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Il raccolto

By 29 Maggio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ una bella giornata, quest’ultimo autunno non ha fatto altro che regalarci delle giornate perfette per stare fuori, e passare del tempo a contatto con la natura mi rigenera in un modo incredibile..il verde tutt’intorno, niente odore di smog o fracasso di clacson..troppo di rado mi capita di venire da queste parti, molte volte mi dico che è proprio per questo che lo apprezzo, ma qui tutto è armonia.

E’ fine ottobre ed è il momento del raccolto, gli alberi sono carichi di olive.. è un possedimento di circa 40 ettari e sono circa un migliaio di piante, da piccolino mi piaceva coglierle ma è da parecchio che non lo faccio più..mi è sempre piaciuto il modo geometrico in cui vengono piantati gli olivi, porsi di fronte al primo albero della fila, tapparsi un occhio con una mano e fissarlo..  ogni pianta perfettamente in linea, mi trasmette ordine e pace..Ci sono circa una decina di persone che sono venute per raccoglierle, come compenso ovviamente ognuno terrà per sé una parte delle olive raccolte e tra gli habitué,  c’è un signore la cui compagnia non mi ha lasciato affatto indifferente.

Con sé ha portato la figlia, con cui mi sono ovviamente presentato, è una studentessa in agraria e proprio per questo non si è lasciata scappare l’occasione di quest’esperienza..ha 22 anni, non molto alta su 1,68, castana chiara con un bel paio di occhi marroni, ha una tuta di jeans abbastanza larga, ma comunque la forma che la tuta prende all’altezza del seno non mente, è abbondante.. è leggermente morbida  sul culo ma cosa posso dire..la natura come ho detto risveglia e amplifica i sensi..la presentazione da parte sua è decisamente educata, avverto un leggero tremito nella sua voce, sembra che sia arrossita e imbarazzata..gli occhi sono dolci ma vispi al tempo stesso, le mani giunte dietro la schiena che tradiscono ancora una volta la  generosità del seno, direi una terza piena e soda..e nel rivolgersi a me non dimentica mai di dare del “lei”, il suo desiderio è probabilmente di essere liberata da questa incombenza, basterebbe le dicessi “possiamo darci del tu Aurora, non preoccuparti, mi farebbe piacere”..ma in fondo, perché dovrei farlo?..questa riverenza mi da gusto..

Ci dividiamo a zone, dico ad Aurora che ho fatto un giro e le propongo di venire con me considerando che ho individuato le piante più cariche, non ci vengo spesso ma conosco bene la zona, e so che le piante che sono più a ridosso del bosco e al riparo dalla tramontana sono più cariche delle altre..Aurora guarda il babbo che le annuisce in cenno di assenso e le dice “Se il proprietario ti fa questa gentilezza, non si può che accettare Aurora..e ringraziare”, lui che si chiama Fausto mi allunga la mano e me la stringe.

Le faccio quindi cenno di seguirmi, c’è qualche minuto per arrivare al posto, e durante il tragitto nel chiedere come fosse vivere tutto l’anno in un paese comunque abbastanza isolato e lontano dalla città, scopro che Aurora sapeva già chi fossi, quando mi reco da quelle parti,è mia abitudine fermarmi al bar in piazza per prendere un caffè ed è li che mi aveva notato..

“Eccoci arrivati, è veramente una bella giornata non è vero ?”

” E’ davvero spettacolare, queste piante sono davvero fantastiche aveva ragione a volermi portare qui..la ringrazio.”

”Lo troveremo sicuramente un modo con il quale mi possa ringraziare..ne sono sicuro..non credi?”

Ci guardammo fissi per qualche secondo, lei arrossì ancora una volta, ma non mi bastava, volevo che abbassasse lo sguardo, e nel farlo rispose..

“ Credo di si..”

Ci mettemmo a raccolgiere i frutti dalle piante, di tanto in tanto mi voltavo a guardarla e spesso la sorprendevo a guardarmi, il gioco iniziava a stuzzicarmi e sapevo benissimo che per lei ero lo stesso, decisi quindi di toglierle un po’ di considerazione, ero curioso di scoprire se sotto quella maschera da bambina ben educata e rispettosa si celasse in qualche modo un animo..peccaminoso..

Mi allontanai di qualche metro per raccogliere da un’altra pianta, e dopo diversi minuti che non eravamo a colpo d’occhio l’uno dall’altra me la trovai a pochi passi..

“Mi scusi, non è che mi darebbe una mano? quell’albero sui rami più alti è veramente carico ma non riesco ad arrivarci..gli e ne sarei grata”

“Volentieri, arrivo subito..”

Arriviamo alla pianta, stendo completamente le braccia per arrivare ai rami più alti, la maglia si alza e probabilmente mi scopre la parte bassa dell’addome, Aurora continuava a raccogliere vicino al tronco della pianta, abbasso lo sguardo per un attimo e la vedo che sta fissando all’altezza del mio basso ventre..

“Hai notato qualcosa d’interessante li dove guardi?”

Lei si risveglia di colpo e arrossisce all’istante..”A no..mi scusi io..”

“Vieni qui ora,devi fare una cosa per me..”

Lei ancora più rossa in faccia abbassa lo sguardo, si muove e si avvicina, da vicino apprezzo ancora di più quei dolci lineamenti, si passa senza rendersene conto la lingua sulle labbra, probabilmente il caldo e il lavoro le hanno messo sete, ma è necessario che si faccia bastare la saliva che ha per fare..quello che voglio che faccia..e ora è di fronte a me, esattamente dove voglio che sia, anzi,  la sua posizione deve essere ancora una volta corretta:

“Mi sembra che tu stessi guardando più in basso, mettiti in ginocchio ora, che da li puoi averei una posizione più privilegiata..”

Tace e s’inginocchia ma non prende l’iniziativa, ha un animo ubbidiente..e allora mi slaccio la cinta e la guardo, lo faccio piano..e ora i bottoni dei pantaloni..la mia erezione è già evidente, sono le situazioni che prediligo, e  il mio cazzo risponde sempre “pronto “ in questi casi, e infatti un pezzo fuori esce dalle mutande, la cappella fuori dall’elastico è già rossa e gonfia, quella costrizione ha ulteriormente messo in evidenza le nervature e i nodi..come un albero..

La guardo ancora, e lei non si muove adesso fissa il mio pezzo di carne e ancora la lingua..se la passa sulla bocca, come una bambina che si lecca i baffi mentre le tagliano la torta di compleanno..

Le metto una mano dietro la testa, lei non fa resistenza, ma a pochi cm dal mio cazzo le stringo i capelli e la blocco, la fisso negli occhi mentre lei è visibilmente sofferente per la presa e le dico:

“Ti ho portato qui nel posto migliore per il raccolto, quindi vedi di non deludermi troietta..”

Allento la presa ora, e la accompagno..proprio come una bambina impaziente di assaggiare subito la panna sul dolce, inizia baciandomi la cappella, fa presa con le mani dietro le mie cosce per tenersi in equilibrio, alzo gli occhi in estasi e la sento che scende, mi abbasso bene gli slip il mio cazzo svetta come un bastone e ora la cappella è lucida impregnata della saliva di questa studentessa in erba..caccio fuori bene anche i coglioni:

 

“Avanti lecca bene le palle, sai che non si può avere subito il meglio golosa di una puttanella..”

Lei non parla, esegue..nel silenzio dell’isolamento in cui siamo immersi, sento distintamente la sua lingua che lavora sui miei coglioni, non è sicuramente la prima volta che ha a che fare con i testicoli di un uomo, li ingoia ora e li rilascia, sapientemente..sussulto quando mi si ingoia i coglioni così, e mi viene naturale prendermi il cazzo in mano e iniziare a segarmi, adoro la consistenza che assume in quei momenti..marmo.. e adoro guardare la faccia della troia di turno a cui riserbo questo trattamento, e le tiro via i coglioni di bocca, lei mi guarda di nuovo, e di nuovo si lecca la bocca..ma non le do il tempo, punto subito la cappella contro quell’entrata visibilmente assetata, lei apre e ora si ritrova riempita.. riempita del mio cazzo che ora le preme contro il palato e  un rigolo di bava le cola da un lato della bocca:

“Ora succhia TROIA…mmm”

La mia mano la spinge verso il mio ventre, ma un pezzo di cazzo rimane al di fuori della bocca affamata di Aurora, ma la ragazza s’impegna e ancora una volta il silenzio è rotto solo dal rumore della sua bocca, che ora mi succhia il cazzo..dentro e fuori..succhia e ingoia il bastone..e sbava..e succhia ancora..e la blocco ora, questa succhia cazzi, presa dalla voglia sta per farmi sborrare, ma io voglio che lo prenda fino in fondo..e serro la mano sui suoi capelli ancora una volta..controllo i miei ansimi, e controllo lo sperma nei miei coglioni che non chiede altro che inondare la gola di Aurora..

“Devi riuscire a prenderlo tutto in gola chiaro..” e spingo, lei apre per quello che può la bocca e cerca di rilassare la gola, e cm dopo cm entro, ma si ferma..manca ancora poco..spingo, ma ha dei conati di vomito..e spingo ancora, ma la bava le cola dalla bocca e ora le lacrime le stanno rigando il viso da bambolina..il mio cazzo vuole entrare e lei non vorrebbe altro, ma ancora quei pochi cm sono troppo per lei..e alzo gli occhi..li chiudo e li riapro, mi godo l’attimo e sento la sua lingua che si muove leggermente sulla parte inferiore del mio cazzo, e ora vedo delle olive su un ramo..e a me non piace lasciare i lavori a metà..

“Adesso lascio la presa sui capelli, devo raccogliere quelle olive, c’è il segno della bava sul mio cazzo fin dove sei arrivata, non voglio che arretri, se lo farai ti do quello che ti meriti alla fine..chiaro troietta?”

Un cenno di assenso, anche se è ansimante e visibilmente sfinita, ci metto un minuto, forse due a fare quello che devo fare, la sento che deglutisce, ma non la guardo, è serrata alle mie gambe, ho le mani piene di quei frutti ora, li getto nella cesta li vicino, e ritorno a dare attenzione alla ragazza che è in ginocchio di fronte a me con in bocca il mio uccello..la guardo di nuovo ora..la bocca è esattamente dove l’avevo lasciata, lei mi guarda speranzosa di essere riuscita in quello che le avevo detto di fare, oramai il suo volto è interamente rigato dalle lacrime e dalla bava  che le cola sul mento..le accarezzo la guancia ora, le accenno un sorriso di compiacimento..

“PUOI TORNARE A SUCCHIARE AVANTI..SPOMPINA..SUCCHIA CHE TE LO SEI MERITATO”

Si allontana e se lo rificca in bocca..e ora la sua bocca è un treno..mmm..avanti e indietro..è quasi furiosa, mi guarda come a chiedermi se va bene cosi, non mi resta che ansimare, mi godo la pompa di questa gran troia!! Mmmm sono al limite, di nuovo…lei lo sente, cazzo se lo sente, e aumenta ancoraaaa! ahhhh e inizio a schizzare nella bocca di Aurora…e schizzo ancora..e lei succhia, succhia e lecca..mmm mi sfinisce..mi beve fino all’ultima goccia e lucida per finire..e ora mi guarda soddisfatta mentre riprendo fiato..ricambio il suo sguardo, e lei ora, solo ora rompe il silenzio:

 

“La ringrazio signore..tutto questo lavoro mi aveva davvero messo sete”

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