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Racconti Erotici Etero

Il mio toy boy

By 19 Febbraio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono una donna sposata di 40 anni che si definisce infelicemente sposata dato che il mio matrimonio ormai è alla fine. Il tempo è trascorso e mio marito si è consumato rendendomi sempre meno felice dal punto di vista della femmina. Mio marito quando eravamo fidanzati era un uomo meraviglioso, attento, porco al punto giusto; ora è una persona che passa le sere a guardare la TV rivolgendomi poche parole e dove la TV ha la precedenza su tutto e di conseguenza non mi scopa mai.

Questo è il motivo per cui mi sono fatta l’amante e penso che nessuno possa biasimarmi.

Lui è molto più giovane di me, ha 27 anni.

Ero arrivata al punto di pensare che l’unica soluzione era di dire “basta! Mettiamo tutto sotto chiave e chi si è visto si è visto!”. Talvolta mi ponevo il dubbio di chi fosse veramente lui ed anche che specie di pervertita fossi per desiderare così tanto il sesso o forse ero una pazza scatenata, oppure ancora una gran troia che immaginava solo sesso.

Con il mio amante ci siamo conosciuti per caso in autobus e lui non ha dato importanza al fatto che portassi la fede al dito. Si comportava da sfrontato e mi ha corteggiata per mesi superando tutte le mie resistenze ed alla fine ho ceduto.

Ora è più di un anno che abbiamo una relazione extraconiugale: lui vive in una casa in condivisione con altri due ragazzi ma ha una stanza tutta sua. Studia all’università in facoltà di giurisprudenza così come i suoi amici di appartamento che sanno che io sono la sua “fidanzata”

Non dormiamo quasi mai insieme e se lo facciamo è quando gli amici sono a lezione o a casa per il weekend, io ovviamente non posso anche se mi piacerebbe molto avere una vita da coppia normale e fare tante altre cose insieme. Per ora non me lo posso permettere. Il rischio di venire scoperta ed avere un divorzio in questo momento non è pensabile e né praticabile. Di conseguenza non andiamo al cinema, non andiamo a cena fuori, non passiamo le feste insieme.

La scorsa estate con la scusa che dovevo assistere mia madre per un giorno mi sono potuta concedere una notte di amore totale e di trasgressione; è stata per me un’esperienza favolosa, gratificante ed ho potuto ritrovare l’affetto ed il piacere del sesso con l’uomo che amo lasciandomi veramente andare senza remore e pregiudizi pensando che in amore tutto è permesso.

Forse anche lui ha l’amante, ma sinceramente non me ne frega nulla. Non mi spiego perché mi abbia trascurato nonostante mi sia concessa a lui moltissimo ed abbia fatto anche qualcosa che a  quei tempia avrei definito ‘trasgressivo’.

Quando si è presentata questa splendida occasione di stare sola con il mio maschio ho pensato che avrei potuto passare dei momenti bellissimi con Stefano, questo è il suo nome, e finalmente non fare scopate fugaci nella sua stanza, in silenzio. Pensavo che lui potesse venire due notti da me nel mio letto matrimoniale. Non era importante per me che il letto nuziale fosse violato da un altro uomo che facesse sesso con me.

Al sapere che ero sola a casa lui si è dimostrato felicissimo e subito mi ha detto che potevamo stare da lui e passare sia venerdì che sabato notte insieme ma temevo che mio marito mi controllasse telefonando a casa e non avrei avuto modo di giustificarmi se non avessi risposto. Quindi era logico che dicessi piena di gioia “Perché non vieni tu a casa mia?”

Lui fu titubante “Se tuo marito sa di me a casa tua e per di più nel lettonemi bastona e mi denuncia senza pensare alle conseguenze per te”

Il desiderio di lui era fortissimo e replicai “Non ci scoprirà nessuno. Come tu sai abito in una villa isolata, non in un appartamento. Se sei discreto nessuno saprà nulla. Ti vengo a prendere con l’auto e così la lascerai sotto casa tua”

Rincuorato e sedotto dalla mia voce sussurrata piena di voglia mi chiese di poter venire a piedi lui da me  e ci demmo un appuntamento alle undici di sera “Stasera ti mando un SMS dove ti dico con precisione dove abito”

Non vedevo l’ora che arrivasse il momento. Tutti i miei pensieri erano per lui e per la mia figura. Pensavo alla lingerie da indossare, al profumo della mia pelle, alle scarpe, le calze velate, ai capelli ai gioielli da indossare, ecc. Avevo deciso di non indossare intimo e vestirmi con un tubino corto in pizzo trasparente che segnasse le mie curve.

Essendo piccola di taglia, non più di un metro e sessantacinque, anche se ben fatta e soda, le mie tette, nel contesto della figura, risultavano un po’ più grosse di quel che effettivamente erano. I maschi sarebbero impazziti nell’averle in mano, così morbide, sensibili, calde. Tante volte ho pensato che le avrei affidate a loro volentieri. Nei momenti della masturbazione mi piaceva anche usarle personalmente strizzandole arrivando, con un po’ di difficoltà a succhiare i capezzoli. Le gambe le ho dritte, ben fatte e deliziosamente si arrotondano oltre il ginocchio senza esagerazione; pensavo che sarebbe stato magnifico averle una decina di centimetri più lunghe, avrebbero dato più slancio al mio portamento ed alla mia figura e di conseguenza provocato molto più interesse intorno a lei. Avevo l’impressione che piacessi proprio così com’ero, piccolina e prosperosa con quel mio seno lussurioso, adorato da tutti e che tutti ammiravano senza che avessi bisogno di elogi o commenti perché nudo o coperto che fosse spiegava già tutto da solo. Contenta dell’esame al mio corpo sentii qualcosa al ventre ed allora mi inumidii sfacciatamente godendo della mia stessa ammirazione. Non mi vergognai di questo. Mi venne da curiosare ed aprii con le dita il cespuglietto fatto di radi peli in una striscia molto stretta e verticale che terminava molto vicino al monte di venere portando alla luce il mio punto sensibile. Apparvero così le labbra imbronciate della fessura che trovavo bella. Me la sarei baciata volentieri da sola se avessi potuto; sospirai perché non potevo leccarmela da sola. Da piccola ci avevo provato ma non ci arrivavo; era esercizio da contorsioniste ed allora mi consolai stuzzicandola con le dita. Mi bastò il primo tocco per capire che non mi sarei fermata e che sarei andata avanti essendo troppo gonfia di desiderio sapendo anche che mi sarebbero bastate poche carezze per arrivare all’orgasmo. Poi prese il sopravvento il desiderio di donarmi arrapata com’ero al mio lui, gran maschio.

Finalmente arrivò il momento. Ero in salotto tutta eccitata e pronta a donarmi al mio amante e nell’attesa sorseggiavo un bicchiere di vino bianco che poi avrei fatto bere anche a Stefano.

Non appena mi vide il mio stallone esclamò “Accidenti quanto sei bella! Questo vestito nero ti sta benissimo. Non andare troppo in giro in città vestita così che è trasparente, si vede tutto”

“Dai non fare il geloso, lo sai che non lo sopporto. Vuoi vedere la mia casa?”

“preferirei vedere te tutta nuda!” mi rispose abbracciandomi e baciandomi profondamente con la lingua che occupava tutta la mia bocca. Aveva un sapore meraviglioso.

La mia corporatura non massiccia; io ero abbastanza minuta e magrolina ed a lui che era ben prestante venne facile sollevarmi e portarmi in camera da letto.

La mia camera da letto era molto romantica con un bel cassettone, un ampio armadio con le ante a specchio ed il letto era a baldacchino con delle tendine chiare. Era arrivato il momento in cui lo avrei potuto usare con chi desideravo.

In camera e nella casa, prima che arrivasse lui, avevo acceso candele rosse e profumate che davano un’atmosfera sensuale e romantica allo stesso tempo.

“Wow!” disse lui per la meraviglia non appena entrato “E’ tutto così…”

“E’ bello, vero? Te l’ho detto che stavamo meglio a casa mia. Che stai facendo?”

Stefano mi aveva distesa sul letto e mi aveva sollevato il vestito ed io sorridente e felice lo lasciavo fare. Mi baciava le caviglie e stava salendo più su. Ora avevo le sue labbra calde sull’interno coscia.

“Voglio baciarti tutta, come non ho mai fatto”

Sotto non avevo le mutandine e lui se ne accorse subito dicendo che ero una piccola porcellina.

“La tua figa è così profumata. Me la fai assaggiare?”

“Accomodati pure, è tutta tua!” risposi arcuandomi per offrigliela

Stefano non mi aveva mai leccato la fica, non ce n’era mai stato il tempo.

I nostri amplessi erano sempre stati intensi ma piuttosto frettolosi e mi lasciavano leggermente insoddisfatta. Mi sembrava di essere una ninfomane che non appena finito l’amplesso scompare alla vista di colui che l’ha penetrata.

Ora l’occasione che avevo creato ci permetteva di passare per la prima volta un’intera notte tutta per noi.

La sua lingua iniziò a frugarmi nella mia intimità ed ebbi la conferma che era veramente bravo a leccare. Me la leccava avidamente e teneva allargava bene le mie cosce mentre la sua testa stava far di esse.

“Ooooh… oooh…. Mmmmmh… mi stai facendo morire! Ti prego continuaaa!!….”

Io gemevo e lui non si fermava mai, continuava a esplorarmi la fica con la lingua ed andava a torturare il clitoride lasciandolo non appena avvertiva aumentare il mio godimento.

Presa dalle ondate e dai brividi di piacere, non so quando mi prese il clitoride in bocca per succhiarlo regalandomi delle fitte di piacere uniche.

“Girati che mentre mi lecchi la figa voglio succhiarti il cazzo!” gli chiesi

Non se lo fece ripetere, si levò pantaloni e gli slip che gli avevo regalato e si girò mettendomi il suo grosso cazzo in bocca.

“Sei proprio una porcona. Tieni, spompinalo per bene come solo tu sai fare”

Ci avvinghiammo così in un 69 molto passionale.

Imboccare il suo cazzo, succhiarlo e leccare tutt’intorno la cappella mi eccitava ancora di più.

Lo sentivo crescere ed inturgidirsi nella mia bocca con la speranza che sborrasse. Ero assetata della sua sborra. A casa sua tutte le volte che ci siamo accoppiati ho voluto che lui mi sborrasse in bocca e con grande piacere ho ingoiato tutto il suo sperma nutrendomi come fosse pappa reale.

“Sborrami in bocca…. ho sete!”

“Come vuoi. Ma devi ingoiare tutto però, non voglio che lasci fuori nemmeno una goccia di sborra!”

Lo spompinai voracemente aiutandomi con una mano e dopo poco lui mi venne in bocca.

Il sentire i suoi grugniti e le parole che in altre occasioni sarebbero sembrate molto oscene, mi portò ad avere anche io un orgasmo violento che scosse tutto il mio corpo. Mi piaceva il calore oltre che l’eccitazione e il piacere che avevo provocato a lui.

“Che bello! Sei venuta anche tu. Come sei buona!”

Stefano non staccò la sua bocca dalla mia figa e raccolse tutti i miei umori sulle sue labbra.

Non era nemmeno mezzanotte e già avevamo goduto tantissimo. La felicità di essere insieme in un luogo proibito aveva innalzato la soglia di libidine.

“E’ stato bellissimo amore, magari fosse tutti i giorni così!” mi disse lui abbracciandomi e baciandomi sulle labbra e sulle tette ancora coperte dal vestito.

“Pensiamo a goderci questi momenti, dai!”

In quel momento mio marito non era più nella mia testa ma non volevo che Stefano si affezionasse troppo a me. In fondo speravo sempre che il primo amore tornasse da me e che quindi il mio matrimonio migliorasse anche se da un po’ di tempo lui mi trascurava e perciò non avrei mai lasciato mio marito.

Ora ero felicissima di essere tra le braccia e amata dal mio amante e non volevo sprecare nemmeno un secondo di quei momenti che ci erano stati regalati.

“Perché non ti spogli? Anzi, spogliamoci tutti e due e andiamo a farci una doccia!” gli proposi. Lui accettò di buon grado così tenendoci per mano andammo sotto il getto d’acqua.

Sotto l’acqua calda insieme ci baciavamo e io lavavo il suo corpo giovane ed atletico che mi piaceva così tanto e mi aveva fatto diventare una moglie davvero troia.

Dopo poco il suo cazzo era di nuovo dritto e premeva contro la mia coscia.

“Voglio scoparti” mi sussurrò lui.

“E fallo!” gli dissi appoggiandomi al muro offrendogli le natiche.

“Voglio scoparti il culo!”

L’idea mi spaventò. Alcune mie amiche mi parlarono della scopata in culo che i loro mariti avevano fatto ed cui loro si erano sottoposte. Tutte mi dissero che l’entrata è il momento più doloroso ma poi abituandosi tutto scompare con grande piacere e felicità degli accoppiati. Avevo sempre considerato il sesso anale come un contentino agli uomini. Le mie amiche che volevano restare vergini fino al matrimonio, avevano dato il culo ai loro fidanzati. Mi fu spontaneo, pensando all’eventuale dolore, ritrarmi e cambiare aspetto del viso. Non avevo mai fatto sesso anale e la cosa mi faceva un po’ paura e forse ribrezzo. L’educazione ricevuta mi diceva che era un qualcosa di innaturale pertanto risposi “Stai scherzando, vero? Io non ho mai fatto sesso anale e non ho intenzione di farlo. Non possiamo scopare nel modo tradizionale?”

Ma lui replicò “Io voglio scoparti come nessuno ti ha mai avuta. Voglio che mi dai qualcosa che non darai mai a nessuno, né al cornuto di tuo marito né ad altri.”

“Tu sei pazzo!”

“Si, sono pazzo di te. Non dirmi di no, ti prego! Sarà un’esperienza fantastica e ti piacerà moltissimo, credimi!”

Mentre mi diceva queste cose, mi accarezzava il culo e mi baciava.

“Non lo so se te lo darò…. e se mi fa male?”

“Non ti farà male. Solo all’inizio forse, ma starò attento e farò pianissimo godendoti più a lungo mentre ti apro. Ti prego dammi il culo, dai!”

Pensai che esaudire questo suo desiderio non avrebbe fatto male a nessuno e sarebbe stata un’esperienza nuova per noi due, soprattutto per me.

Allora presa dalla sua sicurezza e dal suo amore di cui mi fidavo mi convinsi e dissi “Va bene. Sono tutta tua…”

Uscimmo dalla doccia e ci asciugammo. Lui andò nel soggiorno per prendere una cosa dicendomi di aspettarlo a letto.

Quando tornò aveva in mano un tubetto di lubrificante che profumava di vaniglia. Mi baciò ancora e mi accarezzò andando infine a toccare la rosellina posteriore.

“Inginocchiati e mostrami il buchetto. Mettiti alla pecorina e rilassati. Con le mani apri bene le natiche così ti vedo meglio”

Feci come diceva e fui sorpresa perché prima di mettermi il lubrificante, mi leccò il buco del culo ed ebbi per la prima volta delle sensazioni spettacolari mai avute prima. Era il primo approccio al sesso anale. Leccò tutto intorno e poi mise la lingua dentro l’ano, tutta dentro. Era una sensazione nuova per me, una sensazione di freschezza e anche di piacere. Non potei fare a meno di eccitarmi nuovamente e la mia figa si bagnò.

“Mmmh… non negare tesoro. Lo vedo che ti piace…. Ed anche molto!”

“Per adesso si, ma non cantare vittoria” dissi preparandomi a rifiutarlo se avessi avuto dolori.

Non credevo che la stimolazione anale potesse piacermi così tanto.

“Adesso sei rilassata? Bene! Ti metto il lubrificante”

Restai così inginocchiata ad aspettare la novità. Lui mi spalmò bene il lubrificante sullo sfintere ed entrò anche dentro con un dito per lubrificare anche la prima parte interna dove mi aveva leccata.

Mi sentii ancora più fresca e lo pregai di spalmarne tanto.

“L’ho preso apposta. Questo mi aiuterà ad entrare senza farti male. Fidati! Vedrai che sarà bello!”

Pian piano Stefano mi mise un dito nello sfintere allargandolo e iniziò a penetrarmi con dolcezza, dentro e fuori, dentro e fuori.

“Allora? Ti fa schifo?” mi chiese

“No no anzi! Continua, mi piace molto!” risposi

“Adesso ti metto un altro dito dentro, ok? Stai rilassata e lasciati andare”

Mi stava penetrando con due dita, le roteava dentro il mio intestino sempre con delicatezza entrando sempre più in fondo.

Non sentivo dolore ma solo piacere e mentre mi stimolava l’ano, come se l’avessi sempre fatto portai una mano sulla figa aprendola ed andando a sgrillettarmi. Ne avevo troppa voglia.

“Brava porcellina, toccati! Adoro quando lo fai davanti a me. Quando ti senti pronta dimmelo che ti entro nel culo”

“Sono pronta. Fallo adesso, prima che cambi idea”

A lui non lo dissi ma in quel momento non volevo concedergli troppo, di questo avevo paura. Per il resto morivo dalla voglia di essere inculata. Era per me una vera frenesia. Volevo provare qualcosa di nuovo che affermasse la mia auto stima dell’essere femmina e non solo una donna immagine di un marito ormai svanito.

Stefano me lo volle dare prima in bocca e lo spompinai un po’ in modo che fosse perfettamente in forma e duro. Era un piacere da prendere in bocca il suo cazzo. Lui adorava i miei pompini e io amavo tanto farlo perché aveva un cazzo duro e lungo.

“Bene. Adesso ti inculo. Inarca la schiena, metti il culo in fuori. Così, brava! Così! Spingi il cil culo all’infuori come se dovesi andare di corpo. Ti farà meno male ed io sarò dentro più facilmente. Ti sto per penetrare”

Mi appoggiò la cappella sull’ano e sentii lo sfintere aprirsi e l’asta entrare in me scivolando dentro.

La preparazione precedente aveva fatto il suo effetto e così non provai alcun dolore ma anzi volevo che andasse fino in fondo. Lui si era fermato ed era stato bravissimo; era dentro immobile aspettando una mia reazione e pronto, eventualmente all’uscita.

“Inculami che aspetti? Inculami tutta fino in fondo. Non mi fai male. E’ bellissimo, mi piace. Non mi fai male”

Stefano spinse il cazzo dentro e mi strappò un gridolino di dolore che la masturbazione della figa attenuò di molto.

“Ora ti inculo troia, sei tutta mia… aaaah… com’è stretto il tuo buco del culo “

Iniziò a pomparmi vigorosamente e mi aprì il culo in due. Ero tutta dilatata sotto le spinte del suo cazzo, tutta aperta come una cagna in calore.

Mentre mi inculava, continuavo a masturbarmi freneticamente, desiderosa di godere.

Non pensavo che il sesso anale fosse così bello!

Avevo fica e culo letteralmente in fiamme e sebbene mi facesse male prenderlo tutto in culo fino alle palle, non volevo che smettesse.

Entrambe ansimavamo e nessuno dei due rallentava; avevamo completamente perso la testa nella libidine e nel piacere del fare sesso.

L’idea di prenderlo nel culo non mi passata per la mente e la riservavo inconsciamente alle puttane; invece quella notte stavo dando la mia verginità anale al mio amante, che sebbene non mi avesse fatto innamorare, aveva preso possesso di tutto il mio corpo. Lui era il mio sex boy per ora.

“Sei fantastica porcellina. Aaaaah!! che bel culetto“

“Oh si! Mi piace. Sfondami il culo, inculami tutta. Sono tutta tua… sono solo tua…. è bellissimo! Fammi godereeeee!”

Lui ormai non si controllava più e mi inculava vigorosamente, facendo sbattere le palle contro la mia figa.

Ebbi un orgasmo meraviglioso. Diverso da tutti quelli avuti in vita mia. Direi un orgasmo fantasmagorico.

Lui lo affondò tutto dentro e anche lui venne. Mi sborrò nel culo e quando lo tirò fuori il cazzo era moscio e gocciolante.

Restammo abbracciati a letto senza parlare e io fui felicissima di quella nuova esperienza.

“Sono contento che mi hai dato il culo. Ma quand’è che mi darai anche il tuo cuore?”

“Non lo so… vedremo, per ora accontentati di quello che offre la casa!”

Quella notte mi scopò la figa altre due volte e la notte successiva mi prese di nuovo il culo riempendomelo di sborra.

Lui tornò a casa sua domenica pomeriggio, lasciandomi appagata e soddisfatta con ancora il suo odore addosso.

Non vedevo l’ora di vivere presto altri momenti così e non tardai tanto a rifarlo a casa sua.

Ora vivo con lui. Mio marito ha chiesto il divorzio. La mia sensazione che avesse un’amente era vera ma lui non sapeva che anche io ne avessi uno tutto mio che mi faceva sentire femmina in ogni senso.

Con Stefano facemmo varie esperienze a due e poi stiamo pensando seriamente ad esperienze a tre con una donna di mio gradimento.

A dire il vero vorrei fare una scopata a tre per avere un cazzo nella figa e nel culo quello del mio amore prima che possa restare di nuovo incinta ed avere il mio terzo figlio.

 

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