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Il gioco perverso di Eva – cap. 1 In ascensore

By 26 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

È ancora davvero caldo per essere metà settembre, per fortuna il nuovo appartamento dove Eva si è appena trasferita gode di una stupenda terrazza condominiale, con tanto di piscina, che durante la settimana è sempre deserta, dato che i condomini di questo lussuoso palazzo sono quasi tutti stakanovisti che dal lunedì al venerdì passano nei loro appartamenti giusto le poche ore di sonno che si concedono.
Ha appena terminato il trasloco, e grazie ai giorni di ferie rimasti si sta mantenendo la sua bella abbronzatura in tutto relax.
Anche questa mattina, quindi, indossa il bikini bianco che le piace tanto, a contrasto con la pelle dorata, color nocciola, si lega un pareo in vita, prende asciugamano, crema, bottiglia d’acqua e i-pod e sale con l’ascensore all’ultimo piano, dove si affaccia la grande terrazza.
Come al solito è deserta, Eva stende il telo sulla sdraio e, slegato il pareo e messe le cuffie dell’i-pod, inizia a spalmarsi di crema solare. Mentre con le mani massaggia le lunghe gambe tornite, pensa soddisfatta quanto siano gratificanti i risultati degli ultimi 2 anni di palestra: per avere 32 anni è ancora in forma come quando ne aveva 20, può ancora esibire con orgoglio l’addome piatto e scolpito, su cui brilla il piercing fatto da adolescente all’ombelico, i fianchi sono torniti e il sedere … bè, quello è sempre stato il suo punto forte, tondo, ritto come quello di una brasiliana, ormai ha perso il conto dei complimenti che ha ricevuto per il suo fondoschiena, che puntualmente ha sempre fatto perdere la testa ad ogni uomo con cui sia stata: baci, morsi, carezze, schiaffi, gli hanno dedicato sempre molte attenzioni, e questo alla donna non è mai dispiaciuto, anzi …
La musica che le arriva dalle cuffie tiene lontano il rumore del traffico, il sole picchia già forte, ma il tocco del vento fresco che le accarezza la pelle rende la temperatura perfetta, Eva è davvero rilassata e, pensando di essere completamente sola e al riparo da occhi indiscreti, si slaccia il pezzo di sopra, scoprendo i due seni tondi e sodi, una bella terza abbondante. 
In realtà non si è accorta che sul tetto che sovrasta la terrazza c’è un uomo, un muratore, che la sta osservando da quando è arrivata. Eva inizia a spalmarsi la crema anche sul decolté, ma il massaggio che si procura, accarezzando le due mammelle, stringendole nelle mani a coppa, sfiorando i capezzoli con le dita, la fa eccitare al punto che, senza neanche accorgersene, una mano le scivola giù lungo la pancia piatta, arriva al bordo delle mutandine, che sono tese e sollevate dalle anche, non oppongono alcuna resistenza, la pelle è liscia e completamente depilata, è troppo facile scendere ancora più in basso e iniziare a masturbarsi, prima accarezzandosi piano il clitoride, le dita ancora umide di crema scivolano con piacere sulla pelle delicata, poi iniziano ad allargare le labbra, ad esplorare più a fondo l’intimità della ragazza, fino a conficcarsi con vigore dentro la fica ormai bagnata, prima un dito soltanto, poi due, entrano piano, affondano fino alle nocche dentro la carne calda, poi escono, il palmo struscia di nuovo sul clitoride, sul monte di venere, poi rientrano dentro, il pensiero di Eva ora è perso dietro al ricordo della stupenda scopata fatta l’ultimo giorno di ferie, con il bellissimo istruttore cubano di immersioni, persa dietro al ricordo del suo bellissimo cazzone nero, delle sue labbra carnose che le ricoprivano di baci ogni centimetro di pelle del suo corpo, le sembra di sentire di nuovo quel suo odore inebriante, che la faceva bagnare anche solo ad avvicinarsi al collo di lui per inspirare quell’essenza afrodisiaca.

Intanto l’uomo, il cui cazzo si era già fatto bello duro soltanto guardando quel gran pezzo di fica spalmarsi le tette di crema, vedendola masturbarsi in quel modo ha dovuto tirar fuori l’uccello dai jeans, e iniziare a farsi una bella sega, immaginandosi le porcate da fare con quella bella troia lì. Ormai la fica di Eva è completamente fradicia e gocciolante, la donna, convinta di non poter essere sentita da nessuno, si lascia andare completamente e inizia a gemere di piacere, è quasi all’orgasmo, tanto riescono a farla godere le sue mani e la sua memoria … eccolo, lo sente arrivare, i muscoli della vagina iniziano a sussultare, sono attraversati da scosse elettriche che dal centro del piacere iniziano ad attraversare tutto il corpo, Eva si inarca sulla schiena, i muscoli delle gambe tesi, le dita dei piedi si sollevano, cazzo come gode!!!! Sìììì!!!! 
L’orgasmo è stupendo, ma la lascia ancora insoddisfatta … decide di scendere giù nel suo appartamento, per ricominciare a “giocare” aiutandosi col suo nuovo balocchino, il vibratore che le hanno regalato le amiche per il suo ultimo compleanno.
Indossa di nuovo il pezzo di sopra, lega il pareo in vita, e si avvia verso l’ascensore. Non appena l’uomo vede che la tipa si sta rivestendo, si richiude la mazza dentro i pantaloni e scende sul terrazzo senza farsi vedere dalla tipa. Eva entra nell’ascensore, la porta automatica si è quasi richiusa completamente, quando un braccio muscoloso si infila nel poco spazio rimasto , facendola riaprire. Eva si trova di fronte un uomo sulla 40ina, alto forse 1,90, molto abbronzato, dai vestiti sembrerebbe un muratore, già, si era dimenticata che stanno ristrutturando il tetto, indossa dei calzoncini corti sbiaditi e una canottiera bianca aderente, da cui spuntano due spalle larghe e muscolose, ricoperte di tatuaggi, braccia tornite, sotto il cotone consunto si intravedono pettorali e addominali scolpiti, la testa è completamente rasata , il viso ha lineamenti forti e squadrati. 
L’uomo le fa un sorriso appena accennato, poi senza alcun ritegno inizia a studiare la donna da cima a fondo, Eva sente lo sguardo di lui soffermarsi sulla sua bella bocca ben disegnata, dalle labbra carnose, poi nei suoi occhi scuri dalle ciglia lunghe, lei imbarazzata abbassa lo sguardo, ma continua a sentirsi quello dell’uomo addosso, che adesso sta accarezzando mentalmente la sua cascata di folti capelli mori, morbidi e ondulati, fino ad arrivare al seno, i cui capezzoli ancora ritti per l’eccitazione appena provata spuntano in modo evidente da sotto la stoffa leggera del costume da bagno.
Improvvisamente, l’uomo si gira e preme il tasto di emergenza dell’ascensore, che immediatamente si blocca.
“scusi ma che fa? Perché ha … “ sta per reclamare Eva, ma l’uomo non le fa finire la frase, le tappa la bocca con la mano, mentre con l’altra la prende per la vita spingendola contro la parete dietro di lei : “zitta, troia! Che ti ho visto dal tetto mentre ti masturbavi, lo so che hai voglia di cazzo, lo sentivo come mugolavi … tranquilla, ci penso io ora!!!” e inizia a palpeggiarla dappertutto. 
“adesso tu fai la brava e ti fai scopare per bene, tanto lo so che lo vuoi, e non provare a obiettare, o ti gonfio di botte, non vorrai mica che ti rovini questo bel faccino?!” .
Eva è terrorizzata, non sa cosa fare, non sa se riuscirà a reagire e nemmeno se sia una buona idea tentare di farlo … l’uomo intanto le stringe una coscia, con la mano si infila sotto al pareo, risale fino all’inguine e inizia a strofinare la sua mano contro la stoffa del costume, poi lo scosta di lato e inizia a far scorrere due dita grosse e nodose contro le labbra della sua fica. 
“sei ancora tutta fradicia, maiala!!! Tieni prendi queste intanto!” e le ficca le due dita nella passera con forza. Eva sa che dovrebbe essere disgustata, ma lo strano sentimento che si mescola in lei è un insieme di paura e allo stesso tempo di eccitazione, che la donna non riesce a spiegarsi.
Dopo averle squassato la fica con le dita, l’uomo le strappa pareo e costume e si piega in ginocchio fino a poggiare la testa in mezzo alle gambe di lei, le si strofina contro col viso, la barba di qualche giorno la graffia ma allo stesso tempo le provoca dei piacevoli brividi, poi lui inizia a leccarla famelicamente, le morde le grandi labbra, la sua lingua si muove con energia dentro di lei, come se volesse scoparla con quella, lei ormai sta di nuovo gocciolando dall’eccitazione, lui passa ancora le due dita sulla sua fica, le fa bagnare bene coi suoi umori, e poi, riprendendo a leccarla con foga, sposta le mani sulle natiche della donna, le accarezza, le stringe forte, lo fanno impazzire, sono sode, tonde, le sue dita bagnate si fanno sempre più avanti, fino a raggiungere l’ano e a ficcarcisi dentro con violenza.
Eva non resiste più e si lascia andare a gemiti di piacere, ormai non le importa che questo sconosciuto stia abusando di lei, sta godendo e vuole solo che lui continui.
Il muratore, sentendo i gemiti di lei, risale con le mani e con il viso sulla sua pancia, la sua lingua scorre sulla pelle tesa, arriva alla stoffa del costume, le strappa di dosso anche il pezzo di sopra, le strizza i seni e ci affonda la faccia, li bacia, li lecca , la sua lingua accarezza i capezzoli, che ormai sono duri e ritti come chiodi, li mordicchia. Poi con una mano afferra la nuca di lei, le infila la lingua in bocca e inizia a limonarla con furia, come un affamato che trovi finalmente del cibo.
Tutta quella bramosia, il desiderio prepotente che lui le trasmette fanno eccitare ancora di più Eva, che ormai è completamente arresa al volere dell’uomo.
La mano di lui si sposta sulla testa di lei, inizia a spingerla giù, fino a che la ragazza non è completamente inginocchiata sul pavimento dell’ascensore, allora lui si sbottona i pantaloncini, e tira fuori dai boxer il cazzone più largo che Eva abbia mai visto.
“dai succhia, puttana, leccamelo bene che forse poi ti do la ricompensa!”.
Lei si avvicina, inizia a leccare l’asta, non ha un buon odore, allora ci sputa, lo prende in mano e inizia a smanettarlo per ricoprirlo tutto con la sua saliva, per fortuna le sue mani sono ancora ricoperte dalla crema solare, il buon odore di cocco copre quello sgradevole, il disgusto lascia il posto alla voglia, le leccate si fanno più intense, Eva distende la lingua per avvolgere bene quel cazzo da favola, piega la testa per far scorrere le labbra bagnate su quel manico enorme, che è duro come il marmo, lo mordicchia, scende fino alle palle, le lecca, le solleva con una mano mordicchiando piano anche lo scroto, mentre l’altra continua a scorrere su e giù lungo il cazzo, su e giù, su e giù, dalla base fino a coprire il glande, poi la lingua torna fino in cima, si diverte a girare intorno a quella cappella così larga, lecca il prepulzio, poi, non senza difficoltà, Eva riesce ad allargare abbastanza la bocca da accoglierlo tutto, e a iniziare a succhiarlo con avidità.
“succhia, succhia, che brava che sei, ti piace succhiarmi il cazzo, eh? puttana!” 
L’uomo mugola dalla goduria, con la mano continua a spingere la testa della ragazza su e giù a suo piacimento, la spinge così a fondo che le provoca l’istintivo sussulto del soffocamento, ma poi la gola di lei si abitua e riprende il pompino con gusto.
Allora Eva prende le mani di lui e le accompagna fino ai suoi seni, gliele stringe così che le dita dell’uomo gli strizzino le tette una contro l’altra, e dopo aver bagnato di nuovo il cazzone inizia a strusciarselo tra i seni, che lo avvolgono completamente e quando la cappella riesce ad emergere da quelle due splendide rotondità, la ragazza piega la testa per succhiarla, prima di farla scomparire di nuovo là in mezzo.
“cazzo che troia che sei, che bocca da pompinara, mi fai impazzire con questa spagnola, ma ora ti voglio sfondare la fica!!!” e così dicendo la solleva e, come se stesse sollevando una piuma, la sbatte con la schiena alla parete dell’ascensore e le solleva le gambe, fino a farsele stringere intorno ai propri fianchi.
Non appena le appoggia la cappella contro la fica, la ragazza geme dalla voglia, sentendo quell’enormità calda e dura premere contro di lei, lui con un colpo possente dei fianchi le infila dentro tutto quel grosso pezzo di carne , fino a che i coglioni non gli sbattono contro il sedere di lei, e continua a scoparla con delle spinte così violenti, che ad ognuna la schiena di lei si allontana dalla parete, per poi picchiarci contro con forza di nuovo.
All’inizio Eva sente la fica dolergli come se gliela stessero sventrando, ma poi l’eccitazione trasforma quel dolore in piacere, si sente completamente riempita dal cazzo dell’uomo e il godimento è così forte che presto sente montare l’orgasmo: “sì, dai, scopami con questo tuo cazzone enorme, sbattimelo dentro fino a spaccarmi in due, dai che godo, sì, vengo, dai, vengooo!!!!!” e un altra scossa la pervade da capo a piedi.
Il muratore nonostante stia godendo da impazzire ha ancora il cazzo bello duro e le palle piene di sborra, e quando sente venire la donna, le fa poggiare i piedi per terra e girandola la mette mani al muro, col culo ritto che si offre a lui come un invito esplicito … 
Eva, che capisce le intenzioni dell’uomo, si spaventa, non può sopportare un cazzo largo in quel modo nel culo, e prova a reclamare, ma lui: “ zitta puttana, lo so che c’hai il culo sfondato, chissà quanti ne ha presi già di cazzi, vedrai che ci sta anche il mio, anzi, adesso senti come ti faccio godere!!!” e dopo essersi sputato su due dita, inizia a massaggiarle il buco del culo, per far allentare lo sfintere, poi inizia a strusciare il cazzone ancora bagnato dagli umori di lei in mezzo alle sue natiche, lei si eccita, lui sente che sta abbassando la resistenza, appoggia la cappella sul buchetto, ma è troppo grossa, ancora non passa, prova intanto a masturbarle la fica con una mano, il cazzo preme ancora contro il culo, la voglia di incularla è più forte della sua pazienza, e con un colpo violento le sfonda l’ano, ficcandole tutto il cazzo in culo.
All’inizio il dolore che Eva prova è così forte che caccia un urlo tremendo, ma dopo un paio di affondi anche il suo retto si abitua alle dimensioni di quella spranga, il godimento prende il sopravvento e lei si trova di nuovo a gemere di piacere.
Lui si attacca con violenza alle tette di lei, le strizza forte per darsi la spinta con cui sbatterla, gli affondi del suo cazzone nel culo di lei sono così prepotenti che le palle gli sbattono sulla fica della ragazza, sente il suo arnese completamente avvolto dal culo caldo di lei, che lo risucchia dentro ad ogni colpo, fino a che non sente salire una potente sborrata, che annaffia gli intestini di Eva di caldo liquido bianco.
“cazzo sei davvero una troia di prima classe, sei proprio nata per essere trombata! ti è piaciuto farti sfondare il culo dal mio cazzone, eh? tieni, puliscilo per bene ora” e così dicendo la fa girare, e le spinge la testa di nuovo sulla sua cappella, che la donna lecca schifata, ma ancora sconvolta ed eccitata dagli orgasmi provati. “Bè domani a mezzogiorno fammi trovare la porta del tuo appartamento aperta, che vengo a trovarti, magari accompagnato dal mio collega Alì, o racconterò a tutti i tuoi coinquilini che ti metti a succhiare cazzi agli sconosciuti che trovi in ascensore, capito???” 
E così dicendo, fa ripartire l’ascensore, per poi uscire salutando Eva con un sorriso soddisfatto.

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