High Utility
Episodio 25
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Luca e Flavia rimasero a letto nudi, soddisfatti e bagnati dei rispettivi fluidi sessuali, per una buona mezz’ora, restando tutto il tempo abbracciati. Nessuno dei due sentì il bisogno di dire una sola parola, e l’unico uso che fecero delle loro labbra fu baciare lei i pettorali di lui e lui i capelli color carota di lei.
Fu lui a rompere il silenzio. – Sono davvero felice che sia successo – sussurrò, accarezzandole una spalla. Si sentì strano a comportarsi con quella delicatezza dopo che l’aveva scopata bloccandole la testa in un cuscino e sbattendola senza il minimo rispetto.
– Sei stato fantastico – rispose la ragazza, ancora soddisfatta. Il suo cuore aveva smesso di martellare impazzito e sembrava essersi ripresa un po’ da quel quasi svenimento che l’aveva abbattuta dopo l’ultimo orgasmo. Fece scivolare una mano fino al cazzo semi-eretto di Luca e lo prese con delicatezza. I fluidi corporei che vi erano colati sopra erano ormai secchi e si staccavano a scaglie sotto le dita di Flavia. Sembrò intenzionata all’inizio a voler fare una sega, ma poi si era limitata a vezzeggiare l’asta e le palle. Non persero tempo a dimostrare il loro apprezzamento. – La prossima volta te le lecco – promise.
Luca non riuscì a trattenere un sorriso mentre una mano scivolava in fondo alla schiena della rossa e un dito le scendeva tra i glutei. – Ah, ma ci sarà anche una prossima volta…
Flavia sollevò il volto verso il suo. Un sorriso che stava cercando di nascondere apparve sulle sue labbra. – Perché, pensi che lascerei scappare un amante come te?
– Eh, non lo so… sono in trattative anche con un altro paio di ragazze che…
– Che stronzo che sei… – disse lei, la voce che non riusciva a nascondere il divertimento. Si sollevò in ginocchio, si mise sopra l’inguine di Luca, mise in posizione il suo cazzo e calò su di lui, impalandosi.
Entrambi si lasciarono sfuggire un sospiro di piacere mentre i loro sessi si univano nuovamente.
Flavia si appoggiò con le mani sul petto di Luca e cominciò a cavalcarlo lentamente, facendosi penetrare fino in fondo. – E allora, adesso che ne dici se ci mettessimo insieme?
Il ragazzo si morse le labbra, per non mettersi a ridere, ripensando a quando tutto questo era cominciato, con sua madre che gli consegnava l’iPhone che Sam aveva dimenticato (“…oppure no?”, si chiese una parte della sua mente) a casa loro, dicendogli di riportarglielo ma, e qui era stata imperativa, non dare troppa confidenza a quella donna. Viola temeva che suo figlio venisse traviato e portato sulla cattiva strada da quella donna con il seno sovradimensionato e che lavorava per siti di streaming erotici. Lui non solo era stato a letto con Sam, e più di una volta, ma adesso si stava fidanzando con la figlia. Si chiese se a sua madre sarebbe venuto un colpo quando lo avesse scoperto, magari limitandosi al sesso con Flavia e soprassedendo sul suo addestramento con Sam…
– E allora? – domandò Flavia, chiedendosi perché il ragazzo stesse sorridendo sornione.
Lui le mise le mani sulla schiena, facendola abbassare, i seni contro il suo petto. La baciò, le loro lingue che si strusciarono per un buon momento, mentre le spinte della ragazza perdevano un po’ di vigore. Dopo un buon minuto, Luca si staccò dalle sue labbra. – Mi darai anche il culo? – domandò, sussurrandole in un orecchio.
– Leccamela come prima, e puoi scrivere il tuo nome sulle mie chiappe.
– Allora siamo fidanzati.
****
I grossi seni di Giada si muovevano appena mentre cavalcava Alessio, anche per le mani del ragazzo che glieli stringevano nemmeno fossero gli artigli di una cazzo di aquila arrapata. Il picio del ragazzo le occupava la passerina come un dito in gola, dandole il voltastomaco, ma mai quanto l’idea che a momenti lui avrebbe sborrato il suo squallido e puzzolente seme dentro di lei. Merda… avrebbe preferito farsi pisciare in faccia quello schifo che dentro di sé. A questo punto, sarebbe stato davvero meglio dargli il suo buco del culo, altroché tenerlo in serbo per quando Luca avrebbe deciso di smetterla di scoparsi quella vecchia sgualdrina di Sam o di spararsi le raspe su quella zoccola della figlia ma si sarebbe finalmente reso conto che lei lo ama e si fossero fidanzati. “Magari picchierà anche questo pezzo di merda, per poi portarmi lontano da lui…”, pensò, non trattenendo un sorriso.
– Vai, bambola, continua così! – la incitò Alessio, – Fammi venire!
Le labbra della ragazza persero buona parte della gioia, riuscendo a trattenerne abbastanza, o piuttosto a simularne la quantità sufficiente a non arricciarsi in una smorfia di raccapriccio. La ragazza, comunque, non aumentò affatto la velocità della cavalcata, ma non riuscì a trattenere una replica. – Potresti leccarmi la passerina, dopo.
Pensò a Luca, che a quanto pareva era diventato così bravo nel lavorare di lingua… dopotutto, poteva non essere questa disgrazia il fatto che si scopasse quella vecchia porca, che conosceva ogni segreto e perversione sessuale: lo stava istruendo al piacere femminile e lui, per poter stringere le sue tette e possedere i suoi buchi, si sarebbe sentito in obbligo di darle piacere in ogni modo possibile…
“Non come questo stronzo…”, si rammaricò, abbassando lo sguardo sul ragazzo sotto di lei, che le fissava le bombe con una bramosia che la disgustava. Luca non poteva scegliersi come migliore amico qualcuno di più bello e capace, si chiese di nuovo, delusa.
Lo Xiaomi di poco valore vibrò sul comodino accanto a loro, riproducendo un brano che la ragazza non era sicura di aver mai sentito su Spotify. Alessio abbandonò le bocce per mettere una mano su un fianco di Giada e con l’altra prese il telefonino.
– Vai, Giada, non fermarti – le disse distrattamente, mentre controllava lo schermo. Con un dito sbloccò l’apparecchio e, con un’espressione di complicità sul volto, lo avvicinò ad un orecchio. – Luca, mitico! Come va?
– È Luca? – domandò la ragazza, come se non fosse sicura di aver capito bene. Inconsciamente, cominciò a cavalcare Alessio con più vigore, a far cigolare la rete del letto, a far scivolare in profondità il cazzo che stava scopando. – Salutamelo!
Alessio le lanciò uno sguardo di soddisfazione, sorridendo. – Giada ti saluta – disse, la voce che iniziava a rompersi per il piacere che la ragazza, inconsciamente, gli stava dando.
Giada lo fissò mentre ascoltava qualcosa al telefono, poi lui sogghignò, tornando a fissarla, decisamente felice. – Sì – Poi, qualche istante dopo: – Davvero un gran bello spettacolo.
– Di cosa state parlando? – domandò lei, curiosa.
Insensatamente, Alessio coprì il microfono del telefono. – Gli sto dicendo che mi stai cavalcando e che sei una gran bella figa.
I bei lineamenti di Giada vennero scossi da un moto di indignazione al pensiero che quello stronzo confessare a qualcuno che lei lo scopava, ma poi si ricordò che lo faceva solo per ingelosire Luca, per spingerlo a desiderarla e prenderla con sé. Anzi, nella sua mente accarezzò l’idea di far venire Alessio durante la telefonata, fargli gridare al cellulare che lei gli stava dando un fantastico orgasmo: quale pubblicità migliore?
Si appoggiò con i palmi delle mani sul petto dello stronzo e cominciò a muovere con maggiore foga il bacino, facendo quasi turbinare il lurido cazzo dentro la sua passera, quando Alessio sollevò le sopracciglia, sorpreso a qualcosa che lo splendido Luca aveva detto al telefono. Lei aumentò la forza, le molle del letto che iniziarono a rumoreggiare come qualcuno che stesse russando, il culo di Alessio che sprofondava nel materasso, il suo sesso che scompariva completamente nell’inguine di Giada.
Lui, però, parve poco interessato alla cosa e, anzi, le fece cenno di smettere di fare tutto quel baccano senza nemmeno guardarla. In un attimo, comunque, il fastidio venne sostituito dalla gioia: Alessio scoppiò in una risata.
La ragazza perse il ritmo, curiosa di scoprire cosa fosse accaduto, ma al contempo ormai consapevole che quando quei due si divertivano fino a quel punto era successo o stava per accadere qualcosa che non le sarebbe piaciuto. – Cosa…
– Grandissimo Luca! – esclamò Alessio, – Prima Samantha e adesso Flavia! Sarà meglio se non ti faccio più vedere mia sorella o ti scopi anche lei!
– Cosa? – gridò Giada, sollevandosi sulle ginocchia, sconcertata come mai prima di allora. Fissò il ragazzo che stava scopando fino ad un istante prima con un’espressione di ribrezzo e disgusto. Restò per un istante a bocca aperta, come se non ricordasse come si parlasse, ma poi proruppe in: – Siete due pezzi di merda!
Alessio apparve per un attimo sconcertato da quel repentino cambio di atteggiamento della ragazza, ma subito sembrò ricordare che erano tipici di Giada quei ribaltamenti di umore, come il cielo estivo sopra Caregan che dal sereno passava al temporale in pochi minuti.
La ragazza scese dal letto, imprecando a bassa voce. Afferrò i suoi abiti dalla sedia su cui li aveva appoggiati, se li mise sotto un braccio e si avviò decisa verso la porta della stanza di Alessio.
– Adesso che fai? – domandò lui, nella voce una nota di stanchezza e delusione.
– Devo andare – rispose lei, senza lasciare possibilità di replica.
– Potresti anche fare a meno di tornare, già che ci sei… – le parve di sentire dietro di sé, ma era troppo arrabbiata per dargli peso. Sbatté la porta alle sue spalle, mentre lasciava affiorare la collera che era esplosa dentro di lei qualche istante prima. Quello stronzo di Luca, che si fotteva qualsiasi troia che aprisse le gambe davanti a lui, ma non considerava affatto lei… Trattenne le lacrime, gettando sul divano i suoi abiti e iniziando a vestirsi.
– Stronzo… – sibilò, gli occhi che le bruciavano.
Continua…
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Sempre più pazzesca..vorrei conoscervi..anche solo scrivervi..sono un bohemienne, cerco l’abbandono completo ai piaceri.. e voi.. Scrivimi a grossgiulio@yahoo.com
Grazie mille, sapere che il mio racconto sta piacendo mi riempie di soddisfazione! Se non vuoi aspettare i tempi di…
Ma che bello vedere la complicità, l'erotismo e l'affinità costruirsi così! Davvero ben scritto! Attendo il seguito! E ho già…
Questo racconto diventa sempre piu' interessante, bellissimo..... direi che e' al di sopra di tutto quello publicato da molto tempo,…
Beh... Le crepe nel muro ci sono. Forse più che altro, la domanda è quanto ci metterà. Personalmente un po'…