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La formatrice

By 28 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Tra l’eccitazione e un po’ di paura Elena stava pensando a come si fosse potuta cacciare in un guaio del genere, il pavimento era freddo si trovava in ginocchio con una benda sugli occhi ed i polsi legati dietro la schiena, aveva la gonna completamente sollevata e il perizoma le era stato bruscamente strappato di dosso, la camicetta invece era completamente aperta ma non le era stata tolta.
Tutto era cominciato un lunedì, aveva fatto qualcosa che si era ripromessa molte volte di fare, ma che ancora non aveva messo in pratica, era uscita senza reggiseno, una piccola trasgressione pensò, in fondo sopra portava una giacca ed il solo pensiero che tra lo sguardo di quegli uomini a cui impartiva lezioni sulla sicurezza nei cantieri e i suoi capezzoli vi fosse solo un sottile strato di tessuto la eccitava molto..
Il suo lavoro consisteva nell’impartire lezioni ai dipendenti delle varie ditte edili e officine, che si rivolgevano all’ufficio per cui Elena lavorava con il fine di ricevere le certificazioni necessarie utili, allo svolgimento della propria attività. Erano per lo più quindi maschi di medio bassa istruzione, fisicamente poco curati eccezzion fatta per alcuni ragazzi novizi del mestiere, che ancora non si erano lasciati indurire nello sguardo e soprattutto nei modi dal tipo di lavoro che svolgevano..
Elena era davvero una donna notevole di 34 anni, mora occhi scuri con bellissime gambe e un culo che senza dubbio in lei, era la parte fisica che apprezzavo di più..una seconda di seno e alta 172 circa ..era stata sposata fino a un paio d’anni prima, ma dopo 7 anni aveva deciso di separarsi dal marito in modo consensuale.
Ogni volta faceva lezione a circa un ventina di elementi ed anche quella mattina, una volta arrivata in ufficio passando per la reception dove vi era già un nutrito gruppo di uomini che probabilmente stavano aspettando proprio lei ( anche se il suo non era certo l’unico corso che si teneva in quella ditta considerando che era una delle più importanti della città nel suo settore), aveva notato gli sguardi che la seguivano ad ogni passo e non poteva far a meno di pensare a cosa potesse passare per guardarla così, ma forse in fondo lo sapeva benissimo..senza regalare ulteriore spettacolo di se, disse a Veronica della reception che avrebbe potuto far accomodare i signori entro 5 minuti, giusto il tempo di riordinare le carte della lezione del mattino e di prendere posto alla cattedra.
Una volta entrata nell’aula, si guardò intorno e per un attimo nel fissare i banchi vuoti, d’un tratto si sentì inadeguata nel suo abbigliamento, quegli sguardi sulle sue gambe l’avevano eccitata e turbata al tempo stesso, anche Veronica l’aveva guardata in modo inconsueto, sicuramente per la gonna sopra il ginocchio che non metteva mai sul lavoro, non perché non avesse consapevolezza di se stessa e del suo aspetto fisico, ma per il semplice fatto che voleva farsi apprezzare per la sua preparazione e competenza che fino a quel momento aveva dimostrato..e poi non mettere il reggiseno, stupida stupida si diceva! Ma quegli uomini come l’avevano guardata..doveva cercare di svuotare la mente, l’attendevano due ore di lezione e non doveva farsi distrarre da certi pensieri.
Qualcuno bussò alla porta del’aula..’avanti’ rispose lei, uno alla volta i vari ‘studenti’ entrarono nella stanza e presero posto a sedere. Nel tentativo di scacciare i pensieri che fino a quel momento le avevano occupato la mente, non poté far a meno di notare un paio di ragazzi che avranno avuto all’incirca 27/28 anni, mori entrambi uno con occhi chiari e uno scuri, alti e fisicamente ben messi ed entrambi presero posto proprio in prima fila di fronte a lei
Quegli occhi, quegli uomini rudi che la osservavano erano come mani lungo tutto il suo corpo, mani forti, virili che la toccavano sul collo e tra i capelli, tra i seni e tra le cosce, si rese conto di essere indecentemente eccitata, ancora non si era alzata non aveva aperto bocca, era seduta alla cattedra cercando di serrare le gambe il più possibile, anche se non avrebbe voluto altro che allargarle per dare spettacolo di se, di mostrare quanto la sua fica avesse bisogno di attenzioni..si concentrò cercando di dare un senso a quella che era la sua posizione, la testa china sul fascicolo che evidenziava la lezione che avrebbe dovuto esporre, chiuse gli occhi e scostò dalle labbra la penna che la mano aveva meccanicamente portato in quella posizione..come se fosse un lecca lecca al gusto di fragola pensò, o come qualcosa di duro e pulsante tra le sue labbra..
Ancora un attimo di esitazione e infine si alzò in piedi, si presentò innanzitutto ed espose quello che era l’obbiettivo di quel corso e le argomentazioni che a grandi linee avrebbero affrontato che avrebbero portato infine all’esame finale.
La lezione era iniziata da circa tre quarti d’ora, l’affrontare gli argomenti aveva fatto si che quella voglia di maschio quasi incontrollabile si placasse, al tempo stesso però si rese conto che iniziava decisamente a fare caldo, eppure l’edificio era completamente climatizzato con un sistema centralizzato che arrivava in ogni singolo locale..i minuti passavano e nel muoversi di fronte alla lavagna durante le spiegazioni, sentì le gocce di sudore che le scendevano sulla fronte e sulle guance, per non parlare poi di come si sentiva sotto le braccia..decise allora di togliersi la giacca, dopotutto sotto aveva sempre una camicetta..
La lezione proseguì ma il caldo si stava facendo quasi insopportabile, inoltre aveva notato che praticamente tutti in quella stanza la stavano fissando in un modo così palesemente arrapato, che la faceva sentire in imbarazzo quasi violata, inspiegabilmente per giunta, non riuscendo a darsi una spiegazione su quel tipo di violenza..i loro occhi erano soprattutto incentrati all’altezza del suo seno, ed i due ragazzi in prima fila si accarezzavano indecentemente la patta evidenziando una notevole erezione..in un attimo capì, guardo in basso ed ebbe la conferma a quello che era stata la sua intuizione un millesimo di secondo prima, e cio&egrave che il sudore era colato fino ai capezzoli, così inumiditi e aderenti alla camicetta avevano messo in evidenza l’aureola e soprattutto della punta che svettava sotto il tessuto..cercò di ragionare, si voltò subito e indirizzandosi verso la bocchetta dell’aria che stava sopra la porta e posandovi sopra la mano si rese conto che l’aria non funzionava..disse a tutti che sarebbe tornata subito non appena si fosse accertata di quello che era successo, e si avvio verso la reception.
Era incazzata all’inverosimile!..con se stessa ovvio, per la figura che aveva fatto di fronte a tutti, come avrebbe ora potuto portare a compimento il suo lavoro, l’avrebbero sempre vista come una a cui piace mostrare le tette, arrivò alla reception e Valeria la informò che purtroppo l’aria condizionata si era bloccata, e nel guardarla in faccia mentre le parlava, fu perfettamente in grado di leggere nei suoi occhi che anche la ragazza, si era resa conto del fatto che sotto non portasse il reggiseno!
Stizzita decise di cercare di darsi una rinfrescata, dirigendosi verso il bagno, accidenti pensava, qui rischiava molto di più che una semplice figuraccia, se qualcuno dei colleghi l’avesse vista in quello stato avrebbe anche potuto perdere il lavoro ed era una cosa che non poteva assolutamente permettersi con tutte le spese che doveva sostenere per la nuova casa dopo la separazione.
Entrò nel bagno delle signore, fortunatamente non c’era nessuno, si sbottono la camicetta e dopo essersi rinfrescata si asciugò con dei fazzoletti di carta, si fissò per qualche secondo allo specchio, il collo ben in vista sottile ed elegante, la fossetta che si viene a creare sopra lo sterno, ed infine i seni, non molto grandi, anzi piccoli, una seconda ma per nulla cadente, soda e ben tornita con le punta che guardavano ben dritte, le aureole dei capezzoli ne troppo grandi ne troppo piccole, desiderabili, quanto avrebbe voluto in quel momento che qualcuno vi si dedicasse per il suo piacere..scacciò per l’ennesima volta nella giornata quei pensieri, si ricompose e guardandosi allo specchio per l’ultima volta, si disse che poteva andare, il caldo e l’agitazione le avevano colorito il viso e avevano evidenziato ancora di più i suoi bellissimi occhi scuri, i capelli con l’umidità si erano resi indisciplinati e adesso erano leggermente mossi e le conferivano un aspetto decisamente più selvaggio e molto meno formale di quanto non lo fosse appena uscita di casa.
La camicetta adesso poteva andare, quindi si apprestò a tornare in aula, tutti erano al loro posto con l’eccezione di uno dei due ragazzi in prima fila, il compagno lo giustificò dicendo che l’amico aveva approfittato un attimo per andare in bagno e infatti dopo pochi minuti fece ritorno in aula..ma nello scusarsi, Elena non poté non notare negli occhi del ragazzo un ghigno di compiacimento..la lezione riprese, ma i due in prima fila non le prestavano granché attenzione, bisbigliavano e si facevano dei segni, fino a quando uno dei due passò all’altro il telefono, questo lo guardava e al tempo stesso si portò una mano sul pacco, Elena non poteva sopportare questa mancanza di rispetto, doveva farsi sentire:
‘Voi due in prima fila, siete venuti qui per fare conversazione o potete degnarci della vostra attenzione? Vi ricordo che alla fine dei sei incontri ci sarà un test da fare!’
I due di malavoglia e senza neanche dare troppo soddisfazione misero via il telefono, e la lezione scivolò senza nessun altro intoppo, anche se Elena non poteva far a meno di notare che quei due avevano negli occhi qualcosa di strano, forse qualcosa di cui aver paura!
La lezione finalmente era davvero finita, adesso aveva un’ora di pausa prima del prossimo corso durante la quale, avrebbe potuto ricomporsi come si deve e nel frattempo per fortuna l’aria condizionata aveva ripreso a funzionare, erano tutti usciti dall’aula tranne i due ragazzi in prima fila, che avevano temporeggiato e ora si dirigevano verso la cattedra..il ragazzo con gli occhi chiari che era anche quello che si era permesso di uscire senza chiedere il permesso, le parlò:
‘Ci scusi per prima, ci eravamo distratti un attimo non volevamo farla arrabbiare ne mancarle di rispetto’ e la frase sarebbe stata appropriata, anzi perfetta, se solo non fosse stato che Elena, continuava a vedere quel ghigno malefico sulla faccia di lui..anzi di entrambi adesso !
Elena:’Non fa niente, capisco che a volte questo tipo di lezioni possano annoiare un po’, non preoccupatevi’
Lui:’ Ha ragione, e poi devo confessarle che quello che ho mostrato al mio amico sul telefono quando ci ha sgridati non poteva far altro che distogliere la nostra attenzione!’ e così dicendo voltò lo schermo del telefono sulla faccia di Elena, la quale dopo un primo momento di curiosità strabuzzo letteralmente gli occhi, quello che questo stronzetto aveva sul telefono, non era nientemeno che un video di lei in bagno con la camicetta completamente aperta e con le tette ben in vista, mentre si stava rinfrescando..evidentemente era nascosto in uno dei bagni alle spalle dei lavandini..
Lui: ‘Non sarebbe mai successo se i cessi dei maschietti non fossero stati fuori usi sai, &egrave stato un vero colpo di fortuna direi! Non credi..Elena? ti chiami Elena giusto?’
Lei era come se in quel momento fosse in un altro mondo, e non fece altro che rispondere con un cenno affermativo del capo..solo un attimo dopo tornò in lei..
Elena:’Dammi subito quel telefono o qui scoppia un casino! Chiamo il tuo principale e ti faccio licenziare hai capito! Cancella subito quel cazzo di video!’
Lui:’ Tu fai licenziare me? Sono appena due mesi che lavoro in questa ditta e ti posso confessare che il mio futuro non &egrave certo il lavoro che faccio adesso, mi pagano praticamente zero e già adesso mi sto cercando un altro lavoro! Tu piuttosto mi sembra che tu sia una donna con una certa posizione qui. Pensa se mostrassi il video alla tizia alla reception, aspetta come si chiama? Ah si Veronica, una ragazza simpatica, certo non figa quanto te..o peggio..se magari lo carichiamo in rete, quanto pensi ci metterebbe a venir fuori chi &egrave la donna nel video? Chissà se dopo manterresti il tuo posto di lavoro eh..professoressina..quindi vedi di essere d’ora in avanti più carina con noi troietta del cazzo!’
A quel punto capì che non poteva far altro che mediare e un attimo prima che lei potesse parlare, il ragazzo che fino ad ora non aveva aperto bocca, si era avvicinato alla porta dell’aula, l’aveva aperta e aveva guardato nel corridoio, c’era una chiave, quindi chiuse e se la mise in tasca e disse all’amico:
‘Ehi Cristian vediamo di fare in fretta, che non magari può arrivare qualcuno!’
Elena si sentì davvero con le spalle al muro, e in un attimo da donna aggressiva si trasformò in un agnellino, non poteva rischiare pensò, c’era la sua vita e la sua stabilità in ballo:
Elena:’ Ok ragazzi, capisco che magari avete bisogno di soldi, quanto volete per quel video? Vi pago e dimentico tutto giuro! Basta che lo facciate sparire..300/400 euro..ditemi voi, vado al bancomat e ve li porto subito!’
Cristina:’ Soldi? Chi ha parlato di soldi? Pensi che io sia un pezzente? Di la verità puttana, pensi che io sia un pezzente verooo?’
Elena’ No non lo penso scusami ti chiedo scusa, ma non capisco, cosa vuoi allora?’
Cristina’ Te lo faccio capire io cosa voglio..esci di casa senza reggiseno, tutti ti hanno visto i capezzoli, lo sai benissimo anche tu cosa voglio! E ora se non vuoi che tutto il palazzo ti guardi cosa fai nel bagno di questo cazzo di posto devi tacere ed eseguire!’
E cosi facendo Cristian si sbottonò i pantaloni, e lo stesso fece l’altro, a non più di un metro da lei entrambi avevano il cazzo di fuori e avevano preso a segarsi..
Cristian ‘Striscia qui in ginocchio senza discutere, mi basta premere un tasto per mandare qualche mail con quel video’
Elena meccanicamente scese dalla sedia e si mise giù a quattro zampe, la testa era china e qualche lacrima aveva preso a rigarle il volto, non ce la faceva neanche a guardarli negli occhi, &egrave solo che non vedeva nessuna via d’uscita, era ormai ai piedi dei due .. staccò le mani da terra e si alzò sulle ginocchia, era quasi all’altezza del membro di Cristian e si sentì prendere per i capelli, lui gli e lo strofinava sulla faccia, sulle labbra sulle guance che ancora era moscio..
Cristian’ Mi devi guardare mentre lo fai, e voglio che inizi da sotto a leccare, leccale bene..leccami i coglioni..dopo ti darò il resto..professoressina’
E così Elena fece, non &egrave che poi avesse alternative, lui le aveva già spinto giù la testa dove voleva che fosse, e lei meccanicamente ancora una volta le stava dando piacere, ma adesso qualcosa era cambiato in lei, era diversa, eccitata..e calda tra le gambe dopo il primo momento di sbigottimento..dopo un minuto di quella pratica aveva leccato e aspirato per come meglio aveva potuto i coglioni di Cristian, quel pezzo di carne che prima sembrava senza vita, ora era ben eretto e dritto come un obelisco, duro come il marmo.. si sentì afferrare la mano dall’altro che se la portò senza tanti complimenti all’uccello che già era in tiro, evidentemente la vista di quello spettacolo era stato sufficiente ad eccitarlo..
Ancora una volta, si sentì tirare per i capelli, quella mano che non ammetteva repliche e adesso era la cappella che premeva sulle sue labbra, reclamava il piacere da quella bocca, quello oppure tutti l’avrebbero vista mezza nuda in bagno, cosa sarebbe successo? La risposta le fece aprire la bocca che in un attimo fu piena della virilità di Cristian, senza darle respiro le stava letteralmente violentando la bocca, ma stranamente si rese conto che tutto questo non le aveva fatto perdere la presa sul cazzo dell’altro, anzi aveva meccanicamente aumentato il ritmo, quel muscolo aveva preso ancora più tono nella sua mano, la cappella era ingrossata, proprio come quella che le stava sfondando la gola, Cristian non le stava dando respiro, ma lei lo lasciava entrare ed uscire, si lasciava violare, al tempo stesso voleva che finisse presto o che non finisse mai? Era confusa..confusa e maledettamente eccitata, da quei due maschi che stavano godendo di lei in modo cosi violento..e allo stesso modo con il quale era entrato senza nessun preavviso, Elena sentì all’improvviso la bocca piena dello sperma di Cristian che in rantoli di piacere le stava riversando tutto quello che aveva nei coglioni che solo fino a qualche attimo prima erano nella bocca di Elena che sapientemente li aveva massaggiata e succhiati a colpi di lingua..non versò una goccia non se la fece scappare e una volta finito, la mano dell’altro ragazzo ancora una volta tra i suoi capelli la reclamò dove doveva essere.. ai suoi piedi, e come il primo ma in modo più composto, che non si era fatto mancare di apostrofarla nei peggiori modi, anche il secondo le sborrò in bocca, e senza fiatare ma solo succhiando e ingoiando lei riserbò lo stesso trattamento di pulizia anche a lui..

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