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Racconti Erotici Etero

Il segreto di Luca (1°parte)

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Vestì la bambola con una gu’pi&egravere nera di pizzo, con delle calze nere a rete e con un piccolo perizoma sempre nero.

Quindi iniziò il suo amplesso, palpeggiando la bambola sui seni, spostandole il perizoma e penetrandola con due dita nella fica, mettendola a pecorina e penetrandola nel culo; lui si spogliava a pezzi, tra un’azione e l’altra. Quando fu completamente nudo, sfilò il perizoma alla bambola e gli applicò la cintura fallica. Il mio senno logico era sempre di più messo alla prova, non osavo immaginare cosa sarebbe accaduto nei fotogrammi successivi.

Sdraiò la bambola sul letto a pancia in su, e si mise sopra di lei penetrando la sua bocca con il suo cazzo che aveva una gran bella eccitazione; e mentre la scopava in bocca, rimassi di sasso quando vidi che lui iniziò a spompinare il fallo di gomma, e lo faceva veramente bene; se ci pensate come una donna sa come leccare una fica, un uomo sa di certo come succhiare un cazzo.

Non sapevo il perché di queste sue azioni, ma non avevo la forza di staccarmi da quelle immagini; luca più ingoiava quel cazzo, più aumentava il ritmo del suo dentro la bocca plastificata di quella bambola; ed era proprio come una donna, si fermava, lo menava mentre si metteva in bocca le palle, che in realtà erano solo un bozzo, non erano ben delineate, e poi ricominciava a succhiare.

Finché si fermò, si alzò, e spostò la videocamera verso la sedia, poi comparì con la bambola e la mise seduta sempre con il fallo di gomma attaccato; prese uno spago e legò all’altezza della vita la bambola alla sedia, impedendogli così di spostarsi. Poi sempre con lo stesso spago fece una specie di collana che però dal collo arrivava fino alle sue palle alzandole, come un reggiseno, ma per i testicoli; prese un tubetto, lo spremette spalmandosi sulla mano un gel trasparente che spalmò tra le sue natiche. No! Non ci posso credere, non posso credere che sta per fare quello che credo stia per fare.

Si mise in piedi sulla sedia a gambe larghe, e si abbassò piano piano, quando arrivato a poter prendere il fallo di gomma, lo impugnò e lo puntò verso il suo buco del culo; quel cazzo finto scomparve lentamente tra le sue natiche, si vedeva benissimo, visto che luca zumava con il telecomando, e capì anche il perché dello spago a collana: avendo le palle tirate in su, si poteva vedere benissimo il cazzo nero e lucido, incularlo.

Con il timer della videocamera vidi che la sua sodomizzatine durò circa 4, 5 minuti finché se lo fece entrare tutto dentro e tirandolo fuori si alzò del tutto, slegò la bambola, slacciò la cintura e staccò il cazzo finto dalla stessa.

Si sedette sulla sedia e prese la bambola, mettendola sopra di lei, spalle a lui.

Passo stavolta quel gel sul suo cazzo, che aveva la cappella violacea da quanto era gonfia; e inizio a incularsi la bambola, tenendola per la vita e spingendola in alto e in basso con veemenza. Poi prese il cazzo di gomma e lo ficco prima nella bocca della bambola poi nella sua fica; quando questo era tra le labbra della bambola, luca penetrava una volta la fica e una volta il culo; finché dopo altri 3, 4 minuti di dai e vai, lasciò cadere il fallo nero, si alzò e sborrò sulla faccia della bambola con getti lunghissimi, strusciando poi il cazzo sul suo viso spalmando così il suo sperma; prese il telecomando e interruppe la ripresa.

Durante tutta la visione non mossi un solo muscolo e dopo non riuscivo ad elaborare un pensiero logico, perché ciò che avevo visto non aveva nulla di sensato; sapevo che luca era un mezzo maniaco, ma nel senso buono, pensava che fare sesso con me era come girare un film hard, ma a volte si accorgeva che noi eravamo reali, e rispettava sempre le mie vicissitudini.

Ma pensare che fosse stato capace di fare una cosa simile e di filmarla per giunta, questo no! Non lo comprendevo! Il bello poi era che non avevo subito un torto perché non mi aveva tradito e quindi non mi sentivo arrabbiata, ma solo disorientata. Forse non mi ero mai accorta che luca era bisex, forse aveva avuto esperienze con uomini, o con trans, visto che aveva usato una bambola ma col il cazzo. E poi ripensai a quelle volte in cui avevo l’impressione che mi facesse capitare la mano vicino al suo deretano, quasi volesse che lo toccassi lì, ma io non lo ho mai pensato veramente, credevo fossero coincidenze e non lo facevo; invece lui dal canto suo, a volte con il dito mi penetrava lì, e avrebbe voluto fare anche altro , ma io non ho voluto. Troppi forse che avrebbero avuto risposta in un modo solo: glielo dovevo chiedere.

Continua’

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