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Racconti Erotici Etero

Il miglior amico dell’uomo e della donna 5

By 9 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono le sei di sera e, come ogni sera, esco col mio fido cagnetto per la passeggiata e la corsa nel parco.
Pippo &egrave uno splendido bastardino di 3 anni molto esuberante e, proprio per questo motivo, lo tengo costantemente al guinzaglio.
Ma questa sera decido di fidarmi e lo slego una volta giunti al parco.
dico tra me.
Infatti lo vedo che comincia a correre a destra e sinistra annusando dappertutto ma senza allontanarsi più di tanto.
Così, mentre Pippo si diverte, comincio a pensare alla mia vita.
Trentotto anni ben portati, forse un filo di pancetta, ma il seno abbondante, una quarta piena, &egrave ancora bello tonico e sodo ed il sedere fa ancora girare qualche testa.
Il lavoro &egrave tutta la mia vita, ho rinunciato alla famiglia per raggiungere i miei traguardi ma ora mi accorgo che, a parte Pippo, la casa &egrave desolatamente vuota.
Certo il sesso non mi manca , ho avuto parecchi flirt ed anche storie più o meno durevoli ma mai con coinvolgimento sentimentale, solo ed esclusivamente sesso.
Ogni tanto do un’occhiata a Pippo e lo vedo scorazzare tra gli alberi, felice.
Sono un importante manager di una grossa ditta e guadagno molto bene, stimata, rispettata e temuta da tutti.
Da un mese ho troncato una liason con un altro dirigente, si stava innamorando!!
Ripensando a quei momenti anche piacevoli do un’altra occhiata a Pippo.
Sparito!!
‘Pippo!……Pippoooo!!’ comincio a chiamarlo disperatamente.
‘Pippooooo!!……vieni qui bello”Pippoooooo!!’
Più lo chiamo e più mi assale il terrore di averlo perso.
Alcuni altri padroni che mi conoscono dicono di averlo visto correre verso la cascina.
Corro in quella direzione gridando a più non posso.
Nulla, Pippo &egrave sparito nel nulla.
Vado avanti a cercarlo gridando il suo nome finché non ho più voce ne forze.
Dopo due ora di affannosa ricerca torno a casa distrutta.
Immediatamente stampo una quantità industriale di avvisi con numero di telefono.
Esco nuovamente e li attacco su ogni portone, ogni palo della luce, ogni vetrina per due o tre isolati mentre continuo a cercare il mio adorato Pippo.
Ormai si &egrave fatto tardi e torno a casa sconfitta.
Che probabilità ci saranno che Pippo possa tornare da solo?
Magari &egrave finito sotto un’auto, potrebbe essere ferito o peggio morto!!
Mi butto sul letto e non riesco a trattenere le lacrime.
Passano due giorni d’inferno, ogni tanto qualcuno telefona ma sono tutti amici che vogliono sapere notizie.
‘Vedrai che lo ritrovi!!’
‘Grazie..si certo!!’ ma sono tutte frasi di circostanza.
Sono a casa, decido di fare la doccia, sono stremata dalla tensione.
Una bella doccia calda mi rimetterà sicuramente in sesto.
Mentre il getto corroborante mi accarezza le membra sento suonare il cellulare.
Nuda e grondante mi precipito.
‘Pronto!’
‘Pronto lei &egrave signora che ha perso cane?’ la voce di un extracomunitario.
‘Si sono io!!’
‘Io ho ritrovato!!’ mi dice ma non mi convince.
‘Me lo descriva per favore!’
‘Cane &egrave piccolo’nero con macchia bianca su muso’..nel collare c’&egrave osso di metallo con nome Pippo!!’
‘Siiii’&egrave lui’..me lo porti subito!!’
‘Certo’.subito’.però se non dare indirizzo”!!’
‘Si certo’scusi’..via”..!!’
‘Capito &egrave vicino!!’ e riattacca.
Hanno ritrovato il mio Pippo!!!
Mi getto addosso un accappatoio ed attendo l’arrivo di quell’uomo.
Negli avvisi avevo promesso una lauta mancia ma mi accorgo di avere solo 50′ nel portafogli, Pippo ne vale molti ma molti di più.
Neppure mezz’ora e suonano al citofono.
‘Buona sera ho suo cane!’
‘Salga 5′ piano!!’ lo faccio salire senza preoccuparmi di nulla, ha il mio Pippo e questo mi basta.
Lo attendo fremente davanti alla porta ed appena suona il campanello apro.
Pippo, come impazzito si divincola dalle braccia dell’uomo e mi salta addosso facendomi quasi cadere e comincia a leccarmi.
‘Pippoooo’.Pippoooo’.bello il mio cane’..ma dove eri finito briccone!!’
Lo accarezzo e gli faccio un mucchio di coccole senza preoccuparmi dell’uomo che sta fermo davanti alla porta spalancata.
‘Scusi’.scusi’..venga si accomodi”’sono troppo felice di averlo ritrovato”venga!!’
Per la prima volta guardo l’uomo che mi ha riportato il cane.
E’ un nero sui 30 anni, alto almeno 1.85, ben vestito, con un gran sorriso e gli occhi neri che brillano, ha proprio un bel viso, alla Denzel Washington, un fisico possente e mi sovrasta di tutta la testa ma entra con circospezione, quasi timoroso.
‘La prego si accomodi!!’ e gli indico il salotto ed il divano ‘Posso offrirle qualche cosa?…un caff&egrave, un aperitivo?’
‘Grazie’una coca’.se non le dispiace!!’
‘Ma certo!!’ intanto Pippo non smette di saltarmi addosso e coi suoi movimenti mi slaccia l’accappatoio.
E’ un attimo ma sufficiente perché il seno esca e si mostri all’uomo.
Mi sembra quasi che arrossisca e distoglie lo sguardo.
Invece io mi eccito ed i capezzoli si induriscono all’istante.
Non so cosa mi stia accadendo ma quell’uomo di colore mi sta facendo effetto.
Riallaccio l’accappatoio ma in modo blando e vado in cucina a prendere da bere, quando ritorno l’uomo &egrave seduto sul divano e gioca con Pippo.
‘Mi perdoni’non mi sono neppure presentata”.Alice!!’
‘Ahmed’.piacere mio”suo cane molto bello’come sua padrona!!’
Arrossisco come una scolaretta ed abbasso lo sguardo.
‘Grazie’.ma dove lo ha trovato?’
‘Ho trovato ieri in parco”’.sembrava perduto’.poi ho preso e portato a casa’molta fame!!’
‘Nel parco?………era tornato per vedere se mi ritrovava!!’
Mi siedo accanto ad Ahmed mentre l’accappatoio sale lasciando scoperte le mie gambe.
L’allacciatura blanda lascia intravvedere anche il seno turgido coi capezzoli eretti.
La vicinanza di quell’uomo ed i suoi complimenti mi hanno eccitata.
Parliamo del più e del meno, gli chiedo da dove viene e mi risponde che &egrave del Camerun.
Non stacca gli occhi dal mio decolté e noto che i pantaloni all’altezza dell’inguine si stanno ingrossando.
Ad un tratto sento la sua mano che mi accarezza i capelli e con una leggera pressione mi fa avvicinare al suo viso.
‘Sei bella Alice’molto bella!!’ poi mi bacia.
Sento la sua lingua che cerca di forzare le mie labbra ed io cedo volentieri alla dolce pressione.
Iniziamo a baciarci sempre con maggior foga e le sue mani ormai si sono impadronite del mio seno, stuzzicandone i capezzoli sensibili.
Il bacio si fa sempre più appassionato e sensuale mentre la mia figa comincia a colare i suoi succhi d’amore.
Mi slaccia l’accappatoio e lo fa scivolare a terra poi mi apre le gambe contemplando estatico la mia fighetta glabra poi si tuffa con la lingua a spatolarla con grande sapienza portandomi ad un passo dal piacere.
Improvvisamente smette e soffia sul clitoride, raffreddandolo e raffreddando i mie sensi, gioca con la mia figa e poi ricomincia con la lingua ad insinuarsi tra le grandi labbra a suggere i miei succhi.
Sono di nuovo al punto di non ritorno ed ancora una volta mi sorprende lasciandomi senza fiato in attesa dell’orgasmo.
‘Fammi godere’.leccami”’.ti prego’..voglio godere!!’ gli urlo prendendogli la testa e spingendola tra le mie cosce spalancate.
A quel punto &egrave sufficiente una rapida leccata al clitoride per farmi esplodere in un orgasmo mai provato prima.
Comincio a tremare come se avessi le convulsioni e dalla figa escono fiotti di urina e succhi che Ahmed beve con ingordigia.
‘Godo’siiii’..vengooooo’siiiiiiiiii’..aaahhhhhh!!’ finalmente!!
Lentamente gli spasimi del piacere scemano lasciandomi languidamente spossata.
Ahmed sorride e mi guarda sornione.
Lentamente si spoglia mentre mi accarezzo la figa dolcemente.
In breve &egrave completamente nudo col cazzo svettante che punta verso di me.
E’ bello Ahmed, un bronzo, e che cazzo, non lunghissimo ma enorme.
Lentamente si masturba come per indicarmi cosa fare poi si siede accanto a me.
So immediatamente cosa fare e mi metto in ginocchio tra le sue possenti cosce impugnando l’enorme fallo color dell’ebano.
Mamma quant’&egrave grosso, non riesco a chiudere il pugno attorno all’asta e la cappella sembra una enorme prugna.
‘Succhialo””rendigli omaggio’..onoralo con la tua bocca!!’
Non me lo feci ripetere e cominciai a leccare quella enorme cappella indugiando sul meato per poi scendere lentamente lungo l’asta fino ad arrivare a suggere i possenti coglioni gonfi di sperma.
Li ingoiai ad uno ad uno leccandoli e succhiandoli con ingordigia strappandogli gemiti di puro piacere per poi risalire con esasperante lentezza e, spalancando le labbra il più possibile accogliere nella mia bocca quel pezzo di carne fremente.
Mi accorsi ben presto dell’enorme difficoltà ad ingoiare anche solo qualche centimetro di quel grosso bastone duro e morbido nello stesso tempo.
Nonostante i miei sforzi non riuscii a prenderne più della metà così mi aiutai anche con le mani e ben presto gli feci raggiungere l’apice del piacere.
‘Mmmmhhh’.siiii’.dai’così’..godo’.sboroooooo!!’
Sentii il suo cazzone vibrare come un bastone da rabdomante e poi eruttare una quantità enorme di sborra che mi riempì la gola fino quasi a soffocarmi.
Ingoiai in fretta ma non riuscii a bere tutto e parte di quel nettare uscì dalla bocca per imbrattarmi il viso ed i seni.
Continuai a segare quel cazzo per mantenerlo in tiro leccando le ultime gocce di sborra guardandolo dritto negli occhi.
‘Scopami”..sventrami la figa!!’ gli dissi con voce roca sistemandomi sul divano con le gambe a compasso.
Ahmed si sistemò tra le mie cosce e con un solo movimento infilò l’enorme mazza nella mia vagina grondante.
Sentii le pareti della figa allargarsi a dismisura per accogliere quel cazzo ma non sentii dolore ma una sensazione di pienezza come mai in vita mia ed il piacere cominciò subito a salire.
Quel giovane stallone cominciò a scoparmi con colpi che avrebbero sfondato una vacca affondando fino alle palle nella mia intimità per poi uscire quasi completamente.
‘Siiii’..sfondami’.aaahhhh’.godo’.sii’..daiii’..sbattimi’.ooohhh”.sono la tua troia siiiiiiii!!’
‘Prendilo tutto’.ti piace vero”..mmmhh’che figa stretta”’.ti scopo tutta bella signora!!’
Gli orgasmi si susseguivano incessanti mentre quell’uomo imperversava nella mia figa padrone assoluto del mio piacere.
‘Adesso ti inculo”’..lo vuoi vero?!’ mi disse ma non era una domanda era una certezza.
Mi girò come fossi un fuscello mettendomi a pecorina sul divano e iniziò a leccarmi il buco del culo inserendovi di tanto in tanto le dita per allargarlo.
Non ero nuova al sesso anale ma le dimensioni di quel cazzo mi fecero temere il peggio ma, nonostante la paura, non mi tirai indietro, mi sembrava di non avere nessuna volontà se non quella di compiacere il mio splendido amante e la mia sfrenata lussuria.
Quando ritenne che il mio culo fosse pronto si prese il cazzo alla base ed appoggiò l’immensa cappella all’entrata cominciando una leggera pressione.
Consapevole delle sue grosse dimensioni non voleva farmi del male.
Lentamente ma inesorabilmente la cappella si fece strada nel mio stretto budello dilatandolo all’inverosimile.
Ogni tanto si fermava per farmi abituare ma poi riprendeva la sua marcia trionfante.
Ad ogni buon conto, il dolore era sopportabile, e la libidine prese il sopravvento molto presto facendomelo dimenticare.
Finalmente era tutto dentro e Ahmed cominciò a muoversi lentamente avanti ed indietro sempre più profondamente sempre più velocemente per pio fermarsi ancora ed ancora ricominciare.
Stavo godendo, era la prima vera inculata in cui godevo col culo, senza neppure toccarmi il clitoride.
Andò avanti per interminabili minuti scopandomi il culo con costanza e metodo finché lo sentii irrigidirsi e mollare gli ormeggi.
Mi sentii riempire di sborra bollente mentre un altro sconvolgente orgasmo si impossessava della mia mente.
Ci accasciammo senza respiro sul divano mentre Pippo ci faceva le feste.

Sono graditi suggerimenti, commenti e critiche fanserver07@gmail.com

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