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In barca

By 17 Dicembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Siamo in vacanza, in barca, mio marito Gio, io e una coppia di amici. Lei si chiama Mari e lui Willy, lui &egrave anche il padrone della barca e lo skipper; io, forte di una patente nautica, gli faccio da secondo ma senza di lui non saprei cavarmela.
Non &egrave il primo anno che facciamo le vacanze assieme, il quarto con lui e il secondo con Mari, lo scorso anno new entry nel quartetto.
La coppia Willy ‘ Mari &egrave la nostra coppia di riferimento per gli scambi: a me piace molto lui e a lei molto mio marito, ci troviamo sovente anche in città, ma le vacanze in barca sono l’occasione migliore per vivere intensamente i nostri rapporti.
Willy e mio marito sono etero, io bisessuale e Mari, con le mie cure dello scorso inverno, ha capito che anche con me poteva trovare piacere.
Lei &egrave bruna, abbastanza alta, formosa, con un seno abbastanza stanco ma bello, un sedere che si fa guardare, il viso &egrave un poco volgare ( Gio dice che ha la bocca da pompini ) ma piacevolissimo.
Lui, un bel tipo atletico, agile come un gatto, molto ben dotato, con un arnese che usa molto bene e un culetto nervoso che &egrave un amore.
Dunque si va in vacanza! La meta di quest’anno &egrave Formentera e contiamo di arrivarci in barca.
La prima notte &egrave volata via senza follie; stanchi e comunque impegnati a navigare e ad assuefarci alla barca, al suo rollio e beccheggio, ai suoi spazi, alla difficoltà di vivere in quattro in pochi metri quadrati. Abbiamo sostato al mattino già in Francia, abbiamo fatto più volte il bagno e preso il sole in una caletta deserta ovviamente nudi. Siamo tutti naturisti e in navigazione stiamo quasi sempre nudi per godere del mare e del sole e, diciamolo pure, dei nostri corpi.
La sera siamo partiti per la traversata verso la Spagna. Sino a mezzanotte ho portato io la barca: niente di speciale, pilota automatico quasi sempre attivo e grande attenzione all’incrocio con le navi che entravano e uscivano da Marsiglia. Altre due barche ci affiancavano a debita distanza: una traversata così &egrave meglio farla in compagnia. Willy, che mi avrebbe dato il cambio, si era addormentato sul ponte .. Mari alle 23 era scesa a dormire e a mezzanotte siamo scesi anche io e Gio cedendo il cambio a Willy. Gio l’ho spedito nella nostra cabina e io mi sono addormentata sul tavolaccio del salone .. tre ore di sonno prima del cambio.
Alle 3 mi sento sfiorare .. Willy voleva il cambio. Mi sono alzata, ho messo la tuta impermeabile e una felpa (di notte in mare fa un freddo cane) e sono risalita seguita da Willy, ben decisa ad approfittare della situazione e l’idea del suo viso all’altezza del mio sedere dolcemente dondolante sulla scala mi ha fatto aumentare la voglia. E lui non ha perso tempo: appena messa al timone ha cominciato a infilarmi le mani nei pantaloni e nel costume che avevo sotto. Me lo aspettavo con una certa voglia; ho divaricato leggermente le gambe perché potesse lavorarmi con maestria la figa .. poi mi &egrave venuta voglia del suo cazzo, mi sono voltata e ho preso in bocca quello che già era libero da pantaloni e mutande, duro e allettante. Mi sono fatta scopare la bocca e poi gli ho fatto un pompino da manuale, tenendolo in tiro finché ho potuto, ma ben presto mi &egrave esploso in bocca e ho cominciato a succhiare e ingoiare fino a farlo gemere; non una goccia gli &egrave rimasta e nulla &egrave andato perso . Voleva che venissi anche io ma l’ho mandato di sotto a riposare dicendogli, ridendo, che se si svegliava Mari avrebbe fatto un magra figura con quel pisello appagato.
Rimasta sola ho abbassato i pantaloni e ho cominciato a toccarmi la figa decisamente bagnata, in piedi attaccata al timone, le gambe larghe ben appoggiate al ponte. Un ditalino lento, senza fretta, giocando col clito, infilando 2 dita dentro, fino in fondo, o penetrandomi dolcemente il buchino per poi tornare alla patata. E’ stato un orgasmo lungo, intenso, subito seguito da un altro; ho continuato a sfiorarmi e gli orgasmi sono stati molti, la mano vischiosa dei miei umori, l’ho leccata e succhiata godendo del suo sapore
Alle 6 lui &egrave tornato in coperta per il cambio, ma ormai non avrei più dormito. Il sole si era alzato da una ventina di minuti e mi ero tolta il sopra della tuta impermeabile e la felpa; mi sono tolta il resto e mi sono lavata con l’acqua di mare. Mi sono asciugata e sono scesa in cabina trovando Gio addormentato, nudo, con nell’aria un odore di sesso impressionante. Mi sono cambiata il costume senza svegliarlo e sono tornata nel salone dove ho trovato Mari che stava preparando il caff&egrave, solo una canotta, col bel culetto e la figa in mostra. Ci siamo scambiate il bacio del buon giorno poi mi dice con aria maliziosa:
“Questa notte me lo hai restituito spolpato. Peccato che mi fossi svegliata con la voglia, così appena si &egrave addormentato sono andata a prendere il tuo posto con Gio, una grande cavalcata .. ti secca?”.
“No, siamo qui per divertirci e ci eravamo già dette che mettevamo in comune i nostri maschietti” “Bene … siamo in vacanza .. facciamoli felici e facciamo felici le nostre patate”
Mi ha baciata, la lingua in bocca, le mani hanno accarezzato i nostri corpi vogliosi l’una dell’altra, nell’attesa che il caff&egrave nella moka passasse, lentamente.

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