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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

il percorso

By 27 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Racconto un po’ di mie avventure, che mi hanno trascinato e spinto nel campo della dominazione, ok diciamo più scantato.
Tutto &egrave cominciato con una ragazza ospitata in un istituto dove lavoravo come factotum, all’epoca ero normalmente fidanzato con una ragazza da tanto tempo, storia ordianaria al massimo, condita con poco sesso e poca fantasia.
Incontrai questa ragazza dandogli un passaggio in macchina dovendo fare la stessa strada verso l’istituto. La chiaccherata era informale al massimo fino ad una strana battuta,
“comunque so che nell’istituto voi collaboratori non potete guardare noi ragazze, gli educatori non vogliono”
“e’ vero” risposi “le regole mi son state dette fin quando sono arrivato a lavorare” e buttai una battuta con fare malizioso “d’altra parte non c’e’ nessuna per cui rischiare di rompere le regole….”
silenzio…..
“ma dai neanche la tettona coi gemellini”
“no grazie non mi interessa il genere” risposi…
” e che genere ti interessa”
“genere piu’ semplice, piu’ intrigante e meno volgare”
“…..e io sono piu’ intrigante e meno volgare?”
“beh tu saresti un buon bocconcino ma le regole sono regole”
“e se dovessi rompere le regole con me lo faresti?”
“mmm potrei anche ma che ci guadagnerei a rischiare per te, una ragazza c’e’ l’ho” mmmm non so perche’ mi usci’ ma centro’ il colpo
“perche’ con me faresti cose che con l’altra non hai mai fatto….”
“mmmm tipo”
“…tipo a me piace farmi prendere ovunque, fare giochi particolari….essere usata”
“tipo legata e trombata dove capita?” sparai alto subito
“tipo…”
“ho giusto una sciarpa che possiamo usare da benda e una corda elastica che uso per legare le borse nel baule, ora mi accosto, ti bendo ti lego e ti trombo” ….all in
“…ok”
“mmmm ok l’hai voluto tu”
ok ero entrato nel personaggio, su una macchina fuori citta’ vicino a dei boschetti con una tale sfrontata sfida in atto, fare cose che non ho mai fatto ma spesso sognato…..buttiamoci.
Cercai un anfratto comodo e nascosto, un capanno utilizzato per raccogliere rami fu il nascondiglio della macchina, apri’ lo sportello dietro e come un automa tirai fuori la ragazza….niente di eccezzionale, di quelle che non notereste in mezzo a cento, ma che osservandola bene non notereste neanche difetti, una 3A scarsa e un po’ svuotata coperta da una canottierina leggera e un reggiseno imbottito, pantacollant che invece mettevano in mostra un sederino davvero arrogante.
la bendai
“l’hai voluto, ora devo legarti e posso fare di te quello che voglio per almeno un ora, prima di rientrare”
“….non chiedo di meglio” fu la risposta
le legai le braccia dietro la schiena e la spinsi su per un sentierino vicino al capannO, se solo un cacciatore si fosse affacciato avrebbe visto una ragazza bendata e legata spinta su per un sentiero nascosto, strana visione.
non sapevo neanche dove andavo, ma intanto le slacciai da dietro il reggiseno e con una mano andai ad assaggiarle le tette, si’ una terza scarsa e un po’ svuotata dalle gravidanze, ma due capezzoli che al contatto erano diventati due noci durissime, mi esplodevano la testa e le mutande, ero eccitatissimo.
Arrivato in una specie di radura, mi fermai, vedevo la sua bocca aperta che respirava affannosamente e le labbra umide, era chiaramente eccitata, con i capezzoli che spingevano forte sulla canotta, era una visione fantastica, le giravo intorno ammirandola e tormentandola una volta pizzicando un capezzolo una volta pizzicando l’altro o tirando in alto il tanga facendolo entrare nel suo taglio tra le gambe….
“allora siamo arrivati” le dissi interrompendo il solo rumore del vento che ci aveva accompagnato “ora finalmente gioco col tuo corpo” dissi quasi a bassa voce ” poi cavolo hai i capezzoli dritti, sei macchiata sui panta tra le gambe” con tono schifato “sei davvero un vaccone, dovro’ esagerare per saziarti”
Lei si limito’ a chinare la testa respirando sempre affannosamente.
Cominciai ad accarezzarla in mezzo alle gambe da sopra il panta, piego’ le gambe in avanti e la testa all’indietro con un sospiro, il suo corpo non aspettava altro….la feci sedere e
la slegai solo per toglierle il reggiseno e la canotta e la legai sdraiata a pancia in su con le mani in alto girando ditro ad un alberello.
Era li’ a pancia in su, seno esposto con capezzoli rosso scuro gonfissimi, il ventre che aveva impercettibili scosse e pantacollant grigi che in mezzo alle gambe erano chiaramente macchiati e piu’ scuri.
Le giravo attorno “sei un bello spettacolo” le dissi improvvisamente “potrei saltarti adosso e darti piacere subito, ma non te lo meriti, una come te va torturata” stavo esplodendo forse ne avevo piu’ voglia di lei di godere, ma volevo giocare, dovevo giocare, me lo chiedeva il suo corpo, mi parlava, ad ogni frase fatta pesare e lanciata vedevo il suo corpo percorso da piccole scosse…era mia….voleva essere umiliata…voleva quel gioco…
Di colpo le tolsi le scarpe….e subito i panta…. “meglio che te li tolga, prima che li inzuppi e che la tua figa se li aspiri tutti” ….lei ansimava….”mettiamo sta figa al vento, vediamo com’e’ fatta” in effetti ero curioso di vederla completamente nuda.
Tolsi il tanga
ora era completamente nuda e offerta
“sei sta vacca qui, ci conosciamo appena, sei in un boschetto che manco sai dov’e’ nuda e legata ad un albero, una brava ragazza non fa certe cose”
Il suo corpo da terra si inarcava vistosamente, e il suo ventre pure.
“bene iniziamo…voglio togliermi una curiosita’, non ho mai provato ad infilare una mano intera nella figa” oddio era vero ma volevo spaventarla un po’…
apri’ la bocca con un sospiro “mmm no dai non esagerare”
“mi spiace dovevi pensarci, nuda bendata e legata, non puoi scegliere” dissi malignamente
ancora il corpo’ vibro’ inarcandosi “daiii trombami fammi godere” stava colando i capezzoli erano praticamente viola da quanto duri…era uno spettacolo un serpente che si agitava.
Io ero ancora vestito, jeans e polo, mi misi a 4 zampe sopra di lei, baciai il collo e mi ritrassi, feci cosi’ scendendo piano piano piu’ volte, ogni volta il suo corpo si inarcava venendomi incotro, ero eccitatissimo, era eccitatissima.
Arrivai finalmente al seno, da sdraiata sembrava ancora piu’ piccolo ma i capezzoli erano due noci grandi, ne succhiai uno e il suo corpo comincio’ a tremare mentre lei ansimava sempre piu’ forte…
“sti capezzoli sembrano ciliege mature….ora voglio mangiarmene uno”
subito ne presi uno tra i denti e affondai leggermente tirandolo in su verso di me, il seno si allungo’ in maniera impressionante e alla fine lo lasciai scivolare via dai denti, fu un eruzione, il suo corpo sobbalzo facendola ansimare fortissimo, era tutto un tremore, chiudeva e apriva le gambe in maniera convulsa, il serpente aveva fame, molta fame.
ripetei l’operazione anche con l’altro, sembrava in preda alle convulsioni….
avvicinai la bocca al suo orecchio, ero in trance le dissi piano “non ti azzardare a godere, godrai solo quando voglio io, sei il mio giocattolo” ero eccitato all’inverosimile stavo bagnando i jeans.
Presi fra le dita un capezzolo lo girai e rigirai un paio di volte, mentre lo torcevo il suo corpo si inarcava, era eccitante …in un raptus affondai i denti proprio sul capezzolo, stringendo e succhiando succhiando e stringendo, e piu’ stringevo piu’ la sentivo inarcarsi sospirando….ma non di doloro era piacere….ero in trance continuai ancora un po’ forzando, lei per tutta risposta contorceva le gambe aprendole e chiudendole in maniera sempre piu’ convulsa….mi staccai
pensando di aver esagerato, ma ero infoiato e faticavo a ragionare….
al mio rilascio la sua risposta fu inarcarsi immediatamente quasi come a sbattermi in faccia l’altro capezzolo….ero incredulo, mi chiedeva praticamente la stessa tortura sull’altro….
“cos’e’ ti piace che ti si mastichino i capezzoli?? ora lo vorresti sull’altro….devi chiedermelo, devi pregarmi…oppure ti lascio raffreddare un po’….” stavo andando ad istinto, non avevo mai fatto certe cose, sognate forse, ma fatte, mai.
mi sentii uno sciocco, ora se dice basta rimango con un mal di palle enorme….forse ho esagerato
“ti prego continua” un sussurro
dei brividi mi percorsero la schiena
subito addentai l’altro capezzolo praticamente offertomi con un movimento della schiena….succhiai e morsi ancor piu’ forte, non so per quanto ma sentivo il palato ruvido a forza di succhiare…lei sobbalzava e ansimava in continuo, il ventre si muoveva e le gambe aprivano e chiudevano sempre piu’ velocemente….
passai un dito in mezzo alle sue labbra di sotto, mentre mordevo ancora il capezzolo….era un lago
sentendo il dito ebbe quasi delle convulsioni e la sua figa cercava praticamente di risucchiarmelo
lasciai il capezzolo quasi tra il suo dispiacere ma senza preavviso le infilai un dito dentro sfruttando il bagnato…scivolo’ tutto dentro, sembrava di aver infilzato uno spiedo…sobbalzo’ e si irrigidi’ ….cominciando a muovere convulsamente il corpo, non resisteva piu’….infilai 2 dita poi 3 mentre con l’altra mano tiravo all’inverosimile un capezzolo allungando la pelle del seno che era diventata bianca attorno al capezzolo dalla tensione…pochi secondi e poi esplose, un orgasmo devastante, si giro’ convulsamente verso destra e poi verso sinistra, in posizione fetale tremando nelle gambe….e lasciando partire urletti e sospiri fortissimi….io osservavo tutto avendo lasciato la presa in ginocchio accanto al suo corpo che si contorceva su un terriccio coperto di aghi di pino secchi…ero in estasi, drogato, frastornato…eccitato….quanto eccitato.
“brutta infame hai goduto” dissi appena si fermo’ incominciando un movimento piu’ sinuoso del corpo
“scusa non ho resistito” mi disse con un sorriso furbo “ora mi scopi, ti prego”
“ora mi pulisci le dita che mi hai sporcato con la tua bava” dissi duro “poi vediamo”
“ma mi fa schifo, no dai” mi disse
subito le infilai le dita in bocca “pulisci”
fece la faccia schifata ma succhio’ e ripuli’
“bene ora visto che hai goduto contro i miei ordini….”
“ma non potevo resistere”
“dovevi, ora non ti trombo non te lo meriti, ora puoi solo succhiarmelo”…pesava tantissimo non trombarla li come era
“ma ti prego sono tutta bagnata e legata scopami…voglio godere ancora” disse con voce sensuale e ammiccante, niente mi volevo giocare il tutto, far vedere che avevo il controllo, ma era dura, cacchio che era dura, ma dovevo rischiare volevo vincere la partita, non fare un punto e basta, quindi tirai finalmente fuori il mio arnese, stava esplodendo e mi avvicinai al suo viso
lei bendata non si aspettava di trovarselo in bocca, ma comincio’ a succhiare avidamente….le presi la testa e la guidai, ma tensione accumulata non mi permise di resistere a lungo….esplosi nella sua bocca.
“bevi e pulisci” dissi perentorio
mugolando lo fece
le liberai le mani
“ora visto che sei ancora tutta scossa, masturbati”
“no cosi’ non mi piace” disse poco convinta
presi un capezzolo e lo tirai avvitandolo “muoviti o ti lascio qua”
mugolando inarco’ la schiena aprendo la bocca….mosse una mano lentamente verso l’interno delle gambe
“muoviti” strinsi con l’altra mano l’altro capezzolo, praticamente la stavo tirando verso di me solo per i capezzoli facendole tenere sollevata la schiena
comincio’ a masturbarsi sempre piu’ forte e velocemente, tremava e si contorceva, fino a quando no rilasso’ i muscoli della schiena pesando di colpo sui capezzoli cosi’ oscenamente tirati…sentii di colpo tutto il suo peso e strinsi per non perdere la presa, esplose sussultando e contorcendosi con una smorfia assurda sul volto, quasi deformato dal piacere, con la bocca aperta a aspirare aria come dopo un apnea…si lascio’ andare.
La situazione era, una mezza radura con fondo di terriccio e aghi di pino, sole tra i rami, un caldo estivo, una donna che mi aveva fatto giocare col suo corpo e ora era nuda ferma e ansimante li’ sdraiata, bendata, con le gambe piegate e le braccia distese sui fianchi….era uno spettacolo…. ero in estasi….
Presi i suoi vestiti, non senza un po di imbarazzo la sbendai…mi guardo’ con fare malizioso “sei pericoloso”
“andiamo santarellina” dissi incamminandomi coi suoi vestiti….
“ma sono nuda, gli aghi di pino pungono” disse lei semiseria
“cos’e’ non te ne eri accorta fino ad ora che eri nuda?? e degli aghi??” le dissi procedendo “ti aspetto alla macchina” lasciai gli abiti senza biancheria su un mezzo tronco sul cammino
“ma le mutandine e il reggi??” disse appena raggiunti
“non ti servono, e’ caldo” dissi proseguendo
“ma dammi un fazzoletto almeno o inzuppo i panta, poi i capezzoli si vedono sotto sta canotta…sono enormi” disse piagnucolando
“vuoi che ti tolga anche quelli o che ti lasci qui??”
arrivammo alla macchina, lei si sedette dietro, mi misi alla guida
“certo che i capezzoli si vedono bene sotto quella canotta…ma cosa hai fatto che sei scura tra i panta” le dissi ridendo
“bastardo” fu la sua risposta……
In istituto non la incontrai per un pò di giorni, finch&egrave un giorno su per le scale….
“finalmente ci si rivede” dissi io dopo averla seguita in silenzio per un paio di rampe…mi gustavo la vista di un paio di pantaloni di tuta ben aderenti eheheh
“toh il porcellino” con un mezzo ghigno
“eccola la santarellina” ok stavamo parlando di niente e perdendo tempo nella mia testa…
a quel punto fregandomene della situazione e posizione, la girai e la spinsi dalla parte delle scale con la parete abbassandole i pantaloni della tuta, li abbassai subito…e la feci aderire contro il muro, infilando la lingua nella sua bocca rispose al bacio intensamente come se non aspettasse altro…quando mi scostai
“guarda che comunque il muro &egrave freddo” disse subito finta arrabbiata
“la prossima volta ti appoggio dalla parte della ringhiera, forse &egrave più caldo o forse preferisci far vedere il tuo lato migliore a tutto l’istituto” dissi con un ghigno
“la prossima volta basta la lingua e non calarmi i pantaloni” rispose al volo…andai subito in all-in “io per ora con te faccio quello che voglio, in futuro se mi stanco chissà” forse troppo “mi sembrava chiaro dall’ultimo incontro” …sottolineai qualcosa scattò in lei, annui’ con un mezzo sorriso “ok, quindi che vuoi fare…” “con me” accentuando il con me.
risposi d’istinto quasi ridendole in faccia “quello che voglio”
…mi guardo’, sguardo indefinibile….per un po’ poi riapparve quel sorrisetto che mi faceva capire che il gioco andava avanti.
Ecco, questo episodio semplice e sciocco siglo’ un po’ il contratto, praticamente lei accettava quello che io avevo voglia di fare e quando….
ma ora si trovava perizoma all’aria su un pianerottolo a meta’ instituto…e io mi trovavo di fronte a lei ubriaco per
aver incassato il semaforo verde, davanti a tanto spettacolo…giochiamo
“bene allora iniziamo a vedere come” dissi “ubbidisci” scandendo
“non esagerare qui &egrave pericoloso” disse guardando su e giu’ le scale…
“no tranquilla, cosa semplice, ora mi consegni perizoma e reggiseno”…..”che poi vediamo”
“ma sei matto”
“non importa cosa sono io, tu hai voglia di farlo piu’ di me, muoviti che piu’ ci metti piu’ rischi che arrivi qualcuno”
dissi con noncuranza guardando per le scale pure io.
centro
In silenzio cominciò a spogliarsi, tolse prima il tanga
“mmm mi piace sta cosa, forza tutta nuda, muoviamoci”
guardandomi con fare quasi di sfida prosegui’ cominciando a rimuovere la maglietta….quando la maglietta fu a metà braccio e gli copri’il volto per uscire parti’ l’embolo (aver piena disponibilita’ accende l’ingegno eheheh)feci uno scatto e le bloccai le braccia e con esse la maglietta
lei scattò un pò all’indietro come per sottrarsi, ma non ottenne niente.
Cosi’ bloccata (non c’era troppa resistenza) le sollevai le braccia e la schiacciai di nuovo contro il muro, pesandole
addosso con tutto il corpo….la scena mi eccitava e pulsava ovunque, nel cervello e nelle mutande…
io vestito ero appoggiato contro di lei tenendole bloccate e sollevate le braccia, la maglietta le copriva il viso e
arrivava appena sopra il seno, sotto era completamente nuda….contro un muro su delle scale di passaggio in un istituto beh era eccitante, mamma mia se era eccitante.
anche lei era dello stesso avviso, respiro affannato e capezzoli spaventosamente dritti e grossi
ovviamente non mancai di sottolinearlo, avvicinai la bocca al suo volto coperto dalla maglietta e sussurrai
“bello però sei in una situazione spaventosa, nuda attaccata ad un muro, se arriva qualcuno???
che racconti?!?” io sono vestito faccio un salto indietro una mezza rampa e son pulito….”
“….tu sei eccitata, respiro affannato capezzoli durissimi e sotto immagino un lago, anzi devo stare attento che non mi macchi i jeans” continuando con fare malizioso “e poi sono io il maialino”
il suo respiro era affannato e il suo corpo vibrava….tenendola con una mano sola strinsi un capezzolo forte con l’altra facendola inarcare e sobbalzare, poi scesi e passai un dito sul suo clitoride…era un sasso….e scivolai in mezzo alle sue labbra, un lago, il suo bacino veniva avanti verso di me come per sfregarsi sul dito, era uno spettacolo.
Le lasciai le braccia piu’ per comodita’ mia che liberarla, ma lei presa com’era continuo’ a tenerle sollevate offrendomi il seno e muovendo avanti e indietro il bacino…era un serpente che si dimenava, cominciai a massaggiarle il clitoride e a mordere prima un seno poi l’altro….era tutta una scossa….arrivo’ al culmine della vibrazione….ritirai le mani e la bocca…
“stavolta godrai solo quando voglio” sussurrai
“ti prego esplodo”
“….non mi sembri convinta…voglio che me lo chiedi per bene” dissi lentamente
ripresi la tortura, lei sempre in piedi, aveva abbassato le braccia parallele al corpo e tolto la maglietta, era completamente nuda gambe piegate e schiena contro….il suo volto era voglioso si mordeva le labbra
ricominciai a masturbarla infilando il dito dentro di lei facendolo sempre scorrere sul clito, intanto con la bocca
succhiavo un seno e con l’altra mano stringevo e tiravo l’altro…
mi fermai ancora improvvisamente
protestò di nuovo
le chiesi piano “ti spiace se ti mordo un seno, non resisto e non riesco a concentrarmi…ne ho voglia, mmm forse dovrei smettere…”
con una voce sconvolta disse “mordilo staccalo fai quello che ti pare ma fammi godere ti prego”
ricominciai la tortura della sua figa come prima ma stavolta presi tra i miei denti un suo capezzolo tirando stringendolo fino quasi a serrare i denti, lei vedevo dal viso smorfie di dolore ma poi seguite da sconvolgimenti di piacere, capivo che il dolore del capezzolo era adrenalina che clitoride trasformava in piacere….stava esplodendo, le gambe sempre piu’ piegate e il sedere scendeva sempre piu’ verso terra, la sua testa ribaltata sulla mia spalla, erano apnee e respiri profondissimi….tremava…sempre di più…
mi fermai…..
“ma che cazzo…fammi godere ti prego” disse quasi piangendo
“non me lo hai chiesto” dissi freddo, “sei il mio giocattolo, devi chiedere per bene”
“ma dai” comincio’ a dire ma io ripresi la tortura,
ogni tanto nonostante fossi preso mi ricordavo che comunque dovevo far presto, eravamo su una scala di passaggio, e la fortuna ci stava aiutando… e lo sussurravo pure alle sue orecchie “certo che se non me lo chiedi per bene sei nuda sconvolta in un lago di umori sulle scale, potrebbero arrivare e beccarti” il suo ansimare aumentava ogni volta che lo dicevo.
“ti prego fammi godere, non resisto, sono il tuo giocattolo, sono una cagna…ho bisogno di godere…” disse di punto inbianco come se ansimasse con una voce roca e sconvolta che mi eccito’ a dismisura, si offriva come cagna e come giocattolo, meglio di ogni mia aspettativa
“cosi’ va bene….ma voglio sentirti piu’ convinta” dissi ancora per torturarla un po rallentando la mano
“sono una troia, la tua troia, voglio godere e basta fai di me quello che vuoi” disse sempre piu’ sconvolta…
“mmm bene allora ti faccio godere….” dissi aumentando la pressione del dito che scorreva dentro di lei e strusciava sul clito e riprendendo a mordere il seno
“si’ ti prego sono la tua troia non fermarti” “sono il tuo giocattolo fammi godere” ripeteva come un mantra sempre piu’ basso e sospirato….io andavo sempre piu’ veloce e sempre piu’serravo i denti, la tensione del suo corpo era alle stelle, le gambe tremavano, potevo sentire il suo corpo rispondere ad ogni mio movimento della mano….sì irrigidì…ferma immobile e con le mani prese la mia mano che la stava masturbando e la tenne ferma….esplose con sussulti e gemiti, si spinse in avanti dal muro e cadde in ginocchio continuando a vibrare e sussultare, era a 4 zampe con la testa piegata la schiena lucida, tremava come se avesse freddo, si voltò lentamente verso di me con il volto stravolto e i capelli scompigliati….”ti odio, guarda che mi fai fare” disse con un mezzo ghigno
“ora tocca a me, ma non voglio rischiare di essere beccato” dissi e tirando fuori un cazzo dolorante dal prolungato eccitamento “succhia fammi godere e puliscimi tutto, veloce che voglio cavarmi da ste scale”
lei in silenzio si mise in ginocchio e si avvicinò, me lo prese in bocca e cominciò a succhiare, stavo gia’ in sofferenza da tanto, esplosi in maniera furiosa in pochi minuti, ma nel godere feci a posta a tirarlo fuori dalla sua bocca per schizzarla sul volto e sul seno…lei rimase a bocca aperta, subendo il tutto come in trance.
“puliscimelo” dissi ridandoglielo in bocca, lei obbedi’ e mi pulì avidamente e dolcemente
“bon” ritirando tutto e chiudendo i jeans “io vado” dissi guardandomi in giro
“ma ma dammi una mano a rivestirmi ti prego…sono tutta impiastricciata” disse piagnucolando
“beh la mano te l’ho data, a momenti la risucchiavi, poi non vorrai mica che mi becchino vicino a te nuda tutta impiastricciata e sconvolta” le dissi sogghignando sulle ultime parole, “vado” raccolsi il suo reggiseno e il tanga “ho i fazzoletti se vuoi” facendogli vedere il pacchetto di fazzoletti, cominciai a salire le scale
“ti lascio tutto al piano di sopra”
“no dai…” disse lamentosa
Come accennato in precedenza, io ero comunque fidanzato, vivevo praticamente due vite parallele, dr jekyll e mr hyde, uno tranquillo con la propria donna, trombatine standard tv e divano, l’altro sesso sesso e sesso.
Ero appunto col mia donna sul divano a guardare un film come tante volte, lei era spesso restia ad approcci per così dire molesti e sopratutto non sempre disponibile a far sesso, in più quando capitava era un sesso molto basico, di dietro mai, pompini pochi e con quasi disgusto, pratiche ridotte al minimo, sicuramente era anche colpa mia, eravamo cresciuti insieme anche sessualmente e io mi ero livellato allo standard, ma una bomba era scoppiata nella mia testa, e la nuova entità spostava e schiacciava la vecchia.
Quella sera i due me si incontrarono, e vinse la parte più piccante, che voleva dominare e godere del corpo femminile.
Cominciai a muovere le mani sotto le coperta (immancabile sul divano), lei era tranquilla concentrata sul film era accucciata su di me, mi limitavo ad accarezzare il collo scendendo sulle braccia, poi con fare tranquillo infilai la mano sotto la maglietta, scendendo dal collo alla fine della schiena, saltando il fastidioso reggiseno, cominciai cosi’ un lento massaggio, con i polpastrelli, un misto tra una carezza e un solletico….dopo un pò mi resi conto che il suo corpo si inarcava al mio passaggio….stavo avanzando, ora stavo giocando con la mia preda.
Slaccio il reggiseno e continuo il massaggio
“ehi che fai” subito con un mezzo rimprovero
“mi dava fastidio, mi sto rilassando carezzandoti ma questo mi da fastidio” rispondo con fare innocente
Il massaggio cosi’ liberato dal reggiseno &egrave piu’ facile e continuo, i brividi si stanno impossessando di lei, comincio a scorrere anche sui lati vicini al seno…..e ben presto carezzo i seni, lei ansima sempre piu’ forte, &egrave un brivido continuo.
In poco tempo lei e’ sdraiata a pancia in su sulle mie gambe e io massaggio i seni da dietro, ogni passaggio &egrave un sospiro, ma mi limito a sfiorare….poi un pizzico….e poi un altro
“mmmmm” la sua risposta
“ei ti piace essere pizzicata” con fare sempre innocente
“mi da i brividi” dice quasi vergognandosi
…ok &egrave il momento, mi svincolo dalla posizione e mi inginocchio davanti a lei sdraiata sul divano.
comincio con la bocca dove prima c’erano le mani e con le mani la spoglio senza che neanche se ne accorga…ora &egrave nuda.
Continuo a baciare fino ad arrivare sul seno, un seno piccolino e sodo e con due capezzoli piccoli e morbidi (molto diverso dal mio giocattolo), inizio baciandoli e leccando, passando ben presto a piccoli morsetti, ogni morsetto un piccolo sobbalzo, a questo punto le passo un dito in mezzo alla figa ….un lago, sobbalza sfiatando un sospiro lunghissimo….comincio il massaggio, seno e clitoride, un morso un carezza ormai e’ tutto un brivido, non regge piu’ vedo la sua tensione…..mi fermo
La sua faccia &egrave tra lo sconvolto e l’incazzato
“facciamo un giochino” dico sussurrando
“stavo per godere…” piagnucola
“facciamo che tu sei il mio giochino e io ti faccio godere quando mi va, e se invece vuoi godere tu mi dai qualcosa in cambio” dico con fare malizioso sfregando il suo bottoncino di tanto in tanto, questo nel ns rapporto era un vero sconvolgimento, la forza la trovavo solo pensando a quello che facevo col mio “giocattolo” e pensando al piacere che ne traevo…
“mmmm, cos’e’ questa novita’, dove hai imparato questi ricatti” tra lo stravolto e il sorpreso
“beh bisogna cambiare ogni tanto, ma se vuoi mi fermo, o accetti la sfida” aumentando le carezze
“mmm ok accetto” disse distrattamente tra un mugugno e l’altro
“ok iniziamo la tortura” dissi aumentando il massaggio
Cominciai introducendo l’indice dentro di lei (che differenza anche la sua fighettina, morbida elastica, stretta a differenza del mio giocattolo) e massaggiando il clito con il pollice e con la bocca mordevo e succhiavo un capezzolo, piu’ ansimava, piu’ forte lo facevo,
fino al suo culmine….stop
“mmmm daiiiii” disse mugolando
“vuoi godere maialina” dissi
“si’ daiii”
“e che mi dai in cambio”dissi maliziosamente
“mmmm tutto il mio amore” disse quasi disperata
“mmmm pensavo già di averlo….vabbe allora smetto” dissi sconsolato sfiorando il suo clitoride
“dai che vuoi allora??”
“tipo che tu per sto w.e. sei il mio giocattolo e faccio tutto quello che voglio con te, e tu fai tutto quello che ti chiedo” sussurrai continuando il massaggio
“mmmm ma che vuoi fare” sospirando
“divertirmi e farti divertire” dissi subito
“mmmm ma così non vale” disse
“beh denunciami eheheh” “pensaci intanto”
e con le labbra scesi verso il suo clitoride, un dito dentro di lei e la lingua sul clitoride
si inarco’ spaventosamente con un profondo sospiro…..ogni leccata un sussulto, sempre piu’ stravolta….mi fermai di nuovo.
“noooooo”
“ci hai pensato??”le dissi sfottendola
“cosaaaaa” disse disperata
“la proposta”
“si’ fammi godere, faccio quello che vuoi ma fammi godere” disse quasi vergognandosi….mai mai si era esposta cosi’
“ok allora, ma voglio vederti convinta” cominciando a toccarla
“siiii”
mi misi in mezzo alle sue gambe, leccavo e succhiavo il clitoride, con le mani pizzicavo e tiravo sempre piu’ forte i capezzoli, era tutto un tremito, sotto un lago ansimava e si inarcava come non aveva mai fatto
“sei il mio giocattolo” le dissi baciandola tra le gambe
“si’ sono tua fammi godere fai quello che vuoi di me fammi godere” disse gemendo disperata
“godi allora”
tirai come non mai i suoi capezzoli erano tiratissimi, arrivai a mordicchiarli il clitoride e lei esplose…un sobbalzo e poi rigida…viso sconvolto, quasi sembrava piangesse….
“ora tocca a me”
“ti prego sono distrutta fammi riprendere” mugolo sommessamente
Mi tirai fuori l’arnese e la penetrai come nel burro, era un lago entrai di colpo, sobbalzo’ come tra il dolore e la sorpresa, mi chinai vicino al suo orecchio “sei il mio giocattolo, ora voglio godere, ti scopo, faccio tutto io tranquilla”
lei a quelle parole come se si sciolse qualcosa si lascio scopare gemendo e ansimando…..godette un altra volta…
esplosi dentro di lei
“ma che ti &egrave preso” disse con fare soddisfatto
“ho voglia di giocare….e usare per bene il tuo corpicino” dissi malizioso
mi alzai e andai a farmi una doccia, quando entrai in camera lei si era pulita e rinfrescata infilata il pigiama e messa a letto
avvicinandomi “ehhhh no, hai detto che sei il mio giocattolo”le dissi destandola dal torpore
“ma sono stanca” disse piagnucolosa “non vorrai mica ricominciare”
“se fosse??!!?” dissi indispettito “comunque non mi va ho sonno, ora però spogliati, devi dormire nuda, e per questo w.e. dimenticati la biancheria, i vestiti te li scelgo io….si gioca con le mie regole” dissi deciso
“noo dai nuda non mi va” disse meravigliata “poi senza reggi e mutandine tutto il w.e.??, domani tornano i miei….”
“frega nulla, prima hai accettato, ora nuda…che stanotte se mi tira ti scopo quando voglio, devi essere pronta” dissi
“ma che hai sto w.e.?” disse meravigliata
“nulla, hai detto che fai quello che voglio e voglio godermi la cosa….poi so che ne hai voglia quanto me di essere il mio giocattolo” sogghignai
“mah….vedremo” disse come sfida, ma cominciando a spogliarsi, ben presto era nuda nel letto al mio fianco…..iniziava un buon weekend… Mi trovavo a letto con di fianco lei tutta nuda che dormiva della grossa dopo aver goduto in quella maniera, anche io mi ero addormentato ma mi ero svegliato più volte col pensiero di avere una donna nuda al mio fianco ma sopratutto ….a mia disposizione, poi il pensiero si soffermava sul fatto che poteva tirarsi indietro in ogni momento e tutto sarebbe finito, non potevo forzare troppo la mano, purtroppo all’epoca non ero ancora troppo in grado di capire e leggere tra le righe su come muovere il gioco, dominare chi si viene far legare per essere sculacciata e una questione, dominare il gioco a chi non sa di voler essere dominata &egrave un altra….con tutti sti pensieri dormivo a tratti…ogni tanto sfiorare un lembo della sua pelle nuda mi dava scosse elettriche di voglia.
Alle 3 circa in uno dei miei tanti risvegli sfiorai la sua pelle della schiena e del sedere, era su un fianco con il sedere all’indietro verso di me, lei non era tanto alta e aveva un sederotto non grasso ma per capirci alla sudamericana, rotondetto, mi piaceva perche’ faceva sesso guardarlo e adoravo pure il suo seno piccolo e morbido, una seconda scarsa o una prima abbondante….poca roba ma con due capezzolini rosa piccoli e morbidi, continuai con il braccio e la mano ad accarezzare il sedere….finche’ mi si risvegliò il voglino perverso.
Cominciai ad accarezzare il sedere cercando pian piano di arrivare alla sua fonte di piacere, non volevo svegliarla subito, volevo prendere del vantaggio…arrivai a sfiorarle le labbra di sotto ma faticavo a fare un massaggio comodo, si mosse e si mise a pancia in su.
Mi ritirai un attimo e poi cominciai a sfiorare i capezzoli lentamente, rispondevano e si indurivano, lei dormiva ancora, continuai per un po, ci giochicchiavo girandogli attorno un dito, pizzicando piano piano, il suo corpo si muoveva o almeno mi sembrava ma lei ancora non si svegliava, scesi con la mano in mezzo alle gambe,era rilassata si faceva fatica ad arrivare al clito, lentamente lentamente lo trovai….dormiva ancora….cominciai a muovere il mio dito sul suo bottone….lentamente il suo corpo rispondeva al massaggio lei apri’ gli occhi in stato “comatoso”
“cosa fai” mi chiese con voce mezza rotta dal sonno
“gioco” dissi secco
“dai sto dormendo” disse piagnucolando
“ma io voglio giocare col tuo corpo tu puoi dormire”
“ma cosi’ non ci riesco”
intanto continuavo a muovere il suo clito che evidentemente rispondeva e lei si illanguidiva
“poi dai che ore sono….non hai sonno” disse quasi supplicando
“sono le tre, mi son svegliato e ne approfitto per giocare col tuo corpo” sussurrai
“dai facciamo domattina”
“ok, anche dai, ora pensiamo a questa, poi ormai sei gia’ bagnata senti qua” dissi infilando un dito dentro di lei
“eccerto mi tocchi” disse con un sospiro di piacere
accellerai violentemente la carezza sul clito e il suo corpo sobbalzò in preda ai brividi, ribalto’ la testa all’indietro sollevando il petto e sospirando sempre piu’ forte
“sei ancora sicura che vuoi smettere?!? vuoi che ricomincio a tenerti cosi’ tutta la notte?” le sussurrai
“noo ti prego fammi godere” piagnucolo’
avevo voglia di scoparla, continuai a masturbarla sempre piu’ forte, il suo corpo tremava e seguiva i movimenti del mio dito, si inarcava e respirava, sentivo il suo piacere e la sua tensione sempre più forte, sempre di più esplose sollevandosi a sedere e bloccandomi il braccio…poi si crollo’ distesa
“sei un matto, sono distrutta, ero ancora tutta rotta per ieri sera” disse
“ora tocca a me, devo godere” le dissi freddo
“mah” disse
le salii sopra allargandole le gambe e appoggiando subito il mio arnese sulla sua figa….
attesi un istante, entrai, era bagnata le era piaciuto tanto il risveglio
“sei un lago, avevi sonno ma ti piace essere risvegliata cosi’…ora ti riempo” le sussurrai in un orecchio
“mmmm mah che dici” poco convinta
cominciai a scoparla con foga fermandomi le sussurrai nell’orecchio “voglio godermi il mio giocattolo”
lei continuava a muoversi quando mi fermavo e alle mie parole rispondeva con dei mugolii
ripresi a muovermi e mi rifermai “voglio che mi chiedi di essere riempita” ero in trance pure io alla mia donna non avevo mai parlato cosi’ ma mi eccitava
mugulo’ ancor piu’ forte e mi abbracciò piu’ forte contorcendosi sul mio cazzo
mi mossi di nuovo poi mi fermai sollevai le gambe e uscii da lei, con suo evidente disappunto
“girati a 90” dissi secco
in silenzio ma velocemente si girò e si mise in posizione
“che brava che stai diventando” dissi entrandole di nuovo nella sua figa bagnatissima
inarco’ la testa all’indietro con un lungo sospiro…afferrai i suoi fianchi e cominciai a spingere sempre piu’ forte, poi rallentai le sussurrai “allora vuoi essere riempita o no”
“mmmm si’ riempimi ti prego voglio sentirti esplodere dentro” disse di getto tra mugulii
ripresi il ritmo con colpi sempre piu’ forti e sempre piu’ secchi, era tutto un ansimare doveva aver goduto ma io onestamente non me ne accorgevo….esplosi stringendole i fianchi e spingendo a fondo
lei crollò in avanti e io al suo fianco
“sei una brava maialina…sto w.e. ci possiamo divertire” le dissi
all’alba delle 4 ci rimettemmo a dormire con lei sempre nuda.
La mattina alle 10 circa ci svegliammo, ovviamente gli sforzi della notte si facevano sentire, ma mi svegliai con la classica tirella mattutina, lei si era svegliata prima di me e si era rivestita per andare in bagno a risistemarsi.
“ciao dove sei andata” le dissi al suo ritorno
“a farmi un altro bid&egrave, sai com’&egrave qualcuno stanotte si &egrave approffittato di me”
“ma chi ti ha dato il permesso” dissi scocciato ” sto w.e ogni cosa che fai devi chiedere il permesso, soprattutto se riguarda il tuo corpo , &egrave mio”
“ma che dici” disse scanzonandomi
“spogliati” dissi secco, bene vediamo che vuole veramente pensai, o se il gioco &egrave finito
“no daii sono rientrati i miei, ci sentono” disse
“spogliati”
“non mi va” disse
“poco importa, spogliati” di nuovo secco
“uffaaaa” disse sbuffando e cominciando a spogliarsi
uao avevo forzato un po’ ma andava avanti prendevo coraggio e potevo rischiare
mi alzai davanti a lei eravamo in piedi, lei nuda e io con il pigiama, le girai attorno come per ispezionare, lei abbasso’ la testa e disse “cosi’ mi vergogno”
“beh sto pensando a come scoparti”
“ma che hai sto we”
“voglia…tanta voglia”
e da dietro le afferrai i seni abbracciandola e baciandola sul collo, facendo aderire il mio cazzo al canale del suo sedere
“senti che sono pronto per riempirti di nuovo” le sussurai
“mmmm lo sento” ansimava gia’ per le carezze al seno
la spinsi in avanti con le mani sul letto, lo tirai fuori e l’impuntai sulla sua figa, afferrandole i fianchi
“ma non sono ancora pronta” disse “cosi’ da dietro lo sento molto mi fa male”
“davvero?!?!” ed entrai ovviamente non senza fatica
“aiooo” disse meravigliata cercando di rallentare la spinta con la mano
“scusa ma ormai sono dentro” continuando a muovermi sempre piu’ forte
“aiooo dai piano” disse, ma la voce non era tanto decisa anzi, cominciò ad ansimare
“visto che ti piace”
“siii continua godo subito” disse sospirando
“godi godi piccola maiala” mi scappo’
“siiii scopami sono la tua porca” disse in preda all’orgasmo
e comincio’ a tremare e godere, aveva detto cose che non avevo mai udito sopratutto dalla sua bocca, la cosa mi eccitò al massimo portandomi a spingere ancora piu’ a fondo e ancora piu’ forte….esplosi riempendola….
ci accasciammo sul letto entrambi
mi avvicinai e le sussurrai “spero tua sorella non ti abbia sentito mentre ti davi della porca”
“che figura” disse vergognandosi e coprendosi il volto col cuscino
“dai andiamo a far colazione, rimettiti il pigiama ma la biancheria però non metterla, sai pronta all’uso sto w.e.” le dissi poco dopo
“ma dai potrebbero esserci i miei o mia sorella il pigiama e praticamente trasparente”
“e chissene frega, ti hanno vista nuda da piccola quindi, devo avere accesso libero nel caso mi venga il voglino di toccarti” risposi secco “ma se preferisci ti faccio scendere nuda” mi usci’ d’istinto, ma in effetti come facevo a costringerla ad uscire nuda..pensavo quando lei
“no dai nuda no sei matto” interrompendo i miei pensieri “va bene senza biancheria uffa” disse sbuffando
…qui mi sono davvero reso conto che chi vuole essere dominato, alla fine ubbidisce solo perche’ intimamente vuole essere dominato e vuole essere comandato, non necessariamente perch&egrave costretto o minacciato…questa era una riprova con una ragazza normale che viveva una sessualità standard ai massimi, per me all’epoca fu un illuminazione.
si mise il pigiama e scendemmo a far colazione, lei era nuda con un pigiama semitrasparente, praticamente tremava uscendo dalla camera, ma avanzava davanti a me, attraversando la luce che entrava dalle finestre vedevo il rosa della sua pelle sotto il bianco del cotone, voci arrivavano dalla cucina, lei rallento’…”dai che voglio un caffe'” le dissi spingendola un po’, come destandola da pensieri, si giro’ guardandomi “ci sono i miei….mi sento nuda” disse piagnucolando
“vuoi che ti cavi il pigiama qui?” dissi subito “non si vede nulla dai vai tranquilla”
riprese ad avanzare, arrivammo in cucina si mise subito a sedere coprendosi il petto meglio che poteva, aveva due brufolini belli dritti
alla fine rientrammo in camera e la situazione fu piu’ spaventosa a pensarla che a farla immagino per lei, nessuno credo si accorse di nulla…ma lei aveva fatto un grossa prova.
eravamo da soli in camera.
“dai oggi facciamo un giro al centro commerciale, il vestito pero’ lo scelgo io” le dissi malizioso
“che hai in testa stavolta”
“voglio divertirmi, visto come hai superato abilmente la prova stamattina, facciamo un giro all’aperto”
“no dai non esagerare”
Scelsi il vestito, era un vestito leggero di cotone, era tarda primavera, la temperatura aiutava, un pezzo unico gonnellino 10cm sopra ginocchio sopra poteva sembrare una magliettina di cotone elasticizzata con un leggero scollo a v, nero.
Nulla di appariscente effettivamente, ma a ben guardare il gonnellino col suo sederotto si sollevava e si scostava un po di piu’, il cotone elasticizzato della parte alta aderiva alle sue tettine come un guanto….
logicamente biancheria assente.
“ma sei pazzo, con questo mi si vede tutto” disse fissando il vestitino
“beh era nel tuo armadio quindi lo usi”
“si’ al mare come copricostume in spiaggia”
“beh oggi lo metti, fa caldo e senza la biancheria stai fresca”
“ma se mi chino rimango col culo di fuori poi si vedono le tette”
“non ti chinare, poi &egrave nero non si vede nulla, per le tettine che hai stai tranquilla” conclusi
Lei prese il vestito e l’infilò, una volta pronti uscimmo, guardandola da dietro in effetti il gonnellino si sollevava a meta’ coscia di suo, se si chinava anche solo di pochi gradi in avanti appariva il sottochiappa….mi venne duro
Arrivammo al centro commerciale, la portai in giro tutto il tempo cosi’ godendomi lo spettacolo di lei che cercava di non mettersi in mostra, logicamente ariacondizionata drizzava i suoi capezzoli sotto il vestito, e io non passavo momento senza farglielo notare.
Aveva fatto vedere il sedere sicuramente a tanta gente, su scale mobili e su movimenti che distratta faceva inconsapevolmente, ovviamente anche questo lo facevo notare ogni volta..restammo li’ parecchio tempo, al fastfood la feci sedere su degli sgabelloni, ovviamente non senza sue proteste…
“allora come va, stai dando spettacolo direi, guarda quei due anziani al bar di fronte come guardano” le dissi malizioso
“mi sto vergognando come una biscia”
“ma dai che hai quei capezzoli che esplodono” dissi “per me sei bagnata come una fontana li’ sotto” conclusi ridendo
“sei un maiale” disse secca
“io…guarda te come vai in giro…dai forza che facciamo altre 2 scale mobili”
“uffa”
cosi’ facemmo altri giri, ma avevo voglia di scoparla, ero eccitato e non reggevo piu’, vederla cosi’ in giro mi stava eccitando al massimo, cosi’ tornammo alla macchina e partimmo.
Poco dopo allungai le mani e le sollevai i pochi cm di vestito che le coprivano le cosce, si lasciò fare tutto allargando subito le gambe, era un lago, adirittura era colata sulle cosce, non aspettava altro….ribalto’ la testa verso la strada e comincio’ ad ansimare..ancora prima che arrivassi al suo bottone, era una fontana, aveva impiastricciato le cosce….non l’avevo mai vista cosi’….
mentre ripartivo da un semaforo “spogliati”
“mah” riuscì a dire
“spogliati, togliti quel coso”
….si spogliò, era nuda al mio fianco in macchina, mi stava esplodendo l’uccello, cominciai a masturbarla e lei comincio’ ad ansimare incurante di dov’era e del traffico che poteva vederla…mi infilai in una stradina vicino a casa sua, c’eravamo stati di notte, di giorno non sapevo che giro ci fosse, ma ero troppo eccitato, la volevo.
La feci andare sul sedile dietro e la scopai era caldissima e bagnatissima, penso che se avessi avuto un palo al posto dell’uccello sarebbe entrato tanto era morbida e bagnata, ero eccitato e la cosa mi eccitò ancora di piu’, godemmo in poco tempo tutti e due e io esplosi dentro di lei, lei era evidentemente stravolta, tutte quelle ore a passeggiare in quelle condizioni l’avevano tenuta eccitata continuamente…ora aveva goduto liberando un fiume….si rimise il vestitino e tornammo a casa, senza dire una parola.
La sera ci addormentammo tutti e due come dei sassi….
La mattina la svegliai sdraiandomi su di lei e allargandole le gambe (ovviamente era nuda) baciandola sul collo e pizzicando i capezzoli
“ieri hai dato spettacolo, stai diventando una grossa maiala, son curioso fin dove puoi arrivare” le sussurrai
“ieri ho esagerato mi sa”
“ieri ti &egrave piaciuto, di esagerato c’era solo la pozzanghera che hai fatto in mezzo alle gambe” …cominciai a spingere per entrare
“….non la controllavo piu’ …continava a colare” disse cominciando ad ansimare
“tranquilla la controllo io” affondai dentro di lei era gia’ bagnata
cominciai a morderdicchiare i capezzoli e ad affondare, un morsetto e una spinta, lei mi prese la testa e la schiaccio forte sul seno, la presi come un invito e serrai forte i denti, continuando gli affondi….ansimava sempre piu’ forte
gli sussurai “dopo questo we non sarai solo la mia donna sarai la mia maiala e farai tutto quello che voglio, vedrai come ci divertiremo”
“siii” rispose godendo ….
continuai ancora per un po ed esplosi….
il w.e. era finito….

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