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Racconti Erotici Etero

Il prezzo del silenzio

By 18 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Porca puttana, &egrave finita la benzina! Lo sapevo, sono proprio un coglione!

Sono le tre di notte. Ok, &egrave sabato ma non mi va di rischiare di svegliare qualcuno per farmi venire a prendere. Meno male che ho con me una piccola tanica che mi hanno regalato i miei amici, per prendermi per il culo, l’ultima volta che sono rimasto senza benzina.

Fortunatamente c’&egrave un self-service a poche centinaia di metri da qui solo che questa non &egrave affatto una bella zona da attraversare a piedi. Così imparo’

Mi avvio verso il self-service con non poca preoccupazione. Dopo un centinaio di metri incontro, all’angolo della strada, un parcheggio. Decido di attraversarlo, per tagliare la curva. Ci sono solo tre macchine parcheggiate, abbastanza distanti l’una dall’altra. Alzo lo sguardo e la vedo, &egrave lei, sì, ne sono sicuro.

Sabrina mi fissa con un’espressione che in un istante &egrave passata dall’eccitazione allo stupore. Faccio finta di niente e proseguo per la mia strada ma quell’espressione mi rimane stampata nei pensieri. Quella sua mano poggiata sul vetro appena appannato della portiera e quel suo muoversi tipico di chi si sta facendo cavalcare da qualcuno. Che amica porca che ho, dico tra me e me, mentre continuo a pensare a quella sua espressione che non avevo mai notato nei suoi occhi. Non riesco a vedere lui, &egrave immerso nell’ombra.

Arrivo al self-service, riempio la tanica e torno indietro. Stavolta decido di non tagliare la curva ma mi accorgo lo stesso che non c’&egrave più la macchina dov’era Sabrina. Sicuramente la tanica le avrà fatto capire che sarei ripassato di lì ed ha voluto evitare il secondo incontro.

Scolo la tanica nel mio serbatoio e mi riavvio verso casa. Appena metto piede nel mio appartamento sento squillare il cellulare: &egrave un SMS. ‘Non farne parola con Alex, ti prego, sai meglio di me quanto &egrave geloso! Conto su di te. Grazie’. Rimango almeno un minuto intero a fissare quel SMS ma il martellare di quel suo viso ansimante mi detta la risposta: ‘Il silenzio ha il suo prezzo’.

Passano pochi secondi ed arriva un ‘Pagherò, stronzo! Domani sera fatti trovare a casa brutto figlio di puttana’.

Sì, sono proprio stronzo e non riesco a trattenere un sorriso malizioso e compiaciuto.

Passo tutto il giorno seguente a pensare a lei; visto che ha accettato il ricatto glielo farò pagare fino in fondo.

Arriva la sera e io sono pronto a riscuotere. Suonano alla porta, so già che &egrave lei.

Apro e la trovo con una mano appoggiata al muro: ‘Sono venuta a chiuderti la bocca!’.

Ha una minigonna jeans da capogiro e una camicetta attillatissima che non nasconde l’assenza di reggiseno cedendo alla pressione dei capezzoli.

La faccio entrare, lei mi prende la mano e mi porta davanti al divano, mi spinge, mi fa sedere e monta su di me. Oltre al reggiseno ha dimenticato a casa anche le mutandine, che zoccola!

Ha una striscia di pelo nerissimo, corto, curato. Il sangue mi va tutto all’uccello, in un secondo.

‘Allora? Quanto vuoi per il tuo silenzio?’.

‘Voglio tutto quello che hai portato, vestiti a parte!’.

‘Ah, costa così caro il tuo silenzio?’.

‘Stai zitta e dammi tutto!’ e mentre pronuncio queste parole lascio scivolare una mano nella sua camicetta scollata. Lascio passare il suo capezzolo già duro tra l’indice e il medio mentre prendo tutto il suo seno in mano.

Lei inizia a baciarmi, le nostre lingue lottano tra loro e io mi sento il cazzo sempre più duro mentre continuo a divertirmi con le sue tette calde.

Le sbottono completamente la camicetta e gliela tolgo. Oltre a quella sua espressione non avevo mai avuto il piacere di vedere nemmeno il suo seno. Splendido!

Lo ammiro qualche istante e poi mi precipito a leccarle i capezzoli ormai di marmo.

‘Hai due tette fantastiche!’

‘E tu una lingua deliziosa!’

‘Aspetta di vedere il resto’

‘Non vedo l’ora, stronzo’

Non le rispondo ma le metto una mano sulla figa. &egrave bollente, bagnatissima.

‘Sei un lago, maiala!’ e le infilo due dita nella figa mentre con il pollice inizio a stuzzicarle il clitoride. Lei si irrigidisce un solo secondo, non se l’aspettava, ma poi torna a fissarmi eccitata.

Si gode ancora per un paio di minuti quella mia mano così vogliosa poi si alza e si mette in ginocchio davanti a me. Mi sbottona i pantaloni e finalmente mi tira fuori il cazzo. Lo prende immediatamente in bocca e intanto io mi lecco le dita per cominciare a prendere confidenza con il suo sapore.

Ha due labbra grandi e morbide e le fa scorrere lungo tutta l’asta con una maestria disarmante. Quando poi si ferma sulla cappella riesco a sentire benissimo il calore delle sue labbra e la sua lingua che mi lecca la punta.

Il ritmo con cui mi spompina insieme a quello con cui mi sega &egrave da vera professionista. Mi godo quel pompino ma ho voglia di leccarle la figa. Così mi sdraio sul divano e iniziamo un attesissimo 69.

Non per vantarmi ma credo di saperci davvero fare con la lingua e lei deve essere dello stesso parere visto che smette di spompinarmi, rimane con il cazzo in mano e alza la testa per godere meglio della mia lingua.

‘Succhiami il cazzo, troia!’ le dico tra una slinguazzata e l’altra.

Non so se per colpa di quelle parole o se per l’abilità della mia lingua ma prima che lei riesca a riprendermi il cazzo in bocca la sento gemere molto più forte: ‘Dai, continua, brutto porco! Ciucciami la figa, dai! Sì così, così’ Aaaaaaah, godooo!!!’. Mi viene in faccia mentre continuo a leccarla, non aspettavo altro. Mi godo ogni singola goccia del suo orgasmo e vorrei venisse così altre 10, 100, 1000 volte.

‘Sei venuta qui a pagare un riscatto e ti permetti il lusso di venirmi in faccia?’

‘Vaffanculo, se fossi riuscita ad evitarti questa soddisfazione stai sicuro che l’avrei fatto, bastardo!’

‘Ah, già, quando una cagna &egrave in calore non si trattiene, &egrave vero. Sdraiati e apri quelle gambe che ora ti faccio vedere io cosa succede a chi mi viene in faccia’. Lei si gira con un atteggiamento tra il rassegnato e il curioso, spalanca le gambe e io mi godo ancora qualche istante quella figa ancora gonfia e bagnata.

Mi sdraio su di lei e le schiaffo dentro tutti i miei centimetri, fino alle palle. &egrave talmente bagnata che scivola dentro con una facilità estrema. Comincio a scoparmela con fare punitivo. Non voglio farle del male ma voglio che senta quanto cazzo ho voglia di fotterla. La sbatto con un ritmo serrato e ad ogni colpo mi godo il movimento delle sue tette che seguono nel verso opposto i colpi del mio bastone.

Lei mi prende alla vita e mi spinge ancora di più verso di lei, dando maggior forza alla mia penetrazione e allora io con due dita torno a pizzicarle il clitoride facendo in modo che le dita rimangano schiacchiate, ad ogni mio colpo, dal mio corpo in modo da aumentare ritmicamente la pressione.

Le piace. Tant’&egrave che mi ferma, si gira e si mette a pecora. ‘Aprimi per bene, cazzone!’. &egrave un invito a nozze. Le allargo per bene il culo e approfitto per leccarle ancora un po’ la figa. Il buco del culo non &egrave vergine, si vede benissimo. Meglio così, sentirà meno dolore quando la impalerò.

Le rimetto il cazzo nella figa e riprendo a sbatterla a dovere. Lei mi prende una mano e me la porta sulla figa per continuare da dove mi ero fermato. Da qui in effetti riesco meglio e così lei, all’improvviso’ ‘Nooooo, vaffanculo! Aaaaaaaargh!’ e si china sui gomiti mentre un nuovo orgasmo le travolge le viscere. Lascio che il suo respiro torni regolare e le dico: ‘Bene, visto che continui imperterrita ad approfittarti di me, ora per punizione mi dai il culo’.

‘Ok figlio di puttana, però aspetta, vieni qui’. Mi prende il cazzo e mi sputa sulla cappella poi con una mano spalma abilmente la sua saliva. Io torno dietro di lei le apro di nuovo il culo e a mia volta le sputo su quel buco invitante.

So già che la sborrata &egrave nell’aria ma voglio prendermi anche il culo.

Appoggio la cappella sulla mia saliva e comincio a premere mentre mi tengo il cazzo con una mano. Come prevedevo non ho bisogno di grosse manovre per farlo entrare e dopo brevi accorgimenti eccomi già dentro, ad incularmi la mia cara amica.

‘A quanto pare hai un culo molto frequentato eh, puttana!?’

‘Smettila di parlare e scopami tutto il culo!’ e mentre mi dice queste parole si volta a guardarmi con la stessa identica espressione con la quale l’avevo sorpresa, la sera prima, in quel parcheggio. A quel punto non capisco più nulla.

E’ un attimo. Esco da lei che nel frattempo si gira di scatto. Le porto il cazzo alla bocca, lei me lo prende e al primo movimento mi lascio andare ad un’abbondante sborrata.

‘Prendi zoccola, prendi tutto!’. Le regalo la mia calda sborra che lei non esita a prendere in bocca e a buttar giù come fosse prelibato nettare.

Non ho più forze’ le ultime gocce del mio orgasmo colano ora dalla mia cappella ma lei non se le lascia sfuggire e ingoia anche quelle.

La lucidità torna immediatamente, la guardo paradossalmente riconoscente.

‘Bene, terrai la bocca chiusa?’ mi chiede lei.

‘Mah, diciamo che posso accontentarmi del tuo compenso’ le rispondo ironico e con la faccia da stronzo.

La mattina dopo ricevo un SMS, &egrave Alex: ‘Ciao caro, mi ha detto Sabrina che due sere fa ci hai beccati in quel parcheggio. Che figura di merda!’.

Tutto torna nella mia mente allora scrivo a Sabrina: ‘Ho sentito Alex, non pensavo di avere un’amica così puttana! Complimenti’

La sua risposta non mi sorprende: ‘Grazie bel cazzone. Se vuoi ricattarmi di nuovo, sabato prossimo, solito parcheggio, sarò di nuovo lì con Alex!’.

Se volete essere ricattate o volete semplicemente fare le vostre considerazioni contattatemi -> hidden74@gmail.com

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