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Racconti Erotici Etero

Incontro sul metrò

By 22 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ incredibile come gli incontri più interessanti ed intriganti si facciano nei posti più impensati come una carrozza del metrò.
Proprio ieri verso le 19.00, al ritorno dal lavoro, mi trovai nell’ultima carrozza della metropolitana linea verde in direzione di Gessate, non dovevo fare molte fermate ma, trovandola semi vuota, contrariamente al solito mi sedetti.
Alla fermata successiva salì una sola persona che non potei fare ameno di notare, infatti era una bella donna sulla quarantina, alta e magra, lunghi capelli castani raccolti in una coda di cavallo, con una camicetta scollata, che lasciava intravedere il reggiseno a balconcino, una gonna al ginocchio ma con uno spacco centrale molto profondo, delle calze a rete a maglie larghe, quasi fosse una rete da pesca, e scarpe col tacco piuttosto alto.
Potete ben capire che non poteva passare inosservata, la donna si guardò un attimo in giro, mi guardò negli occhi passando poi a squadrarmi completamente ed infine si sedette proprio di fronte a me.
Intanto la carrozza continuava a svuotarsi.
La signora appoggiò la borsa sul sedile vuoto accanto a se e ne prese un giornale cominciando a leggerlo, mentre la osservavo ho notato che mentre leggeva alzava continuamente lo sguardo puntando i suoi occhioni color nocciola direttamente nei miei.
Ho fatto colpo dissi tra me.
Non sono certo un adone ma per essere un 46enne di 1.78 per 70 kg. capelli corti e occhi azzurri non sono poi da buttare e visto il discreto successo con le donne devo avere quel non so che di intrigante che piace, anche per quel che riguarda il fratellino pur non essendo un superdotato nessuna si &egrave mai lamentata, come si suol dire.
Cominciai quindi a fissarla, poi lo sguardo fu attirato da un movimento delle gambe di lei e notai che lo spacco della gonna era completamente aperto ed io potevo ammirarle le gambe fino quasi all’inguine.
I nostri sguardi si incrociarono nuovamente e lei mi sorrise subito da me ricambiata.
Purtroppo si avvicinava inesorabilmente la mia fermata ed ormai ero rassegnato a che quell’incontro restasse un’incontro solo di sguardi, ma un altro movimento della donna attirò la mia attenzione.
Alzando lo sguardo verso di me iniziò a grattarsi un ginocchio spostando la gonna ed allargando notevolmente le gambe senza poi ricomporsi, poi tornò a far finta di leggere.
Il panorama che mi si apriva davanti mi fece subito inturgidire il cazzo, ormai potevo tranquillamente raggiungere con lo sguardo il suo inguine e scorgere attraverso le maglie delle calze la sua figa, infatti constatai immediatamente la mancanza assoluta di mutandine.
Atro incrocio di sguardi altro sorriso.
Naturalmente la mia fermata arrivò ed io non ebbi alcuna esitazione”restai seduto al mio posto, a quel punto volevo scoprire quale piega avrebbe preso il gioco .
Fortunatamente la carrozza si svuotò del quasi del tutto ed i pochi viaggiatori erano dalla parte opposta rispetto a noi, potemmo quindi continuare le nostre manovre.
La donna aprì maggiormente le gambe tanto che potei chiaramente vedere che era completamente depilata e soprattutto molto eccitata, infatti si poteva vedere chiaramente il luccichio degli umori che le colavano.
Il mio cazzo intanto aveva raggiunto la massima erezione e guardandola ancora negli occhi portai una mano alla patta dei pantaloni sistemandomi il membro in una posizione tale che lei potesse vedere chiaramente il bozzo che si era formato.
Un altro sorriso ed una strizzatina d’occhio mi fecero capire che aveva notato la manovra e che apprezzava.
Ormai eravamo quasi arrivati al capolinea e ad un tratto la donna mise via il giornale richiuse le gambe e si alzò.
Rimasi un po’ sorpreso ma lei si avvicinò e mentre il metrò si fermava mi disse:
‘Vieni?!’
Non era ne un ordine ne una preghiera era un desiderio che immediatamente esaudii balzai dal sedile ed uscii con lei prendendola sottobraccio.
Senza dire una parola, sempre a braccetto ci dirigemmo verso quella che doveva essere casa sua quasi correndo.
Appena varcata la soglia di casa ci gettammo una nelle braccia dell’altro baciandoci con furore, lei lasciò cadere la borsa e, mentre mi baciava cercava di spogliarmi mentre io facevo la stessa cosa con lei.
Ripensando all’accaduto mi vengono in mente Harrison Ford e Melanine Griffith nel film ‘Una donna in carriera’ nella scena in cui tornano a casa dopo aver concluso un affare e si gettano uno sull’altro.
In breve fummo entrambi quasi nudi, lei indossava ancora i collant a rete e le scarpe.
‘Non toglierle!’ le ordinai poi la presi tra le braccia adagiandola sul divano del salotto.
Ricominciai a baciarla mentre con le mani vagavo sul suo corpo soffermandomi principalmente sul seno, morbido ma sodo con i capezzoli dalle larghe areole, grossi e duri come ciliegie, fu proprio questo che attirò immancabilmente la mia bocca e cominciai a leccarle le tette ed i capezzoli come un lattante facendoli crescere ed indurire ancora di più.
Le dita nel frattempo si erano infilate tra le cosce spalancate esplorando la figa completamente fradicia, non mi fu difficile infilarle tre dita e masturbarla freneticamente.
Dalla sua bocca uscivano mugolii di soddisfazione ed inviti a continuare
‘Mmmmmmh sii’.daiiii’..siiiii’continua’
Infine giunsi con la lingua a lambire il suo clitoride gonfio tenendo saldamente le dita dentro di lei cominciai una leccata di figa da manuale senza tralasciare il più piccolo anfratto, la presenza poi delle larghe maglie del collant a rete evidenziava ancora di più quella stupenda figona.
Avevo il cazzo che scoppiava ed anche io non vedevo l’ora di sprofondare in quella lava bollente.
Mi sollevai un poco giusto per appoggiare la cappella all’entrata della vagina e spinsi, era così lubrificata e vogliosa che mi trovai immediatamente con le palle che sbattevano sul suo buco del culo.
‘Siiiii”’..uaaaah”’così dentro”..dai chiavami’chiavami’
Cominciai a scoparla freneticamente affondando i colpi sempre più velocemente’dentro e fuori’fuori e dentro mentre lei muoveva il bacino venendomi incontro aumentando la potenza delle penetrazioni.
E’ inutile dire che in breve esplodemmo entrambi in un orgasmo stratosferico ed io le mollai in figa una quantità spropositata di sborra bollente.
‘Godooooo”aaaaaah”siiiiii”..godooo’ gridava
‘Dai’..porcona che ti riempio”.siiii’..vengooooo!!!’ poi mi accasciai su di lei.
Restammo così per qualche minuto poi mi alzai e mi sedetti di fianco a lei che cominciò ad accarezzarmi il petto scendendo poi verso l’inguine ed infine al cazzo che cominciò a riprendere consistenza.
La donna allora si chinò su di esso cominciando a dagli delle leggere leccate mentre con le dita titillava i coglioni poi lo prese decisamente in bocca.
‘Mmmmmmh’..siii’.brava’si così”.succhialo!!’ era veramente brava ed in breve il cazzo riprese vigore e durezza.
Quando fu pronto non ci furono bisogno di parole, lei si alzò e si mise sopra di me impalandosi fino alle palle, iniziando una specie di danza del ventre roteando il bacino, mentre saliva a scendeva sulla mia asta pulsante.
Era una vera esperta di cazzo, ci sapeva fare come poche, stringeva e rilasciava i muscoli vaginali risucchiandomi al suo interno portandomi vicinissimo all’orgasmo senza però farmi esplodere.
Ad un tratto si alzò sfilandosi dal cazzo e si mise in ginocchio sul divano, senza che mi dicesse nulla mi alzai posizionandomi dietro di lei puntando il cazzo all’entrata della vagina, lei però mettendo una mano tra le gambe fece scivolare la cappella sul buco del culo.
Non avrei sperato tanto ma il suo buchino era lì che implorava di essere trafitto, appoggiai quindi il glande, comunque abbondantemente lubrificato, al buco e spinsi, prima con delicatezza poi, vedendo che cedeva abbastanza agevolmente, sempre con più forza fino a superare l’ostacolo dello sfintere e sprofondare in quel caldo budello.
‘MMmmh che cazzo”.sembra fatto apposta per inculare”..dai ”sfonda”daiiii!!’
Mi avevano già detto che il mio era un cazzo da culo, non troppo grande, non troppo piccolo, ne troppo lungo ne troppo corto, insomma un cazzo che allargava il buco ma non faceva male.
Una volta dentro mi aggrappai ai suoi fianchi e cominciai a scoparla, alternando un ritmo costante ad un ritmo più accelerato, finché non la sentii ululare di godimento.
‘AAAh”..siiiii”..mi fai godere’..siii’.ancora’.ancora’.dai ”.dai”uaaaah!!!’
Non so per quanto andammo avanti ma quando venni a momenti la scaraventavo giù dal divano dalla violenza dell’orgasmo.
Ormai si era fatta notte, mi alzai, andai in bagno.
Mi seguì e facemmo la doccia insieme.
‘Amore sei stato magnifico!!’
‘Anche tu!!’
‘Che idea quella di far finta di non conoscersi!!’
‘Bella davvero dovremmo rifarlo’.però adesso a nanna che domani si lavora’.notte amore!!’
‘Notte cara!!’ e mi addormentai accanto a mia moglie.

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