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Racconti Erotici Etero

Giunchiglia e il non-amore

By 21 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Non lo so neanche io quanti anni sono che lo conosco.
Ero una ragazzina, e Davide, che ha 6 anni piu’ di me, mi sembrava gia’ allora un uomo adulto. Ed in un certo senso gia’ lo era, perche’ aveva un modo di parlare diverso dal resto della gente che frequentavo in quel periodo, e raccontava e pensava cose di chi ha un approccio diverso alla vita, piu’ sensibile e maturo…
Ed eravamo amici… Avevo una cotta per lui, ovviamente, e lui mi trattava con un riguardo ed un affetto che mi lusingavano e mi facevano sentire cosi’ speciale… E non e’ detto che non lo fossi, alla fin fine… In fondo ero la piu’ piccola del branco, la mascotte, mi chiamavano, e specialmente da lui ricevevo un sacco di attenzioni e gentilezze che non facevano che aumentare l’attrazione che provavo per lui…
Ed ora ce l’ho davanti, sono passati due anni dall’ultima volta che ci siamo visti, e se ci penso mi sembra uguale identico a quando l’ho conosciuto; forse ha l’aria leggermente meno stupita del mondo che lo circonda dal momento che lo conosce meglio, ma il suo sguardo e’ lo stesso… come se fosse aperto su un universo che non mi sara’ mai dato di conoscere a fondo.
Siamo a casa di amici comuni, e lo sto abbracciando e stringendo cosi’ forte che potrei stritolarlo… E’ felice anche lui di vedermi, e mi continua a dare pacche sulle spalle e a ridacchiare, mentre io non la smetto di spingere la faccia tra le sue braccia, tanto che qualcuno intorno sento che commenta sarcastico quanto io sia esagerata nell’esternare le mie emozioni… ma vederlo e’ una gioia, e me ne fotto di controllarmi.
Quando l’ho visto per l’ultima volta era in compagnia di quella strafiga americana con cui viveva in spagna (ma cazzo, proprio un’americana…?), che a dire il vero non era poi antipatica, anzi, pero’ lo aveva portato via da noi, e questo era imperdonabile… Parliamo per un bel po’ e mi dice che non sta piu’ con lei… anzi, lei si e’ sposata, ma sono rimasti buoni amici. Lui stara’ qui per due o tre mesi, perche’ sua sorella sta per partorire e non vuole mancare, dopodiche’ tornera’ a Madrid…
“…e’ li’ la mia vita… non ho intenzione di tornare a vivere qui…” dice
Nei tre giorni successivi ci vediamo continuamente. Pausa pranzo, cena, poi usciamo insieme… La sera e’ scontato che sia prerogativa sua riaccompagnarmi a casa, come succedeva quando ero ragazzina, visto che abitavamo discretamente vicino…
Ed una volta non posso fare a meno di ripensare ad una sera di un bel po’ di anni fa, quando invece di scendere dall’auto come al solito me ne sono rimasta inchiodata al sedile della sua auto… Lui continuava a ripetere il mio nome, non era stupido e sapeva esattamente a che cosa stessi pensando in quel momento, ed aveva il tono di chi ce la sta mettendo tutta per non scivolare in quello che considera evidentemente uno stupido sbaglio, ed infatti nel momento in cui mi sono ranicchiata contro di lui ha cercato di resistere…
“…e’ una cazzata… non va bene…” ha detto
“…perche’? perche’? perche’?” gli ho chiesto
“…lo sai perche’…”
Si riferiva ovviamente al fatto che io ero solo una ragazzetta e lui aveva gia’ 22 anni, e temeva che si rompesse quella tenerezza che provava per me…
Ma quando alla fine ho trovato le sue labbra ha risposto ai miei baci, ed il suo trasporto e’ aumentato, cosi’ come il mio, ed abbiamo fatto l’amore nella sua auto parcheggiata in un posto appartato. Fino ad allora non avevo mai provato niente di simile, e non ho piu’ provato niente di simile sino a quando non ho conosciuto M., ma questa e’ un’altra storia…
Davide e’ un bellissimo ragazzo. Lo era a 20 anni ed ora che ne ha 30 e’ forse ancora piu’ bello; si e’ lasciato crescere un po’ la barba ed ha i capelli piu’ lunghi di quando era ragazzo, e ha questi occhi cosi’ profondi che ti tolgono il fiato…
Ed infatti mi toglie il fiato quando un pomeriggio di ottobre, davanti ad una tazza di caffe’ mi dice:
“…vorrei un regalo da te… vorrei che mi regalassi 36 ore della tua vita…”
“…di che parli…?”
” Voglio che tu venga con me a ********, il giorno che sei libera dal lavoro… voglio stare due giorni da solo con te…”
“…perche’ io….?” chiedo, e so che e’ una domanda idiota, ma davvero Davide mi sta cogliendo alla sprovvista.
“…perche ho voglia di andarci, e tu sei la persona che ho rivisto piu’ volentieri…. voglio andarci insieme a te… ti va di venire…?”
Secondo voi che ho risposto…?

Avevo sentito parlare della sua casa a ********. Da alcune amiche che avevano avuto la fortuna di andarci insieme a lui, in passato… Io non sono mai stata invitata; Davide dopo quell’unica volta in cui abbiamo fatto l’amore nella sua auto ha ricominciato ad avere nei miei confronti un atteggiamento fraterno, fortunatamente non distaccato, anzi in un certo senso tra noi c’era piu’ feeling, ma di quell’episodio non abbiamo mai piu’ parlato, ne’ si e’ mai ripetuto niente di simile….
Ed ora sono qui… in mezzo al bosco, con i piedi a calpestare ricci e castagne, coperta ed imbacuccata contro il vento freddo e teso della montagna… dopo poco inizia anche a piovere, ma nessuno dei due ha la sensazione che questo rovinera’ qualcosa… abbiamo fatto la spesa in paese, carne e vinazza per un esercito… e quando entriamo nella casa fa cosi’ freddo che mi viene voglia di uscire, senonche’ la casetta e’ tanto piccola quanto carina, con le perline di legno ed il cotto in terra, e c’e’ questa gigantesca stufa di ghisa che subito carichiamo ed accendiamo, e poi facciamo un giro nel bosco sotto una pioggia fine e gelida, e tutto e’ cosi’ bello che le ore passano senza che me ne renda conto…
Davide ed io parliamo… e parliamo… gli racconto cose di me cosi’ profonde che mi rendo conto di realizzarle io stessa mentre le dico… Tiro fuori i miei demoni, la merda che ho dentro, mi espongo come credo di non aver mai fatto con nessuno, e nonostante questo non scende quella cappa di tristezza o di malinconia o di angoscia che e’ l’ultima cosa che ho voglia di provare adesso…
Cuciniamo e ceniamo e ci sbronziamo, e l’unica cosa che veramente mi rattrista e’ che so che questo momento finira’ come e’ iniziato e la magia sara’ spezzata, l’incantesimo si rompera’, entrambi spariremo di nuovo l’uno dalla vita dell’altra per mesi, anni… Ed e’ un peccato…

Stiamo fumando… sara’ mezzanotte e fuori e’ buio pesto, non si vede una sola luce… la pioggia picchia con discrezione sui vetri, ma la stufa ha scaldato la stanza cosi’ tanto che si sta bene in maniche corte, ed il vino ha fatto il resto…
Ed arriva quel momento di silenzio… Nel senso, entrambi sapevamo che saremmo arrivati a questo punto, ma non e’ che non abbiamo pensato ad altro nelle ultime ore…
“…sei bella…” mi dice. Ed io sono sul punto di rispondere “dici cazzate” ma poi penso che magari lo pensa sul serio e me ne sto in silenzio.
“…sei bellissima…” dice, ed io sul serio penso che questa sia una cazzata, ma che dovrei fare? che dovrei dire…?
Mi alzo dalla sedia e vado a sedermi sulle sue gambe, proprio di fronte a lui; gli metto le mani intorno al collo.
Mi fissa con la punta di un sorriso, sta per dire qualcosa…
“…facciamo l’amore…?” gli chiedo
Non mi risponde.

Tutte le luci sono spente, e la stanza e’ debolmente illuminata da un chiarore rosso scuro che filtra dal vetro opaco della stufa. Sono seduta sulle sue cosce, tutti e due siamo completamente nudi. Ho le gambe spalancate intorno a lui, che con le mani sotto le natiche mi attira verso di se’; lo sento farsi strada avanti ed indietro dentro di me, mentre gli accarezzo le braccia. Lo sento da morire, ed ogni volta che mi tocca in fondo al cuore lancio un sospiro acuto, poi stringo le labbra cercando (chissa’ perche’) di trattenere un gemito per non tradire il mio piacere; sento il mio respiro accelerare fino a diventare ansioso, mentre il suo e’ lento e profondo, controllato…
Mi muovo su di lui, lui si muove in me… prendo il suo volto e lo abbasso tra i miei seni, mi offro alla sua bocca, alle sue labbra, ai suoi denti, mentre sento le sue mani stringere la mia carne, cercarmi avidamente, il suo cazzo affondare tra le mie gambe piu’ profondamente.
“…mi piace tanto…” sussurro “…mi piacemipiacemipiace….” e le mie unghie affondano nella carne della sua schiena. E’ magro e bello e ben fatto, pieno di muscoletti da tutte le parti, e mi sta scopando da friggermi il cervello…
Mi lscio cadere all’indietro, puntellandomi sulle braccia, muovendo lentamente il bacino, strofinando sul suo ventre tutta la mia gioia… La sensazione del suo cazzo conficcato dentro di me e’ forte e intensa e meravigliosa e mi lascia quasi senza fiato… Si sporge in avanti, accarezzandomi la schiena, i fianchi, per poi scivolare sul ventre e salire ad impugnarmi saldamente le tette con entrambe le mani. Le strizza cosi’ forte che quasi mi fa male.
“…sei bella…” dice ancora, e la sua voce e’ bassa e profonda.
Mi guardo, osservo il mio corpo che si muove, le sue mani che lo esplorano, lo soppesano, lo stringono, e non so se sia questa luce, questa situazione o il fatto che so che sto per avere un orgasmo ma penso che ha ragione… mi guardo e mi vedo bella come non mi sono mai vista in tutta la vita. Mi aggrappo ancora al suo collo e lui al mio, ed iniziamo a tormentarci l’un l’altra con dei furiosi movimenti del bacino. Lo bacio, ed ho la sensazione di trovare frutti di mare tra le sue labbra, ma si tratta solo del sapore della mia fica, e la cosa mi annebbia ancora di piu’ il cervello. Sento che sta arrivando, come un cavallo al galoppo, il rumore sordo degli zoccoli sull’erba di un prato, sempre piu’ vicino e sempre piu’ forte, finche’ non esiste piu’ nulla se non questa sensazione come di una cascatella di acqua gelida o forse bollente, dorata, anzi di tutti i colori che mi scivola lungo la spina dorsale, si avvicina, circonda ed invade il mio ventre, lo riempie e… si dilata, sempre di piu’ fino a che sento che sta per esplodere… ed io sono aggrappata a Davide, senza fiato, incastrata su di lui, la bocca spalancata in un grido muto, e vengo, su di lui, esplodo in un miliardo di bolle colorate e stelline e fiorellini e forse persino orsacchiotti cazzo, ma e’ cosi’ bello e cosi’ forte che neanche riesco ad urlare da tanto questa cosa mi sta devastando, e dalla passera come una pozione magica effervescente addesso sta ribollendo in ogni angolino del mio corpo, mi solletica persino nel cervello, e diomio vengo cosi’ tanto che credo mi scendano 2 lacrime dagli occhi ed e’ quasi doloroso tanto e’ diventato adesso acuto e pungente il piacere che provo, ma non c’e’ niente che posso fare per arginarlo e mi limito a segnare il suo collo con le unghie, lanciando tre versi rochi, strozzati, sofferenti, ma che per lui sono meravigliosamente eloquenti, visto che mi afferra la testa e mi impala fino nell’anima sorridendomi, dicendomi:
“…si…”
E poi muoio… semplicemente. Sono una bambola di pezza tra le sue braccia, un corpo senza piu’ un briciolo di vita, un soffio di energia, e credo che se non mi sorreggesse batterei la testa in terra cosi’ forte da aprirmela… Mi fa distendere supina sul tappeto, poi dolcemente esce dal mio ventre e rimane immobile a guardarmi, accarezzandomi il volto, i capelli… il collo… le spalle… e le sue mani sono di nuovo sui miei seni, e sento la delicatezza sbiadire lentamente e trasformarsi in desiderio, in urgenza, perche’ lui ancora non ha avuto il suo momento di gioia… Si sistema tra le mie gambe, spalancandole, e appoggia il suo desiderio sulle labbra esauste della mia passera. Involontariamente ho un sussulto violento, mi sfugge un moto di fastidio…
“..scusami…” dice
“oddìo nono… scusami tu… sono tutta… non so… sono troppo sensibile, ora…” anche parlare mi costa un sacco di fatica.
Lui mi rivolge un sorriso.
A fatica cerco di sollevarmi per allungare una mano verso di lui. E’ evidente, poveretto, che ha bisogno gli venga fatto qualcosa.
“…Stai giu’…” mi dice “…rilassati… dormi… sogna….”
e puntellandosi sulle braccia viene sopra di me, ma senza pesarmi addosso, e mi bacia.
Sento la sua erezione sul mio ventre. Forse senza neanche rendersene conto, lentamente, sta strofinando il cazzo sulla pelle della mia pancia. Lo sento, caldo e durissimo, premere contro di me ritmicamente. Lentamente gli poso le mani sulle natiche, lo attiro verso di me, mentre lui accelera il ritmo gradualmente, in sincrono con il respiro, sino a che non lo vedo stringere gli occhi e spalancare le labbra (dio quanto mi piaci), e dopo solo un attimo in cui tutto sembra fermarsi sento il suo sperma schizzare sulla mia pancia, sul costato, sino alla bese dei seni… A quel punto lancia un urlo e crolla su di me, e ci stringiamo in un abbraccio umido e colloso, caldo e meravigliosamente vero… Neanche lo so dire quanto tempo passa senza che nessuno dei due faccia o dica qualcosa… Ad un certo punto i nostri sguardi si incrociano, e dopo poco io chiedo:
“…e’ amore, questo…?”
Passa troppo tempo perche’ risponda.
“…io credo di no…” e pronuncia il mio nome, e, cazzo, detto da lui suona cosi’ bello… Pero’ penso che probabilmente ha ragione lui.
“…peccato…” E’ tutto quello che riesco a dire
“…ma e’ bellissimo lo stesso, no…?” dice
Lo e’.

E poi e’ mattina, e sono sdraiata a letto a pancia in giu’, e lui mi sta penetrando da dietro, con forza, stringendomi entrambi i seni, ansimando, ed e’ molto bello sentirlo dentro di me in quel modo, ancora intorpidita dal sonno ed un po’ infreddolita… Lo sento godere dentro di me, mugolando, il naso tuffato nei miei capelli, cercando una curva del mio corpo alla quale aggrapparsi, una porzione di carne da stringere. Mi piace da morire la sensazione delle sue mani su di me… e’ bellissimo il modo in cui stringe e preme la mia pelle, come se avesse paura di vedermi sfuggire…

E poi tutto e’ finito, e siamo di nuovo in citta’, e fatico a credere che di tutto questo non rimarra’ nulla se non un bel ricordo per entrambi… Non posso fare a meno di chiederglielo ancora una volta:
” tu sei sicuro, vero…?”
“…di che cosa?”
“…che questo non sia amore…”
E questa volta non risponde, ed ha ragione a non farlo, perche’ sono discorsi pericolosi, questi… e lui presto partira’ e…. e tutto il resto…!!
“…e meglio cosi’…” dico poi.

Ed e’ un bel bacio quello che ci diamo sotto casa mia…

nota di giunchiglia:
(a volte, per comodita’ narrativa, non nomino i preservativi… In realta’ io ho solo ed esclusivamente rapporti sessuali protetti da un preservativo, e mi auguro che chiunque legga faccia altrettanto… Non facciamo cazzate, spassiamocela senza rischiare la pelle!!!)

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