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Racconti Erotici Etero

In Austria da sola

By 28 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Che palle! Non ho proprio nessuna voglia di andare in Austria ad incontrare questo maledetto amministratore delegato. E poi perché mandano me? Cosa gli devo dire? Chi lo conosce! Con la scusa che conosco l’inglese. Non serve lamentarsi, purtroppo sono già qua da sei ore, l’aereo per innsbruck &egrave in ritardo, per via di una tormenta di neve all’aeroporto di destinazione. Siamo tutti qua accampati che aspettiamo notizie. Vedo delle persone alzarsi, &egrave la volta buona si parte! Mi sono informata nel frattempo sulla distanza dall’aeroporto all’hotel, una ventina di minuti. Ottimo, arriverò in hotel per cena, e avrò tutta la mattinata a disposizione per fare shopping, poi il meeting e poi l’aereo per casa. Una vera e propria sfacchinata. Il volo, il trasferimento all’hotel, e la sistemazione in camera sono state talmente veloci che da sembrarmi la frazione di un sogno. Ma resto incantata da questo splendido hotel, in pieno centro. Entro in camera. Fa un caldo boia. Fuori ci sono -20 gradi, qua dentro ce ne saranno almeno 30. Non ho vestiti leggeri con me. Mi spoglio, levo tutto e mi butto sul letto. Mi addormento. Quando sento la porta aprirsi. Entra una cameriera, che mi chiama: ‘Signorina, signorina’ mi sveglio: ‘Oddio sono nuda’ e faccio per coprirmi e lei: ‘nessun problema, e che la chiamavamo ma aveva il telefono fuori posto. Qua non siamo in Italia il ristorante chiude alle 21.00. Non sono ammessi ritardi.’ E senza salutare va via e sbattendo la porta. Penso, mamma mia che modi rudi che hanno questi austriaci. Mi vesto, indosso una bella gonna, senza collant, fa un caldo boia. Una camicetta senza reggiseno, tanto per quel poco che ho e scendo al ristorante. Ottima cucina, ottimo vino. Esco, vado alla reception e noto con estremo piacere che c’&egrave un centro benessere, ma &egrave aperto fino alle 21.00. Domani devo approfittare per forza e andarmi a fare un ciclo completo a spese dell’azienda. Rientro in camera, controllo che il telefono non sia fuori posto mi spoglio nuda e mi metto sul letto. Sveglia alle 8.00 un’ora in giro, dato il freddo penso che più tempo sia sconsigliabile, e alle 9.00 rientro in hotel e full immersion nel centro benessere. Mi fermo alla reception e prenoto, visita medica, un massaggio total body, una sauna rilassante e idromassaggio in una jacuzzi a due posti. Prezzo totale 350 euro, ma che me frega c’&egrave chi paga. Mi danno alcune informazioni. Mi spiegano che le saune in Austria sono miste. Ci sono sia uomini che donne ‘ perché sottolinearmi questa cosa ‘ gli spogliatoi sono separati, però le docce e le altre aree sono in comune, ma dato che sono cliente dell’hotel, posso andare direttamente dove mi faranno la visita medica, prendendo l’accappatoio che &egrave in camera tutto il resto mi sarà fornito là. Mi spiegano anche che dato che sono da sola e che d’inverno la jacuzzi &egrave sempre occupata, non potrò usufruire della cosa da sola ma sarò in compagnia di un’altra persona, quindi chiedo: ‘una donna spero!’ mi rispondono che il prossimo che andrà a prenotare uomo o donna che sia sarà nell’idromassaggio con me e non si discute, sennò posso decidere si saltare l’ultima fase del ciclo. Resto perplessa, saluto ed esco. Nevica come non ho mai visto nevicare. Ma &egrave troppo bello, ci son un sacco di negozi, già addobbati per le festività natalizie. Per fortuna mi si accende una lampadina. Devo fare una sauna, il costume da bagno non l’ho portato, &egrave il caso di comprarne uno. Vado in giro e trovo un negozio sportivo. Guardo i costumi da bagno, prendo un costume da piscina, così lo riutilizzerò anche a casa, un unico pezzo, niente di che, un costume normalissimo, nero. Fa freddo, un pensiero per tutti l’ho preso, torno di fretta in hotel. Vado in camera, faccio una doccia veloce, indosso il mio bel costume, metto l’accappatoio e scendo nel centro benessere. Sono le 9 precise, il dottore &egrave già sulla porta per farmi la visita medica. Entro. Mi chiede:
‘Quanti anni ha?’
’29’
‘si chiama?’
‘Arianna Rossi’
‘già fatto visite mediche per accedere ad una sauna?’
‘No’
‘Le do qualche spiegazione. La sauna va fatta nudi, le fibre sintetiche sprigionano delle tossine. Non deve entrare in contatto con le parti in legno. Le verrà dato un asciugamano da mettere sulle panche, ed un altro più leggero da tenere intorno al corpo se preferisce, poi ci saranno degli addetti che vi diranno quando fare pausa e quando fare la doccia’.
Ecco il perché la receptionist ci aveva tenuto a spiegarmi che la sauna era mista. Poco male del resto, ho il mio bel asciugamano!
‘Nessun problema, l’asciugamano posso tenerlo vero? Sa sono molto pudica’
‘Certo che può tenerlo se non ha caldo, però ora tolga l’accappatoio e si allunghi sul lettino che le faccio un elettrocardiogramma’
Tolgo l’accappatoio e mi allungo sul lettino. Il medico si avvicina e mi dice:
‘Dovrò attaccarle degli elettrodi, le dispiace scoprire il busto?’
‘No si figuri’ mi dispiace eccome invece, prendo il costume e lo scendo fino all’ombelico. Il dottore mi applica gli elettrodi con fare meccanico, senza degnarmi di uno sguardo, e fa il suo esame. E’ tutto in regola, posso accedere alla sauna.
‘Il resto della visita consiste nel pesarla, misurarla, e controllare se ha malattie della pelle, per la jacuzzi e per informare il suo massaggiatore su che emollienti usare’.
‘Posso rivestirmi?’
‘Scelga lei, se fare prima la visita dermatologica o se devo prima pesarla e il resto’
‘Perché, in che consiste questa visita dermatologica?’
‘Ovvio no? Devo controllare se ha malattie della pelle, malattie veneree’ avevo sentito bene? Veneree? Cavolo, farmi vedere la patatina da un perfetto sconosciuto.
‘Dottore non sarei tanto d’accordo sul controllo anche alle parti intime. Me ne da una giustificazione?’
‘Sebbene nella sauna avrà il suo asciugamano, nella jacuzzi, l’acqua viene cambiata di volta in volta, e non viene clorata, dato che viene scaldata a circa 40 gradi, per evitare dopo che in sauna le si sono aperti di più i polmoni di farle respirare delle sostanze che potrebbero essere tossiche. Ora io non la controllo, voglio fidarmi. Ma devo fidarmi anche di non controllare la persona che sarà con lei nella vasca il Sig. Paolo Bianchi? Sarebbe d’accordo?’
Cavolo, nella vasca con un uomo, invece di rilassarmi stavo iniziando ad entrare nel panico. Che gli dico per un’ora a questa persona. E se grasso, vecchio e maniaco? Mi stavo seccando.
‘Dottore, intanto mi rivesto. Mi misuri prima, non so a questo punto se andare oltre’
‘Non si preoccupi, intanto faccia la visita, io vedo se posso far cambiare il sig. Bianchi con una sig. ra Bianchi. A volte per voi italiani questi piaceri me li fanno, la visita la faccia, poi vedrà’
Ancora questa storia degli italiani inizio a scocciarmi. Mi rivesto.
‘Allora si metta qua in piedi, 48 kilogrammi, 165 cm, fianchi 98, vita 58, seno 85, piedi 36, completo la sua scheda con capelli rossi. Tinti o naturali?’
‘Naturali’
‘Ok, ci siamo, tolga il costume e si metta a pancia in giù sul lettino.’
Mi spoglio. Non mi ero depilata, chi pensava che sarei dovuta andare in un centro benessere e per di più di dovermi spogliare. Il mio cespuglietto arancione &egrave al massimo del suo splendore, si estende con una striscia fino all’ombelico, così come invade buona parte dell’inguine. Lo stesso arancione sotto le ascelle. Non ho altra peluria.
Il medico si avvicina, prende in mano un taccuino e mi osserva.
‘Cosa sta facendo?’
‘Segno la mappa dei suoi nei, ora le guarderò tra i piedi e tra le natiche per vedere se ce ne sono altri’
Mi controlla le dita una ad una, si avvicina alle natiche, le allarga, guarda il forellino, prende il taccuino, e mi dice:
‘Ha un bel neo vicino all’ano. Se lo faccia controllare.’
Cavolo, un altro che deve mettermi le mani sul culo?
‘Si dottore non mancherò al rientro in Italia’
‘Non ci sono malattie della pelle, si volti completo la visita e la mappa’
Mi giro sul davanti, ricomincia a scrivere.
‘Metta le gambe sui sostegni’
Eseguo. Mi allarga le labbra, controlla con molta dovizia, scosta i peli del pube per vedere a fondo.
‘E’ tutto ok, può rivestirsi la visita &egrave completata, può andare a fare il suo massaggio’.
Sono rossa come i miei capelli mi rimetto l’accappatoio e filo via.
Entro nella stanza dei massaggi. Mi avvisano di andare nella stanza numero otto.
‘Buongiorno, sono il dott. Freubert’
‘Piacere, Arianna’
‘Piacere mio. Può lasciare l’accappatoio sull’attaccapanni, poi si allunghi sul lettino’
Si allontana e va a prendere un carrello con il materiale per il massaggio. Mi allungo sul lettino e aspetto, quando sento con accento tedesco:
‘Con costume non posso fare massaggio. Deve togliere. Con due pezzi si costume intero no’
‘Avrei vergogna’. E sono due penso. Due uomini che mi vedono nuda in un giorno. Non c’&egrave due senza tre si dice. Spero di no.
‘Voi italiane sempre vergogna, vergogna, massaggio in Austria si fa nudi, sennò vada in Italia a fare massaggio con costume’.
Sono presa da uno sfrenato nazionalismo. Mi alzo, con un sol gesto mi spoglio del costume e mi metto a pancia in giù sul lettino. Mi copre con un asciugamano ed inizia il massaggio. Devo dire veramente rilassante, molto professionale. Mi massaggia, prima i piedi, poi i polpacci, poi le gambe, l’interno coscia, toglie l’asciugamano e mi massaggia i glutei, la mia vagina si bagna, si inumidisce, &egrave una sensazione di benessere bellissima, se dal medico mi ero sentita nuda, qua mi sento davvero bene. Passa a massaggiarmi la schiena, mi fa girare, riparte dalle gambe. Quando sposta l’asciugamano e vede il mio cespuglietto, mi dice:
‘Non potere fare massaggio per bene ad addome con tutto qvesto pelo, le massaggerò solo seno e il resto’
‘Non fa niente’ Chissà cosa mi sono persa. Mi copre tutta. Mi lascia rilassare. Mi addormento quasi. Mi chiama e mi dice:
‘Deve andare in sauna. Porta a destra per spogliatoio donne’.
Entro nello spogliatoio e trovo una signora gentilissima, finalmente!
‘Ciao, puoi dare a me l’accappatoio e il costume. Mi dica il suo numero di camera il troverà sul letto puliti e profumati’ Però che servizio penso tra me e me, ne sono veramente contenta, ormai mi sento disinibita, infatti non vado neanche in camerino, come del resto nessuna delle donne presenti fa. Mi spoglio, e do tutto alla signora.
‘Camera 285, grazie’.
‘Ecco a te l’asciugamano per mettere sulla panca e l’asciugamano per il corpo. Ti consiglio dopo un po’ di toglierlo, sennò rischi di sentirti male, in sauna troverà il Sig. Bianchi, suo compagno per la Jacuzzi, non ci &egrave stato possibile cambiarla’
‘Cavolo, come faccio ad andare in vasca senza costume? Con un uomo per di più, che forse non parla neanche la mia lingua.’
‘Mi ha fatto le tue stesse domande, &egrave italiano, &egrave qua per lavoro, si vergogna da morire. Male che va non la farete la jacuzzi’ Cavolo, anche italiano. Sicuramente un vecchio lardoso sarà. Vabb&egrave, si vedrà dopo. Per ora meglio andare a fare la sauna.
Avvolgo l’asciugamano intorno al corpo, un po’ piccolo direi, dovevo scegliere cosa tenere più scoperto. Patata e tettine insieme era impossibile. Meglio tener la parte di sopra più scoperta pensai, del resto sono quasi come un maschietto. Entro in sauna, molto grande. C’erano due ragazzi di un 12-13 anni. Nudi sopra l’asciugamano, con le loro mamme, due donne sulla quarantina, due, di tarda età che dovevano essere moglie e marito, anche loro nudi, più un’altra decina di persone tutte nude. Ad un lato, l’unico con l’asciugamano intorno al corpo era un ragazzo sulla trentina, completamente glabro, capello leggermente lungo, un bel viso, due occhi azzurri come il pare, sarà il sig. Bianchi? Mi avvicino, mi siedo sulla panca di fronte. Gambe strette, riesco da seduta a coprire anche il seno. Fa caldo da morire. Inizio a sudare. Dopo dieci minuti ci vengono a chiamare per la doccia. Ci mettiamo in fila. La doccia &egrave a vetri sabbiati. Si vedono le forme e niente altro. Mi metto in fondo alla fila. Io e il Sig. Bianchi siamo gli unici ad avere l’asciugamano addosso. Gli altri son nudi, entrano nella doccia, si sciacquano, iniziando dai piedi fino ad arrivare alla testa senza neanche chiudere la porta. Mi soffermo a guardare i membri degli uomini che per via del caldo sono tutti in semierezione, con lo scroto ben dilatato. Sorrido. Niente di eclatante. Misure normalissime. Misure, solo le misure posso guardare. Mai ho avuto il piacere di averne uno anche piccolo dentro di me. Non sono brutta. Ma non ci so fare. Bianchi ha finito, io mi ero soffermata a pensare e non me ne ero resa conto. Non l’ho neanche guardato. Vabb&egrave capita. Tolgo l’asciugamano, lascio i vetri aperti. Rimetto l’asciugamano, mi dicono che devo stare in sauna altri dieci minuti. Mi rimetto davanti a bianchi. Che per via del caldo, non si &egrave reso conto che posso vedergli parte dei peli pubici. Poggia la testa al muro, chiude gli occhi. Qualcosa da sotto fa aprire l’asciugamano. Un pene stupendo, lungo, dritto, completamente eretto. Il glande faceva capolino dalla penne del prepuzio. Paonazzo, livido. Bianchi continua a stare con gli occhi chiusi. E’ veramente un bel l’uomo penso tra me e me. Nessuno si cura di bianchi. Allora un’erezione in sauna deve essere normale. Sento sempre più caldo. Anche la mia piccolina ha deciso di iniziare a sudare. Gronda umori, il clitoride pulsa. Mi viene voglia di toccarmi, di toccarlo. Mi guarda apre gli occhi. Gli faccio un cenno. Si guarda. Chiude l’asciugamano. Mi dice scusa.
‘Scusi lei. Pensavo dormisse. Mi presento sono Arianna’
‘Rossi? Dobbiamo andare nella jacuzzi insieme a quando pare. Sono Paolo, Paolo Bianchi’
Era lui. Questa jacuzzi andava fatta. Era troppo bello. Volevo conoscerlo meglio.
Ci vengono a chiamare, usciamo. Paolo mi dice.
‘Ti lascio andare da sola’
‘e io, ma no dai, ci saranno le bollicine dell’idromassaggio, entro prima io, poi entri tu e mi giro, finché, non sei completamente immerso’
‘Va bene’ disse con un po’ di timidezza.
Quanto era tenero. Entrai prima io, mi misi nella jacuzzi. Si sarebbe seduto davanti a me, potevamo conoscerci e parlare per un’ora.
‘Mi giro, togli pure l’asciugamano’
Lo sento entrare in acqua.
‘Puoi girarti. Di dove sei?’
‘sono di Sesto San Giovanni’
‘A si? Io di Cinisello. Peccato non averti incontrata prima’
Passa un’ora, diventiamo sempre più intimi, si ride si scherza, ci si dimentica di esser nudi.
Faccio per tirargli dell’acqua in faccia con un piede, ci riesco, lui fa lo stesso, non voglio farmi colpire, mi alzo. Si ferma. Mi guarda. Sono orrenda. Una foresta arancione. Mi siedo.
‘scusami’
‘Non ti preoccupare. E’ stato bellissimo’ Arrossisce. Meglio sdrammatizzare. Allungo di nuovo il piede ed inizio a fare sopra e sotto per schizzargli l’acqua. Tornando giù tocco, qualcosa di duro, di duro e caldo. Percorro tutta la lunghezza con il piede, avvicino anche l’altro, gli tocco lo scroto, e lo stringo tra i miei piedi. Lui li prende ed inizia a farmi fare un leggero su e giù. Vado avanti per qualche minuto. Si avvicina a me, mi sfiora le labbra, mi bacia. Sto volando. Mentre mi bacia, sento il suo membro spingere verso l’ingresso della mia vagina. Si poggia, vibra, mi sento aprire. Sento un leggero strappo. Un leggero dolore. Molto caldo e qualcosa che pian piano sale su per il mio ventre. Sale per poi scendere, per poi pulsare, per poi vibrare. I capezzoli si inturgidiscono, il clitoride pulsa e mi prende il panico, sento partire una vampata di calore, ma &egrave diverso, mi si sfoca la vista, sento la mia vagina che si contrae attorno a quel membro durissimo, sto impazzendo penso, lo sento pulsare sempre di più, finché, capisce che sono venute e va via e mi dice di prenderglielo di nuovo con i piedi. Si siede al bordo della vasca, glielo prendo con i piedi, inizio a fare su e giù. Esplode, un liquido bianco mi schizza fin nei capelli. Sono dentro la vasca, con l’acqua che &egrave diventata rosa per l’uomo che per la prima volta ha raccolto il mio fiore.

Commentate vero?

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