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Racconti Erotici Etero

il vicino inopportuno

By 3 Settembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente saremmo usciti di nuovo tutti assieme!
Un’occasione così non era da perdere.
Dovevamo festeggiare il compleanno di uno dei nostri colleghi di lavoro, e avevamo organizzato una serata a sorpresa. Appuntamento al solito pub, alle 22.00.
Anna era venuta a prendermi sulle 21.30, ma io dovevo ancora finire di prepararmi, così la feci entrare in bagno con me mentre mi truccavo.
‘dai, mettiti i tacchi stasera, li ho messi anch’io!’ mi lasciai convincere.
Non è una cosa che amo, ma per una volta di può fare.
Squillò il telefono. Era Marco, il nostro collega, che mi avvisava di tenergli il posto, che avrebbe fatto tardi, ma che sarebbe venuto comunque.
‘com’è che ha chiamato te e non me?’ sbottò all’improvviso, scostandosi i lunghi capelli biondi.
‘sei gelosa?’ la prendo in giro, mentre ripasso le ciglia con un velo di mascara.
‘no, no… tra l’altro, giorni fa, mi aveva detto che non sarebbe venuto, che aveva un altro impegno, perchè adesso viene?’
Non capivo questa sua reazione… le spiegai che in mattinata l’avevo incontrato in pausa caffè a lavoro, e che mi aveva detto che ce l’avrebbe fatta a partecipare alla serata. Scelsi con cura il profumo, una tonalità fresca, e via! Pronte a partire.
Al pub c’erano quasi tutti i nostri colleghi..
solite birre, soliti intrallazzi, intrecci amorosi segreti, gente che ogni tanto spariva in bagno per un po’… risate, scommesse sciocche… diciamo pure la solita uscita in compagnia, sempre molto piacevole.
Anna però avrebbe fatto il turno della mattina l’indomani, così chiesi a Marco se mi riaccompagnava a casa. Lui accettò e disse, in modo che anche gli altri potessero sentire:
‘vedi poi dopo cosa ti faccio’.
Sia io che Marco siamo felicemente fidanzati (ovviamente non assieme), perciò la sua battuta non mi preoccupava molto. Conoscevo anche la sua morosa.. una ragazza biondina, con un bel seno prosperoso. A quanto pare Marco ha una predilezione per i seni prosperosi, perchè non riusciva togliermi lo sguardo di dosso.
Avevo una maglia semplice, ma con un generosa scollatura, e la mia 5′ di seno la riempiva per bene. Pantaloncini corti di jeans e un bel paio di zeppe. Diciamo che il mio seno era il più desiderato in tutto il magazzino, e non solo dai maschietti.
Tra una battuta e l’altra era ormai passata la mezzanotte, quando decidiamo che era ora di andare. In macchina chiacchieravamo del più e del meno. Non avevo problemi a parlare con lui, soprattutto di cose inerenti al sesso. Anzi.. mi divertivo, perchè sapevo che potevo fidarmi di lui.
‘hai saputo che Mery è andata con Gigi? Secondo te le ha dato il culo?’ mi chiese
‘no, lei è vergine lì dietro, me l’ha confessato’
‘ma cosa dici? Ma dai, si vede benissimo che ha una faccia di una che il culo lo da’
‘e io che faccia c’ho’ chiesi divertita
‘beh.. – mi disse guardandomi le tett… hem, negli occhi ‘ te il culo l’hai già dato, lo so per certo perchè me l’hai detto’
scoppiamo a ridere.
Parlavamo dei nostri desideri più nascosti con tale naturalezza!
Mi confessò che gli piacerebbe farlo con due ragazze, ma che non sapeva come affrontare la cosa con la sua donna, e io gli confessai che avevo lo stesso desiderio, ma ovviamente con due ragazzi. Poi parlammo del video porno del momento: quello di Sara Tommasi!
‘è un carnaccio schifosooo’ disse
‘ah, io lo guardai col mio moroso e ti giuro, abbiam fatto fatica a fare sesso dopo, perchè non la finivamo più di ridere per quel video’
allungò il tragitto dal pub a casa mia, per poter chiacchierare più a lungo, ma arrivammo comunque in fretta. Ascoltammo un po’ di musica.
Ridendo e scherzando le sue mani finirono, oserei dire come al solito, sul mio seno.
Solo che dopo un po’ il sorrisetto da divertito diventò malizioso, e iniziò a massaggiare le mie grosse tette. Cercava i capezzoli. Iniziavo anche ad eccitarmi.
‘Marco! Cosa fai?’ sussurrai stupita.
Mi baciò. Le nostre lingue si cercavano, vorticose. Fu un bacio lungo, sensuale.
‘Baci molto bene’ gli dissi prendendo respiro ‘vediamo che altro sai fare’
e detto questo mi scostò la maglia e il reggiseno e iniziò a leccarmi i capezzoli.
Dio, se era bravo! Non vedevo l’ora di sentire quella sua lingua altrove!
Teneva i miei seni tra le sue mani, li stringeva, succhiava i miei capezzoli ormai duri..
la sua lingua si insinuava ovunque e stuzzicava la mia fantasia… scorreva lungo il collo, mi solleticava i lobi delle orecchie.. mi faceva impazzire!
La mia mano sul suo petto iniziò a scendere sempre più in basso.
‘Qualcosa si muove là sotto’ mi disse ridacchiando.
Sorrisi, sapevo che non vedeva l’ora, e gli sbottonai i pantaloni.
Eccolo lì, sull’attenti. Era bellissimo, tutto depilato.
Iniziai ad accarezzarlo, dolcemente, con movimenti lenti.
Ma non sarei resistita a lungo. Dovevo averlo.
‘posso baciare anche lui?’ chiesi
‘non è la prima volta che ti chiedo un pompino’ ammiccò lui
‘pensavo scherzassi quella volta, eri troppo ubriaco!’ risposi dandogli una pacca sulla spalla.
Chinai la testa e iniziai a dargli dei piccoli baci, partendo dalla cappella. Dolcemente.
Mi inumidii le labbra e poi all’improvviso lo feci subito scivolare in bocca.
Lo presi tutto, fino in fondo. Lui gemeva.. non se l’aspettava che l’avrei preso subito in quel modo. Sentivo il suo piacere crescere a ogni movimento del mio capo.
Su e giù, su e giù… ogni tanto mi fermavo per dargli qualche leccata, partendo dal fondo, lungo tutta l’asta, fino a finire sul glande, e mi soffermavo a giocarci con la mia lingua esperta. Era così bello vedere il piacere che gli procuravo, sentire il suo cazzo crescere sempre di più, lo volevo dentro di me, ma sapevo che in macchina sarebbe stato troppo scomodo e che anche lui preferiva farlo altrove.
Per farlo impazzire ancora un po’, passavo il suo arnese tra i miei enormi seni… glielo sbattevo contro, e poi lo leccavo, aiutantomi nei movimenti con la mano.
Marco mi accarezzava i capelli, li scostava per godersi meglio la scena, ogni tanto li tirava pure… quel piccolo dolore procurava in me un immenso piacere.
Sentivo che sarebbe durato ancora per poco.. il suo cazzo era così gonfio!
Lo sentivo pulsare dentro la mia bocca, contro la mia lingua. Mi piaceva.
Marco mi spinse la testa contro di sé, quasi a dirmi ‘guai se ti stacchi ora’.
Non obiettai… ma poi disse
‘oh merda!’ e mollò la presa.
Curiosa, tirai su la testa e… il mio vicino si stava avvicinando alla macchina, perchè gli era scappato il cane a passeggio! Mi sistemai in tutta fretta, mentre il povero Marco stava avendo il suo orgasmo da solo. Era bello vederlo venire, vedere le scosse di piacere pervadergli il corpo.
Dissi soltanto ‘ops’ mentre lui poggiava la testa sul volante, stremato dall’orgasmo.
Sorrise. Contento e soddisfatto.
Temevamo il ritorno del vicino da un momento all’altro, così ci siamo ripromessi di vivere presto un altro incontro, e di raccontarci l’indomani cos’avremmo sognato quella notte.

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