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Inculata sulla scala

By 18 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Sulla Scalinata

E’ una calda notte d’estate, mia moglie ed io siamo fermi in coda a metà circa di una stretta scala, per accedere all’anello più alto dell’anfiteatro in cui si svolgerà il concerto, da un altoparlante una voce si scusa col pubblico, il problema verrà risolto nel breve tempo.

La mia lei, quarant’anni, è sexy, bruna, abbronzata, indossa un vestito bianco, leggero, aderente, corto a metà coscia, scollatura generosa su una bella terza misura coppa c, allacciato davanti con una fila di bottoncini.

Un uomo dietro di noi, sul gradino appena più basso, mi batte su una spalla e con un solo cenno degli occhi indica mia moglie, cenno inequivocabile di una richiesta.

Penso che dovrei indignarmi, mandarlo a quel paese, ma siamo in penombra, quasi buio, nessuno bada a noi, quelli davanti sbirciano verso l’alto, dietro, pochi gradini più in basso, dei turisti tedeschi se la raccontano dandoci le spalle ,forse sono anche un poco brilli.

Lei è al mio fianco, la abbraccio per le spalle.

Le Sussurro :

– ora stai ferma, stai tranquilla…

Mi volto e faccio un cenno d’assenso all’uomo.

Faccio scorrere la mano che le cinge le spalle giù lungo la sua schiena e i fianchi, fino a sollevarle poco il vestitino, dietro, scoprendo l’inizio delle natiche, Maria mi guarda interrogativa:

– ma cosa fai?

– sssst! Dietro di te c’è un tipo, dimmi cosa ti fa lui…

Altre volte le avevo chiesto una cosa simile: una volta al cinema ed una al supermercato, lei si era lasciata toccare da unouno sconosciuto, ci eravamo poi eccitati a parlarne facendo l’amore.

La scala rimane quasi al buio, stiamo stretti in due su di un gradino,

Maria cerca di voltarsi per vedere chi la sta toccando ma la fermo con un bacio, cingendola di nuovo per le spalle:

– non lo conosciamo… tranquilla, cosa sta facendo ?

– mi palpa le cosce… adesso il culo… Il porco !

Il tipo si fa sentire, ha accento tedesco :

– ja… sch’ne Frau! questo kulo ho secuito da inizio di scala, ora penzare io…

Maria ha uno scatto:

– aih… Un pizzicotto

Lo immagino, mia moglie ha un sedere morbido, ha un corpo tipo curvygirl. è un piacere palparla.

Mi volto io, lui mi mostra il dito medio, grassoccio, attaccato ad una mano da carrettiere, accenno appena un si e avviso mia moglie con un filo di voce:

– Maria… adesso… col dito…

– si, ha la mano nelle mutande …mmmh…

e continua:

– ho un dito nella figa, due, …mi masturba.

Sposta leggermente il culo indietro , divarica un poco e solleva la gamba destra per appoggiare il piede sul gradino successivo.

– è bravo ?

– si.. sono tutta bagnata… Lo sai come sono…

– si… Sei porca…

Si porta una mano sul pube per guidare la mano che la trastulla tra i riccioli, muove impercettibile il bacino.

So che se le pizzica il clitoride e la penetra col dito, da dietro, lei gode da matti.

Il tipo mi tocca la spalla ed io mi volto, mi mostra il dito lucido di umori che si porta alle labbra leccandolo.

Poi mostra il pollice, tozzo, con l’unghia curata, rivolto come per dire di volerlo usare, gli faccio no con la testa ma lui fa spallucce.

Mia moglie ha un piccolo sussulto che la fa mettere sull’attenti, a chiappe strette:

– sta forzando il buchino…

– …lo so cara…

Preoccupata, dalla borsetta estrae un botticino di olio abbronzante e me lo passa, io lo passo dietro, all’uomo.

In quella posizione, a gambe unite , lui le abbassa gli slip fino alle caviglie, lei se li sfila dai piedi e con un calcetto li fa cadere di sotto nel buio, forse in testa a qualcuno, chissà, poi si riposiziona con la gamba sollevata e il culo offerto:

– …però piano …fai piano

Lui approfitta lavorandola dietro e tenendole una mano sulla coscia, Io sono eccitato,Maria si scuote:

– cosa ti sta facendo?

– Ah!… è entrato anche nel culo!

Maria in un sussurro:

– ho due dita davanti e uno dietro! Mmmh…

Si appoggia a me, le faccio toccare il mio pacco duro.

Il tipo ora sta comandando i lenti movimenti del bacino di mia moglie con le dita, a morsa, nei suoi buchi, dentro e fuori, fuori e dentro, le chiedo:

– Ti fa male?

– ah… ah… No. è bravo… Bagna il dito in figa poi nel culo. Mmmh… –

Dietro di noi il tipo ascolta:

– freundliche Dame ja… tra poco tu sentire meglio… offen… mmh…

e aumenta il ritmo scuotendole il corpo, mia moglie mugola in silenzio. Lei è aggrappata da un lato al corrimano dall’altra al mio cazzo.

Dall’alto, l’altoparlante ci avverte che di li a poco il problema verrà risolto.

– Acc… No essere possibile! Defo finire!

Maria ha un sospiro:

– Ha tolto le dita… wow… Mi ha spaccata

Ma una possente mano sul pube, la blocca:

– Tu stare ferma ! Aiutare me ora. Ja!

Sbircio dietro, in basso vedo il suo cazzo, è grosso, tozzo, i pendagli nei pantaloni, la larga cappella lucida d’olio punta il culo di mia moglie, lui si rivolge me:

– Tu fai aprire chiappe a tua tonna ja…

rivolto a lei:

– tu piecare avanti poco! Ja! Io entro tuo kulo aperto…

Maria mi guarda perplessa, nota il mio desiderio, così, docile, si piega ancora un poco in avanti, porta le mani dietro e si allarga le chiappe, il piede ancora appoggiato sul gradino superiore mentre io le tengo il vestito sollevato quanto basta.

L’uomo ha una stazza notevole, da solo occupa il gradino in larghezza,può essere alto un metro e novanta per cento chili, indossa un lungo spolverino chiaro e una camicia indossata fuori dai larghi pantaloni grigi.

Davanti a noi le persone guardano fiduciose verso la cima della scala, quelle in basso parlottano fra loro, ignorandoci.

Maria quando sente la cappella appoggiarsi al buchino, mi guarda negli occhi con uno sguardo misto di paura, sfida e eccitazione, la bacio in bocca per sentire meglio quando la penetra.

Scruto dietro di lei il maschio, labbra serrate, guida il cazzo tra le chiappe aperte impugnandolo con la mano sinistra, la destra tra le cosce della mia donna per tenerla ferma, poi inesorabile sfonda con un giro di reni, Maria si stacca da me e spalanca la bocca come per urlare, ma è solo un gemito strozzato, si lamenta in un sussurro:

– Ah… Sssgh! è entrato… è grosso… Mi fa male…

Maria non l’ha mai preso nel culo in piedi, tanto meno da un altro maschio. Singhiozza:

– Ohi… Ah… è passato! è dentro… Basta! Non spingere.

– kome sei stretta, ja!

Il porco la tormenta togliendolo piano e rimettendolo forte più in fondo, le pizzica le chiappe, Maria lo prende in silenzio, il buco è aperto.

Poi mi implora e si appoggia a me:

– amore… Non entrerà mai tutto, è enorme! Ma quanto ne devo prendere?

– Io rompere tuo pellissimo culo, ja… Prafissima troia italiana!

– amore, mi vorrai ancora col culetto rotto?…

Io infilo la mano tra il culo di mia moglie e il ventre del tedesco, con due dita chiuse ad anello prendo in mano il suo largo cazzo alla base e lo scuoto su e giù per aiutare, voglio farlo venire in fretta.

Davanti a noi la coda avanza di due gradini.

Il tedesco mi leva la mano dal suo cazzo, cinge forte Maria da dietro con il braccio all’altezza del ventre e, aiutandosi con la mano destra sul corrimano, sale i due gradini tenendola inculata:

– hiii… – Maria si morde la mano stretta a pugno,

Immagino la cappella che le tormenta la parte terminale del colon, la radice che le allarga l’orifizio.

I piedi di Maria non toccano terra per tutto il movimento, nelle mani di lui come una bambola, quando torna l’appoggio, lei ha un colpo di tosse, il viso è arrossato,

– ho nausea… Mi sembra di sentirlo alla bocca dello stomaco.

Le passo un fazzoletto, ci sputa dentro, poi la mano di lui che la bloccava tra le cosce sale fino al seno, si infila nella scollatura e palpa energicamente una mammella che esce dal reggiseno, la strizza, le duolerà per una settimana, il capezzolo stretto tra pollice e indice, sposta la manona e caccia fuori anche l’altra tetta e munge, Maria si lamenta ed a sua volta porta le mani al seno per cercare di allontanarlo:

– Nein! Tu resistere ja… mein troia… fa fare a me tutto…

sussurrato e perentorio.

In quel momento noto un accelerazione degli impercettibili movimenti ritmici del maschio, nascosti dal lungo spolverino che indossa, la sua stazza enorme grava di più sulla mia donna, quasi aggrappato alle tette, le labbra appoggiate al suo collo come per mordere, sento emettere una specie di grugnito soffocato e un filo di voce:

– grunf… grunf… grunf… Prentere tutto…. troia!

Maria è immobile, in attesa dello sputo di sperma, piegata in avanti, aggrappata al corrimano, i denti stretti e gli occhi serrati,

al primo spruzzo lei si rilassa, apre gli occhi e si morde il labbro inferiore, le gambe le cedono e spinge ancora un poco indietro i fianchi fino a sedersi sul piolo e che la sta innaffiando nell’intestino.

Dopo lei mi racconterà di aver sentito bene l’onda di sborra,un sollievo che l’ha fatta godere, tanto era in fondo ed abbondante.

Con una mano riesce ad accarezzare il viso dell’uomo, a voltarsi e baciarlo a tutta lingua per tutto il tempo della scarica, terminata la quale, lui pone le mani a coppa sotto le mammelle di lei e fa colare su di esse della saliva filante che và a bagnare le areole ed i capezzoli turgidi. Lei si spalma lo sputo sui i seni e si rassetta il vestito.

L’uomo toglie un fazzoletto di stoffa dalla tasca, una penna dall’altra e scrive un nome e un numero di telefono in un angolo, poi comincia a piegarlo e ripiegarlo come un origamo, con maestria realizza una specie di cuneo o carota , si sfila da mia moglie e, velocemente sfruttando il buco ancora dilatato, con un movimento esperto di rotazione e spinta del polso, fa sparire il tutto nel culo, salvo l’angolo con nome e numero:

– Così tu non perdere nulla di me! Ja…

Il cambio favorisce Maria, l’ingombro è più morbido, più piccolo del cazzo che l’ha martellata e gli umori non le colano tra le gambe.

Prima che la coda sulla scala si muova, Maria fa in tempo ad abbassarsi, facendo finta di allacciare un sandalo, per prendere in bocca il membro sgocciolante e ripulirlo come se bevesse a una fontana,.

Poi si rialza e mi bacia.

L’uomo è in vacanza in Italia con un camper. Penso che lo chiameremo.

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