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Racconti Erotici Etero

Il Fauno Nero prima parte

By 2 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

IL FAUNO NERO

Tu, comprare.., io fare prezzo buono, solo venti euro…! Era da un bel po che Xavier, senegalese, venditore ambulante, tentava di venderci la sua merce. Anellini, amuleti, pietre semipreziose di giada, ambra e altre chincaglierie, non era bastato l’acquisto dei giorni precedenti, lui puntuale verso le dieci e trenta, c’è lo trovavamo davanti alle nostre sdraio ad assillarci…, ma era molto simpatico e non ci disturbava. Stavo trascorrendo le ultime ferie con mio marito e mia nipote Daniela anch’essa col marito e la bimba di due anni, a Palau, splendida località della Sardegna. Daniela scartava tra gli oggettini, li provava e col suo modo di fare tratteneva il ragazzo di colore più del necessario, sembrava che tra loro ci fosse simpatia e forse esagero, attrazione. Certo, Xavier era indubbiamente un bel giovane, alto un metro e novanta, snello e nero come la pece, Daniela coi suoi venticinque anni, bella bionda e bona…, un bel bocconcino, anche se era già mamma. Quella mattina, mentre il marito Gino, giocava con la bimba sul bagnasciuga, lei propose a Xavier se poteva passare dopo pranzo alle due e trenta, perchè ora non aveva i soldi con se, il giovane accettò e la rassicurò. Mi venne spontaneo da pensare, annotai tra me, a quell’ora di solito il marito schiaccia il pisolino insieme alla bimba, sulla spiaggia non c’è quasi nessuno ed in giro c’è una tranquilla e invitante situazione….! Non mi aspettavo che mia nipote volesse la mia presenza per quell’ora, semplicemente per paura dell’insolito, mi chiese di starle vicino. Daniela era in buona confidenza con me, sapeva anche che non ero una santa, e soprattutto di poter contare sulla mia discrezione, giacchè anch’io avevo scheletri nell’armadio. Me lo disse pudicamente che era disposta a scopare con Xavier, se questi l’avesse voluto, gli piaceva e voleva provare per la prima volta con uno di colore. Da zia fù doveroso dirle che stava per tradire il marito, e tutti i rischi connessi, ma lei mi citava come esempio…, godereccio, per cui mi somigliava e quindi.., tale zia egual nipote..! Alle due e quindici scendemmo in spiaggia, deserta e assolata, ci sedemmo sulle sdraio togliemmo il reggiseno, per prendere il sole, e da lontano scorgemmo il senegalese, che si avvicinava verso di noi. Xavier già ci aveva visto in topless, per cui non fù una sorpresa, ma dalla faccia si capiva che…., aveva capito…! Stavamo quà per scopare, io veramente non c’entravo, ero in veste di accompagnatrice, ma se richiesta…, non mi sarei tirata indietro, Daniela già aveva individuato un posticino tra alcuni scogli, al riparo da sguardi, poco lontano. Pochi sguardi di intesa, tra loro due, poi mia nipote si alzò, mise il reggiseno, prese il telo da spiaggia e a testa bassa si incamminò, il negro la seguì a debita distanza ed io per ultima seguivo loro due, dando l’impressione che non ci si conoscesse. Daniela, senza voltarsi scese tra gli alti scogli e si fermò su quel piccolissimo lembo di spiaggia, circondato ai lati dagli scogli e davanti un passaggio per l’accesso al mare, formando quasi un cerchio riparando dalla vista anche da chi passava per mare. Xavier la raggiunse, mentre io mi fermai un po prima, a qualche metro di distanza, in modo da poter vedere se si avvinava un estraneo. Mi sedetti su un grosso sasso, accesi una sigaretta fissando incuriosita i due piccioncini che intanto avevano iniziato a pomiciare. L’una di fronte all’altro, mani nelle mani si guardavano negli occhi sorridendosi, come due innamorati, non si baciavano, ma le mani di lui, cominciarono a tastare i fianchi di lei, pian pianino, salivano dietro la schiena, fermandosi al gancetto del reggiseno. Daniela si lasciò slacciare l’indumento, che finì a terra, docile e fremente, a seno scoperto fù attratta con vigore dall’uomo e le tette, belle sode si schiacciarono sul petto virile di Xavier, protetto dalla soffice camicia, non solo anche il ventre pressò sul bacino, a dalla smorfietta di piacere sul viso di mia nipote, capii che aveva avvertito la “mazza” dura del negro. Nel fumare nervosamente la sigaretta, non distoglievo gli occhi dai due, stavano incollati, Xavier essendo molto alto, le baciava la fronte, mentre con le grosse mani sul sedere la attraeva sempre più a se, affondando le dita nella morbida carne del culo di mia nipote. La mia mano, autonomamente si pose tra le cosce, cercando il contatto con la passerina che cominciava a dare segnali inequivocabili. Daniela, strusciando sul corpo del ragazzo, si chinò il necessario per porsi con la bocca all’altezza giusta, mentre continuava a fissare negli occhi il suo amante, armeggiava sui pantaloni di lino bianco. Lui s’era tolto la camicia, ora anche i pantaloni cadevano giù, dal boxer amaranto si stagliava, metà cazzo, tenuto a freno dall’elastico, timidamente o forse angelicamente, Daniela socchiuse le palpebre e strusciò il candido seno su ciò di quel cazzo rimasto fuori dagli slip. Mi stavo eccitando di brutto, non m’era mai capitato di guardare così una coppia di giovani che si amano, la mano si posò sul pube che cominciava a gonfiarsi, spingendo con il dito il tessuto del costume dentro la fessurina. La dolce nipotina, prese in mano il pisello nero, lo guardò per un attimo, poi pose le labbra sul glande marrone chiaro, certamente circoinciso, e lo baciò, un timido e affettuoso bacino seguito da un breve tentativo di prenderlo in bocca, di nuovo gli occhi che incrociano quelli di Xavier. Giù anche il boxer, libero dall’elastico, il favoloso cazzo di ebano nero svettò superbo nell’aria a pochi centimetri dal viso di Daniela, magnifico, visto di profilo, lungo e pieno, incurvato verso l’alto a mò di gancio, attaccato al pube coperto da una folta “pelliccia” di riccioli corti e neri, bello…, veramente un bel cazzo, gioia e dolori per tutte le femmine. La nipotina, lo prese a due mani, cominciò a sbaciucchiarlo dal glande alla radice, apriva istintivamente le labbra pressandolo tra esse, pareva anche volesse morderlo, visto i bianchi denti in contrasto sul corpo nero della maestosa verga. Spettacolo sublime per me, buttato via il resto della sigaretta, misi la mano dentro la coppa del reggiseno carezzandomi la mammella e il capezzolo che s’era inturgidito, mentre con l’altra, scostai il bordo del costume e a mano piena di profilo, la passai tra le labbra infuocate della mia fica. Daniela in ginocchio, “maneggiava” soavemente il grosso affare con piccole e rapide incursioni tra le labbra, non l’ho vista prendere il cazzo in bocca, si limitava a farsi entrare buona parte della cappella, e poi subito fuori, mentre io al suo posto avrei cercato di ingoiarne quanto più possibile. Xavier, la solleva di peso, poggiandola col sedere su un grosso scoglio, a cosce aperte le sfila il costume, e rimane estasiato a guardare da vicino quella fica stretta con pochi peli biondi solo attorno alle labbra, con il pube completamente rasato, e un unica fessurina che si perde e fa tutt’uno con il solco delle natiche. Che bella fichetta ha mia nipote…! Il nero apre delicatamente le labbra con le dita, e la carne morbida e rosa delle labbra interne e della vagina, appare con un piccolo forellino, che neanche un dito all’apparenza potrebbe entrarci, e lui…, il clitoride, piccolino e guardingo fa buona guardia a proteggere l’ingresso di quel delizioso fiore. Non poteva che essere un bacio, un delicato e morbido bacio, con quelle labbra carnose da uomo di colore, ad aprire la danza di succose slinguate che da lì sarebbero seguite. Xavier, tenendole le labbra della fica bene aperte la coprì di baci, con guizzi fulminei a punta di lingua sul “guardiano” e il forellino che pulsando si schiudeva per far entrare ben altro. Daniela, abbandonata a se stessa, con gli occhi chiusi e il labbro inferiore tra i denti, si lasciava fare.., cogliendo e assaporando tutta la gioia che le veniva donato dal ragazzo dalle grandi labbra. Le mie dita conficcate saldamente nella vagina, il pollice che stuzzicava il clitoride, altre dita tormentavano a turno i durissimi capezzoli recettori di brividi orgiastici che trasmettevano all’intera mammella e poi a tutto il corpo, davo così libero sfogo per quelle visioni celestiali e sublime lì, davanti ai miei occhi a qualche metro di distanza. Il giovane negro, si attardava sulla splendida fica che stava “lavorando”, mentre la donna fremeva, stringendo le cosce, attorno alla sua testa, quasi a soffocarlo, si vedeva che desiderava altro, i seni pieni, gonfi e voluttuosi, i muscoli dell’addome in continua contrazione, il foro della vagina che si contraeva per i tormenti di una mancata penetrazione, ebbè…, il momento era arrivato. Xavier, capì, si alzò, ritto in piedi ben saldo a terra, puntò il cazzo sulla fica delirante dalla lunga attesa, poggiò le mani sul nudo scoglio vicino ai fianchi della giovane, e si avvicinò col bacino lentamente fino a lambire con la punta della cappella le labbra aperte della passerina. Senza essere guidato con la mano, il superbo cazzo si accostò e aprendo o se si vuole, facendosi spazio piazzò la tonda e violacea cappella, gonfia di sangue ad alta pressione, dentro la vellutata e ansiosa vagina di mia nipote. Daniela emise un gridolino di puro piacere, nell’accogliere dentro di se il caposaldo di un membro degno di una regina, le labbra della passerina si attanagliarono attorno al grande “muscolo” e calibravano lentamente l’entrata trionfale nella vagina. Si toccava e si stringeva da sola le materne mammelle, aspettando che le entrasse tutto il resto, Xavier glielo metteva dentro piano piano, un poco alla volta, si preoccupava di non farle male, lei si lamentava sì…, dal piacere, “ingoiando” centimetro dopo centimetro l’intera asta. Quando le fù tutto dentro, il negro si fermò, lei si passò la mano sul basso ventre, e una piccola smorfietta di dolore apparve sul suo bel viso, era chiaro, la curvatura all’insù del cazzo, dentro, in profondità le dava fastidio, premendo troppo contro la parete della vagina, Xavier comprese e ne tirò un po fuori con sollievo di entrambi, credo. Messole le mani ai fianchi cominciò a pompare garbatamente senza spingerlo più in profondità, lei apprezzava e godeva, mentre io sempre più eccitata, m’ero tolto tutto il costume, e messomi su di un sasso con una protuberanza, incuneatosi tra le natiche mi masturbavo furiosamente avendo un favoloso orgasmo. Riappacificatomi i sensi, dopo la goduta, misi a guardare con invidia i due che scopavano divinamente, la piccola Daniela, aveva già avuto un orgasmo, mentre il nero, padrone della situazione si manteneva ancora. Cambio di posizione, lei scende dal gran sasso…, si gira e si mette alla pecorina poggiando le mani su di un’altro scoglio più a misura, il culetto pieno e rotondo, si distese da solo, favorendo l’apertura delle natiche, con la vagina, stavolta non più un “forellino” ma completamente aperta e slabbrata, non si vedeva il buchetto del culo, ancora custodito e nascosto dalle chiappe. Xavier davanti a quel favoloso culo offertolo, volle toccarlo e baciarlo, le aprì le natiche ed apparve un “nonbuco” talmente era stretto e arricciato, dando modo di far vedere anche me il dolce orifizio della mia nipotina. Anche il culetto coperto di baci e di “punture” di lingua, poi di nuovo ritto, con il lungo cazzo nero poggiato sul sedere e le palle premute contro le chiappe, vidi per davvero la notevole lunghezza, le arrivava ai fianchi…, perciò quando l’aveva dentro s’era lamentata, le stava rompendo le visceri…, povera figlia…, pardon nipotina. Vidi Xavier armeggiare col suo cazzo, tenendolo saldo in mano e aprire contemporaneamente le natiche, Daniela non poteva vedere, s’accorse solo all’ultimo quando si sentì la cappella premere sul buco del culo, che stava per essere presa dietro, capì e si ritrasse, rimanendo sospeso nell’aria il grosso cazzo, guardò in faccia il giovane e con la mano fece cenno di no…! Poi aggiunse a voce: il culo no…, bello mio, fa male e non mi piace…! Chiarito si rigirò mettendosi di nuovo alla pecorina, e Xavier subito la prese, stavolta senza gentilezze, subito glielo schiaffò dentro e senza controllarsi cominciò a sbatterla in fica, lei si faceva male e si ritrasse di nuovo, si stese sulla roccia e avendolo davanti si fece scopare stando attenta alle botte micidiali a cui veniva sottoposta. Finalmente anche il negro giunse all’orgasmo inondandole la vagina di una notevole quantità di sperma, glielo tirò fuori e lei con le mani si aprì le labbra facendo scorrere fuori tutta la sborra ricevuta. Daniela che non aveva fazzoletti, per pulirsi scese in acqua e si sciacquò con l’acqua di mare, rimuovendo tutti i residui, tornò sù, mise il costume, mentre il negro con quella “proboscide” moscia che gli pendeva tra le gambe, impressionante, si rivestiva, mi guardò e mi sorrise, io lo guardai e gli sorrisi, poi come eravamo venuti così andammo via, Daniela a testa bassa, forse per un non meglio specificato senso di colpa. fiordinorma@virgilio.itn
PARTE SECONDA
Il penultimo giorno, di nuovo ci trovammo Xavier sulla spiaggia, Daniela lo vide e prese il giornale, mostrando disinteresse per il ragazzo, io…, haimè leggermente imbarazzata, diedi confidenza e misi a scartare tra la mercanzia offerta. Mia nipote non degnò di uno sguardo il nero, come se non lo conoscesse e non avesse fatto l’amore con lui, vai a capirli i giovani…, ti danno tutto subito e allo stesso modo te lo tolgono….! bee, constatato il suo totale disinteresse, provai per conto mio a smuovere le “acque” in mio favore. Stessa tecnica di Daniela, dissi al giovane che volevo comprare, avendo scelto degli oggettini, ma che non avevo i soldi con me, per cui se ripassava al primo pomeriggio…! lui: – io lavorare…, vendere.., andare su altre spiagge…! Suadente e tranquilla gli risposi: – io comprare tua merce, dare a te soldi…, capito…! Xavier comprese che avrei acquistato, pagandolo, e mi disse che alle due e trenta veniva di nuovo, gli sorrisi confermando l’appuntamento e lui si allontanò. Daniela come una furia, mi disse: – zia Norma cosa hai intenzione di fare? io: – niente mia cara, voglio solo acquistare qualcosa da portare a casa..! lei: – ma se hai la borsa con i soldi, perchè non l’hai pagato subito? Io: – sei gelosa? Lei: – no.., figurati, ma…, hai tutta l’aria di una che vuole…, farsi il negro…! Io: – Ebbè…, cosa ci sarebbe di male…, l’hai già fatto tu…, posso provarci anch’io? Daniela: – sei una gran zoccola…, non pensi a tuo marito? Io: – ci penso come hai fatto tu, col tuo marito…! E poi cara mi hai stufata…, farmi la morale, da te non l’accetto…! Sai che ti dico cara nipotina, sarai proprio tu ad accompagnarmi come io l’ho fatto con te…! Lei: – io…, sei matta.., ci vai da sola, a farti romp…ere dal quel negro bastardo…! Cara Daniela ti comunico ufficialmente che mi accompagnerai e mi vedrai scopare…, altrimenti dirò a tuo marito che ti sei fatto il nero…, capito? Lei: – zia.., non farlo altrimenti ti cavo gli occhi…., vabbè, ti accompagno…! Io: – grazie cara, sei veramente un tesoro…! Mi guardò con occhi che sembravano spade taglienti. Puntuali alle due e trenta ci ritrovammo tutti e tre sulla spiaggia, pochissima gente in giro, a dormire sui lettini. Come promesso dò i soldi a Xavier e lui mi da gli anellini, poi sfacciata e impudente gli dico: – vieni con me? Lui annuisce, sorride e mi dice sì…! Andiamo, mi avvio sola davanti seguita dagli altri due con Il giovane al centro, la nipotina arrivata per ultima, si piazza sullo stesso masso dov’ero io, stende il telo, si mette gli occhiali, con il cappellino di paglia in testa, prende il giornale e accavallando le gambe si mette a leggere estraniandosi completamente da noi. Non ci dò peso, lo so che è dispettosa quanto bella e intrigante, la voglio bene assai. Ho addosso il copricostume nero trasparente, si nota vistosamente sotto, il tanga bianco, che mi lascia scoperto l’intero sedere, mi chino per prendere il telo, e mi sento le mani dell’uomo sul culo, me lo palpa farfugliando qualcosa. Ventre contro ventre, assaporo il “pacco” che preme, ancora le sue mani sul sedere, mi tolgo il copricostume e anche il reggiseno, lui rimane a torso nudo, mi viene spontaneo carezzargli i capezzoli, e baciarglieli, gli piace, e il suo cazzo me lo sento sul ventre sempre più duro. Mi chino davanti a lui, gli tiro giù i pantaloni e lo slip ed il cazzone storto mi svetta in piena faccia, un sorrisino di ammirazione, lo prendo in mano e sento attraverso le pulsazioni tutto il vigore di quella mazza possente. Glielo prendo in bocca senza indugio, e lo sbocchino continuando a masturbarlo, gli tocco le palle e sento che sono belle piene.., piene di calda sborra, la mia fica palpita dalla voglia, mi stacco da lui per non farlo venire, mi tolgo il costume e mi sdraio sul telo a cosce aperte. Si avvicina, gli prendo il cazzo in mano e me lo metto dentro, lui spinge e mi infila, stringo i muscoli della vagina per fare più attrito, mi entra tutto e subito, la mia fica lubrificatosi da sola lo lascia passare. Mi piace, mi riempie tutta e provo sensazioni davvero sublime, quando mi mette le mani sotto il sedere, attraendomi di più a se, me lo sento tutto dentro, la mia vagina fa fatica a contenerlo, la cappella rivolta all’insù, preme contro le ovaie e questo mi fa male. Anch’io mi tocco il basso ventre, premendo per lenire il dolore, ma è inutile, non posso divincolarmi, per cui lo respingo con le mani, provando subito piacere, ma è un attimo mi stantuffa dentro e quando tocca il fondo mi fa male, non riesco a godere serenamente, e lui neanche se ne accorge. Mi sottraggo, sbuffando, noto mia nipote che si toglie gli occhiali e mi osserva, mi giro mettendomi alla pecorina e mi faccio infilare in fica, va meglio, non sento più dolore e comincio di nuovo a godere. Xavier mi chiava lentamente, si stende sulla mia schiena ed avvicina la bocca alle mie orecchie, dice qualcosa di cui afferro solo la parola culo…, penso che voglia incularmi, e non mi dispiace. Prendo il tubetto dalla borsa, lui vede e capisce, quindi si stacca da me, e mi lascia premere un po di crema emolliente sulle dita, la spalmo fuori e dentro il buco del culo, mi allargo le chiappe con ambedue le mani e sono pronta a riceverlo nel culetto. Il negro guida con la mano la punta del cazzo sul buco, ansiosa che possa farmi male, contraggo istintivamente i muscoli dello sfintere, restringendolo, ma lui spinge e forte anche…, la carne cede e la grossa capocchia marrone chiara supera la corona anale assestandosi nel mio culo. Mi sono lasciata intimorire, irrigidendomi e l’ho pagato sentendo un forte dolore di lacerazione, ma ormai il grosso c’è l’ho dentro, lui si è fermato, non spinge ed tiro un lungo sospiro di sollievo che attenua il dolore e mi rilassa ammorbidendo i muscoli. Sono di nuovo pronta, roteo il culetto e comincio a ricevere il resto del cazzo in culo, man mano che mi entra sento un forte attrito contro le pareti dell’intestino…, quella maledetta curvatura aumenta di molto il diametro del cazzo e mi sento aprire…, in due…! Sopporto con fatica, ma resisto perchè il cazzone in culo mi piace, si ferma quando tutto è dentro, preme le palle sul sedere e capisco che la sofferenza stà per terminare, infatti il grosso membro si adatta nel mio culo e il dolore sparisce. Comincio a gustarmelo ancheggiando col bacino, giro la testa e vedo Daniela che in piedi, in topless mi guarda incredula, le sorrido per rassicurarla, lei mi si avvicina e guarda da vicino il cazzone di Xavier, poi mi dice: – zia…, non ti fa male? No bella mia, solo bene…, un gran bene…! Xavier avendola vicino ne approfitta e le tocca una tetta, mentre mi incula soavemente, lo lascia fare poi si allontana un po, il negro si curva su di me e mi prende le mammelle stringendole nelle mani, senza farmi mancare il “supporto” anale. Mi sento munta come una vacca, sotto quel bestione di un negro che mi stà spaccando il culo, Daniela si tocca la fica, s’è eccitata, ha lo slip abbassato a metà cosce e se la mena di santa ragione. Ho orgasmi a ripetizione che mi lubrificano la fica abbondantemente, il negro è resistente e non accenna a venire, anzi allunga un braccio e tocca la passerina di Daniela con la mano. Lei, ci stà e se la fa carezzare, si avvicina a me, mi tocca col suo corpo, e vedo le nere dita dell’uomo che trafficano nella sua dolce micina bionda. Xavier non contento di avermi sfondato il culo, cerca mia nipote a tutti i costi, palpandole il sedere, penso, ormai sazia di orgasmi, che lui vuole Daniela, perciò si trattiene a sborrarmi dentro. Infatti, all’improvviso mi toglie il cazzo dal culo, lasciando spaventosamente aperto un buco dilaniato da far mettere le mani sulla bocca alla mia povera nipotina, che ormai è oggetto di interesse di Xavier. Daniela è eccitata e non è in grado di resistere alle avances del nero, per cui non si oppone e si lascia distendere affianco a me, con le cosce aperte, lui la prende e la penetra dolcemente, lei ne gode e risponde con gemiti e ancheggiamenti, mentre io mi palpo il buchetto del culo che accenna a chiudersi. Il vero e celato (per ora) obbiettivo di Xavier è il dolce e invitante culetto di mia nipote, lei glielo ha negato una prima volta, stavolta non so….., cazzi suoi…! Il possente e instancabile negro, approfittando che ero rimasta ancora in posizione, estrae il cazzo dalla fica di Daniela e me lo punta di nuovo sull’ano, mi incula facilmente e me lo schiaffa tutto dentro senza risparmio, forse per dimostrare a Daniela che non fa male ed è bello…! Ci guardiamo negli occhi io e mia nipote, capisco che le è venuta voglia di provare e che chiede il mio aiuto, prima che l’uomo la prende di nuovo in fica, mi alzo adocchio un masso basso a forma di sgabello e mi ci siedo sopra. Faccio cenni a Daniele di stendersi sulle mie cosce a pancia in giù, lei si fida e ubbidisce, mi cinge col braccio la vita pronunciando bene il sederino, Xavier guarda e intuisce ciò che accadrà, leccandosi le labbra con la lingua. Prendo di nuovo la crema e la spalmo direttamente sul buchino della giovane mamma, lo massaggio lievemente per ammorbidire lo sfintere, quando m’accorgo che cede, spingo il dito dentro il culetto di mia nipote praticandole con la rotazione, una continua e incessante dilatazione. Intanto Xavier guarda e si mena il cazzo mantenendolo sempre in tiro, senza parlare faccio inginocchiare Daniela tra le mie cosce con la testa che poggia sul mio ventre, ed il culo offerto al negro che già pregustava la penetrazione. Lui si avvicina, si abbassa per porsi alla giusta altezza e poggia il cazzone pulsante sul sedere di Daniela, io da esperta onde evitare incidenti afferro il cazzo dell’uomo a metà asta, e lo guido personalmente nel culo di mia nipote, facendo anche da limite per non farglielo entrare tutto subito. Xavier poggia le mani sui fianchi della giovane e comincia premere, lubrificato, pronto e rilassato l’ano si apre e lascia entrare la cappella, al che Daniela cerca di sottrarsi avvertendo una fitta lancinante, la tengo buona, ma non basta. Mia nipote, non lo sopporta, le passa l’eccitazione e la voglia di provare, si alza e si tocca il buchino profanato dalla capace capocchia del cazzo del negro, mi ingiuria dicendomi: – zoccola di una zia bastarda…, anzichè proteggermi …, mi dai in pasto al nero…, mi ha fatto male.., me ne vado…! Si riveste, e continuando ad insultarci và via per davvero, a Xavier rimasto esterrefatto, gli si è ammosciato l’affare…, e a me è passata la voglia, mi rivesto gli dico ciao e seguo mia nipote, la cosa più giusta da fare. fiordinorma@virgilio.it

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