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Racconti Erotici Etero

Il potere dei soldi

By 1 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ammettiamolo, la crisi, un bimbo da crescere e anche io mi sono dovuta arrangiare e quando dopo la prima volta ho accettato dei soldi per essere ‘carina’ con un uomo non ho più smesso.
Non è una cosa che adoro, o che mi renda fiera di me, ma le bollette vanno pagate, l’affitto pure, e poi la scuola, i vestiti, i videogiochi, ‘…. i soldi non bastano mai.
La prima proposta un po’ per caso da un conoscente, so che ha sempre sbavato dietro al mio culo, quando una sera dopo un po’ troppo l’alcol mi ha proposto dei soldi per scopare con lui.
Inizialmente ho detto di no, ma quando ha preso il portafoglio e messo duecento euro sul tavolo non riuscivo a togliere gli occhi da quel guadagno che sembrava fin troppo facile.
Io di fronte a lui, seduti in un bar, mentre i miei occhi ballavano tra il suo sguardo e le banconote. L’espressione incredula, non avrei mai pensato che un uomo potesse arrivare a tanto, il sorriso che si stava delineando sulle mie labbra.
Ho preso i soldi, l’ho guardato, mi sono morsa il labbro ‘Va bene’ ho sussurrato, abbassando lo sguardo.
Mi sono mi sono alzata, spostata dietro di lui, avvicinato le labbra al suo orecchio ‘Dove andiamo?’ ho chiesto e poi sono scesa lungo il collo mordicchiandolo velocemente.
Quello che accadde dopo è scontato, ma questa è un altra storia.
Ormai ho quei due….. tre amici che mi permettono di togliermi qualche sfizio.
Per una volta, però voglio essere io a poter decidere, a poter scegliere, per una volta voglio essere io a pagare un uomo.
C’è Marco, un amico, con cui ho un bellissimo rapporto e che desidero mi scopi da almeno due anni. Ho provato a farglielo capire ma….. forse perchè siamo amici con il rischio di poter rovinare tutto, non siamo mai andati oltre alle solite battute.
Adoro le sue mani, adoro le sue mani sul mio culo; si, qualche colpetto sul culo me l’ha dato, ha visto le mie tette ma mai più di questo. UFFI!!!!
Nell’ultimo periodo mi sono trovata a pensare un po’ più spesso a lui soprattutto dopo averlo visto uscire dalla doccia. Ora lo so che sono sempre stata la prima a dichiarare che le dimensioni non contano (e ci credo tutt’ora nel sesso ci sono cose che valgono molto di più) ma dopo averlo visto nudo… quel cazzo dalle ‘considerevoli’ dimensioni, non me lo tolgo mica cosi facilmente dalla testa.
Avrei fatto sesso con lui dalla seconda volta che l’ho visto ora che sono stregata dal suo cazzo, dura è fare sesso con altri pensando a lui e sapendo che non ci potrà mai essere nulla.
Ma mai dire mai…. ho imparato una cosa, ai soldi non si dice mai di no.
Quando mi metto in testa una cosa difficilmente cambio idea, quindi oggi glielo proporrò. Ho appena portato mio figlio a scuola e sto tornando a casa per cambiarmi, infilo le autoreggenti beige, intimo in tinta, gonna al ginocchio nera, maglietta nera, scarpe rosse tacco 12, le sue scarpe preferite.
So che è in negozio prima dell’apertura perchè deve risistemare alcune cose.
Lo chiamo dalla macchina, appena fuori dal negozio.
Mi guardo nello specchietto dell’auto, sorrido mentre mi mordicchio le labbra. Squilla….
Lui – Ciao…-
Io – Me lo fai un caffè?-
Lui – Sono qui, passa quando vuoi.-
Io – Sono qui fuori, arrivo!- Sorrido, mentre mi ritocco il lucidalabbra.

Varco la soglia mentre lo scaccia spiriti batte sul vetro ed annuncia la mia presenza, vengo inebriata dall’odore di incenso.
Io – Sono io – dico, mentre con la mano rovisto nella borsa.
Lui – Arrivo subito…- sento la sua voce da dietro gli scaffali. Mentre apro il portafoglio – Caffè? – dice avvicinandosi alla macchinetta
Io – Mi scopi?- chiedo sorridendo.
Lui si mette a ridere, come sempre, mentre io alzo la mano e gli faccio vedere cinquanta euro.
Mi guarda e preme il tasto della macchinetta del caffè – Amaro, vero? –
Prendo altri cinquanta euro, li alzo e glieli faccio vedere. Sento il cuore scoppiarmi nel petto, e quella stessa strana eccitazione che provo davanti al denaro. – Mi scopi.- più che una richiesta sembra un ordine.
Si avvicina, appoggio i soldi accanto alla cassa. Con 12 cm di tacco sono leggermente più alta di lui. Lui è li, difronte a me, il suo sguardo nel mio, le sue mani si poggiano sulle mie spalle, con un leggero colpo mi volta, sospiro, la mia schiena sul suo torace, i polsi immobilizzati nella sua mano. Inarco poco la schiena e sposto la testa indietro, leggermente di lato ad offrirgli il collo. Sento le sue labbra morbide sulla mia pelle per qualche attimo poi mi spinge in avanti.
Faccio non più di due passi, quando mi spinge con molta più forza e mi trovo a carponi sul divanetto, sorrido e mi mordo il labbro inferiore.
Le sue mani vanno a scostare il mio perizoma, gli afferro il polso, porto la sua mano alla mia bocca e lecco indice e medio e poi li faccio scivolare dentro e fuori la mia bocca un paio di volte, vorrei morderle ma le faccio solo scorrere sui denti.
Gemo, sospiro, quando le sue dita ritornano tra le mie cosce. Volto lo sguardo, afferro la sua testa, sfioro il suo collo con le labbra, la mia lingua scorre sulla sua pelle sul leggero velo di barba per poi trattenerla tra i denti per qualche attimo.
Il mio respiro diventa sempre più irregolare, il bacino comincia inconsciamente ad assecondare i movimenti della sua mano. Quando sfila le dita protesto, mugolo, anche se voglio il suo cazzo non mi piace quella sensazione di vuoto che mi lascia.
Le sue mani vanno a sfiorarmi i fianchi e con un rapido gesto mi sfila l’intimo, mi alzo leggermente per farlo scivolare alle caviglie.
Lunghissimi gli attimi in trepidante attesa, la sua mano si sposta sulla mia bocca, le punte delle dita passano sulle labbra mentre la lingua le lambisce ritrovando il mio sapore.
Un colpo secco sulle natiche, la sua mano che aumenta la pressione sulla mia bocca, facendomi piegare leggermente la testa all’indietro, presa alla sprovvista sgrano gli occhi e il mio -Ahh- viene zittitto da quella mano.
Spingo il bacino verso di lui, a tastare la sua eccitazione, a far aumentare la mia. Tremo, mentre il
suo cazzo scorre tra le natiche, forse solo ora mi rendo conto delle effettive dimensioni, è grande…. è veramente grande….
Ho solo voglia di godere, un’ oscena voglia del suo bramato cazzo.
Scivola tra le labbra intrise di umori, si fa strada dentro di me senza incontrare nessuna resistenza, mi sfugge un gemito, mi abbandono a lui, ai suoi movimenti lenti e profondi, che mi fanno impazzire, la mia lingua continua a muoversi sulla sua mano che blocca la bocca e ostacola i miei gemiti.
La sua mano risale il mio fianco e si insinua nel reggiseno a stringere i capezzoli fino a farmi male.
Libera la mia bocca e va ad afferrare i miei polsi. I miei occhi si soffermano su quell’immagine, le mie mani intrappolate sotto la sua.
Il mio bacino si muove all’unisono con il suo e non esiste nient’altro se non quella sensazione incontrollabile di piacere profondo che si fa strada dentro di me, attimo dopo attimo, cullata dai nostri respiri.
La mia mano va a bloccare il suo bacino, trattenerlo completamente dentro di me per qualche momento per permettermi di riprendere fiato, di riprendere coscienza di me.
La sua scorre tra il solco delle natiche, mugolo quando le sue dita si insinuano nel mio culo il piacere appena provato mi rende docile e mite.
Ho poco da obbiettare quando si sottrae a me. La mano aumenta la pressione sui polsi quasi immobilizzandomi, e non riesco a non urlare quando con una sola e decisa spinta il suo cazzo forza la muscolatura anale mentre la sua mano ritorna repentina sulla mia bocca il suo -Shhh- mi ammunisce.
Quell’attimo di tregua totalmente dentro di me, ad abituarmi alle dimensioni per poi muoversi lentamente.
Mi ritrovo a giocare con le dita, a leccarle, a succhiarle a morderle, ogni volta che il suo cazzo è completamente dentro di me la sua mano zittisce le mie grida.
Mi scopa senza riguardo, facendomi sentire sua.
-Bastardo! – riesco a dire con un filo di voce, mentre cerco le sue labbra.
Un profondo affondo, la sua mano non è più sulle mie labbra il mio -Ahh!!- riecheggia nella stanza.
– Mi piace sentirti urlare –
La mia lingua sfiora la sua e scivola sulle sue labbra, mentre i suoi movimenti lenti e costanti mi premettono di soffermarmi ad assaporare la sua pelle.
Il mio sguardo incontra il suo, uno sguardo d’intesa, sa che non può finire così.
Si sposta, si siede sul divano trascinando me sopra di lui, e per l’ennesima volta è completamente dentro di me, sgrano gli occhi, sta volta è colpa mia.
Mi alzo -Aspetta.- Gli dico e vado a prendere le salviettine in borsa.
Gli porgo il pacchetto, mi siedo accanto a lui, gli sorrido mentre penso che è stato molto meglio di quanto potessi sperare.
– SEI GRANDE!!!- lui sorride.
Anche se credo lui pensi mi riferisca alle dimensioni, io so che non sono state certo quelle a farmi perdere il controllo, a lasciarmi andare come non accadeva da un po’.
Lo guardo, gli sorrido, abbasso lo sguardo sul suo cazzo, ed è ora per la prima volta che lo posso ammirare e posso dedicarmi alla cosa che amo di più fare, giocarci.
Giocarci con la lingua, con le labbra, è qualcosa che adoro, un pompino fatto con trasporto e passione a volte è meglio di un orgasmo.
Mi sposto, mi inginocchio ai suoi piedi, ad ammirare per qualche attimo l’oggetto del desiderio.
La mia lingua scorre dalla base alla cappella cercando il suo sguardo subito prima di prenderlo quasi completamente in bocca, ed ogni volta cercando di andare sempre più giù.
La mia bocca comincia un costante su e giù, alternato dal lunghe lappate che mi consentono di ammirarlo in tutta la sua magnificenza.
La sua mano va sulla nuca a dettare il ritmo, a forzare fino a farlo sbattere in gola e fermarmi in quella posizione, mi manca il respiro mentre la gola si contrae. Mi lascia un attimo per respirare e poi ricomincia, mentre la saliva scende lungo il suo sesso.
La mia testa si muove costantemente e sempre più velocemente lungo il suo cazzo, seguendo il ritmo da lui imposto. Lo sento pulsare tra le mie labbra quando il primo fiotto mi arriva direttamente in gola, la sua mano allenta la presa e mi permette di muovermi lentamente mentre il suo piacere defluisce nella mia bocca.
La lingua ritorna a scivolare lungo l’asta lucida di saliva, non riesco a trattenermi mi alzo e lo bacio, le nostre lingue si incontrano, giocano per pochi attimi.
– Hai una bocca pericolosa!- sentenzia mentre mi risistemo velocemente.
-La prossima volta voglio lo sconto!!!!- dico, lui si mette a ridere.

http://donnadikuori.blogspot.it/

Un ringraziamento a Francesco Atanasio dell’ I-love sexy shop di Roma che ha sopportato tutte le mie paranoie mentre scrivevo.

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