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Racconti Erotici Etero

Katia sbattuta sul tavolo

By 17 Settembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Era metà Giugno e stavo preparando un esame di storia importantissimo per i miei studi.
Scusate non mi sono presentata, sono Katia e ho 23 anni. Studio storia e letteratura all’università. Sono una ragazza piccolina di un metro e sessanta e per questo mi sono sempre sentita molto in soggezione, ed per questo che sono sempre stata molto timida. Ho i capelli di un bel biondo ramato che mi scendono in morbide onde fin sulle spalle, due occhi verde intenso e due labbra piccole ma ben fatte,che mi piace mettere in evidenza con rossetti scuri che facciano risaltare la mia pelle molto chiara. Non sono molto consapevole del mio corpo, non sono magra, anzi sono piuttosto morbida e con una quarta di seno. Nonostante la mia timidezza, colgo sempre gli sguardi ammirati e vogliosi degli uomini.
Insomma ero al computer e stavo scrivendo una relazione importante e ad un certo punto arriva lui, il mio ragazzo Ian. Era bellissimo nel suo pantaloncino estivo. Veniva dalla stanza da letto, dove stava dormendo.
La visione di lui assonnato e poco vestito,bellissimo nella sua pelle scura e luminosa, mi fece venire voglia di smettere di studiare e di cominciare a leccarlo tutto.
Pensandoci bene devo rinunciare, la cosa che sto scrivendo &egrave troppo importante. Lui mi si avvicina e dopo avermi strappato un bacio appassionato mi fa mettere seduta sulle sue gambe.
‘Voglio starti accanto perché sei così bella in questo momento.’
Indosso un pantaloncino morbido e nero, molto corto e sopra una canottiera lilla molto leggera, senza nulla sotto.
‘OK, puoi stare qui con me, ma mi devi far concentrare sul lavoro.’
Per un po’ non fa nulla,mi guarda e mi bacia la nuca mentre io scrivo. Dopo un po’ essendosi evidentemente stufato, mi appoggia tutte e due le mani sulle gambe e mi accarezza, risalendo verso il mio punto più sensibile. E’ estremamente piacevole e per il momento posso continuare a lavorare. Ma non &egrave contento fa risalire le sue mani e le sento che mi toccano i seni attraverso la stoffa sottile. Subito sento partire un brivido che mi si spande in tutto il corpo. Comincia a torturarmi i capezzoli attraverso il tessuto, portando avanti una dolce tortura. Io cerco di continuare a scrivere ma nel frattempo, istintivamente comincio a strusciarmi sul suo sesso che sento crescere contro di me.
Lui rimane in silenzio, mi fa capire che vuole sentirmi, io ansimo leggermente, aspetto di vedere la sua prossima mossa, non voglio dargli soddisfazione subito.
Mi sfila la canottiera e mi prende i seni tra le mani. Me li stringe forte. Il piacere mi invade, ma aspetto ancora.
La sua mano scivola verso il basso, mi tocca lateralmente, facendomi desiderare di essere toccata proprio al centro,ma lui temporeggia. Mi accarezza su e giù. Mi fa bramare il suo tocco. Allora capisco e gli dico:’ Toccami proprio lì, voglio sentirti.’
Lui fa un verso gutturale e infila la mano sotto i pantaloncini e sotto le mutandine. Mi tocca leggermente con un solo dito e mi fa sentire in estasi. Con il dito mi sfiora la clitoride e dopo avermi fatta bagnare per bene, lo infila dentro di me. Lo muove lentamente, dentro e fuori, facendomi desiderare molto di più.
A quel punto non mi importa più nulla del lavoro al computer. Mi alzo e lascio scivolare a terra quel poco che indosso ancora. Rimango nuda davanti a lui, che &egrave ancora completamente vestito. Sposta il computer con il braccio e mi fa appoggiare sul tavolo piegata a novanta.
Comincia a toccarmi tutta, con le sue maniere gentili che mi infiammano dentro. Si ferma sul mio culo e dopo averlo accarezzato a lungo, mi tira uno schiaffo fortissimo che mi fa sussultare. La sorpresa &egrave tanta ma &egrave mista al piacere che il suo gesto mi ha provocato. Mi sto ancora riprendendo dalla sorpresa che mi infila con forza il suo membro dentro e all’improvviso mi sento piena, completa.
Comincia a muoversi forte e velocemente, lo sento ansimare forte mentre mi sbatte. Il godimento che mi sta provocando &egrave immenso. Non posso fare a meno di urlare per quanto mi piace. Mi fa girare e mi tira su le gambe. Me le apre e me lo rinfila dentro, questa volta lentamente. Lo sento &egrave grosso e mi sta sfondando. Inizia a muoversi con affondi lenti e profondi, dopo poco arrivo all’orgasmo più forte che io abbia mai provato. Lui eccitato dal fatto che sono venuta, spinge sempre più forte, ma si trattiene non vuole ancora venire.
Si ferma e si mette seduto. Io rimango perplessa, sono ancora eccitata e non capisco cosa gli stia passando per la testa. Mi guarda con uno sguardo furbo. Mi indica di mettermi in ginocchio sotto il tavolo e lì capisco. Sono divertita dalla sua trovata. Mi inginocchio sotto il tavolo e mi trovo il suo sesso pulsante davanti agli occhi, mi sistemo e mi avvicino. Comincio a leccarlo da basso verso l’alto, non lo prendo in bocca non ancora. Gli do piccole leccate lungo tutta l’asta e poi finalmente quando sento che non può più aspettare, apro la bocca e lo faccio entrare per gran parte della sua lunghezza. La sua reazione mi elettrizza, per un attimo gli manca il respiro e poi subito lo butta fuori con forza, in un sonoro gemito. Comincio a muovere la testa e mentre lo lecco e lo succhio, cerco di prenderlo sempre più in profondità. Dopo parecchio tempo che mi dedico a lui, mi fa alzare con la faccia sognante e mi fa stendere sul tavolo in modo che io possa facilmente guardarlo.
Mi si avvicina e si prende il membro eccitato nella mano. Guardandomi fisso negli occhi, comincia a toccarselo velocemente. Il suo movimento e il sapere che lo sta facendo mentre pensa a me, mi eccitano da morire. Dopo qualche minuto raggiunge l’orgasmo e mi inonda col suo seme . lo sento &egrave arrivato fin sul mio seno e mi cola dappertutto. Voglio alzarmi ma lui mi dice di stare ferma. Prende il cellulare e mi scatta una fotografia.
‘Questa la tengo per la mia collezione privata.’
Dopo aver fatto una bella doccia, posso tornare, soddisfatta, al mio lavoro.

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