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Infedele: Costretta o d’accordo?

By 18 Febbraio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella sera Franca passò a prendere la sua sorella gemella Fiorella per andare ad un cena tra amiche. Era da un po’ che non passava una sera senza suo marito. Sua sorella, separata, usciva più spesso.
Si trovarono al ristorante con le altre tre amiche: Mara e Giovanna.
Erano amiche dai tempi della scuola, ma si erano perse di vista. Un giorno Mara le aveva contattate su Facebook e aveva organizzato la serata.
Franca notò che le sue amiche, compresa la sua sorella gemella, si erano vestite in modo più spinto di lei, con gonne corte e abiti scollati. Lei era l’unica con pantaloni attillati e un maglietta non molto scollata.
A cena iniziarono a raccontarsi le loro vite: Fiorella era l’unica separata, ma le altre, con grande stupore di Franca, avevano fatto più volte le corna ai loro mariti. Si sentì quasi imbarazzata a dire che lei non aveva mai tradito il suo.
La cena era ottima e il vino non era da meno, ne bevvero tutte molto. Poi, dopo il caff&egrave fecero un doppio giro di limoncello. Franca, che non era molto abituata, era molto brilla.
‘Bene, adesso ci aspetta la discoteca!’, disse Giovanna.
‘Ragazze, io vi lascio, mio marito mi aspetta’, rispose Franca.
‘Lo tranquillizzo io, il cognatino!’, esclamò Fiorella, poi prese il cellulare dalla borsetta ed inviò un messaggio.
‘Poi ho bevuto un po’ troppo, &egrave meglio se vado a dormire’, tentò di nuovo.
‘Ormai il messaggio l’ha inviato. Devi restare’, replicò Giovanna.
Alla fine Franca si arrese e così andarono in una discoteca all’aperto non molto distante.
Dopo essere entrate, presero ancora un cocktail, poi si buttarono in pista. Grazie all’alcol, anche Franca si scatenò più di quanto si sarebbe aspettata.
Vide Fiorella ballare con un bell’uomo sulla trentina che le toccava il sedere, palpandolo vistosamente attraverso il vestitino nero che le arrivava a metà coscia.
In poco tempo tutte le sue amiche avevano un ballerino. Mara lo stava già baciando mentre ballava. Un uomo si avvicinò anche a Franca e lei lo lasciò ballare con lei. Quando le mise anche lui le mani sul sedere, sentì un brivido e pensò: ‘Non &egrave niente di male, solo una toccatina’. Fortunatamente non provò a baciarla, non era sicura di riuscire a resistere.
Ballarono per tutta la sera, poi Mara le si avvicinò e le gridò all’orecchio per sovrastare la musica ad altissimo volume: ‘Mirco ci ha invitate a casa sua, unisciti a noi!’.
Franca, che nel frattempo aveva bevuto un altro cocktail offerto da Luigi, il suo ballerino, rispose: ‘Certo!’.
Uscirono dalla discoteca e salirono nelle macchine. In pochi minuti erano a casa di Mirco.
Aveva un salotto molto spazioso e si sedettero a coppie su divani e poltrone. Aprì una bottiglia di vino, ma Franca era a posto.
Fiorella si tolse le scarpe col tacco alto ed iniziò a massaggiarsi un piede, dicendo: ‘Finalmente, non ne potevo più!’. Subito anche le altre donne se le tolsero.
Mattia, il nuovo amico di Fiorella, disse: ‘Siete proprio uguali, voi due!’
‘In realtà non proprio, se vedi qui’, si abbassò la maglietta fino sotto al seno, fortunatamente coperto dal reggiseno, ‘Io ho una voglia che mia sorella non ha’.
Luigi chiese: ‘Fai vedere’, infilò le mani sotto la maglietta di Franca e gliela tirò su prima che lei riuscisse a protestare.
‘&egrave vero!’, esclamò poi le mise una mano sul seno, palpandolo attraverso il reggiseno.
‘Sono sposata’, protestò debolmente Franca, ma l’uomo rispose: ‘Tuo marito non c’&egrave, ora’, la baciò focosamente, la donna non riuscì a resistere e ricambiò il bacio con trasporto.
Le sganciò il reggiseno, baciandole i capezzoli già turgidi; intanto anche le altre coppie si stavano spogliando: Fiorella era nuda dalla cintola in su, con Mattia che la baciava e le toccava il seno, Mara aveva le gambe allargate e Mirco la stava leccando, facendola gemere, Giovanna era in ginocchio davanti ad Andrea e lo stava succhiando.
Franca in balia di Luigi e dell’alcol, gli sbottonò gli pantaloni e prese il pene duro in mano. Era leggermente più grande di quello di suo marito. Iniziò a muovere la mano, ma l’uomo gli mise una mano dietro la nuca e la spinse lievemente. Franca non faceva spesso sesso orale con suo marito, non le piaceva molto, ma in quel momento si accorse che ne aveva una gran voglia. Si abbassò e prese il pene fra le labbra: aveva un sapore forte, ma non le diede per niente fastidio, anzi la fece bagnare completamente.
In sottofondo sentiva i gemiti degli altri, ma era concentrata su quello che stava facendo. Luigi sembrava apprezzare, aveva gli occhi chiusi e il respiro irregolare.
La donna, ormai molto eccitata, non voleva sprecare il suo amante in quel modo, quindi si tolse i pantaloni e gli slip neri, rimanendo completamente nuda. Notò che Luigi guardava con occhi pieni di desiderio il suo bel seno sodo, portava una terza. Rimase qualche istante a farsi ammirare, aveva delle belle gambe affusolate e un fisico asciutto. Poi salì sopra all’uomo e guidò il pene umido della sua saliva dentro di sé. Si lasciò sfuggire un forte gemito di piacere.
Intorno a lei anche gli altri, ormai tutti completamente nudi, avevano finito i preliminari: la sua gemella era nella stessa sua posizione, sopra a Mattia, ma muoveva il corpo molto simile a quello di Franca con molta più foga, quasi urlando di piacere; Mara, su una poltrona, non aveva cambiato posizione, ma adesso aveva Mirco fra le gambe che la penetrava con forza; Giovanna era a pecorina con il viso arrossato dal piacere, Andrea con le mani sul sedere abbondante la faceva gemere forte, mentre i suoi seni grossi sobbalzavano.
Luigi stava baciando avidamente i seni di Franca e le palpava il sedere sodo, facendola godere ancora di più.
Ad un certo punto, Fiorella scese da Mattia e si stese supina sul morbido tappeto al centro del salotto, poi, quasi come se fossero d’accordo, Mara le si mise sopra a 69. Le due donne iniziarono a leccarsi a vicenda, mugolando molto forte. I due uomini le penetrarono scambiati: Mattia era dietro Mara e Mirco era fra le gambe di Fiorella.
Anche Giovanna si coricò a fianco a loro, ed invitò Franca: ‘Vieni anche tu con noi!’. La donna, quando si accorse di quello che stava succedendo alle sue spalle, non nascose la sorpresa, soprattutto nel vedere sua sorella che leccava ed era leccata da un’altra donna.
Luigi la fece scendere e, quasi senza neanche accorgersene, Franca si ritrovò sopra a Giovanna. Sentì subito la sua lingua sul suo clitoride eccitato che le fece provare un intenso piacere. Abbassò la testa e iniziò a leccare la vagina leggermente pelosa della donna. Non lo aveva mai fatto, ma scoprì che il gusto non era per niente sgradevole. Luigi iniziò a penetrare Giovanna proprio sotto il suo naso. Sentì il pene durissimo di Andrea dentro di sé: era molto più largo di quello di Luigi.
In pochissimo raggiunse l’orgasmo più intenso della sua vita e si lasciò andare in un forte e lungo gemito di piacere.
Dopo parecchio tempo sentì Andrea che svuotava il suo sperma dentro di lei e Giovanna che lo leccava avidamente dalla vagina, poi Luigi uscì dalla sua amica e le schizzò tre o quattro getti di sperma caldo e denso sul viso.
Anche gli altri quattro a fianco a loro avevano finito i modo simile: Mara stava leccando lo sperma dalla vagina di Fiorella che aveva il viso coperto da quello di Mattia.
Fiorella voltò la testa verso la sua gemella e le disse: ‘Allora come &egrave stata la serata, sorellina?’.
‘Fantastica!’, sospirò Franca.

Circa una settimana dopo Franca ricevette un messaggio da un numero che non conosceva: ‘Se non vuoi che tuo marito la veda, vieni in via Rossetti 8 stasera alle 21’.
Subito dopo le arrivò una foto di lei nuda sopra a Luigi la sera dell’uscita con le sue amiche.
‘Ne ho altre’, concluse.
Franca, sconvolta, scoppiò in lacrime maledicendo, le sue amiche la sua gemella e l’alcool. Suo marito era un brav’uomo e non si meritava di soffrire per una sua scappatella. Si fece forza e decise di andare all’incontro e di tener testa al ricattatore. Cenò insieme a suo marito trattenendo a forza le lacrime, ma lui non sembrò accorgersene.
Finito di cenare Franca si fece una bella doccia e poi, con una scusa, uscì di casa.
L’indirizzo che le aveva dato lo sconosciuto non era molto distante, perciò andò a piedi. Aveva indossato delle ballerine comode per camminare più velocemente. Si era messa una maglietta accollata con le maniche corte e un paio di pantaloni al ginocchio. Non voleva essere per niente provocante.
Arrivata davanti alla villetta fece un respiro profondo e suonò il campanello. Il cancelletto si aprì senza che nessuno chiedesse niente. Percorse il vialetto e trovò la porta d’ingresso socchiusa. Nel salotto vide Luigi, il ragazzo della serata con le sue amiche, seduto su una poltrona. Quello che la sconcertò fu vedere la sua gemella, Fiorella, seduta sulla poltrona di fronte a lui.
La donna sembrava molto tesa, si stropicciava le mani sulle gambe.
‘Ciao’, esordì Luigi ‘accomodati pure’, continuò indicando una terza poltrona.
Franca si sedette senza parlare, poi Luigi riprese: ‘La settimana scorsa vi siete lasciate andare un po’ troppo. Ci siamo divertiti, no?’
‘Dove vuoi arrivare?’, tagliò corto Franca, sorpresa del mutismo di sua sorella solitamente meno timida di lei.
‘Mi piaci grintosa. Farò vedere le tue foto a tuo marito se non farete cosa dico io’.
Le due gemelle intuirono subito dove voleva arrivare Luigi, ma Fiorella disse con voce tremante: ‘E se io non ci stessi. Non ho un marito a cui puoi fare vedere le foto’.
Franca le lanciò un’occhiata tagliente, ma capì sua sorella; comunque Luigi disse con tono mellifluo: ‘Beh, esiste internet. O potrei rivelare tutto a tuo marito, Franca, se Fiorella non accetta. Faresti questo alla tua gemella?’.
Le due rimasero in silenzio, poi dopo qualche istante Luigi disse: ‘Bene, avete capito come funzione. Adesso spogliatevi’.
Le due donne si guardarono negli occhi e poi si alzarono contemporaneamente. Lentamente Franca si tolse la maglietta, imitata da Fiorella, che si era vestita in modo molto simile a lei. Si sfilarono i pantaloni. Franca indossava un reggiseno e un paio di slip neri, mentre sua sorella un reggiseno e una culottes bianchi.
A quel punto Luigi, ancora seduto in poltrona, si sbottonò i jeans e tirò fuori il pene duro iniziando a toccarsi lentamente.
Le due si bloccarono, quasi come se avessero capito solo in quel momento a cosa andavano incontro.
‘Cosa aspettate? Voglio vedervi nude!’, esclamò Luigi aggressivo. Fiorella, si sganciò il reggiseno e lo lasciò cadere a terra, poi si sfilò le mutandine, mostrando la leggera peluria sul pube.
‘Brava. Adesso vieni qui’, disse Luigi eccitato, ‘e tu vedi di sbrigarti’, continuò rivolto a Franca.
Anche lei si spogliò completamente, poi si avvicinò a sua sorella inginocchiata davanti a Luigi che si era tolto i pantaloni e i boxer. La prima a toccare il pene con la mano fu Fiorella, poi mentre l’uomo le spingeva la testa per farglielo prender in bocca, Franca iniziò a massaggiargli i testicoli.
Dopo poco si diedero il cambio: Franca avvicinò le labbra lentamente al pene durissimo e umido della saliva della sua gemella. Quando lo prese in bocca avvertì lo stesso sapore che aveva l’altra volta, solo un po’ attenuato. Il ricordo di quella sera, la fece bagnare. Cercò di non pensare a suo marito, ignaro di tutto, per sentirsi meno in colpa.
Dopo un po’ di cambi, Luigi fece alzare Franca e la fece mettere a pecorina, poi le si mise dietro e la penetrò piano.
‘Sei proprio una troia! Sei tutta bagnata! E tu? Vieni qui’, disse Luigi. Fiorella si mise in piedi a fianco a loro e l’uomo allungò una mano fra le sue gambe.
‘Anche tu sei bagnata! Vi piace scopare, eh?’.
Franca cercava di trattenere il più possibile i gemiti, ma Luigi era troppo bravo e poi era da un po’ che non faceva l’amore con suo marito. Dopo aver raggiunto il primo orgasmo, non si trattenne più e iniziò a gemere forte.
Dopo averla fatta venire più volte, Luigi uscì da Franca, si sedette sulla poltrona ed invitò Fiorella a salire su di lui. La donna, eccitatissima, iniziò a muoversi velocemente, facendo sobbalzare la sua terza soda di seno. Luigi le baciava i capezzoli sodi, mentre Franca, soddisfatta, era accovacciata fra le gambe dell’uomo e gli massaggiava vigorosamente i testicoli. Fiorella, che quasi gridava di piacere, raggiunse rapidamente una serie di intensi orgasmi.
Franca sentiva l’odore della vagina eccitata di sua sorella ed, invece di darle fastidio, la eccitava ancora di più.
Dopo un bel po’, Luigi esclamò: ‘Voglio coprirvi quelle facce uguali di sborra!’.
Fece scendere Fiorella, le due gemelle si inginocchiarono davanti a Luigi che si prese in mano il pene e dopo pochi movimenti, schizzò il suo sperma sui visi delle due donne. Era tantissimo le due ne avevano sulla faccia, ma anche sui seni e le gambe.
‘Brave! Siete state fantastiche. Adesso andate, ci vedremo presto’.
Franca e Fiorella ebbero appena il tempo di rivestirsi che l’uomo quasi le cacciò di casa. Avevano ancora il suo sperma addosso.
Si salutarono e si avviarono verso le loro case, in direzione opposte. Franca avvertiva ancora un lieve piacere pervaderle il corpo, ma sapeva che quel secondo tradimento a casa di quel ragazzo trovato in discoteca nella serata con le sue amiche, non sarebbe stato l’ultimo. Scoppiò in lacrime mentre era ormai davanti alla porta di casa.

Nei giorni successivi Franca, senza quasi neanche accorgersene, si ritrovava spesso a ripensare a Luigi. Soprattutto al suo pene che l’aveva fatta godere tanto. Quando iniziava a sentirsi umida fra le gambe, arrossiva e non riusciva a rimanere concentrata, fortunatamente quando era al lavoro al call center, la sua postazione aveva dei separé che impedivano ai suoi colleghi di notare il suo imbarazzo.
Tutti quei pensieri la facevano arrivare alla sera eccitatissima, ma, nonostante avesse provato più volte a provocare suo marito in vari modi, lui la rifiutava sempre con qualche scusa. Franca aspettava che suo marito si addormentasse e poi si masturbava in silenzio ripensando a Luigi che faceva sesso con lei e Fiorella.
Aspettava con trepidazione un messaggio di Luigi, nonostante si sentisse in colpa per suo marito. Quell’uomo la eccitava troppo, per dipiù le cose a letto con suo marito non andavano per il meglio.
Era a cena con suo marito quando le arrivò il messaggio: ‘Stessa ora e stesso posto dell’altra volta. Vedi di essere più sexy questa volta’.
Finì di mangiare in fretta, umida fra le gambe, poi disse a suo marito: ‘Fiorella mi ha chiesto se usciamo insieme stasera. Ti dispiace?’.
‘No, amore. Tranquilla’, le rispose suo marito, ignaro di tutto.
‘Ti amo, lo sai?’, gli disse alzandosi e dandogli un leggero bacio sulle labbra.
Aveva tempo, quindi si fece una bella doccia, si depilò completamente il corpo. Scelse un perizoma di pizzo nero e il reggiseno coordinato, si mise una gonna che le arrivava sopra al ginocchio e una canottiera scollata, ai piedi indossò delle decolté nere con il tacco 12.
Quando uscì suo marito sonnecchiava sul divano davanti alla televisione.
Arrivò velocemente a casa di Luigi, quando entrò trovo l’uomo seduto sulla stessa poltrona dell’altra volta: ‘Bene. Così stai decisamente meglio’, le disse.
‘Grazie’, rispose timidamente Franca.
‘Vieni qui. Sai cosa devi fare’, proseguì Luigi.
Franca, obbediente ed eccitata, si inginocchiò davanti all’uomo e sbottonò i suoi jeans: il pene guizzò fuori già duro, Franca assaporò il profumo che ormai conosceva bene, poi lo prese fra le labbra. Iniziò a lavorarlo con calma, come piaceva a lui, mentre gli massaggiava i testicoli depilati con la mano.
Ad un certo punto Franca si sentì toccare il sedere sodo. Si voltò e vide un altro ragazzo, più o meno dell’età di Luigi, dietro di lei.
‘Chi &egrave lui?’, chiese sconcertata a Luigi.
‘&egrave un mio amico, Michele. Oggi passerà la serata con noi’.
‘Non erano questi i patti. Finché sei tu va bene, ma farmi scopare da tutti no!’, esclamò Franca.
‘Vuoi che faccia vedere le foto a tuo marito? Ah, a proposito, ne ho fatta qualcuna anche l’ultima volta. Sarebbe imbarazzante se quel pover’uomo le vedesse’
Franca capì dive voleva andare a parare Luigi, quindi non protestò più mentre Michele le toglieva le scarpe e le sfilava la gonna e il perizoma.
Sentì la lingua umida del ragazzo passarle sulla vagina depilata di fresco e completamente bagnata. Gemette di piacere mentre riprendeva in bocca il pene di Luigi.
Dopo un po’ Luigi disse: ‘A te l’onore!’.
Subito dopo Franca si sentì penetrare da Michele. Il ragazzo ce l’aveva di buone dimensioni, più o meno come quello di Luigi. Si muoveva lentamente, facendo mugolare piano Franca, Luigi disse: ‘Dacci dentro! A questa troia piace essere sbattuta come si deve!’
Sentendosi dare della troia e avvertendo Michele che aumentava il ritmo e le stringeva più forte i fianchi, Franca si eccitò ancora di più, e non riuscì più a trattenere i gemiti. Si rese conto che stava scoprendo un lato di se stessa che non sapeva di avere.
‘Vedi come grida, la puttana?’, continuò ad insultarla dopo un po’ Luigi, ‘adesso falla scopare un po’ da me’.
‘Eccoti la tua troia!’, esclamò Michele, dandole un sonoro schiaffo sul sedere.
Franca salì su Luigi, ancora seduto sulla poltrona, si era spogliato completamente nel frattempo, e guidò il pene duro ed umido della sua saliva nella propria vagina fradicia. Il pene ormai familiare la fece godere da subito: Luigi muoveva il bacino sotto di lei molto velocemente. Ormai gridava di piacere.
Michele arrivò a fianco alla poltrona e le palpò i seni sodi, voltandosi Franca si trovò il suo pene davanti alla faccia. D’istinto lo prese in mano e se lo portò alla bocca. Avvertì il sapore della sua vagina sulla lingua, avrebbe immaginato che ne sarebbe stata nauseata, ma in realtà la eccitò ancora di più: iniziò a saltare su Luigi gridando il suo orgasmo sul pene di Michele. Il ragazzo le bloccò la testa con le mani ed iniziò a muoversi come se stesse facendo sesso con la sua bocca. Franca non se lo aspettava e tossicchiò, ma Michele non si fermò, spingendoglielo ancora più a fondo. La saliva colò sulla poltrona e sul pavimento.
Ormai la donna era come in estasi, stava provando un continuo ed intenso orgasmo. Era la prima volta che veniva forzata ed insultata così tanto mentre faceva sesso e la cosa la faceva eccitare e godere come non mai.
Ormai si era calata nella parte della ‘troia’, perciò dopo un po’, sfinita dal piacere provato, esclamò: ‘Voglio la vostra sborra addosso!’.
‘Brava! Tuo marito &egrave proprio un coglione a lasciare a noi questa puttana sfondata!’.
Franca si inginocchiò fra i due uomini in piedi, iniziarono a masturbarsi mentre lei massaggiava loro i testicoli pieni. Michele fu il primo a venire: le spruzzò il suo molto sperma in faccia, sporcandola anche sui capelli. Subito dopo le arrivò sul collo e il seno lo schizzo di Luigi, ancora più abbondante di quello di Michele.
La donna ripulì avidamente i peni ancora duri dei due ragazzi, poi chiese, ancora con il fiatone: ‘Posso farmi una doccia? Mi avete coperta’.
‘No, adesso io e lui abbiamo un impegno. Devi andare subito’, rispose duro Luigi.
‘Per favore, se mio marito mi vede così &egrave un casino!’, supplicò Franca.
‘Se non ti sbrighi tuo marito avrà ben altre prove che sua moglie &egrave una puttana’, concluse l’uomo.
Franca si rivestì in fretta ed uscì di casa dicendosi che era l’ultima volta che andava da quell’uomo, ma in cuor suo sapeva che non sarebbe stato così.
Fortunatamente aveva dei fazzoletti nella borsa e così riuscì a darsi una veloce ripulita in strada. Quando entrò in casa, suo marito dormiva già, si fece una doccia ed entrò nel letto a fianco a lui.
Ormai il senso di colpa aveva abbandonato quasi completamente Franca. Le dispiaceva per suo marito, ma a quarant’anni stava scoprendo degli aspetti del sesso e di sé stessa che non prima di conoscere Luigi non avrebbe mai neanche lontanamente immaginato. Avrebbe voluto vederlo ogni giorno, ma dall’ultima volta Luigi non si era ancora fatto sentire. Erano passati quattro giorni.
Franca si sentiva sempre eccitata, pensava spesso a come era stata umiliata ed usata, ma ormai aveva abbandonato l’idea di usare suo marito come sostituto: l’unica volta che avevano fatto l’amore da quando aveva iniziato la storia con Luigi, non le aveva quasi fatto sentire niente e lei aveva dovuto accontentarsi di fingere un orgasmo, per poi masturbarsi, come ormai faceva tutte le sere, quando aveva sentito suo marito iniziare a russare.
Finalmente il quinto giorno le arrivò il messaggio tanto atteso: ‘So che quel cornuto di tuo marito &egrave via per lavoro. Stasera vengo da te. Sai come farti trovare’. Infatti il marito di Franca era fuori per lavoro per una settimana a partire dal giorno prima. Franca non si chiese neanche come facesse Luigi a saperlo.
La donna non riuscì a cenare per l’eccitazione, si fece una doccia e si depilò completamente il corpo. Aprì l’armadio, dall’ultimo cassetto, quello delle cose che non usava mai, tirò fuori da sotto a tutto il suo nuovo completo: reggiseno striminzito di pizzo nero e perizoma altrettanto ridotto coordinato. Lo aveva comprato solo per Luigi, con suo marito non era mai stata così provocante. Lo indossò senza mettere nient’altro. Rimase anche scalza.
Luigi non le aveva detto l’ora quindi Franca lo aspettò trepidante e già bagnata facendo zapping fino alle 22.30 circa, quando suonò il campanello. Guardò nello spioncino per essere sicura che fosse lui, sarebbe stato imbarazzante aprire seminuda a qualcun altro.
Aprì la porta e Luigi entrò dicendo: ‘Come mai ci hai messo tanto ad aprire, troia?’.
‘Scusa, &egrave che”, iniziò Franca, ma Luigi la zittì dicendole: ‘Zitta ed inginocchio!’.
Franca obbedì senza repliche, Luigi lo tirò fuori subito, era già duro, e glielo spinse con forza in bocca. La donna se lo aspettava e trattenne i colpi di tosse, anche quando sentì il pene di Luigi fino in gola. L’uomo le teneva la testa con le mani e faceva sesso con la sua bocca, mentre la saliva le colava addosso.
‘Mi tratta proprio come un oggetto”, pensò Franca mentre faticava a riprendere fiato, ‘però mi piace tantissimo’ sarò per davvero una troia’.
Luigi le spinse ancora più in fondo il pene, poi disse: ‘Adesso fammi vedere la vostra camera da letto’.
Franca si liberò dal pene e rispose: ‘No, ho preparato il salotto per noi’, non voleva portare il suo amante nel letto dove avrebbero poi dormito lei e suo marito.
‘Non so se hai capito. Qui quello che decise sono io’.
Luigi non aveva neanche più bisogno di ricordare a Franca delle foto, sapeva che lei avrebbe fatto tutto quello che diceva lui.
La donna si alzò e guidò Luigi in camera da letto, appena entrati, l’uomo la gettò sul letto con forza, poi si mise su di lei e le strappò il reggiseno.
‘Era nuovo!’, esclamò Franca.
‘Zitta!’, tagliò corto Luigi.
Poi le tirò via anche le mutandine, le mise una mano sulla vagina bagnata e disse: ‘Brava, mi piace bella liscia’.
La rabbia di Franca per il reggiseno rotto svanì subito quando le dita di Luigi entrarono dentro di lei. Inarcò la schiena ed iniziò subito a gemere.
Luigi si spogliò completamente e fece ammirare il proprio fisico muscoloso dalla donna per qualche istante, poi si mise fra le sue gambe aperte ed accoglienti. La penetrò muovendosi velocemente, mentre le stringeva forte i seni sodi dai capezzoli turgidi. Franca raggiunse quasi subito un orgasmo seguito rapidamente da molti altri.
Luigi uscì da lei, si mise a cavalcioni del suo corpo e le spinse di nuovo il pene in bocca.
‘Succhia, troia! Ti piace il gusto della tua figa, eh?’.
Poi la fece girare a pecorina e appoggiò il pene bagnato di umori vaginali e di saliva sull’ano.
Franca tentò di ritrarsi, ma Luigi la tenne prontamente ferma per i fianchi.
‘No! Lì non l’ho mai preso. Adesso no!’, protestò Franca, ma l’uomo disse: ‘Una puttana come te non l’ha mai preso nel culo? Adesso ti faccio vedere io!’.
Tenendola ferma, spinse il pene nel buco stretto, entrando fino a metà dell’asta. Franca urlò di dolore, ma lui non si fermò, glielo spinse dentro fino ai testicoli. Poi si fermò un momento. Tornò indietro pian piano, per poi rientrare completamente. Si muoveva lentamente, ma non si fermava. La donna aveva le lacrime agli occhi, ma si accorse che pian piano il dolore si stava trasformando in piacere man mano che il suo ano si dilatava.
Quando Luigi la sentì completamente rilassata, allentò la presa sui fianchi e disse: ‘Vedi brutta troia che ti piace? La prossima volta che ti opponi a me te la farò pagare’, per sottolineare il concetto le diede un forte schiaffo sul sedere. Franca gemeva il suo piacere e non rispose, però ad un certo punto l’uomo uscì da lei. Franca si sentì come svuotata, ma non ebbe il tempo di capire se fosse fastidioso oppure no, che Luigi l’aveva già girata e le aveva messo il pene in bocca. Avvertire il sapore amarognolo del suo ano sulla lingua non fu particolarmente piacevole, ma neanche così disgustoso come avrebbe immaginato. Non si sarebbe comunque potuta opporre.
Luigi fece sesso per un po’ con la sua bocca, poi la buttò di nuovo sul letto supina, prese le sue belle gambe e le sollevò.
‘&egrave proprio bello il tuo buco aperto. Adesso te lo faccio vedere’. Prese il cellulare che era nei pantaloni e le scattò una foto lo girò e Franca arrossì vedendo la sua vagina aperta e l’ano dilatato, però ne subì anche un’ulteriore eccitazione vedendosi così aperta.
Luigi posò il cellulare e puntò il pene contro l’ano di Franca. Questa volta entrò più facilmente, nonostante la donna avvertisse un lieve bruciore, sostituito velocemente da un intenso piacere.
Andò avanti ancora un bel po’, poi raggiunse l’orgasmo svuotando il suo abbondante sperma dentro all’ano di Franca, si fece ripulire il pene con la lingua e disse: ‘La foto te la mando per ricordarti quanto sei puttana a farti inculare nel letto dove dormi con tuo marito’.
Poi si rivestì e se ne andò lasciandola con lo sperma che le colava dall’ano dolorante.

Il giorno dopo Franca si svegliò con l’ano che le faceva ancora male. “Basta. Mi umiliata troppo stavolta. Affronterò la situazione con mio marito. So che capirà. Poi decideremo insieme cosa fare”.
Suo marito sarebbe tornato tre giorni dopo dal viaggio di lavoro quindi Franca aveva tempo per pensare come dirglielo.
Quella mattina era a casa dal lavoro, perciò decise di farsi un bel bagno caldo per tentare di alleviare il bruciore all’ano. Qualche lo ottenne, almeno adesso poteva sedersi.
Stava iniziando a prepararsi il pranzo quando sentì il cellulare suonare. “Ti prego fa che non sia lui”, pensò agitata.
Invece era proprio lui: le aveva mandato la foto del suo ano aperto e della sua vagina, con scritto: “La prossima volta sarà ancora meglio”.
Franca avrebbe voluto rispondergli: “Non ci sarà una prossima volta”, ma vedendo la foto rivisse l’enorme piacere che aveva provato la sera prima, quasi dimenticando il dolore all’ano. Aveva il cuore a mille e la vagina bagnata.
“Perché deve farmi questo effetto? È uno stronzo!”, pensò mentre la sua mano scendeva involontariamente in mezzo alle sue belle gambe arrivando rapidamente a toccare il clitoride.
Aveva appena infilato un dito quando le arrivò un altro messaggio: “Stasera ho invitato un amico. Vedi di non arrivare tardi, troia”.
Quando Luigi la chiamava “troia”, Franca si eccitava ancora di più. Infilò anche il secondo dito e si lasciò sfuggire un gemito di piacere.
“Di nuovo in tre. Mi hanno fatto godere tantissimo l’altra volta”, pensò mentre raggiungeva l’orgasmo gemendo forte. Estrasse le dita dalla vagina fradicia e le leccò, assaporando, come ormai faceva ogni volta che si masturbava, il gusto dei suoi umori.
Si era dimenticata completamente della voglia di raccontare a suo marito della situazione che stava vivendo.
Passò tutto il giorno eccitata, non riusciva a fare niente, poi finalmente arrivò la sera. Era già pronta da un bel pezzo quando uscì di casa. Per quella sera aveva indossato un vestitino nero che le arrivava ben sopra al ginocchio e molto scollato. Non aveva messo l’intimo.
Mentre camminava per strada i suoi seni praticamente liberi sobbalzavano ad ogni suo passo, pensò: “Adesso si che sei proprio una troia”.
Il cancelletto era aperto, come anche la porta d’ingresso, appena l’aprì, però, esclamò sconcertata: «Lui no!».
Su una delle due poltrone era seduto Ivan, l’ex marito di sua sorella. Quando era sposato con Fiorella, Ivan ci aveva provato più volte con Franca, ma lei, ovviamente, lo aveva rifiutato, anche in malo modo. In più per lei non era per niente adatto ad essere il marito della sua gemella. Lui non l’aveva mai perdonata, soprattutto perché era anche a causa sua se lui e Fiorella avevano divorziato. Ora trovandoselo davanti, ebbe un fremito di paura.
«Ciao Franca. È da un po’ che non ci vediamo», esordì Ivan con
tono mellifluo.
La donna non rispose, rimanendo bloccata davanti alla porta ancora aperta. Luigi si avvicinò a lei, chiuse la porta e prese Franca per un braccio, esclamando: «Non si tratta così un mio ospite. Almeno rispondi, troia!».
«Ciao, Ivan», riuscì a balbettare Franca.
Ivan si avvicinò, mentre Luigi si sedeva di nuovo in poltrona, le abbassò con forza il vestito scoprendo la sua terza di seno soda. «La puttana non ha niente sotto!», esclamò sorpreso l’uomo.
«L’ho addestrata bene, vero?», rispose divertito Luigi.
Ivan le tolse completamente il vestito, poi le ordinò: «Adesso in ginocchio!». Franca era ancora pietrificata, ma l’uomo la spinse con forza verso il basso. La donna si ritrovò davanti al pacco rigonfio dell’uomo, che si sbottonò subito i pantaloni, facendo guizzare fuori il suo pene duro. Era più grosso di quello di Luigi, ma più corto.
Franca era nuda con davanti al viso un pene duro e profumato di maschio, nonostante fosse del suo odiato cognato, iniziò a sentirsi umida fra le gambe. Quasi senza volerlo lo prese in bocca, prima timidamente, poi succhiandolo con più forza.
«Tua sorella non era così troia, anche se tu sembravi quella più santarellina!», esclamò Ivan togliendosi la camicia.
«Per questo ho scelto lei e non Fiorella per diventare la mia puttana personale. Ho occhio io!», disse Luigi, avvicinandosi ai due completamente nudo e con il pene già duro.
Franca lo prese in mano, ormai eccitata. Iniziò a passare da un pene all’altro, alternando le mani alla bocca.
Dopo un po’ Luigi disse: «Andiamo di la che stiamo più comodi». Li guidò in camera da letto. Franca era la prima volta che ci entrava, ma non si guardò molto intorno, Ivan la subito buttò sul letto. Franca si girò supina e allargò le gambe, l’uomo fece per mettersi su di lei, ma la donna disse: «Prima il padrone di casa!».
«Sarà solo una svuotapalle, ma ha ragione», disse Luigi, mettendosi fra le belle gambe di Franca e iniziando a penetrarla con vigore. I gemiti della donna furono subito soffocati dal pene di Ivan.
Luigi la sbatteva forte e Franca raggiunse velocemente un primo orgasmo, mentre Ivan le spingeva il suo pene fino in gola.
«Adesso è il mio turno, no?», disse Ivan. Luigi gli cedette il posto e lui disse: «Mi hai detto che le hai sfondato il culo ieri. Vediamo se le piace, alla puttana».
Franca cercò di protestare, ma il pene di Luigi arrivò subito a zittirla bruscamente. Ivan le sollevò le gambe, poi la donna sentì il pene largo premere contro il suo ano ancora lievemente dolorante. Entrò piano piano facendole male, ma come la sera prima, il dolore cedette velocemente il passo al piacere. Si rilassò ed iniziò a succhiare con gusto il pene di Luigi. Il pene tozzo di Ivan la faceva godere quasi di più di quello a cui ormai era abituata, infatti gemeva forte.
«Mettiti sotto di lei», disse il padrone di casa. Ivan si stese sul letto, Franca si mise a cavalcioni su di lui, guidando il pene dentro alla vagina fradicia, pronta a succhiare ancora quello di Luigi. Ma lui si mise dietro di lei e le penetrò l’ano dilatato, strappandole un forte grido di sorpresa e piacere.
I due uomini iniziarono a muoversi lentamente, penetrandola a fondo. Per la donna essere penetrata sia nella vagina che nell’ano era un’esperienza sconvolgente. Provava un piacere così intenso che le faceva girare la testa e mancare quasi il respiro. I due uomini pian piano aumentavano il ritmo, mentre Luigi le schiaffeggiava forte il sedere ed Ivan le stringeva i seni. Franca gridava forte i suoi innumerevoli orgasmi.
Luigi ed Ivan svuotarono il loro sperma dentro di lei quasi contemporaneamente, facendole raggiungere un picco di piacere. Quando ebbero ripreso fiato, Luigi le disse brusco: «In frigo ci sono due birre vedi di portarcele alla svelta, brutta troia sfondata».
Franca si alzò, era esausta e l’ano le faceva di nuovo male, ma si avviò in cucina e prese le due birre dal frigo. Quando le ebbe date a i due uomini, ancora nudi sul letto, Luigi disse: «Adesso vattene a casa non servi più a niente per stasera».
Franca aveva le lacrime agli occhi per essere stata usata di nuovo ed in più dal suo ex cognato che odiava. Sapeva benissimo che avrebbe ceduto anche la prossima volta…

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Finito il viaggio di lavoro il marito di Franca tornò ed ovviamente lei non gli disse niente. Nella sua testa cercava di convincersi che fosse per il suo bene, per non farlo soffrire, ma sapeva benissimo che la verità era un’altra: le piaceva essere la “troia” di Luigi: oltre all’enorme piacere fisico che le faceva provare, la eccitava tantissimo essere usata ed umiliata da lui e da chi gli veniva in mente, come il suo ex cognato. Il giorno dopo quell’incontro a tre, l’ano le faceva anche meno male dell’altra volta e Franca iniziò a desiderare di riprovarlo. Le era piaciuto moltissimo.
La sera in cui ritornò suo marito fecero l’amore, ma non si avvicinò neanche lontanamente al piacere provato con i suoi amanti, cercò di fingere di godere, ma no riuscì a capire se suo marito se ne fosse accorto, comunque quando lui si fu svuotato dentro di lei, provò un certo sollievo.
Due giorni dopo le arrivò il tanto atteso messaggio: “Stasera”. Ormai le bastava quello per capire tutto. Raccontò a suo marito la solita scusa dell’uscita con sua sorella e poi si andò a preparare per quello che stava diventando a poco a poco il suo padrone. Per quella sera decise di indossare una gonna al ginocchio nera ed una canottiera bianca abbastanza scollata. Come intimo si mise un coordinato di pizzo con le mutandine a culottes.
Dopo cena salutò suo marito con leggero bacio sulle labbra e poi uscì. Ormai la strada che la separava da casa sua a quella di Luigi le sue gambe la facevano da sole, anzi a volte appena usciva sovrappensiero di casa ed imboccava quella strada.
Arrivò e come al solito trovò le porte aperte, entrò, ma stavolta la luce era spenta. Provò un lampo di paura. Si fermò sulla soglia e prima che potesse parlare sentì la voce famigliare e perentoria di Luigi ordinarle: «In ginocchio brutta puttana!». Franca obbedì in silenzio, mentre un leggera eccitazione le saliva da in mezzo alle gambe sentendosi insultata.
«Stasera ho deciso di accontentare una persona che voleva rivederti», continuò Luigi sempre al buio.
In quel momento si accese la luce e Franca vide davanti a sé Luigi e Ivan seduti sulle poltrone, cercò con lo sguardo una terza persona, ma non vide nessun’altro.
Poi ad un tratto si sentì afferrare i polsi da dietro, si lasciò sfuggire un grido di sorpresa, ma una voce femminile le disse all’orecchio: «Tranquilla troia. Non ti faccio male». Riconobbe subito la voce: era Claudia, la sorella di Ivan.
«Hai trattato male mio fratello quando era sposato con Fiorella, e lui ti ha già sistemato. Ma so cosa dicevi a tua sorella di me: “Claudia è una troia”, “Claudia è una lesbica del cazzo”, “Claudia qua”, “Claudia la”. Adesso tocca a me».
Si mise davanti a lei, non era molto cambiata da quando Franca l’aveva vista l’ultima volta: era una bella donna, alta più o meno come lei era magra, ma con una terza abbondante di seno, capelli castani ed occhi grigio-azzurri. Quella sera indossava una gonna di jeans e una maglietta blu.
«Devi farti perdonare, brutta puttana. Ti sentivi tanto superiore, adesso invece devi leccarmi i piedi». Claudia le prese la testa e la fece chinare verso i proprio piedi scalzi: aveva dei bei piedi, con le unghie smaltate di nero. Franca era un po’ riottosa, ma Claudia la schiacciò più forte dicendole: «Leccali, troia!». La donna tirò fuori la lingua ed iniziò a leccare le dita affusolate, all’inizio lo faceva timidamente, controvoglia, ma l’essere umiliata così e per di più davanti a Luigi ed Ivan, le fece inumidire la vagina, così iniziò a leccare con più foga.
Sentiva Claudia soffocare i gemiti, ma ad un certo punto la voce dura della donna esclamò: «Vedo che ti piace essere usata. Non fai più tanto la figa, eh?».
La prese per il mento e la fece alzare, quando furono faccia a faccia le sputò sulla bocca, Franca ormai eccitata dal trattamento che stava ricevendo, leccò via la saliva dalle proprie labbra, poi Claudia le disse: «Sei proprio una puttana!», la buttò a terra, Franca rimase stesa supina, Claudia si tolse la gonna, sotto non indossava niente, e si sedette sul viso di Franca. La donna non se lo aspettava e si sentì quasi soffocare dalla vagina pelosa di Claudia che le premeva pesantemente sul viso.
«Lecca! Com’è che non parli più? Non difendi più quella troia di tua sorella?». Franca iniziò a leccare a fatica perché Claudia non le lasciava molto spazio. La vagina aveva un gusto molto intenso, diverso da quello che Franca a aveva provato la sera del suo primo tradimento, ma per niente spiacevole. Claudia le alzò la canottiera ed il reggiseno, scoprendole i seni, iniziò a schiaffeggiarli gemendo di piacere.
«Brutta troia fai quello per cui sei fatta: leccami il culo!», esclamò Claudia fra un gemito e l’altro. Franca obbedì assaporando il gusto forte dell’ano della donna.
Dopo poco Claudia raggiunse l’orgasmo, quando ebbe ripreso fiato, si alzò e disse: «Luigi ed Ivan mi hanno detto che ti piace farti inculare. Alla faccia della santarellina! Sei solo una lurida troia con il culo sfondato! Adesso vediamo come te la cavi con questo». Prese un pene finto nero più grande di quello di Ivan, le tolse la gonna e le mutandine, mentre Franca vide che Ivan e Luigi, ancora seduti sulle poltrone, erano nudi e si stavano masturbando lentamente, la cosa la fece eccitare ancora di più. Claudia le infilò in bocca il dildo e Franca cercò di insalivarlo il più possibile, poi si mise fra le sue gambe aperte, Franca era ancora stesa sul pavimento, e le appoggiò il pene finto sull’ano. Spinse lentamente, ma con forza fino a farlo entrare quasi tutto. Franca stavolta provò solo piacere ed iniziò a gemere.
«Sei proprio una troia sfondata!», disse Claudia iniziando a muovere velocemente il pene finto. Franca godeva molto e quasi non si accorse che dopo un bel po’ i due uomini si avvicinarono a loro e prima uno e poi l’altro le schizzarono il loro sperma sulla faccia. In quel momento raggiunse un intenso e sconquassante orgasmo.
Claudia fece uscire dall’ano dilatato il dildo e glielo fece leccare. Poi Luigi disse: « Devi essere contenta per stasera! Vattene a casa troia!».
Franca sapeva ormai che avrebbe dovuto vestirsi in fretta e senza la possibilità di pulirsi dal tantissimo sperma che aveva sul viso. Uscì sperando che il prossimo messaggio arrivasse presto.

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Franca fremeva di eccitazione ogni giorno che passava aspettando il messaggio di Luigi. Il giorno dopo essere stata sottomessa da Claudia riuscì a trattenersi, ma il secondo si masturbò prima di addormentarsi nel letto con a fianco suo marito che russava. Quello successivo lo fece due volte e così anche il quarto. Non era mai stata così eccitata, quasi tutto il giorno si sentiva umida fra le gambe e non vedeva l’ora di arrivare a casa per poter sfogare quell’eccitazione con le sue orma esperte dita. Suo marito si non accorgeva di niente e Franca non tentava neanche più di avere rapporti con lui. Sapeva che ne sarebbe stata delusa come al solito.
La sera del quinto giorno senza sentire Luigi, era la prima volta che non le scriveva per così tanto tempo, Franca era sola in casa, suo marito era uscito per vedere la partita con i suoi amici al bar. Si era appena fatta una doccia ed era nuda sul letto, la sua mano era corsa fra le gambe e stava massaggiando con foga il clitoride eccitato. Senza quasi accorgersene prese il cellulare e scrisse a Luigi: “Quando possiamo vederci?”. Subito dopo gemette forte il suo orgasmo.
La risposta di Luigi non si fece attendere molto: “Come mai ci hai messo tanto a farti sentire, brutta troia? Non so sei degna di me. Magari mi cerco una che vuole essere la mia puttana per davvero e non come te”.
Franca si tirò su a sedere sul letto e avvertì lo stomaco chiudersi per la paura di ritornare all’insipida ed ormai quasi inesistente vita sessuale con suo marito. Digitò in fretta: “No ti prego, voglio essere la tua troia, ne ho bisogno”.
Franca aveva il cuore che le batteva a mille aspettando la risposta di Luigi: “Hai un’unica possibilità vedi di usarla bene. Io sono a casa”.
Franca si buttò addosso un vestito bianco senza mettere niente sotto ed uscì di corsa di casa. Non si rese conto che il suo corpo e i suoi capelli ancora umidi dalla doccia, bagnavano il vestito rendendolo quasi trasparente. La gente che incontrò per strada la guardava: i capezzoli si vedevano chiaramente attraverso il tessuto.
Appena entrò in casa di Luigi si gettò in ginocchio ai suoi piedi, quasi in lacrime e disse: «Farò tutto quello che vuoi, non abbandonarmi!». L’uomo la allontanò con il piede scalzo e disse: «Solo se te lo meriterai».
Franca iniziò a baciargli il piede, ma Luigi disse: «Non è questo che intendo, troia del cazzo».
La prese per un braccio e la fece alzare, poi la buttò sul divano. Franca, supina, aveva il vestito spostato che le lasciava la sua terzo di seno nuda, i capelli tutti scarmigliati ed il fiatone, però era bagnatissima. Luigi si tolse i pantaloni e si mise a cavalcioni su di lei. Franca aveva il suo pene duro e odoroso davanti alla faccia e non vedeva l’ora che lui glielo mettesse in bocca. Luigi glielo spinse in gola con forza, rimanendo fermo qualche istante. Franca aveva le braccia bloccate sotto Luigi e si sentì soffocare. Quando iniziò a tossire Luigi uscì dalla sua bocca, la saliva colò abbondantemente sulla donna.
«Ti piace il mio cazzo, troia? O lo devo dare a qualcun’altra?», disse Luigi. La donna era senza fiato e non riuscì a rispondere, così Luigi continuò: «Non lo sai? Allora ti chiarisco le idee». Poi le spinse di nuovo in bocca il suo pene duro e grosso. Ripeté la cosa più volte, quando smise Franca era esausta e coperta della sua saliva.
«Bene, mi sa che ti piace abbastanza avere il mio cazzo in quella bocca da puttana succhiacazzi», disse Luigi alzandosi, «e ricordati che tu sei solo mia. Agli altri ti concedo solo quando e se voglio io. Se la mia troia e di nessun altro».
Franca aveva ripreso fiato e disse: «Certo. Sono la tua troia. Tua soltanto. Fammi quello che vuoi».
«Brava. Adesso hai capito. E vedi di non dimenticartelo».
La tirò giù bruscamene dal divano e la fece mettere a pecorina sul pavimento. Si mise dietro di lei le diede un forte schiaffo sul sedere che la fece gemere ed esclamò: «Ripeti che sei la mia troia!», poi le e entrò secco nell’ano che ormai si stava abituando, mentre Franca gemette: «Sono la tua troia». Il pene entrò abbastanza facilmente anche grazie all’abbondante saliva che c’era ancora sopra.
«Di nuovo!», disse Luigi sottolineando la frase con un altro schiaffo.
«Sono la tua troia!», ripeté la donna.
Luigi glielo fece ripetere ancora molte volte, dandole uno schiaffo sul sedere ogni volta.
Nonostante i glutei arrossati e doloranti Franca era eccitatissima dalla situazione e gemendo forte si abbandonò al piacere che le faceva provare spingendole il pene dentro all’ano fondo in fondo.
Dopo un ultimo forte schiaffo la fece girare e stendere sul pavimento, le alzò le gambe e se le mise sulle spalle, penetrandola nella vagina e schiacciandola a terra con il suo peso.
«Anche la tua figa sfondata è mia!», esclamò Luigi, le diede uno schiaffo sul seno e continuò: «Ripeti, troia!».
Proprio in quel momento Franca raggiunse un fortissimo orgasmo che le impedì di rispondere, quindi Luigi le diede uno schiaffo sull’altro seno e ripeté: «La tua figa sfondata è solo mia! Sei solo un’inutile puttana».
Franca con la voce rotta dall’intenso piacere che stava provando, riuscì a dire: «Anche la mia figa sfondata è tua».
Come prima glielo fece ripetere più volte mentre Franca non smetteva di provare orgasmi.
Dopo un bel po’ Luigi si alzò e fece inginocchiare davanti a sé la donna e le schizzò in faccia e tra i capelli il suo tantissimo sperma. Franca non si ritrasse, aveva voglia di essere schizzata in faccia a quel modo.
«Adesso vattene a casa senza pulirti. Sei davvero una troia. La mia troia».
Franca si alzò e senza dire una parola, il piacere provato la pervadeva ancora, si avviò verso la porta.
«E non provare mai più a mandarmi un messaggio per chiedermi di incontrarci. Decido io quando voglio vedere la mia puttana».
“Luigi è capriccioso, oggi m ha chiesto come mai ci ho messo tanto a scrivergli e adesso mi dice che non devo azzardarmi a mandargli un messaggio… però mi fa godere così tanto!”.

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