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Racconti Erotici EteroTrio

La festa in maschera di lolita 1991

By 17 Novembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

La giornata lavorativa stava volgendo al termine e come ogni giorno dopo aver servito caffè, cappuccini, cioccolate, the, tisane al bancone, aver preparato panini, insalatone, piadine per pranzo, aver versato litri e litri di prosecco e aver ascoltato le paturnie dei clienti, stavo finendo di pulire i tavoli prima di salutare il titolare e andarmene a casa a farmi una bella doccia rilassante e rigenerante.
Vedo entrare una coppia , lui un bel uomo sui 25-40 anni e lei una bellissima ragazza sui 25-28 anni, mora, capelli lunghi occhi verdi e un fisico che non passa inosservato, sembravano la classica coppia di amanti, lui il capo e lei la giovane segretaria affascinata dall’uomo maturo e di potere accomodano al bancone e ordinano una birra lui e un coctail alcolico lei.
Si guardano e iniziano a parlare a voce non troppo bassa, tradendo una certa eccitazione e colpendo la mia curiosità.
Non sono una impicciona di natura ma, la situazione strana e la stanchezza lavorativa, fecero sì che mi dedicai alla pulizia della macchina del caffè espresso tendendo l’orecchio ai loro discorso.
Lei faceva un sacco di domande e si percepiva dalla sua voce che la sua eccitazione cresceva ad ogni risposta.
“Ma sei davvero sicuro di andare a quella festa domenica sera?” “Ma qualcuno ci è già stato per confermarci che è tutto vero?” “Ma poi cosa facciamo?, ci separiamo? Cerchiamo insieme?”,”Lo facciamo lì davanti a tutti?”,”Li porti tu i preservativi?”,”I vestiti dove li lasciamo?” e così via, domande che però non trovarono risposte bensì un solo gesto di lui, un bacio sulle labbra di lei e alcune parole “Fidati di me Martina, dopo mi ringrazierai” e detto ciò, pagarono il conto e lui fissandomi coi suoi occhioni blu mi fece l’occhiolino.
Tutte queste domande a sfondo sessuale mi avevano eccitata e non poco e la mia fighetta si era già risvegliata a tal punto da iniziare a bagnarmi il perizoma.
Dovetti pensare ai tavoli ancora da pulire per scacciare i pensieri lussuriosi che quella coppia era riuscita ad accende in me in pochi istanti e fortunatamente il lavoro di gomito sortì il suo effetto e la mia fighetta tornò a tranquillizzarsi.
Rientrai a casa, doccia rinfrescante e poi serata in compagnia delle amiche come spesso accadeva.
La notte riposai abbastanza bene se non che il mio subconscio ripercorse i momenti della coppia al bar e mi fece sognare di essere presente a quella festa con il risultato di svegliarmi fradicia di umori con la mia mano destra dentro il mio pigiama a giocare con il mio clitoride.
Mi alzai dal letto un po’ frastornata senza capire bene cosa fosse accaduto ma, il tempo tiranno, non mi permise di soffermarmi troppo a riflettere e in poco tempo mi ritrovai al lavoro al BAR a ripercorrere gli stessi gesti quotidiani, clienti a cui servire le colazioni, vecchietti a cui versare il vinello di metà mattina, pranzi e panaini da preparare e cosi via fino all’orario in cui avrei staccato.
Come tutti i giorni finii di pulire i tavoli ed uscii da BAR dirigendomi alla mia macchina.
Vidi che c’era qualcosa sul parabrezza e istintivamente imprecai contro i vigili temendo una multa , mi avvicinai al biglietto e notai che non era una multa bensì un normale foglio bianco al cui interni c’era un biglietto d’invito per domenica sera a Villa Mery all’evento “Italian Eyes Wide Shut” e sul biglietto poi lessi le poche righe manoscritte “La birra ieri era bona, ma la barista CURIOSA lo era di più, spero verrai domenica. Ale”.
Rimasi per diversi istanti a fissare quelle poche parole e il biglietto senza rendermi conto veramente di ciò che era avvenuto finchè non fui risvegliata dal suono di un clacson che mi riportò alla realtà.
Guidai come un automa verso casa e mi chiusi in camera mia leggendo meglio il biglietto d’invito numerato che riportava le regole della serata

1-Portare una maschera
2-L’unico ondumento consentito nel salone erano le scarpe, tutto il resto doveva essere riposto negli appositi armadietti all’ingresso
3-Libero accesso alle camere o alle altre sale che dovevano rimanere aperte
4-Ogni ospite era libero di corteggiare chiunque
5-Ogni ospite era libero di accettare o rifiutare le proposte altrui
6-I profilattici si sarebbero trovati in ogni stanza della villa
7-Nessun alcolico sarebbe stato offerto
8-La Security della villa avrebeb provveduto ad allontare qualsiasi ospite molesto verso gli altri.

Lessi e rilessi il biglietto per essere certa di aver capito bene che si trattava di una sorta di orgia collettiva il cui unico scopo era quello di godere e far godere nel totale anonimato.
La mia fighetta aveva ormai bagnato sia il perizoma che i jeans e dall’abbondante secrezione di umori capii che domenica a quella festa ci sarei stata anche io e che avrei fatto sesso con degli sconosciuti e delle sconosciute senza freni e senza ritegno.
I giorni passarano in fretta e la mia speranza di rivedere Ale e Martina al Bar fu disattesa e arrivò così la domenica della festa alla villa, ero eccitatissima e mi dedicai con dovizia alla cura del corpo, andando dall’estetista del centro commerciale per farmi fare la ceretta alle gambe, alle braccia e alla fighetta che decisi di rasare completamente, feci un bagno rilassante e mi spalmai molta crema idratante e profumata, volevo essere bellissima per vivere questa mia avventura trasgressiva.
Tornata a casa dopo un salto dalla parrucchiera per uno shampoo e una messa in piega mi buttai in camera e aprii il mio armadio per scegliere l’abbigliamento adatto alla serata ma, dopo aver guardato e riguardato i vestiti più sexy, aver provato le gonne più corte e le calze autoreggenti mi resi conto di quanto questa scelta fosse inutile, infatti mi ricordai che una delle regole della festa prevedeva di lasciare tutti i vestiti negli armadietti e allora decisi di vestirmi solo di scarpe tacco 12 e un impermeabile sopra a coprire il mio corpo nudo.
Ecco giunta l’ora, presi la maschera, mi spogliai dalla tuta e ,dopo essermi gustata il mio corpo nudo allo specchio ed aver pizzicato i capezzoli già turgidi per l’eccitazione, indossai l’impermeabile, presi la macchina e mi diressi alla villa.
Poco prima di arrivare alla villa indossai la mia maschera e poi mi diressi al parcheggio dove un ragazzo mascherato con un corpo muscoloso vestito solo di un perizoma accoglieva gli ospiti e indicava loro la strada per entrare nella villa.
Arrivai all’ingresso e notai gli altri ospiti intenti a spogliarsi per lasciare i vestiti negli appositi armadietti che poi sarebbo stati chiusi a chiave e la chiave poi veniva messa al collo; mi avvicinai ad un armadietto vuoto in pochi attimi fui nuda ed in quel momento mi resi contoi di quanto il mio velato esibizionismo in quel frangente fosse esponenzialmente cresciuto.
Sistemai l’impermeabile e la borsa nell’armadietto e poi mi diressi nel salone principale rimanendo estasiata dalla bellezza dell’arredamento della villa e dei quadri della stanza raffiguranti scene orgistiche del medioevo.
I corpi nudi degli altri ospiti passarono in quel frangente in secondo piano.
Stavo ammirando un affresco quando alle mie spalle una voce maschile mi diede il benvenuto premendo il suo membro contro le mie natiche, mi girai per ringraziarlo e per sottrarmi al tocco del suo cazzo in quanto non avevo ancora deciso di buttarmi completamente ma volevo studiare un po’ il da farsi ma, sopratutto, volevo scegliere io con chi godere quella sera.
Conversai con l’uomo per un po’ e poi mi allontanai da lui facendogli capire che non ci sarei stata.
Ad un certo punto un rumore di tacchi attirò la mia attenzione e mi girai verso l’ingresso della sala per vedere chi fosse e rimasi folgorata dalla bellezza della coppia che stava entrando, un uomo e una donna totalmente abbronzati e senza segni del costume, lei alta più di 180cm coi tacchi, gambe slanciate e muscolose al punto giusto, addominali segnati e una abbondante terza di seno naturale che violava le leggi della gravità; lui invece un uomo normale che nascondeva nel modo di camminare un fascino esotico ed un non so che di erotico.
Ecco quella donna e quell’uomo sarebbero stati i miei compagni per la serata e sarebbero stati loro a godere e farmi godere nella mia trasgressione e nella mia prima volta con una donna, infatti seppur sognandolo, non ero mai andata oltre dei semplic baci con persone del mio stesso sesso ma, quella sera tutto sarebbe accaduto e avrei placato la mia voglia di leccare una donna.
Seguii le mie prede per qualche minuto e poi decisi che era il momento di osare e mi avvicinai a loro rompendo il ghiaccio complimentandomi per la loro perfetta abbronzatura integrale.
Parlammo per diversi minuti di diverse cose e scoprii che erano anche degli ottimi oratori, molto colti ed intelligenti finchè lei, avvicinandosi a me mi mise una mano in mezzo alle gambe e sussurandomi all’orecchio mi disse “Stai colando di voglia e di desiderio, che ne dici di seguirmi?”
La sua avvenenza e sicurezza mi prese alla sprovvista ma, non volevo essere da meno e le risposi “Molto Volentieri” e presa la sua mano fradicia dei miei umori la seguii in una stanza con un grande letto, candele profumate e lenzuola di seta.
Il suo comagno rimase nella sala principale.
Rimanemmo in silenzio alcuni istanti fissandoci reciprocamente negli occhi finchè lei non mi spinse dolcemente contro il muro ed iniziò a baciarmi le labbra, il viso, il collo sfiorando con le mani ogni centimetro della mia pelle.
Che dolce sensazione il bacio di una donna, passione ed eros amplificate da una dea che sapeva bene come baciare una donna e cosa una donna desidera.
Le sue mani piano piano scendevano lungo i miei fianchi nudi per poi risalire lungo il mio ventre e sfiorare i miei capezzoli ormai durissimi dall’eccitazione; chiusi gli occhi e mi abbandonai ad ogni sensazione che la mia amante mi stava regalando.
Volli provare a prendere l’iniziativa io ma lei mi fermo subito e mi disse perentoria “Tu stasera sei mia, conduco io il gioco!” e dicendo ciò mi pizzicò dolcemente un capezzolo strappandomi un gemito di eccitazione mista a dolore.
Mi prese le mani e mi fece girare ed appoggiare al muro e poi si staccò da me fermandosi a guardare il mio culo e la mia farfallina ormai fradicia e vogliosa di essere leccata e scopata.
Piccoli rivoli di piacere scendevano lungo le mie cosce.
Si avvicinò a me e si adagiò contro il mio corpo facendomi sentire la morbidezza del suo seno e la durezza dei suoi capezzoli, con le mani prese possessò delle mie tette stringendomi i capezzoli tra il pollice e l’indice ed iniziando a mordicchiarmi il collo.
Mai avrei pensato di vivere una eccitazione cosi forte e una voglia di godere così repentina, ero ormai al culmine e sarebbero bastate poche leccate per farmi esplodere.
Sentivo la sua bocca, la sua lingua e i suoi denti scendermi lungo la schiena ed avvicinarsi al mio culo mentre le sue mani ormai avevo smesso di torturarmi i capezzoli per scendere alle mie natiche e allargarle il più possibile.
Fu in quell’istante che sentii la sua lingua iniziare a leccarmi il forellino posteriore e lentamente dirigersi verso la mia fighetta.
Ecco finalmente il momento che tanto mi ha fatto aspettare, l’apice del piacere, la sua lingua calda entrarmi lentamente, come per scoparmi nelle grandi labbra, mhhhhhhhhh, che meraviglia sentirmi esplorata nell’intimo dalla sapiente lingua di una donna, mhhhhhhhhhhhh , un uomo è bravo a leccare ma, una donna sa come sfiorare le zone erogene di una donna e regalare sensazioni indimenticabili.
Lei muoveva lentamente la lingua passando dalla penetrazione a leccarmi il clitoride e poi tornare a penetrarmi e poi a leccarmi il culo, ero ormai al limite e le secrezioni scendevano copiose lungo le mie gambe e infatti poco dopo raggiunsi un orgasmo devastante che mi fece spruzzare il mio godimento in faccia alla mia amante che leccò tutto avidamente senza spostarsi e mi piegò le gambe facendomi accasciare a terra esausta, appoggiata al muro come fossi ubriaca fradicia.
Ancora in piena estasi da orgasmo sentii le sue mani prendermi il viso e baciarmi dolcemente permettendomi di assaporare il mio piacere.
Risposi subito al bacio e succhiai avidamente la sua lingua per dissetarmi di lei, cercai di alzarmi perchè volevo ricambiarle il favore e volevo per la prima volta provare l’ebbrezza di leccare una donna ma, lei non me lo permise e mi tirò per i capelli ripetendomi che era lei che guidava il gioco.
Ero un po’ turbata dal suo atteggiamento ma, mi fidavo di lei e quindi accettai il mio ruolo passivo e assecondandola la seguii sul letto e mi sdraiai di fianco a lei.
La volevo come non avevo mai desiderato nessuno, volevo provare a farla godere , volevo ringraziarla per l’orgasmo di prima ma lei non mi lasciava fare e questa mia impotenza invece di turbarmi mi eccitava più di prima e in poco tempo mi ritrovai ancora bagantissima e istintivamente la mia mano iniziò a sfiorare il mio clitoride.
Lei si accorse di questa mia presa di decisione e si alzò dal letto e mi fissò negli occhi ed io fermai subito ma, lei mi tranquillizzò dicendomi di continuare finchè non avessi le dita impregnate del mio piacere e dopo avrei dovuto leccarmele mentre lei mi guardava , mi disse che le piaceva vedere una donna masturbarsi per lei e allora decisi di accontentarla e in poco tempo mi ritrovai con tre dita dentro di me completamente inzuppate di umori e decisi allora di farla eccitare leccandomi le dita.
Stavo per finire di assaporare l’ultimo dito quando lei si alzò dal letto in direzione della porta d’ingresso e fu allora che vidi la moltitudine di gente che si stava godendo lo spettacolo e un altro brivido mi persorse lungo la schiena, chissà da quanto tempo quelle persone si stavano godendo lo spettacolo.
La vidi tornare mano nella mano con il suo compagno e una volta vicina al mio viso, che si trovava sul bordo del letto, si inginocchiò lentamente, sempre fissandomi negli occhi fino ad arrivare con la bocca all’altezza del cazzo ormai durissimo del suo uomo.
Iniziò a leccarlo lentamente come prima aveva leccato me, centimetro dopo centimetro la sua lingua scese dal glande violaceo al perineo e poi risalì fino a leccare la prima gocciolina di piacere e poi ridiscese inesorabilmente fissandomi negli occhi, ero eccitatissima ma in imbarazzo a guardare quel pompino in prima fila, lei sapeva come eccitarmi e infatti una volta risalita di nuovo verso la cappella la fece sparire lentamente nella sua bocca fino ad ingoiare fino in fondo quel meraviglioso organo maschile e nel fare ciò chiuse gli occhi in estasi di godimento.
Mi ritrovai a fissare quella bocca piena di un meraviglioso cazzo che desideravo ormai come avevo desiderato prima la sua lingua e inconsciamente chiusi gli occhi e mi ritrovai due dita dentro la mia figa che entravano ed uscivano spinte dal mio inconscio che voleva dentro di me quel cazzo dal glande violaceo che la mia amante stava spompinando sapientemente regalando al suo uomo sensazioni indimenticabili.
Ad un tratto fui destata dal mio torpore quando sentii qualcosa di umido forzarmi le labbra semiaperte e mi accoris che lei mi stava offrendo il suo cazzo da succhiare, la guardai con uno sguardo interrogativo e lei annui dolcemente e allora appagai la mia voglia di assaggiare quel palo di carne calda e pulsante.
Smisi di masturbarmi e mi dedicai al pompino, sapevo di essere brava a succhiare, ma volevo superarmi per non risultare inferiore a lei.
Era meraviglioso sentire la sua cappella entrare ed uscire dalla mia bocca ma, sopratutto era meraviglioso sentire la lingua della mia amica che aveva ricominciato a leccarmi la farfallina ma, stavolta, in modo molto passionale e deciso.
Ero in estasi , stavo realizzando il mio sogno di fare sesso con una coppia.
Aumentai il ritmo del pompino perchè volevo far godere il mio uomo e poi dedicarmi alla sua donna e alla fine essere scopata da lui per lungo tempo fino a rimanere stremata di godimento ma, anche stavolta, i miei propositi decisionali vennero stravolti da lei che mi fece alzare dal letto e , una volta che fu straiata lei, mi invitò a stendermi nella classica posizione del 69, finalmente avrei potuto assaggiare il suo fiore, finalmente avrei degustato un sapore diverso da quello che ero abituata a assaporare quando, in solitaria, finito di masturbarmi mi leccavo golosa le dita.
Ecco finalmente la mia lingua stava leccando il suo clitoride, non sapevo come fare e come muovere la lingua per regalarle le stesse emozioni che lei mi aveva regalato pocanzi ma, mi lascia andare ed iniziai a leccarla prima lentamente e poi velocemente e ogni tanto le infilavo un dito.
I suoi gemiti e i suoi sospiri mi confermavano che il mio impegno e la mia dedizione stavano dando i frutti sperati di riuscire a far godere la mia sconosciuta amante.
Avevo un turbinio di emozioni in testa tanto da non essermi nemmeno accorta che lei aveva smesso di leccarmi da tempo, o meglio, da quando ci eravamo messe nella posizione a 69, non mi aveva proprio leccata.
Nonostante non mi beassi della sua lingua da un po’, la mia fighetta era sempre un lago di umori che contribuiva a darmi la spinta per leccarla ancora più voracemente.
Mhhhh che sensazione leccare una fighetta completamente rasata che si bagna tantissimo, un gusto dolcissimo di miele mhhhhhhhhhh , sarà strano ma stavo quasi per venire di nuovo solo per la mia prima leccata di fica.
Un colpo secco e mi ritrovai piena di quel meraviglioso cazzo quando meno me l’aspettavo e la sensazione di spavento per essere stata destata dall’estasi dell’amore saffico.
Ahhhhhhhhhhhhhh che stallone, mi stava sbattendo con foga come non me l’aspettavo, colpi pieni e vigorosi che velocemente mi portarono sull’orlo del secondo orgasmo, mhhhhhhhhh ormai avevo smesso di leccare perchè il ritmo della scopata non mi permetteva di concentrarmi sul clitoride della mia amante.
Iniziai a gemere ad alta voce senza curarmi degli spettatori che erano ormai anche intorno al letto, ecco siiiiiiiiiiii, l’orgasmo stava per arrivare, siiiiiiiiiiii ahhhhhhhhhhhhhhh ancoraaaaaaaaaaaaaaaaaa ficnhè non successe l’imprevisto che mi lascio a bocca asciutta, il mio cazzo usci da me lasciandomi vuota ed insoddisfatta.
Anche i mugugni della gente confermavano il mio dissapore alla cosa ma, poco dopo mi ritrovai coccolata di nuovo dalla lingua della mia amica che però si dedicava un po’ troppo al mio forellino del lato B invece che al mio clitoride gonfissimo, ohhhhhhhhhhhhhh dopo lunghe leccate al mio culo finalmente la sua lingua di nuovo dentro di me mi riportò velocemente al limite dell’orgasmo.
Mhhhhhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiii ancora,AHHHHHHHHHHHHHHHHH stavo per godere di nuovo nella sua bocca quando mi sentii violare il culo dal cazzo del suo uomo, una sensazione mista di dolore ed eccitazione mi fecerò urlare e dopo pochi affondi nel mio culo venni, venni copiosamente, venni urlando il mio piacere ai miei spettatori che risposero con un fragoroso applauso.
Sfinita dall’orgasmo mi appisolai sul letto.
Quando mi svegliai dopo non so quanto tempo, la stanza da letto era vuota e io avevo rivoli di sperma secchi che mi erano colati dal culo.
Mi alzai barcollando cercando di riprendermi e capire cosa fosse successo e subito i dolci ricordi di poco proma riaffiorarono alla mia mente.
Ritrovato il controllo e l’equilibrio uscii nuda dalla stanza e passando in mezzo alla gente cercai i miei amanti ma, non trovandoli, decisi di andarmene dalla festa, ormai avevo realizzato il mio sogno, passai a ritirare l’impermeabile dal mio armadietto e mi diressi alla macchina.
Salii velocemente come per voler scappare il prima possibile da quel posto per ricordare meglio a casa ogni sensazione e fissarla nella mia mente e nella mia fighetta rossa di godimento.
Vidi un bigliettino lasciato sui tergicristalli e aperta la portiera lo presi, lo aprii e lessi :”Avevamo ragione, la barista è molto più BONA della birra del tuo bar e la tua lingua è speciale…ci vediamo presto” firmato Ale e Martina.
Misi il bigliettino in borsa e mi diressi a casa sorridendo alla luna.

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