Skip to main content
OrgiaRacconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

io supplente a liceo

By 24 Febbraio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

…Rifiutai, non ho voluto farlo venire a casa mia, non mi interessava quello stupido video che avevano fatto, non potevo fare una cazzata di questo tipo, ero una professoressa, pergiunta non ancora di ruolo, laureata da poco, non potevo compromettermi in quel modo.

Risposi a Ciro di no…che non si doveva permettere a venire a casa mia, che non me ne fregava un cazzo di quello stupido video, e che non doveva più permettersi di prendere confidenze con me, e di rispettare il mio ruolo istituzionale…

Io: Ciro, è ora che la pianti perché oltre ad avere 36 anni quasi 37 e tu 18 son la tua professoressa e ne puoi tu e ne voglio io che ci siano queste confidenze.

Ciro:…ja…Dariaaaa non ti offendere però altrimenti altro che 36 anni sembri una bambina…jaaaa vabbo…ja non ti dico niente ma vieni di nuovo con la gonna che sei troppo bella…

Io: ok questo posso farlo…

Il giorno dopo, maglietta nera, gonna di jeans non troppo mini ma a metà coscia e ballerine, naturalmente essendo maggio inoltrato senza collant.

Entrando in classe una cosa ho capito di sicuro, che Ciro era davvero un capo, nessuo, quel giorno ha osato esultare o applaudire, o chiamarmi per nome, due tratto era diventata una classe normale.

Procedetti con la lezione, avevo 2 ore quel giorno, avevo la ricreazione in mezzo, e vi giuro sembrava una classe modello, nessuno disturbava, beh, Ciro si faceva comunque i fatti suoi ma senza disturbare.

Suonata la campanella della ricreazione, prendo la mia borsa e vado in bagno a fare la pipi, stavo morendo, ma quando esco dal gabinetto, per lavarmi le mani, Ciro davanti…premesso che i bagni delle professoresse hanno la chiave, e il bagno era composto da una porta che entrava in un corridoio, e poi a sua volta una porta che accedeva nel locale dove ci stava il lavandino e un altra porta per il gabinetto, e considerate che la porta che si chiudeva a chiave era solo la prima quella del corridoio.

Io: …Ciro!…che ci fai qua? Non puoi stare qua ti serve qualcosa?

Ciro:…hai visto che stanno tutti in silenzio mo che ci ho parlato io?

Io:…si grazie, e gradirei d’ora in po che le cose andassero sempre cosi, perché c’è stata troppa confidenza in questi giorni.

Ciro:…come vuoi tu…ma non lo vuoi vedere tutto quel video di ieri?

Io:…perche ce l’hai qua? Dai fammelo vedere

Mi mise il telefono in orizzontale e si mise accanto a me, e iniziai a guardare, mentre a un tratto mi sono sentita baciare l’orecchio, io mi sono un po scansata anche se mi venne la pelle d’oca, e lui di nuovo mi baciò l’orecchio…

Io:…Ciro che cazzo fai smettila…

Lui mi strinse da un fianco e prese a mordermi l’orecchio con le labbra e a leccarmi la guancia e l’orecchio, io ho cercato di divincolarmi ma mi ha sbattuta al lavandino, e stringendomi i capelli in una mano mi piegò la testa in dietro e mi baciava, mi leccava il collo…

Io:…Ciro dai smettila non si può.

A un tratto una cosa mi ha fatta saltare in aria, la mano sulle mie mutande, ho avuto di nuovo la pelle d’oca, con una sola mano è riuscito a infilarmi la mano dentro le mutande e infilarmi due dita dentro, mentre io ansimavo, e a quel punto tornò ad essere il solito Ciro di sempre, bullo e cafone e a parlare di nuovo napoletano, con l’altra mano in un testo veloce mi abbassò le mutande che mi scesero a metà coscia mentre la gonna era già tutta alzata e prese a infilarmi adesso senza ostacoli 3 dita nella fica mentre io a bocca aperta ansimavo e lui mi infilava la lingua in bocca, lui mi ripeteva in dialetto:

Ciro:…ti piace accussì cessa? Daria si na grand puttan.

Su questa parola, mi girò appoggiandomi al davanzale del bagno dove ci stava una finestra con i vetri resi opachi da adesivi bianchi per la privacy, e in quello spostamento, dal lavandino al davanzale, praticamente da un lato all’altro di quello stanzino, mi sono persa le mutande che erano scese alle caviglie e facendo quei due passi erano rimaste a terra.

Poggiata a quel davanzale, Ciro mi ha allargata le gambe e ha ripreso il suo lavoro di dita, da come mi sentivo piena erano di nuovo 3 le dita dentro di me, ma lo faceva cosi veloce che subito iniziai a sentire rumori di liquami dalla mia fica che uscivano e mi colavano sulle cosce.

Ciro:…mo ti piace puttana…ti scasso…

A un trattolo sentito una cosa grossa e calda che mi entrava nella fica e ho capito subito che stava succedendo e dissi:

…no Ciro nooo basta che cazzo facciamo che passiamo i guai no dai…

Ciro:…e quali guai…che cazzo mi devo no fare a me…co sta fessa sguaiata ca tieni…stai tutta scassata Daria…

Mentre diceva queste cose mi aveva già infilato io cazzo e spingeva e io poggiata a quel davanzale non sapevo cosa fare mi stavo facendo scopare da uno studente e da come mi sbatteva forte mi stava sfondando e io come una zoccola la a farmi sfondare la fica da uno studente, poi mi sono sentita dare uno schiaffo sulla natica destra che mi fece sussultare e dire …ahiaa…

Ciro:…ti piace cessa?….tu si a puttana mia Daria…tieni sta fessa sguaiata comm na puttan…

Mi prese dai miei capelli ricci e mi tirò la testa all’indietro mentre mi scopava e dandomi uno schiaffo sulla guancia da dietro mi disse…

…dai cavalla ca ti piace o pesce….tu si a puttana mia Daria io ti sfong sta fessa sguaiata ca tieni…

In tutto cio io ansimavo incredula di tutto quello che stava succedendo, naturalmente dissi ahia sia per lo schiaffo sulla natica che per lo schiaffo in faccia, tutta questa situazione è durata dieci minuti, con una mano, usando le due dita mentre mi scopava mi ha stretto il clitoride e la ho ansimato più forte, e mi sono bagnata come una fontana ma pure lui mente mi copriva di insulti, ad un tratto ho sentito degli schizzi caldi dentro di me.

In quel momento ho capito che alla cazzata avevamo aggiunto un altra cazzata, mi era venuto dentro, mi aveva farcito la fica di sperma, mentre il quel momento sentivo suonare la campana della fine della ricreazione, ero bagnata, sbarrata, avevo le cosce bagnate, non avevo salviette per pulirmi.

Io:…Ciro che cazzo hai fatto mi sei venuto dentro, mo come faccio ad asciugarmi e pulirmi non ho salviette e dobbiamo tornare in classe…

Ciro:…cazzi tuoi sei tu che hai 36 anni…io ne ho 18…mo che vuoi da me? Cazzi tuoi sono…

si prese le mutande da terra e se le infilò nella tasca.

Io:…dammi le mutande dove vai?

E lui uscendo dalla porta mi disse…

…ci vediamo in classe puttana…

Fortunatamente con un po di carta igienica sono riuscita ad asciugarmi le cosce alla meno peggio, sicuramente non mi sono potuta pulire la fica, e senza mutande sono dovuta tornare in classe con 5 minuti di ritardo.

Entrata in classe, la classe silenziosa della mattina era solo un bel ricordo, era ritornata la solita classe casinara di sempre, con i soliti simpatico che mi dissero che cosa era successo e io risposi che ero in bagno con loro che a loro volta risposto che se avevo bisogno di una mano, la prossima volta potevo chiamarli.

Mi sono seduta alla scrivania, cercando di far finta di niente ma non ci riuscivo, il pensiero che ero senza mutande e tutta sporca mi dava un po fastidio, poi vedevo Ciro che dal suo banco mi guardava e si annusava la mano e ridacchiava e sospettavo che i suoi amici più stretti già sapessero tutto.

Iniziare a rifare lezione cercando di tenere la gambe chiuse alla scrivania e cosi passò un altra ora, e poi arrivò il suono della campanella che decreta la fine dell’ora di lezione, e visto che tardava ad arrivare il collega, rimasi alla scrivania e chi usciva dalla classe e chi venne alla scrivania, praticamente i soliti tranne Ciro .

Dei 3 che erano alla scrivania, iniziarono a chiedermi come mai avevo una guancia rossa e iorisposti che una zanzara, e poi uno dei 3 si girò verso l’altro e disse in dialetto:

…wuaa marctiello ti sei fatto nu pesce in mano?

E lui…ma quando mai strunz…

E l’altro rispose…ci sta nu fiet e sfaccimma (ci sta una puzza di sperma)

E si piegò per allacciarsi una scarpa ma non feci caso che si piegò davanti la scrivania, e che involontariamente, seduta in posizione comoda un po le cosce si aprono, ritornato su disse

…wuaaaa Daria si senza mutanda…allora a puzza e sfaccimma viene dalle cosce tue…

Io mi feci rossa in faccia, mi alzai di scatto presi la borsa e me ne andai, mentre sentivo le loro voci he dicevano…Daria dove vai torna qua…

Continua…per commenti la mia mail è amandalamanna@libero.it Sono Daria, ho 35 anni, sono alta 1,70 circa, fisico normale, capello castano scuro e riccia di natura, sono laureata, e faccio l’insegnante, anzi per meglio dire faccio la supplente, in una città che non è nemmeno mia, perché si, faccio la supplente a Napoli pur non essendo napoletana…

Sapete, alla mia età non è facile fare l’insegnante, il fatto di essere giovane, e sopratutto essere supplente nelle scuole superiori, in zone poi di Napoli difficili, non è facile, già il fatto di riuscire a essere chiamata prof, mi è capitato davvero poco, mi chiamano per nome…Daria.

Un sacco di studenti ripetenti più grandi della loro età, che cercano di fare i piccioni con me, che mi guardano, mi scrutano mi osservano in ogni momento, specie quando vai a scuola con la gonna, il fatto di dover stare sempre con le gambe chiuse altrimenti sai per certo che ci sta lo studente con il telefono che ti fa il video sotto la scrivania…una cosa allucinante, e proprio da qua inizia tutto, da una scuola superiore in una periferia di Napoli.

Mi avevano affidata una supplenza di 15 giorni in questa scuola superiore, arrivata la notai subito una classe ad alta densità maschile, ma non me ne fregava molto , ero la per fare il mio lavoro, ero vestita con una camicetta bianca, una gonna nera sopra il ginocchio e delle scarpe décolleté nere col tacco.

Subito partirono i complimenti da parte degli studenti, che ero una bella prof che volevano che restassi sempre io e cose simili, come mi chiamavo quanti anni avevo, queste cose qua…ma mi accorsi pure che appena seduta, ci stava chi faceva gesti strani, dopo le presentazioni e mezzora di lezione, mi accorsi che da un banco della metà fila laterale alla mia destra ci stava un ragazzo che teneva un telefono in basso rivolto verso me, non ho detto niente, cercavo di capire cosa stesse facendo, con quel telefono, ma poi un flash nella mia mente, in un secondo ho realizzato subito e al volo chiusi le gambe, si perché involontariamente, come succede a chiunque sia seduto, leggermente avevo allargato le gambe, ma niente di osceno, una cosa innocente, e ho capito che sicuramente stava riprendendo sotto la scrivania.

Ho chiuso le gambe e l’ho richiamato subito chiedendo cosa stesse facendo col telefono e di rimetterlo subito nello zaino, lui che per giunta era ripetente da due anni, mi rispose con un sorrisetto sulle labbra

…niente volevo vedere se erano bianche o nere…

Io che ho capito che faceva allusioni alle mie mutandine, lo richiamai subito, minacciandolo di una nota, e lui per tutta risposta:

…e mettine quante ne vuoi sai che me ne fotte…

Pensai subito che sarebbe stato difficile insegnare la.

Finita la giornata, tornai a casa, qua a Napoli ho un monolocale affittato per via dei costi, non posso permettermi altro anche perché facendo la supplente non puoi permetterti molto, e cmq quando andai ad aprire il mio profilo fb, e vidi una marea di richieste d’amicizia, molti dei quali studenti di quella scuola e sopratutto il tipo del telefono, che subito non accettai come amicizia, mentre altri ragazzi più tranquilli che avevo conosciuto a scuola li accettai, ma in modo sempre normale, come fai quando conosci qualcuno, ma dopo 10 minuti, non pensando he potesse succedere ho visto una marea di like sulle mie foto in bikini, con commenti degli studenti che mi facevano i complimenti scrivendo frasi del tipo…bellissima…fantastica…che femmina…sei troppo bona…

Subito entrai nel panico, e ho pensato…e adesso che faccio?…come faccio a cancellarli tutti? Non ricordavo neanche chi erano…

Il giorno dopo a scuola andai con i pantaloni, ma sulla sedia trovai un disegno osceno, un cazzo grande quanto tutta la sedia con la scritta…cessa…

Tanti di quelli che mi chiesero l’amicizia li ho riconosciuti tra quei banchi, ma molti altri erano cmq della scuola.

Non lo so mi sentivo a disaggio mi guardavano con occhi diversi, la mia ora quel giorno era a ridosso della ricreazione, e come suonò la campanella alla scrivania arrivarono 3-4 ragazzi e attaccarono discorso, di dove ero, come mai a Napoli, fino a quando uno di loro mi disse

…Daria, stai meglio con la gonna…

Ma un altro rispose:

…uhaaa stai meglio col costume, si tropp bona…

E un altro

…daria vieni in costume domani che ci divertiamo…

Ma riprese la parola il primo e disse:

…vieni con la gonna corta vediamo se tieni il coraggio…

Io risposi:

…ragazzi state calmi ahaha, datevi una calmata e rilassatevi che siete ragazzini e io ho 35 anni,

E rivolta al ripetente del giorno prima, il classico bullo a cui non frega un cazzo della scuola, pensate solo che aveva 18 anni e faceva il quarto ancora, gli dissi che se domani lui fosse venuto all’interrogazione ae avesse preso la sufficienza sarei venuta il giorno appresso con la minigonna di jeans.

Ad un tratto esplose una hola nella classe, mentre stavamo ancora in ricreazione, e i ragazzi iniziarono a gridare …ciro, Ciro, ciro…

RIVOLTA A LUI GLI DISSI:

:::E TI ACCETTO PURE L’AMICIZIA SU FB CHE IERI TE L’HO RIFIUTATA…

Lui, con fare adulto e menefreghista, e con aria di sufficienza, mi ha guardata e mi ha detto davanti a tutti:

…e secondo te per vedere le cosce tue io devo venire all’interrogazione, ma sai quanto me ne fotte delle cosce tue…

E poi in dialetto napoletano disse:

…minimo me e’ aia’ aprirè e’ coscè si vengò all’’interrogaziòn…

Io rimasi gelata da questa risposta, e subito richiamai l’ordine anche se qualcuno di quei 3 ragazzi mi disse:

…dai daria aprìgl ste coscè e verimm si è e’ parolà…

E io:

…dai pochi scherzi e tornate tutti a posto he la ricreazione è finita dai basta scherzare…

E una voce dalla finestra dove era appoggiato ciro in bassa voce ho sentito l’amico che borbottava:

…chesta è nu’ altrà fess moscià…

E ciro che borbottando rispose:

…a sta cessa cia suas a fess…

Io:

…basta ciro e l’altro a posto e che cosa avete detto? Non voglio sentire più una parola subito a posto e basta…

Il pomeriggio a casa su fb da un nome strano con foto di un uomo che non conoscevo, mi arriva un mess privato:

…prof, domani argomento a piacere per l’interrogazione?…

E io:

…ma sei Ciro?…

…si sono io prof, non farmi fare una figura di merda ti prego posso un argomento a piacere?

…ok Ciro ma me lo devi dire bene però se vuoi la sufficienza…

…ok grazie prof, un bacio dove vuoi tu, ma vieni cmq in minigonna se te la dico bene?…

Io pensando all’innocenza di un ragazzino di 18 anni risposi:

…ok dai Ciro ahahah vengo con la gonna se me la dici bene…

Il giorno dopo, a scuola, io sempre in pantaloni, rimesso che siamo a maggio come periodo quindi abbastanza caldo come temperature, chiamo alla cattedra Ciro, lui si alza con fare da grande uomo, totalmente diverso dal Ciro dei messaggi della sera prima dove sembrava un ragazzino tranquillo ed educato, senza venire alla cattedra si mette in piedi la al banco suo vicino la finestra e inizia a dirmi la lezione, e a dirmela davvero bene, l’ho fatto parlare per un quarto d’ora e lui preparatissimo.

Finita l’interrogazione esultò, e come suonò la campanella della ricreazione, in molti uscirono dalla classe ma lui si avvicinò alla cattedra e mi disse sempre davanti a quei 3 amichetti suoi:

…mo,domàn vienì cu a’ minigònn darià e mettìt na’ mutànd nerà ca’ biancà nun me piacè ca’ si sporcà subitò…

E i suoi amici esultarono

Io gli dissi di non esagerare, e pensai come aveva fatto a sapere che avevo le mutande bianche, e riflettendo ho capito che quella volta col telefono era riuscito a vedermi le mutande.

La sera su fb nei messaggi privati Ciro cambiò ulteriormente, era totalmente un altra persona ancora, più sfrontato aggressivo, inizio con dei messaggi sulla minigonna del giorno dopo dicendomi:

…Daria ricordati la mutande nera domani, anzi vieni senza ahaha…

…Ciro piantala non ti allargare che sono la tua professoressa e sono più grande di te…

…ne grand cess, perchè, nun te piacè o’ pescè napulitan a te? chi’o’ssape comm ce l”haì sfondàt…

…Ciro questa conversazione è finita ti ho detto di non allargarti buona notte…

…ricordàt a’ minigònn domanì, te aggia sgarràr a’ fessà a te…

Io ho bloccato il contatto e i suoi messaggi, chiusi il pc e andai a dormire.

Continua……………………………

Se volete la continuazione scrivetemi a amandalamanna@libero.it

Il giorno dopo mi presento in classe, maglia a bratelline a puà, minigonna di jeans e sandali col tacco e capelli ricci sciolti…

Entrando in classe, nel vedermi vestita in quel modo è esploso un applauso, ho preso posto alla scrivania e prima ancora che iniziassi a fare lezione Ciro disse:

…e brava daria vedi che sei bella tosta..

Ricordo che faceva un caldo allucinante, mi raccolsi i capelli con le mani perché non avevo elastici, e dissi:

…mammamia che caldo ragazzi sto sudando…

E ciro subito rispose:

…infatti sei tutta bagnata…

Tra le risate dei suoi compari, io li sgridai e gli dissi di smetterla, quel giorno avevo due ore con la ricreazione in mezzo, vedevo durante la prima ora che cercavano di scrutare sotto la scrivania, con telefono e a occhio nudo, ma non ci feci caso tanto non avevano niente da guardare.

Suonata la ricreazione, i soliti tre si avvicinarono alla cattedra e Ciro con fare camorristico mi disse:

…non sei di parola daria…

Io:

…mi devi chiamare professoressa, anzi ragazzi lo dico a tutti basta con questa daria, io per voi sono professoressa…

E ciro:

…daria non sei di parola, non ci hai fatto vedere le mutande nere…

Io:

…ciro, vai a fare ricreazione e smettila…

E un suo amico:

La ricreazione la vorremmo fare con te…

Io:

…ragazzi anate a posto…

Ci:

…dai daria apri ste cosce un attimo fammi vedere ste mutande…

Io:

…basta che la finite e non mi rompete più…

Allargo le gambe un po all’improvviso, e le chiudo subito, e

Ciro:

…uhaaaa cosi non abbiamo visto niente ti dico io basta…

Le apro di nuovo e uno dei tre:

…tieni na grande mutanda nera ahahah.

Uno dei tre stava dietro di me e a un tratto ho iniziato a sentire una mano che cercava di toccarmi il sedere mentre ero seduta e io:

…togli sta mano e vai a posto…

E lui insisteva la toglieva e la rimetteva io con la mia mano gliela toglievo, fin quando poi mi sono incazzata e gli gridai:

…e basta togli sta cazzo di mano e vaffanculo…

Ciro:

…daria sta calma che ti si bagna la mutande sennò ahahah…

Riprese la lezione e io che ho il vizio di stare scalza tra il caldo e la tensione per quello che era successo, mi tolsi e scarpe cosi senza farmene accorgere, e mentre spiegavo, mi capitò pure di accavallare le gambe ma tutto cosi con fare innocente.

Finita la giornata a scuola tornai come sempre a casa, che poi era un monolocale affittato perché io non sono di Napoli, e feci le mie solite cose, poi la sera verso le 23:00 mi sono connessa su internet su fb, quando vidi la richiesta di Ciro di amicizia, e io che glielo avevo promesso lo accettai, lui iniziò subito a massaggiarmi dicendo:

…lo sai che sei proprio tosta in bikini? Lo sai che la foto che esci dalla piscina in bikini è la foto più famosa della scuola? Ahahah

Io:

…grazie Ciro ma non dovremmo avere certe conversazioni io sono la tua professoressa…

Ciro:

…e chi lo viene a sapere siamo solo io e te daria, non hai una foto senza mutande? Che oggi mi hai fatto fare un cazzo come il marmo, dai porcella fammi vedere sta fessa sguaiata ca tieni…

Io:

…ciro mi hai rotto le scatole basta mo ti blocco, io ho 36 anni posso fare la scema con te?

Ciro:

…non mi bloccare daria ch ti faccio vedere una cosa…

Mi invia un allegato, lo apro era il video di me di oggi a scuola, non sapevo come avessero fatto e dove avevano messo il tel, ma si vedevano loro intorno alla scrivania alla ricreazione, e io che allargavo le gambe e loro che si piegavano a guardare sotto la scrivania, poi si vide il ragazzo che cercava di toccarmi il sedere ma avevano tagliato il peso dove lo mandavo a fanciullo e infine ci stava il pezzo dove io scalza accavallavo le gambe e mi si vedevano le mutande, e mentre dicevo la lezione con l’altra mano mi toccavo il piede della gamba accavallata.

Mi si è gelato il sangue, gli dissi:

…e questo?

Ciro:

…questa sei tu..vedi che bella porcona che sei ahahah…

Io:

…cancella subito sta cosa Ciro che mi fai passare i guai…

Ciro:

…tranquilla ce l’ho solo io daria ahahah lo so solo io che sei una grande cessa ahahah

Io:

…cancellalo ciro muoviti…

Ciro:

…te lo porto a casa tua se vuoi?…vengo? Ah maiala che faccio vengo?…

….continua

Se volete che continuo commentate e fatemelo sapere, queste cose sono successe davvero amandalamanna@libero.it

Leave a Reply