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Ho guardato nell’abisso..

By 30 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Non so nemmeno io come ho fatto a trovarmi in una situazione del genere..

Un attimo prima sono nel solito locale per l’aperitivo con le mie amiche, sto ridendo, scherzo… un attimo dopo sono nuda, immobile sulla soglia di una camera da letto che osservo silenziosa l’amplesso che si consuma davanti ai miei occhi.

Ricordo poco, la testa fa un po’ male, è piena di mille pensieri.. immmagini.. frammenti che si susseguono in cerca di un indizio, ho bevuto..? Si ma non da perdere il controllo o addirirttura dimenticare come sono arrivata qui.

Dei ragazzi.. si dei ragazzi ci hanno avvicinate nel locale.
Carini, niente da dire. Ci hanno provato.. io e la mia amica abbiamo deciso di.. si.. di stare al gioco. Abbiamo flirtato un po’, poi..
Poi siamo usciti ci hanno offerto qualcosa per rallegrare la serata.. noi.. abbiamo accettato. Siamo andate tutte e due con loro, li abbiamo seguiti.. a casa loro? che sia questa casa loro? Ci hanno offerto qualcosa da bere.. da fumare.. poi… uno di loro, quello più magrolino, ha cominciato a provarci palesemente con la mia amica che già sapevo non vedeva l’ora. Ricordo l’altro ragazzo ora.. lo stavo guardando meglio.. dei due è sicuramente il più carino.. bel taglio d’occhi, capello curato.. moro, i lineamenti un po’ duri ma affascinante, non un filo di barba, la maglietta aderente che svela il suo fisico muscoloso e robusto, ma.. non sembra dimostrare la stessa intraprendenza dell’amico.

Poi non ricodo.. mi sembra di essere andata in bagno.. si c’era uno specchio.. volevo darmi una sistemata forse.. Ricordo che lo avevo beccato più volte a frugare con gli occhi nella mia scollatura.. non ricordo bene, devo essere uscita.. non c’era più nessuno, tutti spariti. Ho sentito dei rumori provenienti da una stanza.. questa stanza. Mi hanno attirata qui, dove sono ora.

Guardo nella penombra la scena che mi si para davanti. Non riesco a vedere i loro volti, è troppo buio. Lei dev’essere per forza la mia amica e lui.. no, non è lo stesso di prima. Dalla corporatura lo riconosco, è il mio.. lui doveva essere mio. Non ho voglia farmi quell’altro, non mi piace.. e tu stronza ti sei fregata la mia scopata.
Mentre la maledico li guardo.. e spero che almeno sia penoso a letto. Non tento neanche di nascondermi, mi sembra persino che lei mi guardi ogni tanto.. che sappia che sono li a guardarli.. quella puttana.
Lei è seduta sul bordo del letto, sono entrambi nudi.. lui le si avvicina. E’ di profilo e distinguo chiaramente il contorno del suo grosso membro. Lei lo prende con una mano e se lo porta sulle labbra.. lo
lecca avidamente, è già duro, deve esserlo per avere quelle dimensioni. Mi sembra di sentirne l’odore.. il profumo intenso di maschio che vuole penetrare nella sua calda bocca, immagino di poterlo assaporare anche io e stringerlo tra le mie labbra, farlo scivolare dolcemente dentro e fuori accompagnadolo con la mia lingua nella sua penetrazione.
Li guardo invidiosa.. mi sto eccitando. Lui le tiene la testa nelle mani mentre muove il bacino avanti e indietro spingedosi sempre più a fondo e velocemente dentro la sua bocca. Sento il respiro affannato di lei.. i gemiti di lui, rumorosi.. Il suo corpo è scolpito e teso. vedo i suoi muscoli duri e contratti.. sogno di toccarli di poterci posare le mani e.. mentre penso questo lei allunga le mani sui suoi addominali senza staccarsi dal suo cazzo che continua a spingersi nella sua bocca. Accarezza quel corpo.. quasi lo graffia scendendo sui fianchi. sta accompagnando con le mani i suoi affondi. Poi passa alle natiche.. non le vedo bene ma se sono come il resto devono essere perfette. Sentirle sotto le proprie mani e spingerlo verso di se mentre ti penetra.. mmm sto cominciando a perdere la ragione. La stanza è pervasa dall’odore di sesso.. Le mie narici si riempiono di quel profumo e di quella frenesia che mi porta a distaccarmi dalla realtà nei momenti di maggior vigore.
Porto la mano tra le mie coscie.. sono già nuda, i miei vestiti sparsi a terra insieme ai loro. Non mi ero nemmeno resa conto di essermi spogliata.. e poi così, in bella vista.. cosa mi succede?.. mi sento una puttana.. ma non mi importa. Mentre li guardo mi comincio a masturbare.. lei mi vede. Non ne sono sicura non posso incrociare il suo sguardo a causa dell’oscurità ma non puo’ non avermi vista. Imitandomi porta a sua volta una mano tra le sue coscie. Stronza. Quanto vuoi godere?
Ogni tanto chiudo gli occhi.. immagino quel grosso cazzo turgido violare la mia bocca e spingersi fino in gola riempiendomi del suo sapore fino a togliermi il fiato. Sto godendo.. li guardo ancora mentre so che lei si fa beffe di me sbirciandomi con la coda dell’occhio.
Lui si stacca velocemente da lei, la spinge sul letto sdraiandola e montandole sopra. Il suo corpo la sovrasta sembra un fruscello sotto di lui. Le sue mani sono sui suoi senni.. li stringe a mano piena con forza facendole svettare i capezzoli turgidi verso l’alto.. lui si accanisce con la bocca sul seno sinistro.. lo succhia.. lo lecca selvaggiamente… sento i risucchi dei suoi baci sui suoi capezzoli. Non resisto e mi tocco a mia volta il seno bagnadomi le dita e immaginando la sua lingua stuzzicare le mie areole marcate e i miei capezzoli gonfi.. li stringo forte.. provo quasi dolore nel farlo ma continuo a molestare il mio corpo in un crescendo di piacere nel proiettare l’immagine che ho davanti ai miei occhi su di me. La pentra.. violentemente, di colpo. Lei geme rumorosamente.. gode la troia. Mi penetro anche io immaginandomi al suo posto.. sotto di lui. Le mie dita mi fanno sussultare.. immagino il suo grosso membro piantarsi dentro di me e immobilizzarmi dal piacere. Lui è sfrenato. Si spinge con foga dentro di lei.. non ha alcun riguardo se non il raggiungimento del suo piacere.. la penetra con forza, violentemente con evidente godimento di entrambi.. le loro urla mi eccitano.. la sua voce virile la chiama con i peggiori appellativi che in questo caso le si addicono perfettamente.. sentirle dare della puttana.. sentire quella voce dura e forte svilirla dandole della troia.. le sta bene. Mi eccita ancora di più.. ma piace anche a lei, è proprio una puttana. Comicio a sentire l’orgasmo crescere.. sempre più intensamente.. chiudo gli occhi. Le gambe mi cedono.. sono in ginocchio ma continuo a tormentare la mia figa fradicia e vogliosa fino a che l’orgasmo non mi sconvolge immobilizzando ogni mio arto. Mi sento esplodere, piena, la mia mano stretta tra le mie cosce e impregnata di umori.. quando riapro gli occhi li vedo.. mentre lei ai suoi piedi sta esaudendo l’ultima richiesta del suo vigoroso amante ricevendone il seme sul viso. Piegata sul suo membro mentre lo lecca raccogliendo ogni essenza di piacere.
Lui stremato si getta sul letto. Io mi alzo mentre lei guardandomi comincia ad avvicinarsi.
Siamo ad un passo di distanza, non riesco a guardarla negli occhi. Il mio sguardo è annebbiato dall’imminente orgasmo e dall’imbarazzo dall’insieme, vedo il suo corpo nudo dinanzi a me, la mia attenzione cade sulle sue forme così femminili, così simili alle mie, fino a notare le sue labbra.. quell’evidente traccia di piacere che le marchia il viso e scendende lentamente dalle sue guance. La raccoglie con la mano e si volta dandomi le spalle.. io a mia volta non sapendo come reagire mi volto per guadagnare l’uscita e allontanarmi da quella camera..
Quello che vedo voltandomi paralizza ogni mio movimento e confonde ongi pensiero.
Vedo un letto con un ragazzo nudo steso sopra.. ma.. è la stessa camera.. lo stesso letto.. lo stesso ragazzo. Mi torno a voltare e ora.. ora vedevo la mia immagine riflessa nel grande specchio dell’armadio.. mi fisso lungamente inebetita, lo sguardo vuoto. Sento la mia mano umida e viscosa.. sfrego le dita tra loro e torno a guardarmi allo specchio capisco solo in quell’istante.. ero io quella puttana.

Questo racconto a differenza degli altri è di fantasia e nasce da una frase, ho voluto sperimentare un’idea. Ci terrei comunque ad un opinione ( alex.posy@libero.it ).

“Né amare né odiare: questa è la metà di ogni saggezza. Nulla dire e nulla credere è l’altra metà. Certo però si volgeranno volentieri le spalle a un mondo che rende necessarie norme come questa.” [Arthur Schopenhauer]

In un mondo senza amore e senza odio, che non parla e non crede, l’indefinito resterà tale per l’infinito.

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