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Racconti Erotici Etero

irresistibile.

By 20 Settembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa l’ho raccontata ad un amico con cui mi ritrovavo spesso a chiacchierare in chat, in una serata che m’andava un po’ di riscaldare’.

Io e il mio ragazzo stiamo sistemando casa.
Stavamo insieme da qualche mese ed ogni tanto la sera passavamo a dare un’occhiata, tirar giù delle misure. Una sera siamo entrati, passati dalla stanza che presto sarà il salone, siamo andati ad aprire le persiane del bagno, quando faccio un passo in dietro per uscire dal bagno me lo ritrovo addosso..sbatto con la mia schiena sul suo petto e il mio culo sul suo bacino.
Resto immobile, pressando leggermente contro lui, cercando un equilibrio.
‘Puttana’ , mi dice ‘puttana’ e scoppiamo a ridere..raggiungo la sua bocca e ci baciamo, porta le sue mani sul mio seno e stringe, getto un gridolino e di riflesso gli strizzo il pisello attraverso il pantalone. Mi fa girare, mi stringe e il bacio diventa violento, le lingue che lottano.
Ridiamo, inizia a spogliarmi e mi tocca dappertutto’il mio jeans va giù tra le gambe e la sua mano &egrave contro la mia figa, gli sorrido e gli chiedo: ‘sono bagnata?’, infila due dita e me le porta alla bocca, io succhio e torniamo a ridere’riporta la sua mano tra le mie cosce, mi prende la figa e spinge le dita tanto in fondo da costringermi ad alzarmi sulle punte dei piedi. Gli ho aperto il pantalone e finalmente tiro fuori l’oggetto del mio desiderio’non riesce a chiedermi :’Leccamelo’ che io già ci ho fatto 2 giri di lingua, lo lecco soltanto, tutta l’asta,la punta e poi succhio le palle, e poi ancora lecco. Lo sento gemere e gli tremano le gambe:
‘sei una gran pompinara!’
‘e mi ami?’
‘minchia se ti amo’
Allora lo prendo in bocca, fino a metà e poi fuori, poi ancora dentro fino a metà, aspetto solo gli ordini che arrivano:
‘fammi vedere come te lo metti in gola’
Faccio un respiro e mi porto i 20 cm fino in fondo, mi tiene premuta la testa qualche secondo, faccio una fatica pazzesca ma resisto, appena mi viene un conato lui molla la presa, mi fa alzare e mi bacia..io ora voglio scopare, assolutamente scopare.
Mi fa voltare, faccia a muro e mi finisce di spogliare. Io cerco d guardarlo , si lecca la mano e la porta alla mia figa:
‘Dammi la pecorina’
Mi piego completamente in avanti, e porto le mie mani sul pavimento.
Cosa non darei per essere al suo posto, vedere un culo e una figa così:
‘così ti voglio!’
Lo sento pressare, sono bagnata ma il suo &egrave un cazzo imponente,la mia figa &egrave piccola e stretta,e lui piano mi apre’&egrave delicato, tratteniamo entrambi il fiato’.&egrave il mio momento, accompagno col bacino la sua entrata e lui arriva in fondo..io già sono fuori di testa:
‘ora fammi male’, lo sfido.
Lui inzia un movimento regolare, né veloce né lento. Io so perché si muove così. Mi guarda il culo, lui va pazzo per il mio culo, e questa posizione lo tiene alto ed aperto. E lui lo vuole. E io sono lusingata.
Il suo cazzo cresce ancora, mi tengo con una mano sola e con l’altra un po’ mi masturbo un po’ faccio scorrere le dita lungo l’asta che mi penetra a fondo, e duro come il marmo, me lo mettesse ora in culo, mi farebbe piangere e urlare.
Appena lo tocco ha un sussulto,’piano che me ne vengo, ce l’ho in canna’ mi da una manata sul culo da farmi fare un piccolo grido, seguito da una risatina di sfida e lui reagisce:
‘Ridi? E se te lo metto nel culo non ridi più?’
‘Non mi fai paura’
Mi stringe i fianchi quasi a strapparli e inizia a sbattermi in figa con una forza pazzesca, porto le mie mani alla parete per reggermi, ho un caldo pazzesco, la figa brucia per lo strofinare e non riesco a trovare l’orgasmo, ma mi piace così, lo incito ad andare più forte:
‘Dai’dai’ancora’
Poi d’un tratto rallenta e porta un dito, credo l’alluce al mio buco del culo. E fa una leggera pressione.
‘Ora ti fotto il culo’
Col ritmo rallentato e la pressione del dito, sento l’orgasmo montare, mi porto una mano alla figa, sollevando una gamba, leggermente. Lui inizia a battermi di nuovo, ma con metodo e quando io raggiungo l’orgasmo, si contrae la figa e le gambe tremano, respiro male, lo sento esclamare:
‘cazzo, sto venendo’
Lo tira fuori e lo tiene in mano, in un attimo di lucidità mi volto e in ginocchio me lo porto in gola, lo lascio scorrere ed ingoio. Lui si regge al muro, ride e mi implora di smetterla.
Io continuo, appena lo reputo pulito mi alzo, ci guardiamo:
‘ti amo!
‘e io di più’
‘volevo il tuo culo’
E rivestendoci ridiamo tanto da far risuonare le risate in tutto l’appartamento vuoto.

il mio amico, soddisfatto e piuttosto accaldato, il giorno dopo mi chiedeva già nuove “storie”

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