Skip to main content
Racconti Erotici Etero

la cucina nuova

By 3 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho da poco deciso di abbandonare il “nido” familiare e prendere casa da sola.
Questo a molte persone può sembrare bellissimo, finalmente la libertà, l’indipendenza…. ma quante cose bisogna gestire per trovare, sistemare e iniziare a viviere in una casa?
All’alba dei miei 25anni non immaginavo che vivere da sola fosse così impegnativo.
Dopo tinteggiatura, impianto elettrico, tubature, allacciamenti luce, gas e telefono, pratiche burocratiche ecc ecc eccomi arrivata finalmente al momento di dover scegliere i mobili!
Anche se la verità è che la maggior parte li ho ereditati da nonni zii e parenti, per contenere le spese il più possibile.
Così l’altro giorno, constatato che ancora mi mancava la cucina, mi sono recata al negozio di una mia amica per farmi qualche idea.
Lei però era fuori ufficio così mi hanno fatta accomodare in attesa del suo rientro.
Ho fatto un giro per lo show room e sfogliato un paio di riviste, ma dopo mezz’ora della mia amica ancora nulla.
Continuavo perciò ad aggirarmi sovrapensiero tra una cucina blu elettrico e una in legno noce, quando finalmente ho sentito dei passi alle mie spalle. Convintissima che fosse lei mi sono voltata con un mega sorriso a 32 denti, ma sorpresa! non era affatto lei, al contrario… era un ragazzo che avevo visto di sfuggita entrando dietro la vetrata degli uffici.
L’ho guardato sorpresa avvicinarsi, ma lui subito si è presentato dicendomi che mi avrebbe seguita nella fase iniziale in attesa del rientro della mia amica.
La cosa ammetto che mi aveva scocciata un po’, più che altro perchè speravo in qualche super sconto o mega occasione dell’ultima ora, ma meglio fare buon viso a cattiva sorte e iniziare le ricerca della mia nuova cucina.
Gli spiego più o meno che cosa ho in mente e lui professionale prende nota di quello che dico e indico qua e la nello show room.
Durante il nostro giro mi accorgo però che siamo arrivati in un punto del magazzino dove non cè nessun altro, solo io e lui… e la cosa inizia a intrigarmi.
Lui si chiama Alessandro, sui 35-40 anni, alto e magro, capelli lunghi, occhi scuri, un viso nel complesso grazioso ma non uno che sicuramente ti gireresti a guardare per la strada. In più era vestito malissimo! Pile rosso fuoco e pantaloni indefiniti grigi-verdi-marroni… tipo boscaiolo che è stato a funghi tutto il giorno!!!
Finito il giro Alessandro mi fa accomodare a un tavolo, siamo sempre soli io e lui, e inizia a parlarmi di misure, materiali e prezzi. Mentre lui scrive io lo osservo… mi sorprendo a pensare che, nonstante la prima impressione, mi stia affascinando e lo trovo addirittura carino. Anzi, peggio! non è che proprio sia carino, è piuttosto un uomo intrigante nella sua aria professionale e mi fa sentire che qualcosa dentro di me si sta smuovendo… accidenti a me! più lo guardo più sento che mi sto bagnando le mutandine!
Lui sembra non accorgersi di nulla, io invece decido di sbilancirami un po’ di più e dal “lei” passo al “tu” come se nulla fosse… sorrido come una scema e mi accorgo che sto iniziando davvero a fare la gatta morta.
Indosso un vestitino molto semplice in lana grigio, calze grigie e stivali neri morbidi. il vestiro è molto aderente ma gli stivali senza tacco mi danno un’aria più da bambina anche se sotto la lana leggera la forma del sedere e delle tette è ben visibile. Certo, potrei essere molto meglio, ma anche così faccio una discreta figura. Sono alta 1.70, occhi verdi, capelli lunghissimi e scuri che oggi ho lasciato sciolti.
Intanto anche lui inizia a darmi del tu e l’atmosfera diventa sempre più rilassato e complice. Il gioco mi diverte, così faccio la finta ingenua che non capisce nulla e si fa consigliare del serio professionista! Civetto come una vera gallina, quasi mi vergogno della mia sfacciataggine, ma chissenefrega! mi sto divertendo un casino e anche lui sta giocando perfettamente il suo ruolo. Decido così di spingermi ancora oltre e, con la scusa di fargli vedere un mobile che mi era piaciuto particolarmente, mi alzo e sculettando vistosamente mi avvio lungo i corridoi seguita da lui e dal suo sguardo che mi sento fisso sul fondo schiena.
Guardiamo ancora due cose, lui prende qualche appunto e poi mi dice “sai, per essere sicuro del lavoro dovrei venire a prendere le misure di persona così ti faccio fare tutto esattamente di misura”
“ottimo” gli rispondo sorridendo con due occhioni da cerbiatta ingenua “quando potresti venire?….sai…. ho un po’ di fretta di avere i mobili per trasferirmi”
Lui finge di pensarci un attimo, apre l’agenda e poi mi fa “domani per l’ora di pranzo?”
“certamente! finisco di lavorare intorno alle 13, dieci minuti e sono a casa. Ti aspetto!”
“si si perfetto. allora ti preparo un disegno fatto bene e il preventivo completo. A domani.”
mi porge la mano e io la stringo trattenendola un po’ più del consueto continuando a fissarlo negli occhi con il mio miglior sorriso stampato in faccia.
Esco che sto ancora sorridendo! Che inaspettato pomeriggio penso tra me e me

Il giorno dopo mi alzo già con la voglia di riverderlo, stuzzicarlo, giocare e… magari chissà!!!
Al lavoro non faccio che pensare a lui, agli sugardi rubati che mi rivolgeva, alle mezze frasi che siamo detti… in pratica non combino proprio nulla, sto davanti al pc aspettando l’orario per andarmene.
Finalmente sono le 13, schizzo fuori come un missile e corro a casa per arrivare prima di lui e darmi una sistemata.
Non voglio che pensi che mi sono tirata per lui (e poi alle 13 del pomeriggio non è che posso mettere tacchi 12cm e tubino nero!), così indosso un vestitino leggero e morbido, cortissimo, pantacollant neri e delle paperine basse, mi metto anche un bel cerchietto a completare il look da ragazzina ingenua!
Trucco leggero e musica a tutto volume! é una giornata splendida e io sono super euforica per questo incontro.
Ecco che arriva Alessandro, io ovviamente ero li che lo aspettavo, ma quando sale gli vado ad aprire con la musica ancora a palla e qualche vestito in mano
“Ciao! che piacere rivederti!” esordisco sempre con il mio sorriso da gatta “sono arrivata un po’ prima e stavo mettendo a posto un po’ di cose in casa. Scusa la musica!… mi teneva compagnia, ma ora che sei arrivato tu.. l’abbasso subito…. Accomodati” gli dico mentre sculettando a tempo di musica mi allontano verso lo stereo.
Lui ancora non ha detto nulla, è serio, serissimo, nel suo ruolo di perfetto professionista. E la cosa mi fa eccitare da morire! Gli salterei addosso per vedere se con la mia lingua in bocca si lascia andare oppure no. Ma per questo cè tempo, prima dobbiamo creare il momento giusto.
Così lo porto in cucina chiacchierando del più e del meno, gli mostro dove vorrei mettere il forno, i fornelli e il lavandino, lui misura e prende appunti.
Sembra così teso…. sorride a fatica… vuole mantenere il controllo ma è chiaro che i miei sorrisi e i miei sculettamenti non gli passano indifferenti.
Finito con le misurazioni varie è il momento di sblocare la situazione… o la va o la spacca, penso tra me e me…. è così gli dico con l’aria più ingenua del mondo.
“scusami, sei così gentile che vorrei chiederti se per favore daresti un’occhiata anche alla lavatrice, sai, l’ho appena presa da casa di mia nonna, è un po’ vecchia e mi sembra che ci sia qualche perdita o qualcosa del genere nella parte dietro. Io nn me ne intendo e non vorrei farmi fregare da qualche tecnico che magari per un niente mi chiede 200euro”.
“si certo. Nessun roblema” risponde Alessandro. Certo che gli uomini sono facili facili da far abboccare, basta farli sentire i nostri eroi e subito si prodigano in soccorso delle povere fanciulle bisognose.
Sorrido ancora e lo accompagno in bagno
“Vedi? dovrebbe essere proprio uno di quei tubi dietro… ho visto dell’acqua l’altro giorno quando l’ho accesa”
Lui si sporge oltre la lavatrice e sento che traffica un po’ senza trovare nulla di strano. Io ovviamente la lavatrice manco l’ho mai accesa, ma con la scusa di fargli vedere il punto esatto gli dico di spostarsi e, invece di chinarmi a lato, mi piego a 90 sopra di essa fingendo di dover raggiungere dietro chissà quale tubo.
“era proprio qui che ho visto l’acqua” dico da dietro la lavatrice, mentre lui dietro di me si sta sicuramente osservando il mio bel culetto sodo che sarà  orami quasi del tutto scoperto dal minivestito. Mi muovo un po’ agitando il fondoschiena per dargli una completa visione delle mie natiche tonde fasciate dai pantacollant.
La mia fighetta orami è tutta bagnata e gonfia e sicuramene nella posizione oscena in cui sono Alessandro godrà anche dello spettacolo delle mie dolci labbra separate dalla cucitura dei pantaloni.
penso di aver dato abbastanza spettacolo (e di essere stata abbastanza esplicita!) così mi rialzo sempre facendo finta di nulla
“Uffi, oggi sembra tutto a posto forse dovrei accenderla per vedere se…” ma non riesco a finire la frase che voltandomi me lo trovo a un cm da me… il suo viso di fronte al mio, sento il suo respiro corto sulle mie labbra, i suoi occhi nei miei…. baciami!baciami!baciami!… penso mentre mi avvicino ancora più a lui… non dico una parola ma lascio le labbra leggermente aperte fissando a mia volta i miei occhi nei suoi.
Lui anche non parla, resta così a un millimetro da me, che quasi già sento il sapore della sua bocca… socchiudo gli occhi aspettando il contatto delle nostre labbra, ma… nulla…. lui di colpo si volta e imbarazzatissimo dice che si è fatto tardi e deve assolutamete rientrare.
E no, xxazzo!!! io ho la figa che è un lago e non me lo faccio di certo scappare così!
mentre lui è già sulla porta mi avvacino per salutarlo e quando lui mi porge la mano io gliela stringo dicendo
“Sei sposato?” orami basta fare l’ingenua o è sposato o è troppo timido per non aver capito la situazione, perciò l’ultima carta me la devo giocare io
” NO! Affatto” risponde sorpreso dalla domanda
“Allora ti va di scopare?” gli rispondo spiazzandolo in ogni modo.
Lo fisso negli occhi mentre glielo dico e sono serissima senza lasciargli possibilità di fuga questa volta!
Alessandro è incredulo, mi fissa senza fiato ormai, non sa che dire o cosa fare ma io ho lanciato la pietra e non mi muovo aspettando la sua reazione.
Muoio dalla vergogna di essermi sbagliata e di avere fatto una colossale figura di merda, invece… finalmente lascia cadare la borsa degli attrezzi in terra e di colpo mi attira a se baciandomi con passione.
Io sono burro nelle sue mani, una bambolina di pezza che lui stringe sempre di più… sentro i muscoli delle sue braccia attraverso il maglioncino, il suo petto contro il mio… mi sciolgo nel suo abbraccio e quando la sua lingua forza le mie labbra le dischiudo lasciando che entri nella mia bocca a togliermi il respiro.
Ha delle labbra morbidissime e un sapore dolce ma deciso al tempo stesso, la sua lingua insegue la mia e la sua voglia è tanta che me la sento arrivare fino in gola.
E’ bellissimo, è un bacio sublime… non riesco a staccarmi e così lo abbraccio anche io sopra le spalle, con le mani mi infilo tra i suoi capelli  e gli premo il viso ancora di più contro il mio. Lui mi stringe sempre più forte e, senza smettere di baciarmi, mi solleva tra le sue braccia riportandomi in casa (in effetti presa dalla passione del momento mi ero dimenticata di essere ancora sul pianerottolo a dare spettacolo a chiunque passasse!).
Alessandro con un calcio chiude la porta alle nostre spalle e finalmente non ho più dubbi su quali siano le sue intenzioni.
Siamo attaccati in una stretta pazzesca, lui mi sostiene e mi sento bene tra le sue braccia. Avanza senza nemmeno guardare dove andiamo e così mi ritrovo appoggiata al muro del corridoio con tutto il suo corpo che preme contro il mio. Sento la sua eccitazione contro il mio ventre e lo bacio a fondo premendo a mia volta verso il suo cazzo teso. Sono eccitata come non mai, avvinghiata a un quasi sconosciuto che da domani probabilmente non rivedrò mai più. La mia fighetta gocciola nel minuscolo perizoma che indosso.
Alessandro si stacca dalla mia bocca e entrambi riprendiamo fiato. Siamo sempre avvinghiati, i suoi occhi nei miei, le labbra rosse e umide per il lungo bacio.
Io respiro sulla sua bocca gustandomi ancora il suo sapore di uomo, lui mi poggi per terra e, tenendomi sempre bloccata contro il muro, mi scosta i capelli che mi sono scesi sul viso.
“Sai… non potevo crederci che una ragazza giovane e bella come te volesse uno insignificante come me” mi sussurra a fior di labbra
“scemo!” rispondo sorridendo e riprendendo a baciarlo con piccoli baci su tutto il viso “te l’ho fatto capire in tutti i modi che mi piacevi, pensavo orami che non fossi interessato.”
“Avevo paura di sbagliarmi e combianare un casino… sei così bella…. così sensuale…. non faccio che pensarti da quando ti ho vista entrare in negozio” le ultime parole le sussurra nella mia bocca perchè riprendiamo subito a baciarci con foga senza più spazio per altri discorsi.
Con le mani scendo ad accarezzargli le spalle, è muscolo, sento le braccia forti che mi stringono. Passo sul petto e poi fin giù sull’addome fino al bordo dei pantaloni. Mi fermo e infilo le mani sotto il maglione e la camicia, la pelle è bollente e liscia. Salgo piano piano ad accarezzare ogni cm del suo corpo, è veramente ben fatto, magro e forte, senza essere però troppo esageratamente palestrato.
Arrivo ai capezzoli, sono piccoli chiodi duri tra le mie dita, li stringo prima delicatamente e poi sempre più forte.Lui mi morde il labbro lasciando scivolare le sue mani dalla mia schena al sedere. Mi afferra prepotente i glutei e mi solleva in braccio a lui. Apro le gambe e mi ritrovo a cavalcioni su di lui, la figa che mi pulsa dal desiderio contro il suo cazzo duro che gonfia i jeans. Strofino il bacino contro il suo, ansimiamo come due animali vogliosi.
Lui ora non è più nè timido nè titubante “dov’è il letto?ho voglia di scoparti, non ce la faccio più!!” mi chiede
“di là” gli indico con un filo di voce
Sempre tenendomi stretta a lui raggiungiamo la camera dove crolliamo sul materasso uno sopra l’altra.
Sentire il peso del suo corpo che mi schiaccia mi eccita all’inverosimile, mi sento sua… voglio essere sua!
In un attimo gli sfilo la maglia, lui alza le braccia e la lancia lontana chissà dove. inizio a sbottonare il primo bottone della camicia, vedo la pelle abbronzata del petto, allora lo giro di scatto e mi trovo sopra io adesso. Mi alzo seduta su di lui, lo guardo dall’alto, non è particolarmente bello ma è davvero intrigante!
Lo fisso negli occhi mentre continuo a sbottare un bottone dietro l’altro, piano, accarezzando la pelle che poco a poco lascio scoperta. Lui è fermo, mi tieni le mani sui fianchi, aperte, strette a non lasciarmi scappare. Mi fa morire di lussuria la sua decisione, le sue strette prepotenti, le sue mani che mi toccano come se fossi sempre stata sua. gli apro di colpo la camicia, il suo petto è liscio, i suoi addominali pronunciati, mi chino e lo bacio, gli bacio leggera le labbra e poi il collo, gli mordo piano l’orecchio e scendo sulle spalle. Chiudo gli occhi e con la punta della lingua disegno immaginarie linee da una spalla all’altra. La sua pelle è bollente e sa di buono.
La mia esplorazione prosegue verso il basso, sento la forma dei pettorali tesi, trovo il capezzolo e lo lecco facendolo ansimare. lo mordo di colpo, trattendolo forte tra i denti, attenta però a non fargli troppo male. Alessandro inarca la schiena, ansima di piacere. Lo sto facendo impazzire e la cosa mi fa sbrodolare sempre più nelle mutandine. Vorrei scoparlo così, subito, senza nemmeno spogliarci, ma forse non avremo altre occasioni e così meglio godermi ogni attimo fino alle soglie estreme del desiderio.
lascio il capezzolo e proseguo la mia discesca lungo l’addome, lo lecco e lo bacio e mentre scendo sempre più, lui afferra il bordo del mio vestito e in un attimo me lo sfila.
Sotto non porto altro, non ho un seno grandissimo, quindi spesso faccio che non indossare intimo tanto le mie tette sono belle sode e stanno su da sole.
Il mio seno finalmente nudo sfiorana la sua pancia, i capezzoli sono già durissimi e mi fanno male. Lui non si fa pregare e allunga una mano tra i nostri corpi, raggiunge la mia bocca e mi infila due dita dentro a farsi lecare. Io gliele succhio con gusto e a lungo. Apro gli occhi e li fisso nei suoi mentre finisco di leccare prima un dito e poi l’altro, facendoli scomparire totalmente nella mia bocca
“sei fantastica…” mi sussurra “sei così calda…ti desidero da morire!”
Dicendomi ciò con le dita ancora bagnate dalla mia saliva mi afferra un capezzolo, lo stringe forte a farmi male e godere. Io trattengo il respiro… potrei già venire soltanto così.
“Allora dimmi cosa vuoi, sono ai tuoi ordini mio padrone” scherzo
“Voglio farti godere e godere con te mia bellissima schiva” risponde lui
Sorrido contenta che stia al gioco. Mi capisce al volo e l’atmosfera è sempre più erotica
“Allora ordina alla tua schiava cosa desideri che faccia per compiacerti, mio padrone” gli domando languida premendo la mia fighetta contro di lui
Lui esita un attimo, poi risponde “Succhiami il cazzo”
Mi guarda temendo di aver osato troppo, ma i miei occhi brillano di lussuria, mai avrei immagiato affinità più sottile tra di noi.
Adoro essere comandata e posseduta completamente dall’uomo durante il sesso e lui sembra sapermi domare con estrema maestria.
Eseguo felice il suo ordine, gli sbottono la cintura e i pantaloni, sposto i boxer neri che indossa e mi ritrovo di fronte il suo cazzo completamente duro. E’ bellissimo, ditto e ben fatto, con una cappella larga e violacea che non aspetta altro che la mia bocca.
Lo lecco piano, solo con la punta della lingua, su e giù lungo tutta l’asta fremente. Lecco intorno la cappella e poi scendo a farmela sparire tra le labbra. Lui sospira di godimento
“Brava…brava… così…. scendi, prendilo tutto” mi incita spingendomi la testa con le mani ad ingoiare per intero la sua nerchia gonfia.
Io faccio fatica a tenerlo tutto in bocca, sento anche dei conati di vomito salire, ma lui non mi lascia alternativa tenendomi bloccata con il cazzo ben piantato in fondo alla gola. Ho le lacrime agli occhi e ho paura di soffocare ma sono eccitata da morire e continuo a spompinarlo con gusto.
Ho la bocca piena, le labbra tese attorno al suo cazzo e succhio con tutta la passione che provo.
“Accidenti a te… sei un diavolo… così mi fai venire subito… mi stai succhiando l’anima!”
“Mmmppp…mmm….!” sono gli unici suoni che riesco a emettere dato che la mia bocca è completamente occupata
“Dai continua…. succhia bambina…. scucchia….siiiiiiiii…. dai… che adesso ti riempio la gola!”
Sussulto a quelle parole, mai a nessuno ho permesso di godermi in bocca, nemmeno al mio ultimo fidanzato che me lo chiedeva supplicante.
Cerco di spostarmi per dirgli di no, di aspettare, ma lui non vuole sentire ragioni, non mi lascia muovere e anzi… affonda il suo cazzo completamente nella mia gola bloccandomi la testa con entrambe le mai.
“Dai schiava… succhia… bene fino in fondo…. dai che voglio riempirti di sborra bollente questa bella boccuccia…… siiiiiiiiii…… daiiiiiiiiiiii…… se non l’hai mai assaggiata prima questa volta oggi farai indegestione!” mi dice ridendo e pompandomi forte il cazzo in bocca
Se volessi so che potrei spostarmi in qualunque momento, ma sono troppo stregata da quest’uomo e quando sento il cazzo ingrossarsi e pulsare lascio che i fiotti della sua sborra mi riempiano la gola.
Il primo schizzo è potente e quasi mi soffoca, non so bene cose fare e mi sento la sborra raggiungere direttamente l’inestino, vorrei spostarmi ma lui continua a bloccarmi
“Godoooooooo…. siiiiiiiiiiiii pendi…. vengooooooooooooooo!!! ingoia tesoro… è tutta per teeeeee” urla Alessandro in preda a un potente orgasmo, i suoi fiotti bollenti continuano a scaricarsi nella mia bocca, come se non dovessero mai finire
“mmmpppfff ppppffff… mmmm…” cerco di respiare e ingoiare il suo seme, ma è talmente tanto che mi cola ai lati della bocca giù lungo i seni
Lui allora mi lascia la testa e mentre mi stacco dal suo cazzo per riprendere fiato un ultimo schizzo mi colpisce in pieno volto. Sono affannata e sporca di sperma, a guardarmi devo sembrare una vera troia, ma lui mi fa i complimenti  e sorride soddisfatto
“Non avevo mai goduto così… sei stata fantastica…. ho sborrato l’anima… ora puliscimi il cazzo che ti ricambio il favore!”
E meno male che avevo pensato io di condurrei i giochi!!!
Alessandro ha messo bene in chiaro chi comanda e, dopo avermi fatto bere la sua sborra, sa che farò tutto quello che lui vorrà.
“Un bambina cattivella e viziata come te ha bisogno di essere domata mia cara. Oggi avrai pane per i tuoi denti, sarai la mia schiava per tutto il pomeriggio quandi chiama in ufficio e di che non rientri.”
Ubbidisco agli ordini e con una scusa banale comunico che non sarei rientrata al lavoro
Mi pulisco il viso e torno sul letto, Lui si è tolto i pantaloni e i boxer ed è completamente nudo che mi aspetta.
Mi finisco di spoglaire anche io e lo raggiungo sul letto
“Sei veramente bellissima. Già vestita era stupenda, ma nuda sei meravigliosa.Voglio assaggiarti”
Mi allarga le gambe e mi ritrovo con la fighetta gocciolante aperta in bella mostra davanti a lui. Alessandro si china tra le mie gambe e piano inizia a toccarmi.
Il clitoride è già duro e gonfio, sporge vistosamente dalle mie labbra copletamente depilate
“ma che figa stupenda e vogliosa, sei già un lago qua sotto” sussurra lui mentre mi infila un dito dentro.
Io sussulto, sono sull’orlo di un orgasmo devastante, sono eccitata, vogliosa e schiava della sua prepotenza
“fammi godere… ti prego….” lo scongiuro con la figa pulsante di desidedrio
Lui spinge il dito in profondità nella mia figa e con la bocca si attacca al mio clitoride… è un attimo!… appena le sue labbra si chiudono a succhiare il mio cappuccetto di carne esplodo in un orgasmo pazzesco
“Siiiiiiiiiiiiiiiiiii……. godoooooooooooooooooooooo…. mi fai morireeeeeeeeeeeeeeeeee”
La mia figa pulsa all’inverosimile e i miei umori scendono copiosi nella sua bocca. Alessandro lecca tutto senza farsi scappare una goccia
“Sei buonissima… ti berrei tutto il giorno…” mi sussurra mentre torna a baciarmi in bocca facendomi assaggiare i miei umori. Io ricambio gustandomi il mio sapore misto al suo.
“Mi hai fatta godere tantissimo, grazie”
“Figurati, anche tu prima sei stata fantastica, ma è solo l’inizio ora devi gustarti il mio cazzo nella figa”
“sei un porco!” ribatto ridendo e scendendo con la mano a tastarne la consistenza
Anche lui ride spingendomi la testa a raggiungere la mano sul suo cazzo
Lo riprendo in bocca, leccando e succhiando sento che in pochissimo tempo il suo uccello si gonfia tornando dritto e pronto.
“bene, ora basta, non vorrai farmi godere di nuovo così’!?”
Lascio controvoglia il suo spendido cazzo dandogli un’ultima leccata alla cappella
“Una volta assaggiata la sborra non puoi più fane a meno!!!” scherza lui facendomi arrossire
“Smettila di pavoneggiarti e fammi vedere se sei davvero bravo o sei sei solo parole!” ribatto io facendo la finta offesa
Lui non perde tempo, mi scaraventa sul letto a pancia in su, mi divarica le gambe e con un sol colpo mi penetra in figa, fino in fono.
“Ahhhhhhhhhhhhhhhhhiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii” urlo io per l’inatessa e improvvisa intrusione, ma la mia figa è un lago e non sento poi tanto male
Lui rimane fermo, piantato con il cazzo tutto dentro me, è grosso davvero e mi apre piacevolemtente la figa
“quanto sei stretta… e calda… hai una figa fantastica”
” e tu hai un cazzo davvero perfetto, mi apri in due. Dai… fammelo sentire… scopami…” lo imploro
Lui però ha deciso di fami impazzire e si muove piano piano. Sento il cazzo uscire e poi lentamente affondare, cm dopo cm. La mia figa si chiude e si riapre al suo lento scorre.Senzasioni di pieno e vuoto si susseguono dentro me. Andiamo avanti così per un po’, io sono al limite, sempre sull’orlo dell’orgasmo che lui non lascia esplodere mai. E’ una bellissima tortura!
Con le unghie gli graffio la schiena, gli mordo il collo supplicandolo sempre più di scoparmi
“Lo vuoi il mio cazzo bambina?”
“si ti prego… ti prego…. ti pregooooooooooo” urlo mentre all’improvviso lui me lo spinge forte, fino in fondo, lasciando esplodere finalmente il mio orgasmo.
Sono stanca, l’orgasmo mi ha colta all’improvviso lasciandomi senza forze. Sento la figa contrarsi sulla sua asta, strizzando il cazzo in una dolce morsa.
E’ bellissimo godere con un cazzo ancora duro dentro che ti tiene le partei della vagina aperte e le contrazioni di piacere sembrano non finire mai
“Bellissimo… mi hai fatta morire… un orgasmo così intenso…. perfetto….” gli sussurro
lui rimane con il cazzo ben piantato dentro di me mentre lascia che mi riprenda dal godimento. Mi abbraccia dolce, io gli accarezzo il viso e i capelli. Poi si sfila lasciandomi vuota.
Resto con le gambe aperte e lui oscenamente si sofferma a guardarmi le labbra aperte, sicuramente lucide dei miei umori
“Fantastica… hai una figa veramente fantastica… alzati che adesso ti voglio montare come si deve!”
Io lo guardo vogliosa, osservo il suo cazzone diritto e durissimo e lo voglio ancora, nonostante abbia già goduto due volte nel giro di poco.
Lui mi mette sul letto in ginocchio, con il culo bello in alto e da dietro passa il suo uccello lungo il solco della mia vagina. Si struscia avanti e indietro, i mie umori sono tanti che il cazzo non fa nessuna difficoltà o attrito. Mi stuzzica il clitoride con la grossa cappella, lo preme e lo schiaccia aumentando il mio desiderio
“Entra dai…” gli sussuro
“Eccomi principessa…” mi risponde lui affondando la sua verga nel mio corpo
Godiamo entrambi, è un amplesso animalesco e passionale.
Alessandro mi afferra dei fianchi e mi scopa con spinte pazzesche, sento il suo cazzo sbattermi contro l’utero. Il ritmo è forsennato, il mio sedere sbatte rumorosamente contro i suoi addominali e le sue palle gonfie mi solleticano il clitoride. Godo come una maiala, urlando e ansimando. Siamo entrambi sudati e senza fiato, lui è un animale da monta, non si stanca mai e mi sbatte incessantemente.
“godoooooooo…. dai vieni con me… riempimi la figa di sborra…. ti voglio sentire godere con meeee” lo incito al limite dell’orgasmo
Lui mi lascia i fianchi e mi afferra dai capelli costringendomi a inarcare la schiana e spingere ancora più verso di lui il sedere. La penetrazione è profonda, mi fa male! Urlo mentre godo e sento finalmente il suo cazzo scaricarsi in profondià nel mio utero, sento gli schizzi riempirmi la figa e godo pazzescamente
“siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii” urlo
” prendiiiiiii prendiiiiiiiiiiiii…… vengoooooooooooo ……… siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii” urla lui mentre tenendomi sempre dai capelli mi costringe a prendere il profondita il suo uccello divenuto enorme e pulsante.
Quando si toglie cado sul letto esausta, sento il suo seme colarmi lungo la figa e sulle gambe, la vagina ancora sussulta per il godimento e il respiro fatica a tornare normale. Lui si sdraia al mio fianco, siamo accaldati e sudati, la stanza è piena dell’odore dei nostri corpi e di sesso.
Io non riesco a parlare, sono sfinita. Lui si volta verso di me, mi sfiora il viso e mi bacia teneramente.
Io ricambio e mi accoccolo contro il suo corpo, addormentandomi poco dopo

Leave a Reply