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Racconti Erotici Etero

Il corpo da favola di Elena

By 2 Luglio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Elena mia cognata, è una giovane donna di 36 anni molto sexy, capelli neri e forme generose.
A completare la figura del suo corpo morbido e florido ci sono anche due tette da sballo; una quarta misura turgida alla cui sommità ci sono i capezzoli grandi, scuri ed appuntiti che sembrano voler bucare il reggiseno.
Solitamente preferisce indossare una camicetta o maglietta che le dà quella che si definisce una gran figona da monta. Elena è sposata felicemente ed ha due figli.
Mia moglie mi ha convinto a passare dei giorni di vacanza insieme alle altre due sorelle e non ho certo avuto difficoltà ad approvare. Durante uno di questi giorni è accaduto che abbia visto Elena sotto un aspetto diverso dal solito.
Vedevo Elena come una sorella e, tra me e lei, c’era un buon rapporto fatto di discorsi seri ed anche scherzi, però ora in mente avevo un’altra immagine e la immaginavo nuda a scopare
Le mie cognate si erano occupate di trovare l’alloggio ed hanno trovato in affitto un grande appartamento in una località marina in un luogo a dir poco incantevole con un’acqua da Mar dei Caraibi.
Quindi, oltre a Elena, in vacanza era venuta anche l’altra mia cognata con tutta la famiglia. L’appartamento era enorme e non ci sono state difficoltà di sistemazione.
Il trasferimento è avvenuto in aereo e non è stato per niente faticoso.
I primi giorni al mare sono trascorsi tranquillamente tra mare e relax.
Le tre sorelle indossavano dei bikini e sembrava facessero a gara ad indossare i più piccoli possibile. Dove li avessero comprati non so e mi meravigliava che ne cambiassero due al giorno.
Il corpo di mia moglie lo conosco bene, fin nei minimi particolari ma quello di miei cognate era per me una novità molto gradevole.
Al quarto giorno ci prepariamo per scendere in spiaggia e trascorrere tutta la giornata tra bagni e sole in spiaggia ma Elena e il marito sono rimasti a casa dicendo che ci avrebbero raggiunti in spiaggia più tardi. A nessuno è venuto in mente d chiedere il perché.
Arrivati in spiaggia mia moglie si accorge che aveva dimenticato un telo da bagno a casa e non se ne poteva fare a meno perché non ne avevamo a sufficienza per stenderci sulla sabbia; con la gentilezza tutta femminile che le appartiene, mi ha convinto a tornare a casa per prenderlo.
Mi avvio non certo felice ma per la pace in famiglia si questo ed altro.
È vero che sono entrato in casa senza fare rumore ed è anche vero che l’appartamento era grande, fatto sta che sto per entrare nel soggiorno quando sento dei gemiti inequivocabili: qualcuno stava trombando alla grande.
Mi sono chiesto chi fosse e la risposta univoca è stata Elena e suo marito.
Mi levo le scarpe e tengo le calze che soffocano il rumore dei passi.
Mi avvicino con cautela alla loro camera per vedere cosa stesse succedendo e vedo Elena nuda in piedi con le mani appoggiate ad un tavolo e il marito dietro di lei con il cazzo infilato nella sua figa che la sta montando alla grande.
Dalla posizione in cui ero mi godevo la vista delle tette di Elena che ballavano disordinatamente ad ogni colpo.
Il cazzo mi si è drizzato in pochi secondi e la mia attenzione è tutta per loro mentre con una mano istintivamente ho iniziato una sega per placare la voglia di entrare ed assalire lei. Nel contempo ho anche paura di essere scoperto e sicuramente lo avrebbero fatto se fossi rimasto lì. Ho deciso, con mio grande sforzo, di tornare in spiaggia dopo aver visto Elena inginocchiarsi e far venire il marito nella sua bocca.
Per tutto il tragitto non sono riuscito a diminuire l’erezione dovuta a quella vista ed arrivato in spiaggia mi ha costretto a stare a pancia in giù per non farla notare ma in quella posizione ho messo un braccio sui miei occhi e rivisto le immagini dell’accoppiamento di Elena che si lasciva scopare e di come aveva spompinato il marito.
Che spettacolo di femmina! Era proprio da monta.
Il sole e la stanchezza dei mesi lavorativi affiora e mi addormento sotto l’ombrellone. Anche la mia erezione si addormenta ed al risveglio con tutti gli altri facciamo nuotate e bagni di sole.
Anche Elena era arrivata con il marito ci aveva raggiunti ed era più raggiante che mai con un altro micro bikini diverso dai precedenti.
Tornati a casa dopo una giornata di sole e di nuotate mia moglie ha constatato che mancano alcune cose per preparare i pasti ed ha detto “Domani dobbiamo andare a comprare olio, formaggio e frutta in una campagna qui vicino. Ci accompagni? “
Volevo sfruttare quell’assenza sua e dei bambini per lavorare ed ho risposto “Amore non posso. Vorrei sbrigarmi un residuo di lavoro arretrato. Perché non andate voi? Così lo sbrigo e lo invio in azienda via email“
Lei un po’ contrariata ha acconsentito contro voglia.
Il giorno dopo sono andati in campagna verso le 7.30 del mattino ed io ho proseguito a stare a letto fino alle nove convinto di essere solo in casa. Ho sentito delle voci ed ho pensato che le famiglie delle mie cognate siano andate insieme alla mia.
A quell’ora mi sono levato dal letto e nel silenzio della casa sono andato in bagno per una doccia, poi non sentendo rumori, pensando ancora di essere solo, completamente nudo sono andato in cucina a farmi un caffè e portandomi il computer dietro per consultare la posta ma passando noto la porta della camera di Elena aperta ed ho avuto una visione incredibile e molto gradita.
Lei dormiva completamente nuda. Mi fermo ed appoggio il notebook a terra. Con passi felpati entro in camera sua e resto in piedi ad ammirare il seno ed il ventre ed anche la bella figa rosea che appariva cicciotella e depilata.
Mi dico “Ecco come fa a far drizzare il cazzo a mio cognato!”
Così come sono entrato esco dalla camera, riprendo il notebook e proseguo per la cucina.
Preparato il caffè mi siedo per bere il caffè ed in quel momento entra Elena e la mia meraviglia è tale da lasciarmi a bocca aperta e sconcertato: era totalmente nuda.
“Buongiorno cognatino!“ fa lei forse in tono provocatorio fingendo meraviglia per la mia nudità.
“Buongiorno” ho risposto fissando le sue tette.
Lei con uno sguardo rapido, ma da femmina esperta, mi ha fissato negli occhi e credo abbia capito che ero affamato anche di lei. In effetti ero da circa cinque giorni che non scopavo con mia moglie.
Elena mi fa “Se il vedermi ti turba, mi copro!“
”No, no anzi! É lo spettacolo giusto per cominciare bene la giornata!“ e dopo una pausa “Fortunato Lorenzo svegliarsi e vedere una figa così eccitante. Chissà come te la lecca!“
Pensavo di aver detto qualcosa di offensivo o poco corretto e mi aspettavo una sua reazione violenta, invece il suo sguardo si è fatto triste.
Non sapevo che fare e ho ritenuto opportuno avvicinarmi e sollevarle il viso per dirle guardandola negli occhi “Elena, ti ho offesa?“
“Nooo! É che a lui non piace leccarmela e a me piacerebbe tanto sentirmi dentro una bella lingua calda che mi strapazza il clito. Ogni volta me ne muoio dalla voglia ma lui niente!”
“Ti posso preparare un caffè? Mi sembri ancora addormentata”
“Oh, sì, grazie. Stanotte è stata una notte di fuoco. Forse ci avete sentito. A lui non basta mai. È un vero toro”
Mi sono levato dalla sedia restando nudo con naturalezza come se fossi vestito.
La macchinetta ha fatto il caffè e immediatamente l’ho messo sul tavolo e lei, una volta zuccherato, lo ha bevuto.
Io intanto mi sono seduto accavallando le gambe.
Finito di bere il caffè nel silenzio della cucina, Elena si leva dalla sua sedia, si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia accarnandomi il volto con entrambe le mani.
“Vado a fare una doccia, mi raccomando non venire a spiarmi. Non fare il guardone! Non credo che ce sia più bisogno“ e si è allontanata andando verso il bagno sculettando…
Avevo davanti agli occhi uno spettacolo di donna.
Cosa avrei dato per poter anche solo leccarle il culetto e la figa. Anche senza toccarla una sola volta già sentivo il profumo dei suoi umori ed il cazzo si era gonfiato a dismisura. Me lo guardavo e pensavo cosa fare e la soluzione l’ho trovata in una doccia che avrebbe potuto calmare il bollore.
Preso coraggio, senza pensare alle eventuali drammatiche conseguenze, sono andato in bagno ed entrato ho sentito l’acqua scrosciare e vedevo attraverso i vetri la sagoma del corpo di Elena.
Da incosciente ho scostato e le ho mostrato il cazzo dicendo “Guarda come è duro. Dovrei fare la doccia per allentare la tensione, però se la facessimo insieme potrei lavarti la schiena“
Lei da femmina scaltra mi ha fatto un grande sorriso di complicità “me la puoi lavare ma attento; puoi lavarmi solo la schiena. Non metterti intesta strani pensieri! Tanto so cosa vuoi da me!”
Quelle frasi dette in tono malizioso e provocatorio hanno avuto l’effetto di galvanizzarmi. Sono entrato nel box doccia ed ho preso il bagno schiuma per farle il massaggio alla schiena. Questa era la mia intenzione iniziale ma la realtà è stata un’altra. infatti le ho, sì, massaggiato la schiena ma con le mani sono andato anche a massaggiarle il corpo scendendo lungo la sua schiena sui glutei e le cosce con movimenti lenti e circolari che mi tenevano gonfio il cazzo.
I massaggi si sono sviluppati lentamente fino ad arrivare al suo culo.
Non potevo trascurare il solco tra i glutei e sono andato a toccare lo sfintere anale.
Appena l’ho toccata lì, Elena ha inarcato il corpo aprendo le natiche e prontamente le ho infilato un dito nel culo massaggiando il buchetto.
Non tardato a capire che stava scoppiando di piacere ma una frase mi ha fatto trasalire “Sei un porco! Come fai a sapere che il mio buchetto è così sensibile?“
Non lo sapevo ma lei si era tradita.
Le ho risposto ”Se la cosa ti dà fastidio lo tolgo“
“Nooo, dai, continua! Sono eccitatissima“
Non potevo aspettarmi miglior invito.
Ho infilato un secondo dito ruotandoli dentro entrambe poi, non contento, mi sono inginocchiai davanti a lei, le ho sollevato una gamba e tenendo le due dita nel culo ho esaudito il suo desiderio: le ho leccato la figa bollente.
Per aiutarmi ha aperto con due dita le grandi labbra spingendomi la testa con una mano contro il suo sesso.
Non aspettavo altro.
Stavo anche io esaudendo un mio desiderio: quello di potermi godere la migliore delle mie cognate.
La mia lingua titillava il clito che rapidamente si è inturgidito diventando un bel clito grosso.
Mi immaginavo Elena fremere tra le mie mani, ora l’avevo e lei si muoveva come se stesse chiavando.
Era un piacere particolare succhiare il suo clito gonfio.
Lei si muoveva sempre più velocemente ed infine con movimenti scomposti.
“Vengo, sì, vengoooo!! Porco mi hai fatto venire! Dai leccala, leccala tutta e fammi venire ancora!!“
Elena tremava e sentivo il suo corpo fremere di piacere.
Ho allontanato la bocca dalla figa, mi ha fatto alzare e dopo avermi infilato tutta la lingua in bocca, guardandomi in faccia con uno sguardo di femmina in calore, mi ha detto “Andiamo in camera! Fai quello che vuoi ma scopami e fammi godere!“
Elena non era ancora soddisfatta e probabilmente era arrapata dal tradimento che stava compiendo. Di sicuro le piaceva rischiare e nascondere alla sorella che le piacevo.
Ci siamo asciugati velocemente e, una volta in camera, l’ho buttata sul letto e lei si è subito messa a pancia in giù. In un secondo ero su di lei leccandole, come impazzito, il culo per poi mi dedicarmi alla figa. Il clito era in evidenza fuori dalla figa; sembrava un piccolo cazzo tanto spuntava dalle grandi labbra.
L’ho stretto tra le labbra e Elena con un urlo strozzato ha urlato “Sììì, sei un porco ma mi stai facendo impazzire succhialo, dai succhialo!!” e muoveva l’addome per offrirmelo.
Eravamo tranquilli che non sarebbe tornato nessuno dalla spiaggia e ciò ci rendeva liberi di fare ciò che in altre occasioni non è possibile perché sarebbero atti contrari alla decenza.
Le ho infilato due dita nella vagina e tra lingua e dita l’ho fatta venire non so quante volte.
“Basta, basta, non ce la faccio più! Sei un maiale ma mi hai fatto godere come non mi ricordavo da anni“
L’ho lasciata stesa, le massaggiavo il ventre baciandolo e piano piano lei si è rilassata.
Poi mi ha fatto stendere sulle lenzuola ed ha cominciato a baciarmi il petto scivolando piano sul ventre stringendo delicatamente i testicoli con una mano e con l’altra mi ha scappellato il cazzo menandolo delicatamente su e giù iniziando una sega, ma non l’ha completata.
Infatti è andata con la sua calda bocca a baciarla avvolgendolo con la lingua ed ingoiarlo fino alla gola.
La sua lingua scivolava sul glande mentre le sue mani accarezzavano le palle e le è venuto da dire “Chissà quanta bella sborra calda fai bere a mia sorella!“
Ed io senza aspettare ho replicato “Se ci mettiamo a 69 puoi berla anche tu e ti lecco ancora la figa fino a farti venire di nuovo!“
Non se l’è fatto dire due volte e subito si sdraiata sul letto aprendo il più possibile le gambe titillandosi la figa. Guardandomi ha sussurrato “adesso non ho sete, voglio sentire il cazzo nella patatina! Me lo dai?“
Mettendomi su di lei ho appoggiato il cazzo tra le grandi labbra ed ho spinto leggermente. Il cazzo è entrato in un attimo senza la minima difficoltà; era bagnata e vogliosa. Mi aspettava dentro.
Ho preso in bocca un capezzolo turgido, gonfio, lo mordicchiavo dolcemente con le labbra e ben presto, in preda al piacere, la stavo per farla godere per l’ennesima volta ma ho interrotto perché la sua bocca a ventosa mi ha svuotato raccogliendo tutto lo sperma che potevo darle.
Ho proseguito a succhiarla. Tutto il suo corpo vibrava mugolando finché è esplosa a voce alta in un “Vengo, ahhhh, vengo ancora, sìììhhhh, ancora! Vengo ancora, ahhhhhhh!” ed i suoi umori, caldi e leggermente salati, sono finiti nella mia bocca.
Sfiniti ci siamo stesi fianco a fianco tenendoci per mano.
Non ci siamo preoccupati del tempo che passava ed alla fine siamo andati di nuovo a sciacquarsi sotto il getto della doccia.
Poi il tempo di vestirci ed ho ripreso a lavorare al PC.
Elena mi è venuta alle spalle accarezzandomi e baciandomi il viso “Mi hai fatto godere come una troia ma mi è piaciuto“
L’ho fatta sedere sulle gambe ed abbiamo proseguito a limonare. Il cazzo sembrava non avesse mai lavorato e si è gonfiato. Elena se n’è accorta e l’ha stretto in una mano dicendo “poverino come soffre! É troppo gonfio, ti scoppieranno i coglioni, se vuoi te li svuoto. Vedrai che dopo come starai meglio!“ e senza aspettare la mia risposta si è inginocchiata per liberarlo dallo slip.
Elena lo ammirava ad occhi aperti “è troppo bello e grosso per non gustarlo “e si è tuffata con la bocca sul cazzo e mi ha fatto venire. Il primo fiotto di sborra le è andato dritto in gola e dopo aver bevuto le altre gocce, me lo ha pulito accuratamente con la lingua.
Abbracciati per mezz’ora abbiamo continuato a baciarci.
Purtroppo da un momento all’altro potevano ritornare glia altri andati in spiaggia.
Lei per non dare nell’occhio ha riordinato la casa ed io ho lavorato. ma non riuscivo a concentrarmi.
Elena accorgendosene si è missa alle mie spalle accarezzandomi la testa.
“Quando torniamo in città ti aspetto nel mio letto. Hai un bel cazzo e lo voglio anche nel culo. Che ne dici?”

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