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la classica cena di ritrovo con gli ex compagni di scuola…

By 20 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccomi qua, appena uscita da una doccia rilassante che mi sto preparando per una uscita un po’ particolare: i miei ex compagni delle superiori hanno organizzato una cena per ritrovarci dopo più di 10 anni e hanno invitato anche qualche professore.
Mentre mi sistemo i capelli una sottile eccitazione mi pervade, sono curiosa di vedere chi abbia accettato l’invito e quali professori hanno accettato questo simpatico invito.
Decido di indossare un vestitino estivo , giusto per evidenziare le mie forme che madre natura generosamente mi ha donato, microperizoma e reggiseno coordinato, un paio di sandali con tacco non troppo alto, altrimenti farò sfigurare i miei compagni, dato che sono alta 175 senza tacchi.
Raggiungo con l’auto il ristorante sulle colline romane e ,mammaggia a loro, il parcheggio è già pieno ma, un dipendente mi indica un altra area non molto illuminata dove parcheggiare la macchina…ci vado di malavoglia dato che la poca luce non mi piace.
Entro nel locale e riconosco i miei compagni in un tavolo in fondo sulla destra, sono una decina di persone e riconosco anche un professore…mi sa che sono l’ultima arrivata.
Mi vedono e mi salutano con i classici sorrisi di circostanza e mi offrono subito un aperitivo alcolico che bevo molto volentieri per placare la calura di questi giorni…è un ottimo prosecco.
L’unico professore che ha accettato l’invito è il prof Rossi di ragioneria, il mio preferito sul quale, ai tempi della scuola ho fantasticato molto e mi sono masturbata spesso sognando di venir scopata da lui, è ancora un bell’uomo sui 45, capelli brizzolati e pizzetto malandrino.
Mi accomodo al tavolo nell’unico posto libero, vicino ad Ale, il mio spasimante delle superiori che mi ha fatto il filo per 5 anni a cui non l’ho mai concessa…a dire il vero non gli ho mai nemmeno dato un bacio, mi piaceva sentirmi desiderata da lui, incrociare il suo sguardo da innamorato che mi voleva e io non facevo nulla per sottrarmi, anzi mi divertivo molto a provocarlo…se ripenso a quanto sono stata stronza a 18 anni mi viene un po’ un senso di colpa.
La cena è deliziosa, sempli piatti a base di pesce molto buoni e molto raffinati accompagnati da un ottimo vinello bianco fresco che pian piano ha alzato il livello di adrenalina della serata ed abbassato i freni inibitori.
Scopro cosi che Ale si è laureato in Ingegneria, che le mie amichette sono sposate con figli e che il prof Rossi insegna ancora ragioneria ma in un altra città.
La serata procede piacevolmente e Ale non perde tempo a riempiermi di complimenti, dicendomi che con gli anni sono diventata ancora più bella e che madre natura era stata generosa con me…lo ricordavo più noioso ma, sarà per l’età o per il vino, ora mi trovo bene a parlare con lui, mi sta corteggiando in modo molto galante e io, complice la serata e il vino, mi sto eccitando e sento piccole gocce scorrere lungo le mie lunghe gambe.
La cena volge al termine e pian piano i compagni e le compagne di classe se tornano alle loro case, come spesso capita ci scambiamo i numeri di telefono promettendoci di risentirci presto e organizzare un altra serata di ritrovo.
siamo rimasti io Ale e il prof Rossi e decidiamo di salutarci.
Ci avviamo verso il parcheggio e , casualmente, l’auto di Ale è vicino alla mia, mentre quella del prof Rossi si trova nel parcheggio più grande.
Mentre ci incamminiamo verso le nostre auto, Ale mi abbraccia e sento la sua mano sfiorarmi il culo provocandomi dei brividi di piacere.
Salutiamo il prof Rossi e ci dirigiamo alle nostre auto che sono le uniche due rimaste in quell’angolo buio di parcheggio.
Sono ormai alla mia auto e mi giro per salutate Ale il quale mi sorprende baciandomi in bocca con ardore, la sua lingua non trova nessuna resistenza in me e ricambio il bacio, è bravissimo a baciare e mi sta eccitando da morire…sto raggiungendo il punto di non riotrno, quello dopo il quale divento troia e faccio tutto quello che il mio uomo mi chiede.
Si stacca da me e mi dice ” Finalmente riesco a baciarti bella stronza e sappi che stasera sarai mia che tu lo voglia o no”.
Queste sue ultime parole autoritarie hanno un effetto devastante sulla mia figa ormai in calore e ormai lo so che mi farò scopare da lui.
Mi prende per i capelli e mi strattona un pochino, procurandomi un leggero dolore e mi spinge verso il basso…”Cara Alessandra, ora slacciami i pantaloni e succhiami il cazzo da vera porca quale sei sempre stata”…Colpita e affondata…il punto di non ritorno ormai è superato…sono bastate poche parole ,dette col tono giusto per farmi cedere.
Lo guardo negli occhi e lentamente inizio a slacciare cintura e pantaloni e abbassandogli i boxer mi ritrovo per la mani un cazzo durissimo e bello grosso, chi lo avrebbe mai detto che Ale avesse un segreto in mezzo alle gambe cosi interessante,,,lo avessi saputo ai tempi della scuola mi sarei fatta scopare da lui tutti i giorni nei bagni della scuola…
Non è mai troppo tardi e inizio a leccargli le palle, ormai lo voglio, voglio godere e farlo godere, lui mi fissa sempre negli occhi mentre io mi infilo la sua cappella in bocca e inizio un pompino da vera troia, la sua mano che tiene i miei capelli detta il ritmo della pompata, mi sto bagnando come non mai, è la prima volta che la mia fighetta diventa fradicia mentre mi ritrovo un bel cazzo in bocca che sto spompinando.
“Leccalo per bene e lecca le palle, stasera sei mia e devi fare tutto quello che voglio, cosi impari ad essere stata cosi stronza per cinque anni”, mi tira i capelli per farmi alzare e mi ritrovo di nuovo la sua lingua in bocca e le sue mani sulle mie tette, sono ormai in sua balia e dedico di togliermi il vastito e il reggiseno, voglio sentire le sue dita che mi strizzano i capezzoli ormai turgidi, voglio…non lo so esattamente cosa voglio, ormai è la mia figa che ragiona per me, voglio essere scopata, usata da Ale, voglio godere e voglio farlo godere…LO VOGLIO
“Brava, ora torna a succhiarmi il cazzo, ma non toccarti la figa fradicia”
Obbedisco come un automa e mi ritrovo di nuovo quel bel pezzo di carne in bocca , duro, caldo, pulsante è una meraviglia…non pensavo di eccitarmi cosi tanto mentro sto per fare un pompino…aumento il ritmo, gli voglio regalare un pompino memorabile e voglio sentire la sua sborra calda sul mio corpo.
Adoro scorrere la lingua lentamente su un cazzo duro,mi piace sentire con le labbra le varie curve delle vene e della forma naturale del pene.
Mi bagno sempre di più’ sapendo che il mio uomo gode immensamente grazie al mio sapiente lavoro di bocca. I suoi fremiti, i suoi sospiri, il respiro che via via si fa annoso, i piccoli movimenti impercettibili del cazzo accrescono la mia libido e allora ci do’ dentro da consumata pompinara ci metto anima e corpo per il piacere del mio uomo che, stando in piedi, mi domina e con la mano guida i miei movimenti.
Mi eccita da morire sentirmi soggiogata al suo volere ,sentirmi ordinare cosa vuole che gli faccia,sentirlo gemere e usare parole forti verso di me…e allora via continuo il mio pompino, so di essere brava ma voglio dare sempre il massimo, voglio fargli sborrare l’anima ,fargli svuotare le palle sulla mia quarta di seno e lasciarlo senza forze.
In piena estasi mi ferma e mi dice “Non ancora, la mia sborra non la meriti ancora” e dicendo questo mi prende di forza mi fa mettere le mani sul cofano della macchina e da dietro mi strappa il perizoma ormai ridotto ad una spugna.

Mentre mi spinge col suo corpo contro il cofano sento distintamente la durezza di quel cazzo che ormai desidero come un assetato nel deserto desidera l’acqua,quel cazzo che fino a poco fa era nella mia bocca e io pompavo con foga e devozione.
Nel mio cervello ci sono le seguenti parole “Ale scopami ti prego, prendimi cosi in modo animale sbattendomi come una cagna in calore” ma dalla bocca escono solo sospiri e dalla mia figa rivoli di liquido.
Sento il suo peso dietro di me, il suo respiro dietro le mie orecchie, la sua lingua che pian piano scende dalle orecchie al collo e una mano che gioca col mio clitoride.
“Ora voglio sentirti godere troietta mia” e la sua lingua inesorabilmente scende ancora,ormai è a metà schiena…apro gli occhi e mi si gela il sangue e mi irrigidisco proprio nel momento in cui la sua lingua sta leccando il mio buchino del culo…Il prof Rossi è lì a 3 metri da noi con il cazzo in mazzo che si sta masturbando, chissà da quanto tempo è lì.
Ecco il colpo di grazia…”Ale, siiiiiii sei meraviglioso, leccamela fino a farmi godere” sto gridando queste parole mentre guardo vogliosa il prof Rossi passandomi la lingua sulla bocca.
“Bravo Ale, continua, siiiiii leccami il clitoride, masturbami, fammi godere, senti come sono fradicia, senti a che punto di troiaggine mi hai portata, dai dissetati di me, voglio GODEREEEEEEEEEEEEEEEEEEEE”
Ormai sto gridando per il prof Rossi, vederlo davanti a me con il cazzo duro in mano che si sta masturbando mentre la lingua e le dita di Ale sono dentro di me, dentro la mia figa fradicia e dentro il mio culo, mi ha totalmente totlo ogni freno, vorrei avere in bocca il suo cazzo mentre Ale mi lecca, sentirlo caldo e pulsante vicino all’orgasmo…mhhhhhhhhh orgasmo che pian piano sento salire anche io, “Bravo Aleeeeeeeeeee,continua cosi infilami ancora un dito nella figa e fammi godere””Si leccami il clitoride, sei meraviglioso e io sono stata una stronza a non accorgermi di te alle superiori””siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”
Piano piano il prof Rossi si avvicina, la sua grossa cappella violacea emana un forte odore di uomo e di sesso che inebriano le mie narici, lo sfido con lo sguardo trasferendogli il godimento che lalingua e le mani di Ale mi stanno regalando,vorrei averlo qui nella mia bocca quel meraviglioso cazzo mentre la lingua lecca centimetro dopo centimetro le mie grandi labbra e le dita esplorano le pareti interne della mia vagina alla ricerca di quei punti che mi mandano in estasi.
La mia libido e il mio esibizionismo hanno trovato stasera la condizione ideale e percio’ grido a voce alta di infilarmi anche un dito nel culo e mentre lo sento entrare lentamente io fisso il prof Rossi negli occhi e mi infilo un dito in bocca simulando un pompino, lui ha gli occhi pieni di desiderio, la sua mano scorre sempre più’ veloce sul suo meraviglioso membro violaceo e pian piano,inconsciamente, si avvicina a me.
Urlo la mia volgia di godere, di continuare a leccarmi la figa come, ho il clitoride gonfio e paonazzo dai piccoli dolci morsi che ogni tanto ho ricevuto…la doppia penetrazione con le dita mi sta facendo impazzire…continua Ale,inculami con quel dito, muoviti, trattami da troia e fammi godere…ad ogni mia parola il prof strabuzza gli occhi incredulo e io lo continuo a sfidare col mio sguardo pieno di lussuria,libido e porcaggine…ormai pero’ sono al limite e il tuo divino leccarmi mi sta portando…anzi ci sono proprio adesso…ecco sento l’orgasmo montarmi fortissimo …
“Si Ale siiiiiiiiiiiiii godoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo” un urlo liberatorio i fremiti del piacere gli spasmi dell’orgasmo mi pervadono, devastanti come un fiume in piena…le gambe non mi reggono e mi accascio sul cofano impotente.
Sento la lingua che continua a leccarmi dolcemente…mi riprendo un attimo e apro gli occhi per cercare il prof, ma non vedo più nessuno…solo delle copiose macchie bianche sul cofano della mia macchina e una molto vicino alla mia bocca, non resisto ed estraggo la lingua per raccogliere quella macchiolina appiccicosa…la assaggio e riconosco l’acre sapore dello sperma.
Mentre sono ancora in balia del post orgasmo sento i grugniti di piacere di Ale e gocce calde che mi inondano la schiena.
“Cara Alessandra, il tuo numero ce l’ho e quindi se vorrò scoparti ti chiamerò, ma stasera volevo solo dimostrarti cosa ti sei persa” e detto ciò Ale si sistemò e salito in macchina se ne andò lasciandomi nuda senza forze sul cofano della mia macchina.
Ci ho messo un po’ a riprendermi ma ora sono in macchina verso casa…e sento un SMS arrivare, è un numero che non conosco ma lo leggo lo stesso
“A scuola non sei mai stata molto brava,arrivavi a malapena ad un 6–, ma in quanto a troiaggine non ti batte nessuno…ti meriti un 10. Un bacio del prof Rossi”
Leggendo il messaggio sorrido soddisfatta pensando che magari prima o poi potrei chiava…ops chiamare il prof Rossi.

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