Skip to main content
Racconti Erotici EteroRacconti Erotici Lesbo

Il corso delle emozioni

By 14 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Era uno dei soliti corsi di formazione di un inverno freddo e lungo che non voleva finire: un corso per operatori turistici, formato in prevalenza da ragazze spigliate, allegre e intraprendenti, che avevano fatto presto a creare sia amicizie che antipatie e grandi coinvolgimenti emotivi.

In particolare, tra le due ragazze piu’ giovani e disattente della classe era nato un legame piuttosto intimo, fatto prima di battute, scherzi, giochi affettuosi e intriganti in classe, poi bacini e provocazioni’ per finire con strane , rapide e continue fughe in bagno durante la pausa tra una docenza ed un’altra, o durante la stessa pausa’
Mirella e Josy molto allegre e biricchine, più che studiare, si divertivano e divertivano tutta la classe’ dicendo ovviamnete che era tutto un gioco e che loro, essendo amiche, si divertivano così’ provocandosi, o andando a fumare nei bagni’ o facendo aspettare fuori dalla porta le altre ragazze che avrebbero voluto andare in bagno.

Ma le loro uscite in bagno erano diventate via vià piu’ lunghe, e I toccamenti scherzosi sempre più spavaldi e maliziosi, con continui messaggi al cellulare e risate non trattenute’ così le ragazze anche mentre i professori spiegavano, più che creare fastidio avevano cominciato a divertire ed eccitare la classe, resa ormai complice delle loro monellerie’ tanto che ben presto le due ragazze, in mezzo all’ilarità di tutti noi compagni avevano cominciato a provocare e coinvolgere nei loro giochi maliziosi anche Nelly, la ragazza più timida della classe.

Con me in particolare, certamente più matura e apparentemente timida ma in realtà molto intraprendente e calda, si era via via venuto a creare una forte legame di vera e propria complicità, tanto che ero l’unica raccogliere le loro confidenze e a sapere quale realmente fosse il loro rapporto.

E mentre I professori, molto diversi tra loro, reagivano in modo differente a questa situazione, incazzandosi o ridendo e scherzando, successe che uno tra questi, molto attento alle dinamiche della classe e capace di capire le varie personalita’ dei componenti della classe, si rese conto che il gioco malizioso delle tre ragazze si era spinto ben oltre la semplice provocazione.

Con loro il docente aveva provato a parlare e a investigare cosa succedesse ma oltre a qualche battuta non ne aveva cavato molto e fu così che – approfittando della situazione – decisi di prenderlo di mira ed inziare un certo dialogo, attivando un feeling molto forte che scattava ‘ anche solo guardandosi…

Da parte mia per attrarlo ancora di più suggerivo alle mie giovani colleghe di provocarlo, e infatti, malgrado cercasse di essere professionale e non farlo notare, più volte fu costretto fare lezione da dietro la scrivania perch&egrave il suo sesso diventava duro, davanti alle sempre più sfacciate e plateali provocazioni di Mirella e Josy, o davanti ad I miei sguardi sfacciati e silenziosi.

Una mattina, che sembrava essere come tutte le altre, decisi di entrare in azione inviandogli un messaggio davvero esplicito: ‘Vieni in bagno. Fai piano’.

Sarebbe entrato l’ora successiva, ma giunse di corsa.. entrando piano e badando a non fare rumore’ Lo aspettavo nell’antibagno, gli strizzai l’occhio e senza fiatare gli aprii pianissimo la porta del bagno che stavo controllando, d’accordo con le ragazze.
Dallo spiraglio della porta appena socchiusa, avvicinandosi a me poteva godersi lo spettacolo e rimase sconvolto nell’accorgersi come le ragazze nel bagno fossero in tre, perche’ Mirella e Josy avevano in quella occasione coinvolto Nelly la college timida e carina’ che stava ferma a guardare le prime due fare giochi maliziosi e trasgressivi’ come alzarsi i maglioni, strusciarsi, sfiorarsi le labbra’ giocare con le punte delle loro lingue’ Nelly alzava spesso I suoi occhi da terra e dal colore del viso, potevamo capire che quanto in realtà fosse ecciatata’ fummo fortunati perch&egrave dopo qualche secondo che guardavamo dallospiraglio della porta’ le due ragazze si avvicinarono a lei.. silenziosamente e lentamente’ spingendola contro il muro..dove la strinsero con allegria, affetto, ma senza lasciare la preda, iniziando a sfiorarle i capelli, le labbra, poi i capezzoli, e mentre Josy le alzava il maglione’ Mirella le accarezzava in basso e la sbaciucchiava sulle guance’ dalla millimetrica fessura io e il prof. potevamo vedere tutto’ Josy ben presto cominciò ad accarezzarle iil seno di Nelly e a baciarla sul collo, mentre Mirella era quasi giuta ad accarezzarle la figa, giunta con le labra ad un millimetro dalla sua bocca, da cui si allontanava per puntare all’orecchio, mordendole I lobi e sussurrandole parole incomprensibile.. Da lì a poco la situazione si sarebbe riscaldata rapidamente’ e la scena sarebbe diventava sempre più calda’ perch&egrave io sapevo che che ai bacini e agli sfioramenti, presto si sarebbero sostituite le lingue.. io sapevo che Mirella e Josy.. non scherzavano’. e che, malgrado I loro rispettivi fidanzati, e la loro ilarità’ una volta in bagno, smettevano di ridere per iniziare a leccarsi, perdendo le loro mari nei loro corpi, fighe e seni, alla riceca di un sapere che non era certo amore, o amiciza ma torbido ed intense desiderio di scoperta sessuale.

Il mio docente stava comunque impazzendo dalla voglia e presi allora l’iniziativa impugnandogli per come potevo il suo sesso duro’ ebbe una scossa e guardandolo negli occhi, mentre si voltava a guardarmi esterrefatto, iniziai a segarlo piano e con lo sguardo di chi si sente pronta a qualunque cosa’

Fu quella maledetta la campanella a porre fine al gioco’ tutti ci ricomponemmo mentre il mio povero docente, fu addirittura costretto a scappare prima che I ragazzi scissero dalle aule per potersi dare un minimo di autocontrollo in vista dell’ultima ora di lezione, proprio nella nostra classe…

Arrivò in ritardo di un quarto d’ora ‘ e con molta difficolta’, cercò di spiegare, inseguito e distratto dal mio sguardo fermo e intenso che lo seguì per tutta l’ora, mentre mi divertivo a dondolare provocante la coscia – come a fargli intendere quanto fosse bagnata la figa – e dalle biricchinate delle ragazze che, eccitate dalla conquista, erano ancora più sfacciate del solito.

Finita la lezione, tutti furono ben lesti a scappare dall’aula, io invece mi preparai con esasperante lentezza, e gli passai davanti per ultima sfidandolo con gli occhi’ sculettando nel corridoio immaginando I suoi occhi puntati sul mio culo.

Mi fermari davanti il portone dell’uscita’ per ritornare da lui a passo svelto, e chiudendo la porta dell’aula, con i capezzoli ben duri, visibili dal maglione che indossavo, mi calai tra le sue cosce, aprendogli la zip dei pantaloni, decisa a fargli un vero pompino, che risultò però troppo veloce in quanto il mio caro professore venne velocemente …scusandosi’ Mi alzai delusa devo dire, ma spavalda e mi faci assicurare che si si sarebbe impegnato a far meglio nei giorni successive e seppur con la fica in fiamme, salutai e me ne andai.

Ro_

Leave a Reply