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Gli abbracci di Asia

By 7 Dicembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Asia &egrave nata il giorno del mio compleanno. Quella sera avevamo deciso di passarla tutti insieme quando all’improvviso, un mese prima del tempo, decise di venire alla luce. Ricordo ancora lo sguardo di Claudio il papà di Asia, il mio caro amico di infanzia, quando uscito dalla sala parto ci comunicò che tutto era andato per il meglio.
Quella fu una bellissima giornata. Claudio ed io siamo cresciuti insieme sin da quando eravamo alle elementari, un rapporto quasi fraterno, oggi lui diventava papà ed io mi sentivo già zio. Sono passati gli anni e di figli Claudio ne ha fatti 2 e io invece tre. I nostri figli sono cresciuti insieme come io e Claudio avevamo sempre sognato, i miei tre maschietti e le sue due femminuccie sembravano un unica famiglia.
Gli anni sono trascorsi velocemente e Asia con me ha avuto sempre un rapporto particolare. In un periodo del matrimonio di Claudio molto difficile sia per lui che per la moglie decidemmo che per un po la figlia sarebbe venuta a vivere da noi. Quei mesi hanno rafforzato quel rapporto quasi filiare che si era venuto a creare. Asia ogni giorno andando a scuola e tornando a casa con il suo motorino passava dal mio ufficio. “Solo per un bacio” mi diceva ed andava via così per tutto il periodo dalle medie alla fine delle superiori.
Diplomatasi con ottimi voti prima di partire per le sue personalissime vacanze con gli amici, io Claudio e le nostre famiglie decidiamo di trascorrere una settimana al mare nelle spiagge della mia terra d’origine: la Sicilia.
Giunti nella splendida villetta del sig. Enrico e sistemato tutto nelle camere, decidiamo di correre in spiaggia per il nostro primo bagno.
Trascorreranno in serenità ed armonia così i primi tre giorni.
La sera bench&egrave il luogo dove abbiamo preso la casa sia pieno di attrattive e di divertimento decidiamo di concedere ai miei figli, più piccoli di quelli di Claudio, una scorazzata al Luna Park. Dopo la cena a base di panini e un mal di testa forte a causa della musica delle giostre rientriamo a casa. Vanessa e Elisa, mia moglie e la moglie di Claudio si divertono più dei bambini tanto da strapparci la promessa che l’indomani saremmo tornati al lunapark. Lo dissi la sera prima e mantenni la promessa: io nuovamente al lunapark non ci sarei mai andato. Decidetti di restare a casa solo per riposare e recuperare un po di sonno perso.
“Io resto con lui” tuonò Asia mentre tutti salivano nelle auto e io mi ero già fatto la doccia e messo nel letto.
Per mezzora non capii se fossi solo in casa o in compagnia, non sentivo nessuno fino a quando fu Asia a bussarmi alla porta.
-“Posso?” mi chiese.
le feci cenno di entrare e si sedette ai piedi del letto.
“Hai presente Francesco?”
“Chi”, risposi io, “il tuo fidanzato?”
“Sii” mi disse con voce annoiata, “al ritorno dalle vacanze lo lascierò, &egrave immaturo e con lui sento di stare con un bambino”:
Io volevo solo dormire e cercavo di fare il possibile perch&egrave la discussione non si prolungasse sino a quando, facendosi seria e senza alcuna titubanza Asia mi raccontò una sua parte della vità che non solo sconoscevo ma che mi fece mancare il fiato.
“Ho provato con Francesco a supplire un amore che non ho provato mai come quello che provo per una persona da quando ero piccola, A dodici anni gli scivevo le lettere d’amore e poi le sotterravo, a tredici lo sognavo tutte le notti e dai 14 anni, quando ho dato il primo bacio, ho fatto finta che quelle persone fossero in verità lui. Lui non ha mai saputo nulla, solo quando lo baciavo per salutarlo e lo abbracciavo mettevo in quegli abbraacci tutti i sentimenti che avevo verso di lui, poi andavo via e aspettavo che si facesse il giorno seguente pre rivederlo. Con lui ho provato il mio primo orgasmo, arrampicata sulle sue spalle mentre correvamo. Il mio primo e ultimo orgasmo, quello che con Francesco non ho mai provato, neppure pensando a lui che &egrave il mio unico e vero amore”.
“Scusami Asia” risposi io prontamente che di maschi e relazioni parlavo con lei da anni ” ma che &egrave sta storia, tu che non sai cosa &egrave la vergogna adesso mi dici che sei innamorata di uno a cui non lo hai mai detto? Allora non ti riconosco più!!!!”
“E non capisco perch&egrave in tutti questi anni tu non abbia mai lanciato qualche segnale al tipo in questione…”
“Per paura di distruggere quello che fra me e lui c’&egrave adesso, che mi sono fatta bastare fino ad ora e che non voglio perdere”
A questo punto stavo per pronunciare il nome del suo migliore amico quando fu lei stessa a dirmi che non si trattava di lui e che il ragazzo in questione era un altro.
A questo punto più per sonno che curiosità le chiesi di dirmi il nome del tizio, certo che lo avrei dimenticato in 4 secondi per poter finalmente andare a letto quando lei alzandosi facendo cenno di andare via mi disse:
“Quella persona sei tu!”.
Non ebbi il tempo di dir nulla che lei andò via chiudendosi nella sua stanza. pensai che la cosa migliore sarebbe stata non dirle nulla aspettare che passasse la notte e sperare che oltre lo sfogo e la confessione non saremmo più dovuti tornare sull’argomento quando, dal corridoio, sentii arrivare il suono di un pianto disperato.
Aspettai sperando che smettesse ma fui costretto ad alzarmi e andare dietro la sua porta:
“Asia aprimi”
“No mai, sto morendo di vergogna e ho rovinato tutto..”
Alla fine dopo numerose richieste inascoltate mi aprì la porta.
Le sorrisi, mi sorrise continuando a piangere ma con una risata mi disse di sentirsi una deficiente e mi chiese insistentemente di dir qualcosa altrimenti mi avrebbe cacciato fuori dalla stanza.
NOn sapevo davvero cosa dirle quando, per istinto decisi di prenderla per le mani tirarla a me ed abbracciarla con forza.
Durò molto l’abbraccio tanto che se dapprima il suo pianto aumentò alla fine smise.
Ci sedemmo e senza che riuscissi ancora a trovare qualcosa di intelligente da dire presi a sistemarle i capelli ed asciugarli le sbavature di trucco che aveva in viso.
“Asia” quello che provo per te &egrave un affetto smisurato senza se e senza ma, trovervemo assieme la soluzione ma non stasera” poi scherzando come &egrave il mio solito fare aggiunsi “perch&egrave ho troppo sonno e il pigiamino che indossi &egrave troppo arrapante”. Ridemmo insieme, le desi il mio solito bacio sulla fronte e andai a letto.
Lei sembrò calmarsi e pur avendomi scioccato la notizia, il sonno prevalse e mi addormentai. Sembrava stessi dormendo da secoli quando rientrò in stanza squotendomi con forza.
-“Che c’&egrave? Che &egrave successo?” le gridai convinto fosse accaduto qualcosa.
-“Calmati, non &egrave successo nulla ma dobbiamo fare un patto anzi due.”
-“Ok Asia basta che però mi lasci dormire dopo ok?”
-OK
-Non devi raccontare nulla di quello che ti ho detto a nessuno o mi sotterrò dalla vergogna e papà mi uccide e come seconda richiesta vorrei che tu mi dessi un bacio…”
– Fui velocissimo, dissi: “ok non dico nulla a nessuno” e mi avvicinai a lei le diedi un bacio in fronte e mi rilancia sul letto.
– Voglio un bacio sulle labbra di quelli che si danno ad una donna.
– Asia tu sei scema…!!!!
-Smettila e fai l’uomo, uno solo per assaporare quello che ho sempre immaginato e poi basta, vado via capitolo chiuso”
-NO! sei scema e pazza!
-Tu non devi fare nulla, mi avvicino te lo do e me ne vado.
Stremato dalle richieste condite da una voce cantilenante acconsentii dicendole di far presto.
Si avvicinò rossa in viso guardo in ripetizione per qualche secondo le mie labbra e i miei occhi e mi baciò.
Calde e morbide le sue labbra, umettate e delicate si appoggiarono alle mie profumando di ciliegia, stavo per staccarmi che allungando le braccia le strinse dietro il mio collo cominciando a mordicchiare dolcemente il mio labbro superiore.
Cercai di divincolarmi quando un accenno di erezione si palesò nel mio pantaloncino.
Mi staccai da quell’abbraccio e lei mi incalzò, guardandomi fisso i pantaloncini:
“Allora ti faccio effetto?”
-“No Asia, mi ha fatto effetto quel bacio dato con una certa passione, adesso ti prego però, abbiamo passato il segno, vai in camera tua!”
– Se mi penserai masturbandoti stanotte ne sarò felice” con occhio perverso, mi disse avvicinandosi alla porta per uscire.
-Asiiaaa!!!! urlai io, lei tirando ocn forza la porta uscì.
Mi scosse quel bacio e quell’erezione che nei secondi si era fatto più evidente, pensai che se fosse stata qualcun’altra non avrei resistito affatto ma placandomi mi rimisi a dormire.
Con una petulanza incredibile ribussò alla porta.
CHE C’E’!!? le urlai.
-posso?
Entra entra ma rimasi con gli occhi chiusi pancia sotto sperando che andasse via subito.
Dopo un po di silenzio mi disse:
-” non mi guardi neppure?”
Aprii gli occhi la guardai e sobbalzai.
Il suo corpo completamente nudo si offriva alla mia vista:
il suo seno con i capezzoli rosa chiarissimo, e il suo pube glabro e stretto fra le due gambe lunghe e tornite…
Non riuscivo a smettere di guardarla.
-“ti piaccio?” sussurrò
-“sei molto bella Asia ma quello che fai &egrave sbagliato” riuscii nervosamente a dire quando avvicinandosi si sedette accdanto a me e prendendomi la mano mi baciò nuovamente.
Mi soffocò in un bacio pieno di passione dal quale non potei staccarmi mentre prendendomi le mani le adagiava sul suo seno.
Le ritrassi lei le rimise sul suo seno duro e caldo.
La mia erezione si ripresentò con vigore.
Accertatasi che non sarei più riuscito a toglierle le mani di dosso si diresse con le sue mani veloci verso il mio pene, lo uscì velocemente dal pantaloncino e dal boxer e prese con delicatezza ad accarezzarlo.
Il mio essere passivo durò qualche istante,. La baciai con forza stringendole il seno, lei sospirò felice forse di essere riuscita nel suo intento e iniziò a masturbarmi con forza. Persi totalmente il controllo.
La spinsi con delicatezza sul letto lei aprii le gambe e io mi avvicinai alsuo pube iniziandola a baciare. Piccoli baci, poi la lingua si intrufolò fra i suoi umori caldi e profumatissimi, li bevvi e mi inebriai. Ebbe un gemito lungo, tese le gambe, forse un orgasmo, mentre continuavo con le mani a stuzzicarle i capezzoli.
Si mise a mezzo letto e prese il mio pene in mano mi fece sdraiare e cominciò a baciarlo. Il miglior pompino della mia vita, dico oggi, ma l’imbarazzo all’inizio fu tanto. nella mia mente pensai che forse dopo queste “coccole” spinte avremmo smesso anche perch&egrave il mio pene stava per scoppiare lei se ne accorse chidendomi con mia piacevole accondiscendenza di venirle in bocca. Accellerò il movimento delle labbra sino a che venni copiosamente….rimasi fermo.
“-Voglio fare l’amore”
Dopo qualche bacio appassionato e qualche carezza il mio pene tornò vigoroso e mi avvicinai a lei che nel frattempo sdraiata aveva aperto le gambe pronta ad accogliermi.
Entrai solamente il glande che sentimmo arrivare le auto nel cortiletto interno.
Lei scappò in camera sua, io mi rivestii e mi misi a letto facendo finta di dormire. Con gli occhi chiusi stetti tutta la notte mentre mia moglie già dormiva io pensavo quello che era accaduto. Solo all’alba il sonno mi vinse… Il risveglio fu quanto mai difficile. Mia moglie mi aveva già chiamato due volte per fare colazione, tutti erano sotto ad aspettarmi. Mi alzai bombardato dal racconto dei miei tre figli di ciò che la sera prima mi sarei perso al luna-park e di quanto sia stata divertente la nottata. Pensavo fra me e me che la mia di notte era stata molto più incasinata e bizzarra.
I gradini che mi separavano dalla sala pranzo sembravano non voler finire mai, forse ero io che li scesi lentamente fatto sta che la mia unica preoccupazione era rivedere Asia, in me la vergogna e la paura avevano preso il sopravvento ma non potevo lasciar trasparire nulla e quindi cercai mio malgrado di far finta di nulla.
Entrai nella stanza con Claudio che mi incitava ad essere veloci perché eravamo in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Saremmo dovuti infatti andare in gita a Piazza Armerina per vedere la Villa Romana.
Seduta di lato, Asia, mangiava con voracità un cornetto alla nutella, la guardai inespressivo lei mi investì con un sorriso e due occhi luccicanti che mi fecero quasi tremare le gambe. ‘Cosa succederà adesso?’ ripetevo dentro di me, lei non curante si alzò mi abbracciò da dietro mi baciò la guancia dicendomi ‘Buongiornooo’ e mentre stava per andare via fu Claudio a farci gelare il sangue quando mentre iniziai a sorseggiare il caff&egrave ci chiese:
‘-Allora, ieri sera tutti e due che avete combinato?? Ve la siete spassata vero?’
Fu Asia a rispondere:
-‘si’spassarcela? Macch&egrave! Ha iniziato a russare 15 minuti dopo che siete andati via, io sarei potuta essere stata rapita dagli alieni e non se ne sarebbe neppure accorto’.
Fra le risate generali e lo sguardo di mia moglie che nel frattempo inizio a parlare con la moglie di Claudio di quanto mi piaccia dormire, Asia andò in camera sua a vestirsi ed io insieme ai miei figli feci altrettanto.
Un’ora dopo eravamo tutti nelle rispettive macchine, mio figlio Luca insistette per poter andare in macchina con Claudio e lui fece cenno che poteva andare con loro.
Lungo il tragitto decidemmo di fare una sosta per prendere un caff&egrave in un autogrill.
Asia sembrava volermi stare ben lontana quando dopo aver detto una cosa all’orecchio di mio figlio Luca, vidi arrivarlo chiamandomi ad alta voce:
‘Papà, papà, ti devo dire una cosa ma all’orecchio non deve sentirlo nessuno ha detto Asia’.
La cosa lasciò indifferente quasi tutti perché Asia e Luca, il mio figlio più piccolo erano soliti fare questo gioco.
Luca arrivò, mi chinai per ascoltarlo:
‘-Papà, Asia ha detto che sembra che hai la faccia da cane bastonato e che &egrave curiosa di sapere cosa hai sognato ieri notte’
Gli risposi di getto:
‘-Vai da Asia e falle una pernacchia all’orecchio’
Cercai così di smorzare il dialogo a distanza quando vidi mio figlio tornare nuovamente..
‘Papà, Asia ha detto che per colpa della pernacchia ha tutta la faccia bagnata e che &egrave colpa tua, che gli rispondo?’
‘Non dirle nulla, portale un fazzolettino e dille di pulirsi bene che ha fra l’altro ancora la bocca sporca di cornetto’
Rientrammo in auto senza dirci nulla, 40 minuti dopo arrivati al parcheggio della Villa Romana, scendemmo velocemente per superare un pullman di tedeschi che faceva strada in direzione biglietteria. Li superammo, acquistammo i biglietti ma prima decisi di fare una sosta per andare in bagno. Riaperta la porta dei servizi igienici, me la trovai davanti.
‘Voglio solo sapere che per te &egrave stato bello quanto lo &egrave stato per me e che ciò che &egrave stato interrotto verrà ripreso appena possibile.’
Le dissi: ‘Si” lo feci più per sbrigarmi che altro, mi sentivo colpevole agli occhi di mia moglie dei miei figli e di Claudio e mi sembrava che tutti guardassero me insospettiti. Sapevo che era una sensazione ma ero ugualmente turbato.
Entrammo e Asia come era sua abitudine, si mise a braccetto, perché come diceva sin da piccola, tu sai tante cose, e a me piace sentirtele raccontare. Lavoro nel mondo dell’arte quindi miglior guida di me il gruppo non poteva avere fu così che per due ore piene raccontai ai nostri figli cosa era quella villa e cosa vi facevano li. Il parlare mi distrasse, come si avessi dimenticato tutto, mi risultò più facile continuare ad avere quell’atteggiamento affettuoso che con Asia avevo sempre avuto.
Claudio mi fece ripiombare nell’ansia quando, anche se era consuetudine che lo dicesse gridando dalla fine di un corridoio a noi più distante disse:
‘Asia vieni qui, lascialo stare, non stargli appiccicato stamattina sembrate due fidanzatini’guarda che belle queste ballerine nei mosaici’
Mia moglie accanto i miei figli pure, Asia si stacca dal mio braccio e con occhio languido scherzando, a questo punto sino ad un certo punto, rivolgendosi a mia moglie le dice:
‘- te lo lascio per un po’, poi me lo riprendo, e sorridendo correndo verso il padre si girava mandandomi baci’
‘Asia’ le urlò mia moglie ‘ te lo puoi tenere, &egrave vecchio, si lamenta sempre e poi’poi’bocca mia statti zitta che ci sono i bambini”rise di gusto, io mi rilassai e continuammo la giornata senza altri momenti di contatto.
Rientrammo stremati, uno dei miei figli aveva intanto vomitato in auto e mentre le nostre mogli preparavano la cena, decisi di pulire gli interni dell’auto che emanavano un puzzo nauseabondo.
Claudio mi dava una mano e mentre parlavamo del più e del meno Asia si avvicinò chiedendo a suo padre di poter uscire la sera da sola per fare una passeggiata, il padre acconsentì purché insieme a lei portasse anche la sorella. Cenammo e quando fu l’ora di uscire le mogli decisero di fare anche loro una passeggiata con i miei tre figli. Trascorsi la serata bevendo birra con Claudio. Forse ne bevvi qualcuna di troppo quando forse per liberarmi l’animo gli dissi:
‘-Claudio, ho un intrallazzo con una tipa molto giovane, non chiedermi chi &egrave ma a qualcuno volevo dirlo’
Ahh se avesse saputo che quella tipa era la sua figliuola..
‘-Bravoo ci facciamo le ragazzine! Il tuo solito culo’potessi farlo io’! E dimmi dimmi com’&egrave? E’ figa o &egrave come mia moglie??’
Scoppiammo a ridere, a Claudio cadde anche la birra a terra, quando ci riprendemmo dissi solo che era un’avventura temporanea e che l’avrei troncata il prima possibile.
Mi guardò come fa chi non crede molto a quello che gli viene raccontato, e dopo aver aggiunto solo ‘divertiti che queste opportunità capitano una sola volta nella vita e non a tutti..’cambiammo discorso mentre sbuffando vedemmo rietrare Asia, sua sorella e le nostre mogli con i miei figli, uno dietro l’altro.
Asia guardò suo padre, gli disse:
-‘tanto valeva che mi dicevi che dovevo uscire con tutti, non mi sono mossa di un metro che mi trovavo qualcuno attaccato’.
Claudio neppure rispose, lei andò in camera e dopo aver chiacchierato qualche altro minuto in compagnia delle nostre mogli, andammo tutti a letto.
Attendevo in cuor mio che si facesse giorno perché saremmo andati al mare, quel corpo che per me era stato insignificante sino a 24 ore prima adesso diventava oggetto di desiderio. Dormii male tutta la notte, la mia mente spaziava, fra dubbi e pentimenti e desideri peccaminosi.
A rovinare tutto l’indomani una telefonata dall’ufficio con la quale il mio socio mi chiedeva di rientrare prima per risolvere alcuni problemi.
Ripartii con un auto a noleggio, lasciai l’auto a mia moglie che nel frattempo si dispiaceva del fatto che non potessi riposare a sufficienza. Il mio rammarico era solo quello di non poter continuare quello che per tutta la notte la mia mente aveva fantasticato.
Salutai Claudio e sua moglie, Asia ancora dormiva e me ne andai dopo aver abbracciato i miei figli che avrei rivisto solo alla fine delle ferie.
La giornata passò fra il viaggio i casini in ufficio. Riaprii la porta di casa, aprii il gas e mi preparai un piatto di pasta stanco e stremato.
Dopo aver parlato a lungo con mia moglie al telefono decisi di andare a letto.
Lo schermo del telefono tornò ad accendersi.
Asia mi aveva mandato un messaggio.
-TE NE SEI ANDATO SENZA NEPPURE SALUTARE, OGGI E’ STATO NOISO, TI FARAI PERDONARE.-
Le scrissi solo ‘BUONANOTTE-, posai il telefono che tornò ad illuminarsi, un messaggio su whatsapp.
Pensavo fosse mio figlio che ha l’abitudine di mandarmi tramite chat tutte le barzellette più stupide che i suoi amici gli inviano.
Era Asia, non un messaggio ma una foto che non tardò molto a scaricarsi sul telefono.
Una sua foto, o meglio una foto di lei la mattina in spiaggia in costume che mandava un bacio.
Dopo qualche secondo la scritta:
– Nella remota ipotesi che tu potessi aver voglia di vedermi in costume ti mando questa foto e questo bacio.-
Il mio primo pensiero fu quello di chiederle ci cancellare immediatamente il messaggio per evitare che sua sorella potesse leggerlo. La risposta alla mia richiesta fu un’altra foto.
In bagno tolta la maglietta, aveva fatto un autoscatto del suo seno. La luce dello specchio illuminava le due aureole tenute ben in vista, il suo seno sodo e alto così non lo avevo visto neppure quella notte in cui la penombra ci aveva fatto compagnia.
Zummai la foto per scorgerne ogni piccolo dettaglio nel frattempo un altro messaggio mi distolse l’attenzione da quella vista quasi ipnotica.
-SEI SVENUTO AHAHAHAH!!! ADESSO VADO A LETTO E CANCELLO TUTTO. CI E RIBADISCO CI MANCHI!-
Le riscrissi solo ‘ BUONANOTTE ‘ e posai il telefono.
Lo ripresi almeno altre 6 volte durante la notte per guardare quella foto. Poi dolorante a causa di un erezione che non voleva andar via mi addormentai.
A svegliarmi fu nuovamente lei con una foto precisamente due, una del suo sedere nudo in bagno mentre era ben visibile il pezzo di sopra del costume già allacciato e un’altra del suo pube maliziosamente tenuto con indice e medio leggermente aperto.
Le scrissi di smetterla ma fu lei a rispondermi con una domanda:
-VOGLIO VEDERE CHE EFFETTO TI HANNO FATTO QUESTE FOTO, ATTENDO FOTO’MA SBRIGATI CHE DEVO USCIRE DAL BAGNO!-
Non ci pensai due volte, scostai il lenzuolo, abbassai lo slip che durante la notte avevo indossato, e tenendolo con la mano sinistra con la destra scattai una foto che le arrivò nel giro di qualche secondo.
-SONO CONTENTA AHAHHAHA! BUONGIORNO!!!AHAHHA.-
Le richiesi di cancellare tutto e andai sotto la doccia, non riuscii a non masturbarmi e fu solo quello che riuscì a calmare il mio animo.
Passarono altri due giorni così fra messaggi hot e foto osé ma il tempo che tutti rientrassero era giunto.
Rientrai in casa alle 19, 00 che mia moglie e i miei figli erano già a casa trascorremmo la serata a parlare. Prima di andare a letto mia moglie mi disse che l’indomani, Sabato, Claudio sarebbe passato da casa con Asia per andare all’aeroporto e che voleva che gli facessi compagnia.
Il pensiero che il giorno dopo l’avrei rivista mi fece pensare al fatto che nel mio telefono c’erano ancora tutti i messaggi e le foto dei giorni passati. Li cancellai non prima che nuovamente cedessi alla voglia di masturbarmi.
L’indomani mi citofonarono di buon ora. Dietro la porta di casa lei, vestitino rosa pesca, capelli raccolti e un paio di scarpe aperte con la zeppa. Ci abbracciamo nel pianerottolo di casa mentre Claudio aspettava fuori dal portoncino che Asia, aveva chiuso di proposito. Chiusi la porta di casa con lei ancora con le braccia attorno al collo, non ci pensò su due volte, si zittì, si guardò intorno e mi baciò. Le sue labbra calde e umide mi sfiorarono dapprima poi si sigillarono alle mie sino a quando dischiusesi fecero spazio alla lingua che con la mia si unirono in un vorticoso movimento. Ero al settimo cielo, non pensavo neppure al fatto che mia moglie avrebbe potuto aprire la porta da un momento all’altro.
-‘Andiamo’- le sussurrai.
-‘Mi sei mancato!’- mi rispose.
Salimmo in auto e per il tragitto verso l’aeroporto io parlai solo con Claudio mentre lei ascoltava musica con le cuffiette dal suo telefonino.
Scendemmo all’aeroporto proprio davanti l’ingresso e mentre Claudio cercava un posto per l’auto io iniziai a portar dentro le due enormi valigie che Asia aveva preparato per il viaggio.
Le sue amiche non erano ancora arrivate quando, dopo essersi guardata attorno, decise di prendermi per mano e tirarmi a forza in direzione dei bagni.
-‘Ohh sbrigati ho pochissimo tempo!’
Mi tirò dentro il bagno delle donne restarono anche le valigie davanti la porta, le dissi:
-‘Ma che vuoi fare qui? C’&egrave un sacco di gente’
Si sedette sul water, mi sbottonò i pantaloni e comincio ad accarezzarmi il membro che, non mancò a presentarsi eretto e voglioso. Ne baciò la punta, poi accarezzandomi le gambe mentre faceva scendere il jeans che indossavo continuò a baciarmi prima i lati scendendo sino ai testicoli che prese in bocca succhiandoli mentre la sua mano iniziava a masturbarmi delicatamente, tornò in su lo prese tutto in bocca, prima il glande aperto e color viola per la pressione del sangue che aumentava vertiginosamente. Poi sempre più giù sino a sentirlo arrivare nella sua gola, lo stantuffò con una foga mai vista prima, io ansimavo dal piacere sino a quando, tenendole stretta la testa al mio bacino, quasi soffocandola le venni in gola copiosamente.
Mi appoggiai alla porta per riprendermi che si alzò velocemente dicendomi:
-‘Sbrigati ad uscire da qui, sei nel bagno delle donne, le mie valigie sono fuori e mio padre sicuramente ci sta già cercando.’
La baciai e uscii subito proprio davanti la porta dei bagni una signora che stava per entrare mi redarguì sul fatto che quelli erano i servizi per le donne’
Asia uscì dal bagno dopo qualche secondo e nonostante avesse visto arrivare due sue amiche che nel frattempo correvano verso di lei riuscì a sussurrarmi all’orecchio:
‘Al mio ritorno sarò tua, non vedo l’ora di tornare.’
Mi sfuggì proprio prima che potessi risponderle, stetti ad una certa distanza da lei e le sue amiche che mi guardavano e ridacchiavano, non so di cosa stessero parlando, fino a quando mi sentii chiamare da Claudio che nel frattempo e non senza qualche problema era riuscito a trovare un posto per la sua auto.
I minuti passarono veloci, ci venne a salutare velocemente prese le valigie che ancora tenevo io, aprì la borsa prese il biglietto e si allontanò in compagnia delle sue amiche.
Io e Claudio procedemmo in direzione del parcheggio mentre una telefonata di lavoro mi impedì di parlare per un quarto d’ora abbondante.
Posai il telefono che ormai eravamo su strada quando vidi una notifica che non mi ero accorto di avere.
‘-non dirmi che la tipa che ti stai facendo ti manda i messaggini??? Fammela vedere, non dirmi che non hai nessuna foto’, Claudio, con il quale da quella sera non avevamo più parlato della situazione voleva informazioni. Presi il telefono aprii il messaggio e lo chiusi subito. Mantenendo la calma ribattei:
‘-Macch&egrave! Mio figlio e le sue barzellette’.
Si bevette la bugia tanto che pur chiedendomi particolari sul corpo della ragazza che frequentavo distolse l’attenzione dal mio telefonino.
Giunti sotto casa lo salutai, aprii la macchina per andare in ufficio a controllare alcune scartoffie ma non misi neppure l’auto in moto, volevo leggere il messaggio.
Asia mi aveva mandato dal bagno dell’aeroporto prima di uscire una foto della sua figa. La teneva aperta, seduta sul water con le gambe alzate.
Poi il testo.
-SAREMO TUE A BREVE, 7 GIORNI VOLANO.-
Quella settimana fu talmente piena di problemi a lavoro che pur gettando un pensiero ogni tanto al fatto che dopo poco avrei rivisto Asia, non ebbi il tempo di maturare l’idea di quanto promessomi nel suo ultimo messaggio.
mancava appena un giorno al suo rientro e il fatto che non si fosse fatta viva in alcun modo mi fece pensare che, finito l’idillio di qualche giorno Asia sarebbe ritornata a casa e che avrebbe preferito non continuare quello che avevamo iniziato. Con freddezza ragionai su come sarebbe stato il nostro primo incontro dopo il suo ritorno e sul fatto che se non fosse stata lei a parlare di ciò che era avvenuto io avrei fatto finta nulla.
Forse era giusto così.
Claudio inaspettatamente la sera prima del rientro di Asia, saranno state le 23, con un sms mi fece sobbalzare il cuore, capii che Asia non aveva dimenticato nulla.
L’sms diceva testualmente: ‘domani arrivo con un ora di ritardo. Chi mi ha accompagnato mi venga a riprendere, nessuno escluso.’
Voleva che anche io andassi a riprenderla. Poco male perché tanto il giorno dopo non sarei andato a lavorare.
Puntuale arrivò Claudio e sua moglie che aveva tanto insistito per venire con noi. Si accomodò dietro e il viaggio, neppure troppo lungo, fu scandito solo da qualche canzone in radio e qualche racconto su come andasse a lavoro ad entrambi.
L’aereo e Asia ci fecero attendere più del previsto. In lontananza vidi Asia, le sue valigie e le sue amiche correre verso di noi. ‘CHE SCHIFO DI HOTEL, CHE SCHIFO” la vacanza seppur piacevole aveva visto le ragazze costrette a vivere 7 giorni in un hotel di pessima qualità con scarafaggi e topi.
Abbracciò il padre e la madre e abbraccio me, salutai le sue amiche che mi sorrisero in maniera strana e ci dirigemmo alla macchina. Le sue amiche avrebbero atteso ancora l’arrivo dei genitori ma ci fecero andare ugualmente perché sentiti i genitori ci rincuorarono sul fatto che non avrebbero tardato molto.
Mi misi a sedere davanti come all’andata ma Asia mi rimproverò. ‘La moglie sta seduta con il marito davanti’ cos’&egrave sta storia che quando siete insieme le mogli le parcheggiate dietro’i soliti maschi.
Claudio rise di gusto e io cedetti il posto davanti per accomodarmi dietro con Asia e due borse piene di roba che all’andata non aveva.
Asia si mise gli auricolari si voltò verso il finestrino e si addormentò.
Rientrammo a casa e decidemmo di andare a pranzo a casa di Claudio, passai dunque a prendere la mia famiglia e in carovana ci dirigemmo verso la loro abitazione.
Asia scomparve per un ora, tanto che la madre dovette chiamarla più volte per farla scendere a pranzare.
Scese in accappatoio, stretto al corpo con un asciugamano in testa e le infradito ai piedi.
mangiammo e il tempo passò con Asia che raccontava avventure e disavventure della vacanza.
Io e Claudio decidemmo di prendere il caff&egrave in terrazza e ci sedemmo a parlare del più e del meno. Il telefono mi suonò. Un messaggio su whatsapp.
‘Cretino, non mi consideri proprio’sappi che durante le vacanze ho raccontato tutto alle mie amiche. Sia di ciò che &egrave successo, sia di ciò che succederà..ahahha. Preparati, oggi per te sarà uno strazio continuo ’
Diventai così rosso in viso che Claudio mi disse scherzando: ‘ che ti hanno mandato un video porno con tua moglie? Ahahha che faccia!!!’
‘No’ replicai ‘i soliti scherzi dei colleghi in ufficio che per poco non mi facevano venire un infarto’.
Chiusi la discussione e continuammo a discutere del più e del meno.
Mi sentii chiamare da dentro: ”vieni per favore, manco una settimana e il mio pc &egrave un casino’ non vuole saperne di avviarsi’ Era Asia che mentre litigava con la madre perché qualcuno aveva usato il suo pc, mi chiedeva di dargli una guardata.
‘Mi vesto e Sali, ok’ mi disse Asia.
Accennai un si, facendo intuire a mia moglie e a Claudio che mi guardavano che la cosa mi scocciava parecchio ma che l’avrei fatto solo per non sentirla litigare con nessuno.
Mia moglie, Claudio e sua moglie si accomodarono nuovamente in terrazza i nostri figli invece erano in garage a giocare con l’xbox. Asia mi chiamò nuovamente e salii in camera sua.
‘Ciaooooo’ mi risalutò.
Ricambiai quel suo saluto ironico con altrettanta ironia.
‘Cosa ha che non va questo computer’ le chiesi.
‘Nulla’ mi rispose ‘ ho solo staccato la spina, ma con questa scusa ti ho qui in camera tutto per me’
Le risposi ‘si, certo con tutte e due le famiglie in casa, ottima decisione, intimità assicurata!’
Non mi rispose neppure e andò alla porta, dalla quale poteva controllare che nessuno salisse, si mise li, mi guardò e senza dire neppure una parola tolse via la maglietta sotto la quale non indossava nulla.
‘Asia ma sei scema? Se sale qualcuno che gli dici’
‘tu fai quello che ti dico io’ mi rispose ‘fammelo vedere, lo voglio vedere adesso, voglio vedere che effetto ti sto facendo’
La vista del suo seno candido segnato dal colore dell’abbronzatura attorno che marcava ancora di più le sue forme mi fece eccitare. Lo tirai fuori subito, senza abbassare i pantaloni.
‘Bene, masturbati! Voglio vederti venire, oggi il gioco lo decido io’ Mentre mi diceva questo Asia iniziò ad accarezzarsi il seno mentre in volto un pallido rossore tradiva un pizzico di vergogna.
iniziai subito a masturbarmi e le sue mani sul suo seno sembravano essere quelle di un’esperta spogliarellista.
Si voltò e abbasso il pantaloncino, proprio quando il mio ritmo si faceva sempre più veloce.
Mi donò la vista del suo perfetto fondo schiena prima di rigirarsi per farmi vedere la sua depilata e rosea patatina.
‘Asia sto per venire’ mugolai sotto voce.
‘Aspetta solo un secondo!!!’
rimise su i pantaloncini, rimise la maglia e si fiondò bocca aperta sul mio pene duro per completare il lavoro con le sue morbide labbra. Quattro fiotti le inondarono la bocca. Sputò una parte inghiottendone una buona quantità. Si avvicinò, pulendosi le labbra e mi disse:
‘Stanotte sarò tua’.
Ci ricomponemmo senza troppa premura, riattaccammo il pc alla corrente e decidemmo di scendere in terrazza.
‘Papà!’ Tuonò Asia ‘non sai che bravo che &egrave stato, in 10 minuti ha fatto tutto.’
Tornammo a casa poco dopo senza che con Asia accadesse null’altro di significativo.
A casa feci una doccia, mi misi comodo a guardare la tv quando mia moglie raggiuntomi in salotto mi disse: ‘Abbiamo visite, Asia &egrave venuta a casa perché vuole che tu gli risistemi il pc che non le sta funzionando di nuovo’. Mia moglie rimase con noi mentre facevo finta di armeggiare nel pc e mentre Asia in tutti i modi cercava un modo per farla allontanare.
Per evitare che mia moglie potesse capire qualcosa, anche perché ormai Asia inventava scuse anche particolarmente stupide, accesi il pc e fra l’esultanza di mia moglie e quella finta di Asia, richiusi il tutto e lo misi nella valigetta del pc. Erano le 7 e Asia in accordo con mia moglie, dopo aver telefonato a Claudio decise di rimanere a cena. Il tempo trascorse svelto.
Dopo cena ogni tentativo di Asia di trovare occasioni per stare solo con me naufragarono miseramente. Stessa sorte ebbero i miei di tentativi.
Fu mia moglie a fine serata a darci l’occasione di rimanere soli. ‘Asia non può andare a casa sola, accompagnala!’ Feci cenno di si ma Asia alzò il tiro ‘mi accompagna lui se però ci fermiamo a prendere un gelato.’ Un’altra idiozia che mi costrinse a dire a mia moglie di venire con noi. Fortuna che decise di rimanere in casa!
Salutai mia moglie e andai in auto ad attendere che Asia scendesse.
‘Te lo rimando a casa fra un po’, tu non aspettarlo in piedi, stiamo andando a spassarcela’ Ridendo così Asia salutò mia moglie che scherzando le rispose ‘con quella mummia ti annoierai pure mentre mangi il gelato, comunque massimo a mezzanotte rimandamelo a casa altrimenti mi preoccupo che si sia addormentato al volante’.
Salita in auto e fatto il giro del quartiere pensavo Asia si inventasse qualcosa, invece nulla, silenziosa mi guardava sino a quando fui io a rompere gli indugi. Appoggiai la mano sulla sua gamba, la guardai e le dissi che l’avrei portata in un posto, per stare soli io e lei.
Le si accese il volto, conscia del fatto che di li a breve avremmo coronato il nostro desiderio. Si riprese da quel suo sognare ad occhi aperti, si voltò verso di me e mi disse: ‘ Ovunque mi porti va benissimo purch&egrave non si debba rimanere in auto’.
Raggiunsi un boschetto non troppo lontano, dopo aver fatto qualche centinaio di metri fra gli alberi, raggiunta una radura buia e solitaria, spensi la macchina, scesi dall’auto, trafficando un po’ nel cofano e adagiai a terra alcune stuoie da mare ancora rimaste nella mia auto. Non si fece chiamare, ci sedemmo e dopo essermi sdraiato Asia fece altrettanto accanto a me. Non si sentiva alcun rumore intorno a noi. Si strinse a me, si fece piccola piccola, nonostante non avessimo particolare premura fu lei ad alzare i capo per baciarmi. Prima un occhio, poi la fronte, poi dopo un lungo sguardo pieno di complicità sulle labbra.
A baci casti e dolci fecero seguito velocemente baci molto più carnali, le nostre lingue si attorcigliavano, le nostre braccia ci tenevano stretti l’un l’altro mentre i nostri corpi si accarezzavano. La scostai un poco da me, lei dolce e sottomessa attendeva che io decidessi il da farsi. Le sbottonai i pantaloni, pian piano li sfilai e dopo aver baciato le sue gambe, mentre lei si abbandonava a piccoli sospiri, iniziai a sfilarle gli slip.
‘non mi togli neppure la maglietta?’ mi disse.
‘Certo, ma tempo al tempo!’ Non ribatt&egrave, e muovendo i fianchi e le gambe mi agevolò. Spostai composti gli indumenti che le avevo tolto. Una luce seppur fioca rischiarava l’aria, il suo pube, depilato e umido brillava.
La accarezzai dolcemente, mi insinuai fra le pieghe della carne e le mie dita furono avvolte da un caldo tepore. Rimasi così per un po’ ad accarezzarla fin quando, dischiudendole le gambe a farsi strada fra le sue gambe fu la mia bocca.
Raggiuntala alzò il capo come per controllare cosa stessi facendo ma dopo qualche istante il piacere la stravolse, Asia abbandonò il capò sulla stuoia cominciando ad ansimare.
Raggiunse un timido orgasmo mentre con una mano iniziavo a sbottonare la mia camicia e i miei pantaloni.
Mi sollevai da quella posizione togliendomi i vestiti, lei per non perdere il contatto con il mio corpo si sedette bambe conserte mentre le sue labbra accarezzavano il mio collo.
Ero completamente nudo alla sua vista, lei ancora indosso la maglia e il reggiseno. Seduto anch’io a bambe conserte la presi di peso appoggiandola sopra di me. Il mio pene vicinissimo alla sua vagina trovò ben presto soddisfazione nelle carezze che con una mano, mentre ci baciavano regalava al mio membro ormai durissimo.
Assestata la posizione, continuando a baciarla cominciai a toglierle la maglietta. Ruppe l’indugio del momento distaccandosi d’improvviso da me e togliendo maglia e reggiseno velocemente porgendomi un seno alla bocca che subito iniziai a baciare e succhiare dolcemente. Ritorse il capo all’indietro mentre abbandonato il mio pene le sue mani si appoggiarono alle mie spalle nel tentativo di spingere a se il più forte possibile la mia bocca.
Soffocato quasi dal suo seno, mentre con una mano le tenevo un gluteo e con l’altra accarezzavo il suo seno sinistro Asia inizio a strusciarsi con il pube sul pene.
Si vedeva che godeva. Ansimava sempre più forte e sempre più forte mi teneva a se. La mia saliva le colava adesso su entrambi i capezzoli quando, con entrambe le mani sollevandola per i glutei per avvicinarla a me la sua vagina tracola di umori, senza troppe manovre accolse il mio glande. Fu Asia a dare un veloce movimento verso il basso per farlo entrare tutto. Ansimò forte, si spostò perché neppure una parte del mio pene rimanesse fuori e smise di baciarmi.
‘Adesso sei mio, tutto mio, sei dentro di me ed &egrave bellissimo’ Queste parole furono musica, la sua voce per nulla pervertita da quel rapporto era anzi suadente, innocente e amorevole.
Iniziammo a muoverci, piano piano, sempre più forte, sino a perdere il controllo delle nostre azioni. Ci baciavamo, poi io baciavo il suo seno, mentre lei con le dita faceva largo al mio pene che sempre più velocemente usciva e scompariva in lei. L’orgasmo arrivò forte e per entrambi. Mi sentii sconquassare dentro, lei tremò irrigidendo i suoi muscoli tanto che così stretta non l’ho mai sentita attorno al mio pene.
Durò molto il nostro orgasmo tanto che finito ci accasciammo silenti l’uno sull’altro.
Fu Asia a parlare per prima ‘Quello che ho provato oggi non l’ho mai provato in vita mia, sognavo che accadesse così, con questa dolcezza e questa passione ed &egrave successo, ancora sto tremando, non voglio che questo momento finisca mai.’
Anche io non ricordavo l’ultima volta che avevo provato simili emozioni ma non le dissi nulla, la baciai più volte sul capo. Stavo per parlare quando fu lei, ripresasi completamente a parlare: ‘voglio avere un ricordo doppio di questa serata. Abbiamo fatto l’amore come mai prima avevo fatto e questo non lo dimenticherò mai ma tu sei un uomo e ora voglio fare sesso con te.’
‘Scusami Asia che significa, che differenza c’&egrave’ le risposi e lei: ‘C’&egrave molta differenza, adesso voglio essere trattata come una donna esperta e disinibita, se non ti va dimmelo’. Pur non comprendendo dove volesse arrivare annui, anche perché nel frattempo il mio pene era pronto per il secondo round. Si mise a sedere e mentre anche io stavo per alzarmi mi spinse in giù. Guardò il mio pene ancora umido, lo passò più volte sul suo seno e con forza lo prese in bocca. Lo succhiava così forte da farmi male, la sua testa saliva e scendeva velocemente, le chiesi di far piano ma la sua risposta fu un morso sul glande. Le spinsi ridacchiando la testa in giù, sempre più giù. Asia tossì, avevo spinto troppo, tolsi le mani ma lei non arretrò di un millimetro, cercando di andare ancora più giù. Quel suo modo mi eccitò in maniera incredibile, cominciai di nuovo a seguire con le mani sul suo capo i suoi movimenti spingendola sempre più giù mentre il mio pene raggiungeva ormai la sua gola. Ero in estasi.
Dopo molto tempo si ritrasse, il mio pene rosso fuoco e le sue labbra grondanti di saliva erano uno spettacolo osceno ai miei occhi, tanto che il fatto che si fosse fermata quasi mi infastidì.
Si sposto di un po’, scavallò le gambe portandone una sul mio corpo e dandomi le spalle, dopo quel movimento aggiunse: ‘tranquillo io continuo ma tu inizia a leccarmi tutta’ capì il suo desiderio e iniziai, mentre Asia sistemava il suo sedere sulla mia faccia, piegandosi in avanti, cambiò atteggiamento.
Sputò sul mio glande tornato asciutto, e mentre stava per riprenderlo in bocca aggiunse una frase che mi lasciò intontito ‘leccami bene tutta, non lasciare nessun buco asciutto o questo cazzo te lo strappo’.
Quel suo essere sfrontata, sfacciata e quasi volgare mi stupì, l’eccitazione ormai non riuscivo a contenerla e mentre iniziai a leccarle le grandi labbra e il clitoride, con un movimento dei glutei cominciò a strusciare anche il suo ano alla mia bocca. Capì che non scherzava quando piegata e occupata ad ingoiare completamente il mio pene con la mano sinistra allargò il suo sedere per agevolarmi il compito. Asia raggiunse l’orgasmo in poco tempo, i suoi umori mi ricoprivano bocca, guance e naso, mentre io con la lingua ormai impazzita leccavo ogni fessura e ogni buco mi capitasse a tiro.
Si ritrasse di improvviso quando gli ultimi spasmi dell’orgasmo erano scemati. Si avvicinò a me e con lo stesso linguaggio di prima, sfrontato e eccitante mi sussurrò all’orecchio tenendomi ben stretto il pene fra le mani: ‘Adesso il tuo cazzo lo voglio sentire nel mio culo!’ Nonostante l’eccitazione riuscii a dirle solo ‘Asia ma cos’&egrave questo linguaggio?’ Lo dissi ridendo divertito da quella ragazzina che all’improvviso sembrava uscita da un film a luci rosse. ‘Perché?’ mi rispose ‘come dovrei dirtelo? Adesso io sono tua e puoi sentirti in diritto di fare e dire quello che vuoi come io voglio fare con te.’ La risposta tolse quegli ultimi indugi, il mio pene ora era cazzo, e il suo sedere era culo e vicino al culo la sua figa. Si mise carponi davanti a me, io ormai più belva che uomo, le sputai sull’ano strusciando il mio cazzo fra ano e figa. Lei nuovamente bagnatissima assecondava questi movimenti sino a quando appoggiato il mio glande al suo piccolo orefizio iniziai senza aver prima allenato quella parte un tentativo di penetrazione. Si irrigidì molto, mi disse ‘fai piano &egrave la prima volta che lo faccio’ la mia risposta fu pari alla sua provocazione ‘ti conviene rilassarti il più possibile, con un colpo io adesso te lo entro tutto, a costo di rompertelo.’ Asia, lo vidi, chiaramente mentre si voltò per guardarmi, arrossi quasi imbarazzata da quel mio cambiamento. Ma non ritrattai la mia decisione. Il mio glande appoggiato al suo buchetto, presa per i seni durissimi e portato le ginocchia leggermente in avanti cominciai a spingere più che potevo. Asia cacciò un urlo secco quando entrato il glande nel sedere, tutto il mio pene scomparse velocemente dentro di lei. La trattenni così a me, mentre la mano destra abbandonava un suo seno per raggiungere la sua fica bagnata e darle un po di sollievo.
Le rimasi dentro così forse per una trentina di secondi, quando fu lei ad iniziare a muovere il bacino compresi che era pronta per continuare.
Iniziai pian piano per abituarla alla nuova esperienza, ogni tanto mi fermavo a baciarle la schiena mentre lei accennava movimenti per continuare quell’ipnotico e lento entra ed esci. Cominciò a farsi più veloce quando staccata anche la mano sinistra dal suo seno il cui capezzolo era durissimo per quanto lo avessi stuzzicato, la prostrai volto a terra e sedere in su per dare sfogo a tutta la mia foga. La presi forte per le natiche, le capii che da li non mi sarei più fermato e seppur ansimando mi chiese l’ultima volta di far piano. La mia risposta fu quella di iniziare a pompare con foga. Leggermente girata verso destra riuscivo a vedere le sue smorfie ad ogni colpo, i suoi seni rimbalzare sempre più velocemente, il suo fiato farsi sempre più corto.
Più vedevo quella scena più diventavo selvaggio e voglioso. Ormai Asia era un fuscello nelle mie mani, godeva sempre più e io dietro lei. Quando il mio ritmo si fece incessante non mancò molto che le venni copiosamente dentro, lei lo senti si fermò e quando mollai le redini che ormai i suoi fianchi erano diventati, con uno scatto, estrasse completamente il mio pene dal suo culo si voltò verso di me, lo appoggiò al suo seno sino a metterlo tutto in bocca, le arrivò dritto in gola tanto da avere quasi un conato di vomito che però blocco lasciandolo dov’era. Lo ripulì completamente e finito mi tirò a se per sdraiarci l’uno accanto all’altro.
‘Ti ho dato’ mi sussurrò tornata la dolce Asia che conoscevo ‘la mia seconda verginità che non avevo dato a nessuno, &egrave stato bello ma vorrei che questa notte non finisse mai.’
Le risposi ‘Sai benissimo che dobbiamo andare via e anche velocemente, non vorrei succedesse un guaio e ci scoprissero, anche io vorrei rimanere qui ma &egrave impossibile.’
‘Allora promettimi che questo &egrave solo l’inizio e che lo faremo ogni volta che avremo voglia di farlo’. A questa sua richiesta annuii e iniziammo a vestirci.
La accompagnai a casa mente lei avvinghiata al mio braccio destra mi dava piccoli baci. Scese qualche metro prima, mi baciò sulle labbra e andò via.
Neppure avevo spento l’auto sotto casa che mi arrivò un suo messaggio. ‘La prossima volta il gelato dopo lo prendiamo davvero, se non per me almeno per il mio dolorante sedere’

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