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Racconti Erotici Etero

Julia 03.02 Desiderio

By 16 Ottobre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Julia 03.02

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Leggete prima i racconti precedenti.
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15843
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15880
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=16524

Incontro e passione.

Era nervosa ed eccitata. Da quando nel parco l’aveva fatta godere senza che si fossero toccati, fremeva dalla voglia di possederlo. Di sperimentare e vedere il suo cazzo.
Non passava occasione che si toccava sognandolo. In casa di notte sotto le lenzuola, nella doccia. In bagno. Ogni posto era buono per masturbarsi e per scaricare la tensione che accumulata. In casa quando andava a trovare la sua amica era nervosa e costantemente eccitata.

‘Ti svegli? Hai capito cosa ti ho detto?’

‘Scusa dicevi?’

Lei, scandendo le parole.
‘Mi… devi… dire… di… chi… sei… inna… mo… ra… ta…’

Ridono entrambe più per stemperare la tensione, ma lei, Julia, resta con la testa e la mente altrove. Pensa a dove possa essere in quel momento e se anche lui la stia pensando ardentemente.
Si era fatto troppo tardi e per non dare nell’occhio, aveva deciso di tornare a casa, delusa per non averlo visto.

Sulla porta di casa. Si scontrano. Lui entrava, lei veniva accompagnata verso la fermata dell’autobus dalla figlia. Si salutano come buoni amici e dopo un tempo eccessivamente corto per i loro desideri si lasciano, per non dare scandalo a causa della presenza della figlia.

Entrato in casa si sente eccitatissimo. Ha il cazzo talmente duro e incordato che potrebbe… L’odore dei fornelli lo attira in cucina e nota la moglie intenta a cucinare.
‘Cosa fai amore?’

‘Preparo il ragù.’ Risponde senza neppure guardarlo intenta com’è ha girare il menstolo nella pentola.

‘Mmmmhhhhh come piace a me… Brava il mio amore.’
Si avvicina e presa per le spalle la bacia e l’abbraccia con trasporto. Gli sfrega il cazzo contro l’addome in modo che lei possa sentire la dura consistenza e lentamente le sbottona la veste.

‘Nooo…- In un filo di voce poco convinta.- La bambina potrebbe arrivare da un momento all’altro.

Le mani continuano a sbottonare e i grossi seni vengono estratti dal reggiseno. Agguantati, inizia a palparli e a stuzzicare i capezzoli. Abbandonata la bocca, si china e li assapora succhiandoli e facendola ansimare.
‘Ohhh amore… Che ti prende…’

Con irruenza la spoglia, nuda. La spinge contro il mobile della cucina baciandola e palpandole il sedere. Inserita una mano fra i loro corpi, si impossessa della figa e scopre che è già umida.
La voglia impazza, la gira e l’abbassa piegandola in avanti.
Le scosta solo le mutandine e la penetra con forza.

‘Mmmnnnffffhhhh…’ Mugola la moglie presa alla sprovvista e compiaciuta per l’irruenza del marito.

Le spinte si susseguono rapide. Le tette dondolano e sbattono contro al mobile facendola gemere maggiormente di piacere.

‘Oh amore… Oh amore… Sto per venire…’

Lui imperterrito non accenna a diminuire le spinte, anzi, le aumenta spingendo ogni volta sempre più a fondo e lei si appoggia lasciandosi cadere sui gomiti.

L’orgasmo li cattura in una sorta di urlo liberatore e quando i due amanti si sono calmati, si baciano con ancora il cazzo piantato nel caldo umido antro.
Lui si sente pronto a continuare ancora e anche lei vorrebbe, ma la ragione ha il sopravvento sull’istinto animalesco.

Si rivestono e lui si avvia verso il bagno mentre la moglie torna ai fornelli preoccupata che non si sia bruciato nulla, con le mutandine che si stanno sempre più bagnando per le abbondanti secrezioni che ne scendono.

In camera, una eccitata e divertita figlia, continua a mandare messaggi alla sua amica rendendola partecipe di quello che sta accadendo in casa.

Julia, dal canto suo, è seduta sul pulman e si sente eccitatissima. Sa bene che è stata lei a provocarlo e desidera ardentemente provare al più presto a soddisfare il tarlo che le sta facendo consumare le dita sul clitoride durissimo. Stringe le gambe e mugola sommessamente chiudendo gli occhi e immaginando il grosso cazzo di lui nella sua calda figa.

* * *

Quella mattina, mentre tornava a casa, aveva chiamato suo zio per aver un incontro di sesso selvaggio, ma incredibilmente le aveva detto che non era disponibile prima di una settimana a causa del lavoro che lo teneva impegnato lontano per un congresso.

Terminato il pranzo, chiusasi nella sua stanzetta, si sentiva disperata e con una certa urgenza di soddisfare le voglie. Si è messa ha controllare la rubrica del cellulare nervosamente. Poteva quasi sentire la figa palpitare dalla voglia che aveva, quasi allo stesso ritmo con cui scorrevano i nomi sul cellulare.

Non le veniva in mente nessuno degno di fiducia e disperata, getta il cellulare sul letto. Si passa una mano sui capezzoli e per come sono duri se li poteva sentire anche attraverso il reggiseno per poi passarsi la mano premendo fortemente lungo il taglio della figa che trova caldissima. Stringe i denti e chiude gli occhi e quando li riapre, si sente con il cuore che le batte nelle tempie e si ritrova con il respiro corto.

Davanti agli occhi osserva il poster della Band preferita e si ricorda che era stato un regalo fatto dal suo vicino. Si morde il labbro inferiore pensando che il piccolo ragazzino da tempo gli moriva dietro e lei l’aveva snobbato sempre con sufficienza a causa della sua giovane età.

Stringendo i denti e i pugni per la rabbia. Si alza dal letto e osserva da dove proveniva la musica fuori dalla finestra. Il ragazzo è là, che si sta lavando il motorino. Si morde le labbra per il nervoso e la voglia. In fine, prende una decisione ed esce di casa.
Sul bus che la portava in città, si continuava a darsi della stupida da sola. Prima di uscire di casa si era cambiata e anche se si sentiva ancora appiccicosa, voleva trovare un uomo. Un vero uomo. Voleva trovare lui, il padre della sua migliore amica.

In bocca aveva ancora il gusto dello sperma del ragazzo e questo la erotizzava, ma il peggio è che la scopata che aveva fatto l’aveva lasciata completamente insoddisfatta e peggio, ancor più eccitata di come era prima di averlo visto. Pensava che se l’avesse soddisfatto prima di bocca, avrebbe avuto più forza per resistere poi successivamente, ma non aveva fatto i conti con la rapida ripresa del giovane e dalla prematura inesperienza.

Ora era fermamente intenzionata a cercarlo. Voleva incontrarlo a tutti i costi. Sapeva che bazzicava un bar del centro e ha iniziato a controllarlo con ansia. Come l’ha visto parcheggiare la macchina, gli si è gettata letteralmente al collo in mezzo alla strada e lui, preso alla sprovvista, è quasi caduto a terra.

Riconosciuta non poteva restare lì in mezzo alla strada. Troppe le persone che lo conoscevano e troppo forte il desiderio che aveva di stare con lei.
‘è un piacere inaspettato rivederti. Ho una tale voglia che ho di stare con te…- Si baciano in bocca.- Dai entra in macchina che andiamo in un posto.’

Seduti si baciano ancora e mentre lui le palpa le tette, lei gli stringe la mano attorno al grosso cazzo che sentiva divenire sempre più duro.

‘Ti voglio…’ Gli sussurra all’orecchio e questo l’ha convinto a partire.

In macchina si sono scambiati poche parole. Gli sguardi erano carichi di tensione mentre le mani continuavano a vagare. Quelle di lui erano costantemente sul taglio della figa che attraverso i pantacollant poteva percepire il calore e la forte umidità. Quelle di lei continuavano a stuzzicare e accarezzare il cazzo. Aveva slacciato la cintura e sbottonato i pantaloni e con la punta delle dita poteva sentire come era dura e calda la cappella.

La macchina si ferma in aperta campagna e lei notando il posto, risponde stizzita.
‘Che credi di fare? Non sono mica una da una botta e via. Voglio un letto e scopare con te con calma e in tranquillità.’

‘Ho una sorpresa. Tranquilla.’
Scende dall’auto e sgancia una catena che impediva il libero passaggio sulla strada sterrata. Lei non se ne era accorta e poco dopo giungono ad un enorme capannone. Fermata la macchina la guarda sorridente. La bacia prendendole un seno e palpandola vistosamente, per poi continuare a osservarla contento.
‘Dai scendi. Siamo arrivati.’

Camminare nella polvere con le sue All Star nuove non le andava molto, ma la voglia che aveva addosso era veramente tremenda.
Si osserva attorno e nota che è un deposito di camion. Poco lontani sono allineati e perfettamente parcheggiati mentre nel capannone ve ne sono altri. Lo segue dentro un container e rimane folgorata e sorpresa. Non si aspettava che in un posto del genere ci fosse un ufficio arredato, bello e confortevole.

‘Ti piace? Legno alle pareti e a terra e non il classico linoleum.- Apre una porta e vi si mette di traverso per permetterle di passare.- Dadammm…’

Incuriosita guarda e vede un letto matrimoniale perfettamente fatto. Nell’ambiente piuttosto ristretto, c’era solo posto per una sedia messa in un angolo mentre tutto lo spazio era stato preso dal letto.
‘Aspettami che vengo subito.’

Si guarda attorno e di spalle osserva una porta. L’apre e si ritrova in un bagno. Questi era stretto e lungo con alla fine una piccola finestrella e sottostante il piatto doccia. Rimane incredula del luogo.
Lo vede tornare con una bottiglia di spumante e due bicchieri.

‘Vieni, sediamoci sul letto. Dobbiamo festeggiare l’evento.’

Si siede vicino a lui e ha un fremito. Il perizoma gli si era conficcato fra le labbrine umide della figa e le aveva dato una scossa di eccitazione.

Terminato di bere il calice di spumante, si baciano con trasporto mentre le mani vagano libere per palpare, scoprire e togliere gli indumenti. Ben presto lei rimane completamente nuda e alla mercè della sua bocca avida, l’orgasmo tanto agognato le monta dentro e mugola di disperazione tremando tutta, quando lui smette di succhiarle i capezzoli e di masturbarle il clitoride.

‘mmmhhh… Sei tanto calda e vogliosa che sei già pronta per partire…’
Si lecca le dita con fare da intenditore assaporandone il gusto e l’odore.
Si alza e si abbassa i pantaloni mostrando fiero il cazzo in erezione che si erge libero. Nota come lei lo guarda ipnotizzata, con gli occhi che non si staccano dal cazzo.
Le si fa sempre più vicino e lei si sposta mettendosi in mezzo al letto e allargando le gambe.
Lui non voleva scoparla subito. Voleva giocare ancora un poco con lei. Voleva portarla all’esasperazione.

Preso il residuo di vino che vi era nel calice, lentamente glielo versa lungo il busto. Il liquido frizzantino scende lungo il corpo facendola ansimare. Lo sente colare lungo i fianchi facendole venire i brividi. Resta a lungo senza fiato quando lui inizia a leccarla tutta e a baciarla ovunque fintanto che non resta pulita e umida solo della sua saliva.

Lo sente avvicinarsi e sovrastarla mettendosi sopra di lei e fra le gambe. Percepisce la calda cappella giocherellare con le umide labbra salendo e scendendo. Lo desidera, lo vuole sempre più. La voglia è tale che impercettibilmente si sposta un poco in avanti per farsi penetrare dal cazzo. La cappella entra, ma poco dopo esce completamente umida di umori.

‘Mmmhhhhhh… Noooo’ Mugola sommessamente.

Il cazzo torna a farsi largo fra le umide labbra e viene penetrata lentamente. La cappella si fa largo all’interno di lei e solo quando questa torna indietro verso l’uscita lei respira. La respirazione prende il ritmo della scopata e dopo poco tempo, trattiene il respiro irrigidendosi tutta e arcuandosi mentre emette un lungo urlo roco, rotto solo dai singhiozzi.

L’orgasmo le è esploso inaspettato e violento. La figa pulsa e violente scosse si dipanano dal clitoride ogni volta che questo viene urtato dal pube. La cappella urta la cervice ad ogni affondo togliendole il respiro e gli orgasmi si susseguono a ondate che le tolgono forza ed energia.

Si accorge che lui ha smesso di scoparla solo dopo molto tempo. Il respiro era rotto dai singhiozzi e dai lamenti che le provenivano dal profondo della gola.

‘Godi come una vacca. Girati e mettiti a quattro zampe.’

Lei non ha più forza. Si lascia guidare e mettere nella posizione che lui vuole.

Inizia a baciarla lentamente seguendo la spina dorsale e i brividi di piacere la scuotono tutta. Mugola come sente la lingua solcare lungo il taglio del sedere. Si sente pervadere da un piacere strano, nuovo, come percepisce la lingua giocherellare con il piccolo buchetto del sedere. Lo sente muoversi dietro di lei e la cappella del cazzo che scorre lungo il taglio del sedere.
Il cazzo entra in un unico affondo nella calda e accogliente figa e lei resta momentaneamente senza respiro.

‘Godi troia. Ora ti infilo un dito in culo.’

Il cazzo esce e come entra, si sente dilatare anche il piccolo anello elastico dell’ano. La nuova sensazione la inebria. Voleva dirgli di no, di non farlo, ma non è stata capace di proferire una parola.

Il cazzo va e viene contemporaneamente al dito che si muove in lei. Lo sente uscire e mugola stringendo al contempo le chiappe.

‘Tranquilla troia. Ne vuoi ancora vero?’

‘Siiiaaahhhh!!!’ Urla.

Il piccolo vergine buchetto è stato aperto da due dita unite. Il cazzo è fermo con la sola cappella attorno alla figa palpitante mentre ora viene scopata profondamente dalle dita nel sedere.
Un piacere strano, nuovo la pervade. Si sente totalmente sua.

‘Ora te lo spacco il culo!’

Sente il cazzo entrare profondamente in lei insieme alle dita nel sedere, per poi uscire. Ansante e con il respiro corto, percepisce la cappella appoggiarsi attorno al piccolo buchetto e lentamente penetrarla. Si sente aprirsi a dismisura e quando la cappella ha superato l’anello elastico il cazzo si ferma.

Respira trema tutta. Si sente con la voglia di andare in bagno. In un barlume della sua mente si ricorda delle voci delle sue amiche che le dicevano che faceva male, ma anche di quella dello zio che le diceva che come era pronta gli avrebbe aperto il culo, ma lei intimorita non glielo aveva mai concesso.

‘Sono dentro piccola troia. Rilassati e goditi la goduta.’

La mano le percorre la schiena facendola rabbrividire di piacere e scesa seguendo il fianco si incunea fra le gambe. Trovato il piccolo duro clitoride, inizia a masturbarlo con lenti e misurati movimenti.

Le scosse di piacere la pervadono sempre più e sempre lentamente il cazzo si fa largo in lei.
Poco dopo percepisce chiaramente l’orgasmo montarle dentro. Il piacere che percepisce è strano, nuovo. Stringendo i pugni e quasi senza fiato, inizia a godere.

La mano la masturba e le martorizza il clitoride mentre il cazzo pompa avanti e indietro dentro il suo intestino. Si sentiva tutta un fuoco. Ogni centimetro della sua pelle che veniva toccato la faceva godere. I capezzoli si muovevano all’unisono sfiorando le lenzuola e questo la faceva gemere di piacere e godimento.

Il tempo scorre infinito in cui le sensazioni si susseguono tenendola costantemente all’apice del godimento.
‘OOHHHAAAAHHH!!!’ Urla, quando il cazzo le esce dal retto con tutta la poca aria che le era rimasta nei polmoni.

Lui le allarga le chiappe e osserva il risultato. Il piccolo buchetto del sedere si chiude lentamente fino ad assumere le normali sembianze. Soddisfatto per lo spettacolo, la volta e messa supina si pone a cavalcioni su di lei. Inizia a masturbarsi velocemente e la guarda compiaciuto. Lei ha le guance arrossate e la bocca semi aperta in cerca di ossigeno. Scorge che apre leggermente gli occhi e le nota il sorriso compiaciuto.

Gli schizzi le cadono addosso in una pioggia calda. Mento, collo, tette sono bagnati dalla sua sborra e lei illibinidita, se la spalma tutta.

Trascorre in quel modo e per lungo tempo, in uno strano stato di torpore e beatitudine. Come si ravvede, si porta le mani in bocca e si gusta il sapore.

‘Pensavo che dormissi.- Le dice mentre l’osserva sdraiato vicino a lei.- Ti ho spaccato quel bel culetto e d’ora in avanti lo dovrai dare solo a me.’
Gli passa una mano sulla pancia accarezzandola dolcemente, sentendola ancora fremere.

L’osserva portarsi le mani in bocca assaporandone il gusto ed emettendo sommessi mugolii di piacere.

‘Sei proprio una puttana e mi piaci.’ La mano raggiunge il pube e mentre lei allarga le gambe, lui le affonda due dita nella calda umida e palpitante figa.

Maxtaxi
E la protagonista’

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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