il seguito della storia
Veramente ben scritta ed eccitante . Sono curioso di sapere se Giulia si lascerà andare ancora di più e se Francesco manterrà il controllo del gioco
A questo punto sono curioso di capire se Giulia non ha il vizietto … vediamo quando uscirà il capitolo cosa sarà successo la sera precedente. Speriamo presto