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Racconti Erotici Etero

l’ incontro

By 3 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Lo scricchiolio del legno sotto i piedi era l’unica compagnia in quella stazione persa nel nulla
L’incontro doveva essere molto nascosto e sicuramente Anna aveva scelto un posto dove non vi erano occhi indiscreti.
Troppo rischioso per lei, ormai nel suo paese era una celebrità e non poteva rischiare la sua carriera politica solo perché scherzando con uno sconosciuto al cellulare si era poi invaghita di lui e adesso dopo tanti sms e telefonate intriganti, lei aveva deciso di spiccare il gran salto.
Così ameno le sembrava’
La sua vita dedicata alla carriera l’aveva resa arida dentro, così quando quel ragazzo dai modi gentili e, nello stesso tempo. determinato a provocarla era riuscito a toccare le corde del suo cuore, lei aveva ceduto e una sera guardandosi allo specchio aveva per la prima volta dopo tanti anni cercato di capire che effetto avrebbe fatto ai suo occhi.
Per la prima volta voleva essere bella per qualcuno, bella e desiderabile, lei che aveva preso sempre in giro le donne che facevano pazzie per amore.
Si toccava il seno e si accarezzava il corpo immaginando come lo avrebbe fatto lui, sapeva che andando a quell’incontro inevitabilmente sarebbe stata sua, erano andati troppo avanti con i loro desideri e adesso era passione pura.
Pensava a questo mentre le sue dita sfioravano le sue cosce e si fermavano su quei cespugli di peli perfettamente curati.
Era ancora giovane, aveva solo 36 anni e il suo lavoro tipicamente da ufficio non aveva avuto effetti deleteri sulla sua pelle e soprattutto sul suo viso.
I suoi capelli alla Valentina accarezzavano flessuosamente i collo e i suoi occhi grigio erano sempre stati un piacere per i suoi compagni di partito.
Guardava la sua bocca carnosa, da cui era sempre uscite frasi taglienti per i suoi avversari, pensando a come l’avrebbe usata lui e quel pensiero le fece avere un brivido intenso tra le gambe.
Era quello che aveva perso per strada in quei 18 anni di politica: sentirsi donna, femmina, provocare desiderio e tremare al pensiero di un incontro.
Lui aveva riacceso la fiammella e adesso era diventato un rogo inarrestabile.
Mentre chiudeva gli occhi davanti allo specchio, si lasciò andare al suo piacere e il finale fu talmente intenso e paradisiaco che lì, in piedi, tremante per l’orgasmo appena avuto, decise d’essere sua.
Sapeva cosa l’avrebbe eccitato, si erano scambiati carezze e desideri e si erano anche posseduti, ma tutto solo virtualmente; adesso questo non le bastava più, lo voleva davvero, voleva sentire il desiderio del maschio dentro la sua carne e voleva lasciarsi andare senza pensare ad altro.
Vestita come una scolaretta scese i gradini del treno e, guardandosi attorno, si vergognò del reggicalze che si era messa e di quelle stupide mutandine strette che neanche le coprivano il pube.
‘Eccolo’: il solo vederlo fece bagnare i suoi slip e ancora una volta odiò quel pezzo di stoffa che non serviva a niente, se non ad esaudire i suoi desideri.
Le uniche parole che riuscì a dire furono: – Ciao –
Era terrorizzata che lui fosse deluso, ma lui non era deluso, anzi, le fece un cenno senza dire niente e lei come un automa, completamente l’opposto del suo carattere forte, si avvio verso il suo amante.
Non disse niente quando fu toccata da quelle mani calde e non disse niente quando la fece entrare in quella cabina di foto automatiche.
Sapeva che l’avrebbe presa in quella stazione, le aveva raccontato centinaia di volte cosa le avrebbe fatto, ma mai dove e come.
Ogni volta la sua fantasia la stupiva e ogni volta il suo piacere cresceva.
Adesso, in quello stretto spazio, i loro corpi erano obbligati a sfregarsi, lei, come nelle sue storie, era succube di quell’uomo e questo le piaceva: finalmente poteva rilassarsi e lasciare fare ad altri, per 18 anni aveva impartito ordini e adesso, mentre il ragazzo le sollevava la camicetta mettendo a nudo tutto il suo desiderio, lei si sentiva felice.
Le sue mani esperte presero a toccare i seni, i capezzoli turgidi erano allo spasimo, la sua schiena nuda era appoggiata al metallo di quella cabina e lei ne sentiva chiaramente il freddo che contrastava nettamente con il caldo che sentiva dentro.
– Sei stupenda .
Una frase lenta, che le aveva scaldato il cuore come le mani che le stavano accarezzando le cosce e salivano a cercare il loro piacere.
Sentiva il suo sudore freddo combattere con i suoi umori caldi che piano avevano cominciato a scendere sulla tenera carne e pensò da quanto tempo nessuno avesse più goduto del suo corpo.
Il bacio che ricevette era un bacio selvaggio, focoso, pieno di passione.
Lo guardava stracciarsi la camicia nella foga d’averla ed ebbe un brivido di piacere pensando a come l’avrebbe avuta,
Ebbe solo una frazione di secondo per cercare di vedere quanto fosse dotato, non riuscì a vederlo bene, era solo curiosità, ma quando lui entrò in lei, capì subito che era dotato più che sufficientemente per il suo bisogno.
Le mani di lui sul suo sedere erano un appoggio sicuro, chiuse gli occhi e si lasciò portare in quell’oblio stupendo.
Il suo corpo si era adattato subito a quel ragazzo passionale, si vedeva riflessa nello specchio frontale dove una macchina fotografica a pagamento aspettava un cliente e, per un attimo, fu terrorizzata dalla possibilità che stesse scattando fotografie; ma lo pensò solo un attimo perché fu subito avvolta dal suo piacere che cresceva e, quando non ne potette più, lo baciò per nascondere le sue urla, gli gridò tutto il suo desiderio stringendo forte le cosce attorno a quel magnifico corpo e poi, stremata, si lasciò andare.
Le aveva promesso una notte piena di magia se si fosse lasciata trasportare per mano ed ora stava mantenendo il suo impegno.
Imperterrito, come se lei non fosse mai venuta, continuava a solcare la sua terra e lei sentiva che era sempre più pronta per essere irrorata da lui.
Il ritmo era aumentato e adesso sentiva chiaramente le spinte focose del ragazzo che la portavano a sbattere contro la parete di metallo, vedeva i muscoli che si gonfiavano nel possederla e lei si trovò ad urlare di nuovo il suo piacere, questa volta senza vergogna e senza nascondersi.
Mentre urlava ebbe per un attimo il coraggio di guardarlo negli occhi e vide che anche lui era pronto per lei, dischiuse al massimo le gambe e, come una terra fertile, accolse il suo desiderio e si trovò a pregare che quello non fosse la fine della loro storia, ma un inizio—

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