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Racconti Erotici Etero

La foto del blog

By 3 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Il mio capo è assolutamente lontano dal mio ideale di uomo a livello estetico.
Ho provato a conoscerlo a cercare di capire come fosse, simpatico, divertente, sempre pronto a scherzare, ma non l’ho mai visto sorridere realmente, non sono mai riuscita a percepire un reale senso di felicità.
Le sue frecciatine e battute cattive mi fanno ‘impazzire’ tutte le volte mi prende di sorpresa, lui di certo non sa quanto questo mi provochi un profondo desiderio di lui, ma……
Ma per la prima volta nella mia vita, lui l’unico uomo per cui provo e abbia mai provato un desiderio così forte, sembra non accorgersi di nulla e soprattutto non ci prova.
Ci conosciamo da molto, abbiamo un bel rapporto di lavoro e il rischio di rovinare questa intesa probabilmente ferma entrambi. Di certo frena me, in una situazione diversa avrei già assecondato le mie voglie, in meno di 5 minuti lui si sarebbe trovato con le spalle al muro, i pantaloni abbassati e il cazzo nella mia bocca, cosa sarebbe successo poi sarebbe stata una sua libera scelta.
Nell’ultimo periodo sono molto, molto poco concentrata sul lavoro visto che passo tutto il tempo a pensare al suo cazzo che ormai è diventato il mio chiodo fisso.
Mi ritrovo a guardarlo e a sorridergli mentre lavora con lo sguardo fisso sul monitor, le mie gonne si sono progressivamente accorciate, i tacchi alzati, e quando so che lui mi guarda da dietro capita spesso che inavvertitamente mi cada qualsiasi cosa abbia in mano.
Sguardi, sorrisi, abiti estremamente femminili e sinuose passeggiate nel suo ufficio, non mi hanno portato ancora a nulla.

L’immagine nella home del blog è da cambiare perché qualitativamente fa schifo, nonostante un mio amico si sia dato da fare con photoshop non si possono fare miracoli è una foto scatta con la web cam e tale resta.
Continuo a trovare quell’immagine tremendamente erotica, certamente la più bella che abbia mai fatto, anche se scattata per errore, i glutei si intravedono sotto la mini a pieghe, il bacino leggermente all’indietro è un tacito invito ad andare oltre….. quella foto mi piace, mi piace tanto e devo assolutamente rifarla, voglio una foto identica.
Questo è l’ultimo mio pensiero prima di addormentarmi.
Mi sveglio ed è tutto chiaro, prendo il vestito e gli stivali, ho deciso, chiederò al mio capo di farmi la foto.
Lui è veramente bravo come fotografo, naaaaaa, lui è bravo è vero, ma chi se ne frega, potrebbe pure essere il più imbranato al mondo, ma voglio che lui mi faccia le foto, voglio che si soffermi ad osservarmi, voglio che legga nei miei occhi il desiderio di lui, voglio farlo eccitare.
In macchina ripenso, ho qualche dubbio, ma la mia mente va oltre alla singola foto.
Si, oggi gli chiedo di farmi quella foto, in modo da sostituirla, ma ne voglio altre, voglio un book completo so che non mi dirà mai di no.

Come non mi accedeva da tempo mi dedico completamente al lavoro.
La mattinata scorre velocemente tra una scartoffia e l’altra da sistemare, le 13 arrivano in un lampo.
Apro la mail e do un occhiata all’ora sul monitor le 13.04…. La foto, si quella foto che devo fare, mi avvicino incurante del fatto che non siamo i soli in ufficio.
Mi appoggio alla scrivania con il viso a pochi centimetri dal suo ‘E’ proprio importante quello che stai facendo?’ gli chiedo, lui mi guarda e non risponde, aspettavo una risposta ma lui è un uomo di poche parole, quindi aggiungo ‘Mi fai la foto da mettere nella home del blog, quella che c’è fa proprio schifo’, lui assolutamente disinteressato annuisce.

Prendo la borsa e vado in bagno ad indossare il vestito. Le spalle scoperte la gonna molto corta, mi ammiro allo specchio, c’è qualcosa che non mi convince, manca qualcosa, frugo nella borsa e trovo il lucidalabbra, sfrego le labbra e le arriccio leggermente, mi sorrido allo specchio, ora è tutto perfetto.
Quando esco dal bagno incrocio lo sguardo di un collega, che non è assolutamente abituato a vedermi in abiti così succinti, non dice nulla, ma il suo sguardo è un bel complimento.
Sento i suoi occhi su di me, anche quando mi volto e ritorno verso l’ufficio del capo.

Faccio scorrere la mano sullo stipite della porta, so di avere uno sguardo diverso, il mio respiro è alterato, resto li immobile per qualche attimo ‘Allora me la la fai questa foto.’
Lui mi guarda e si alza, prende la macchinetta fotografica, io faccio un passo in avanti e chiudo la porta. ‘Che sfondo vuoi?’ mi chiede, ‘Bianco va benissimo tanto poi la scontorniamo.’ rispondo e gli sorrido.
La sua voce è calma e pacata, nella mia si legge molto chiaramente lo stato di eccitazione.
Lui accende le luci mentre io mi metto vicino alla parete bianca.
Si accuccia a meno di un metro da me con la macchina fotografica in mano per regolare ‘la luce’ mi pare abbia detto.
Io appoggio le mani alla parete, il viso sulle mani, lui è alla mia destra, lo guardo così assorto nel suo lavoro, così attento e concentrato su quella macchina fotografica, quello stesso interesse che vorrei su di me, gli sorrido e dico ‘Se ti faccio un pompino me la fai una foto dall’alto?’
Mentre mi passo l’indice sulle labbra lui dice ‘Sono pronto’, mi metto in posa, appoggio le mani sui fianchi, mi giro quel tanto che basta, è lui a dirmi quando l’inclinazione è perfetta, alzo leggermente la gonna, un po’ di più, un po’ di meno, mi mordo il labbro quando sento la sua mano a sistemarmi la gonna.
Meno di 10 scatti, per ottenere la foto perfetta.
Mi avvicino alla macchina per vederla, appoggio le braccia alla sua spalla,’Perfetta, fantastica!’ esclamo appena la vedo, sul mio volto un sorriso di immensa soddisfazione, ci guardiamo, mi chiedo cosa sto aspettando. Devo andare ma non ci riesco.
Mi giro verso la porta, delusa e un po’ rassegnata, non ho il coraggio di andare oltre il rischio è troppo alto.
‘Non vuoi l’altra foto?’ sospiro e mi volto, in una mano tiene la macchina fotografica, l’altra va ad aprire i jeans, mi mordo il labbro inferiore ‘Certo’, le mie mani vanno a sostituire la sua, gli abbasso i pantaloni, il suo cazzo è lì castigato in un paio di slip grigi in trepidante attesa.
Mentre gli sfilo anche quelli, alzo lo sguardo, la mia mano che scorre lungo l’asta lentamente, sorrido e lui scatta la prima foto, ritorno a dare tutta la mia attenzione al mio ambito premio.
Il desiderio e la smania di averlo aumentano costantemente, lo avvicino alle labbra e lo ricopro di languidi baci, cerco i suoi occhi quando lo faccio scivolare sulla mia guancia.
Passo la lingua sulle labbra e le avvicino al glande, le appoggio piano mentre la mano destra accarezza sul suo sesso.
E’ così bello sentire il suo cazzo tra le mani, è bello essere certa che anche lui mi vuole.
Alterno i baci a delle lunghe lappate, cerco spesso il suo sguardo o l’obbiettivo della macchina fotografica.
Lui è perfetto eccitato da morire, ma sempre professionale, non smette di scattare e la cosa mi eccita ancora di più.
‘Come facciamo se mi fai venire?’ mi chiede. La mia risposta non è immediata, odio dover distrarmi, e avrei comunque trovato la risposta ovvia quindi picchietto il cazzo sulla mia lingua, dal suo sguardo credo che abbia capito quello che intendo.
Muovo la lingua lungo tutta la cappella, ci gioco un po’, mi piace, mi piace tanto….
La appoggio sulla lingua e faccio scivolare quasi completamente il suo cazzo in bocca, mi fermo un
attimo per ascoltare i suoi gemiti sommessi.
Muovo la testa piano, veloce, mi fermo un attimo e ogni tanto lo faccio scivolare fuori per giocarci un po’ con la lingua.
Lui è paziente, fin troppo, so di tenerlo sulle spine, ma adoro giocare con l’obbiettivo..
Mi coglie di sorpresa quando la sua mano va ad appoggiarsi alla mia nuca, senza però esercitare nessuna pressione, mantiene in movimento costante ma non veloce, mi da il tempo di succhiare, e di godermi il suo cazzo.
Solo quando appoggia la macchina fotografica mi impone velocità e intensità maggiore, le mie mani vanno ad aggrapparsi alle sue gambe, sento il suo il suo cazzo pulsare tra le mie labbra, la saliva scivolare ai lati della bocca, la passione crescere di attimo in attimo, le sue mani mi bloccano quando il suo seme si riversa a fiotti nella mia gola.
Mi muovo delicatamente, mentre il suo piacere defluisce completamente dalla mia bocca.
Mi alzo, gli sorrido, lo bacio, finalmente vedo i suoi occhi sorridere.

‘Io vorrei un book completo, che dici rifacciamo la grafica del blog?’ gli chiedo prima di uscire e chiudere la porta dietro di me.

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