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La guardia e la direttrice

By 17 Marzo 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Lavoro come guardia giurata presso una nota ditta di elettronica,quella sera stavo facendo il turno di notte quando un gruppo di rapinatori bene addestrati si sono introdotti nell’azienda e mi hanno colto di sorpresa.

Io non ho certo la vocazione all’eroismo e quando mi sono visto circondato da 4 energumeni non ho accennato la minima reazione.

-Hey tu stronzo consegnaci subito le chiavi dell’ufficio del direttore se non vuoi passare guai grossi!mi disse quello che sembrava il capo della banda minacciandomi con una pistola.

Figuriamoci se volevo morire per quelle 4 scartoffie che quell’aguzzina del direttore poteva tenere in ufficio,quindi gli consegnai subito le chiavi implorandolo di non uccidermi.Lui mi colpì violentemente con il calcio della pistola e per me fu subito notte fonda.Riacquistai i sensi in ambulanza mentre mi portavano in ospedale per le cure.Il giorno dopo rilasciai le mie dichiarazioni alla polizia dell’ospedale sull’accaduto e fui dimesso. 

Appena ristabilito dal colpo ripresi il mio lavoro,ma appena arrivato con una telefonata il direttore mi chiese di raggiungerlo nel suo ufficio.Erano circa le sette di sera e la palazzina era quasi deserta.

Il direttore era una donna di mezza età con un fisico asciutto,direi magro e il volto serio e austero di una donna che sa quel che vuole.Iniziò subito il discorso senza mezzi termini e il suo tono era abbastanza inquietante.

-Vede Max,come lei ben sa,dei rapinatori si sono introdotti in azienda la scorsa settimana e pre colpa della sua incopetenza mi hanno sottratto oltre ad alcune migliaia di euro anche dei progetti importantissimi per un nuovo prodotto tecnologico di ultima generazione.

-Lei ha ragione,ma cosa potevo fare…loro erano in 4 ed anche armati…non ho avuto possibilità…iniziai a farfugliare,quella donna mi metteva veramente a disagio e non sapevo proprio come giustificarmi.

-Senta Max lei dovrebbe sapere bene come comportarsi in questi casi mentre invece faceva ben altro,mi incalzò lei.

-Noi abbiamo i video delle telecamere a circuito chiuso che la riprendono mentre si fa un pisolino,oppure mentre sfoglia una rivista immagino di che tipo!

-Ma io..veramente..non si ripeterà più.Cercavo inutilmente di giustificarmi quando una schiaffo mi colpì in pieno volto.

Stai zitto,cretino,dovrei far vedere quel video al tuo responsabile e farti licenziare in tronco come si meriteberebbe un idiota del tuo stampo,ma visto che mi piacciono i tipi con i muscoli ma senza cervello voglio darti un’altra possibilità.

Ormai ero alla mercè di quella donna che già mi metteva in soggezione prima,dopo le minacce non se ne parla neanche.

-Grazie signora non se ne pentirà,vedrà che faro tutto per lei!

-Bravo,è proprio quello che volevo sentirti dire,ma sei proprio sicuro di essere disposto ad obbedire a tutti i miei ordini?

-Sissignora glielo garantisco,risposi prontamente io.

A quel punto lei si era alzato e col suo incedere leggerissimo si era posizionata dietro di me.Sentivo il suo profumo senza vederla e ad un certo punto le sue mani che si facevano largo dal collo della camicia per andare a posizionarsi sui miei pettorali.Iniziò a massaggiarli molto lentamente e a quel punto io iniziai a rilassarmi,anche il mio cazzo dava evidenti segni di risveglio.Che situazione,ma se questa voleva scopare che bisogno aveva di ricattarmi,bastava chiedere l’avrei accontentata volentieri.Mentre ero assorto in questi pensieri la signora tirò via le mani graffiandomi a sangue con le unghie smaltate i pettorali.

-Aaaaah,ma che diavolo fa?è per caso impazzita?

-Zitto e non rompere i coglioni,tu hai detto che avresti fatto di tutto se non ti sta bene sai le conseguenze,altrimenti ti togli la camicia e inizi a farmi divertire,ok?

Il suo tono non ammeteva repliche ed io ero ormai soggiogato ed ammaliato dalla situazione così inizio a spogliarmi.Lei si avvicina e controlla le otto strisciate rosse che mi aveva lasciato sul petto sfiorandole con le dita.Lei è vicinissima,il suo naso tocca il mio e il mio uccello sta per esplodere nei pantaloni.Glielo sto facendo sentire per bene strusciandolo sul suo inguine quando ecco un altra terribile graffiata sulla schiena.

-Ahi porca putt…..che male!

-Chaff….un altro schiaffone in pieno volto!ricordati che sei qui solo per farmi divertire e adesso in ginocchio stronzo!

Io obbedisco e lei nel frattempo si toglie le mutandine si alza la gonna  e si siede sulla scrivania.

-Avvicinati a me in ginocchio e vediamo se sei baravo a fare qualcosa oltre che a piagnucolare!mi ordina lei mentre si passa l’indice lungo lo spacco della fica.

Sono veramente eccitato e mi tuffo a leccare quella passera cercando di dare il meglio di me.

Lei mi ha afferrato per i capelli e mi insulta senza ritegno,ma da come sbrodola capisco che sto facendo un buon lavoro.

La strega ormai è vicina all’orgasmo e mi schiaccia così forte la faccia sulla fica che quasi mi soffoca.

-Si dai bastardo continua così che sto godendo,non smettere!!urla lei.

Quando ha finito di godere si alza e mi ordina di rimanere in ginocchio.

-Non sei proprio un totale fallimento penso che mi divertirò ancora con te adesso puliscimi la scrivania e levati dalle palle,mi dice lei indicandomi la pozza di umori che ha lasciato dopo l’orgasmo.

Io mi allungo cercando di ragggiungere i fazzolettini sul tavolo.

-Con la lingua cretino!mi urla lei ficcandomi un tacco nella coscia.

Io ripulisco tutto e mi alzò facendogli notare il notevole rigonfiamento all’altezza della patta.

-Ma cosa credi,sei tu che devi far godere me.Vai pure a farti una sega da qualche parte se credi,ma esci dal mio ufficio e tieniti pronto per la prossima volta.

Ero rimasto profondamente colpito da quelloche mi era successo.

Quella donna mi aveva eccitato fino ad un limite che non conoscevo,io sono sempre stato un abbastanza tradizionale e nel mio erotismo e avevo sempre cercato il mio piacere fregandomene abbastanza delle mie occasionali amanti.

Non facevo che pensare a ciò che era successo e non potei fare a meno di masturbarmi,come aveva detto lei,per riuscire a dormire un pò.

L’indomani mi reco al lavoro,anche con un certo anticipo,prendo posto nella mia solita guardiola.Quando la vidi entrare mi si chiuse lo stomaco,ma lei mi gelò con un secco”buongiorno”e si ritirò nel suo ufficio.

Francamente mi aspettavo qualcosa di più,almeno un gesto o un ammiccamento,ma lei era rimasta fredda come il ghiaccio.

Preso dalla mia solita routine non pensavo più alla direttrice,ma quando gli uffici si stavano svuotando ecco che il telefono interno squilla.E’ lei che mi dice di recarsi immediatamente nel suo ufficio perchè deve parlarmi.

Il groviglio di sensazioni che mi attanaglia lo stomaco è indescrivibile,comunque mi alzo e faccio come mi è stato chiesto.

Una volta dentro lei mi fa accomodare e inizia il suo discorso.

-Max,spero tu abbia pensato a ciò che è successo e che ti ho detto.Io voglio un giocattolo sessuale e voglio che lo sia tu,altrimenti questa è la tua lettera di licenziamento che ho già fatto preparare!

-Ma senti Laura,tu sei una donna affascinante…schaffff,lo schiaffone mi centrò in pieno volto e faceva molto male anche se dato da una donna magra come lei.Si era alzata in piedi e mi aveva preso il mento con la mano

-Non c’è un TU,non c’è una LAURA,c’è una dottoressa e una lettera!

-Farò come dice lei dottoressa,risposi io quasi incredulo di ciò che stavo dicendo.

Si era seduta di nuovo,e mi fissava con quei suoi occhi gelidi quando sento la pianta del suo piede posarsi sul mio pacco.

-Bravo Max sono contenta,vedo che stai cominciando a comportarti da bravo bambino,continuò lei,perchè io non voglio arrabbiarmi con te.Sai il mio lavoro di direttore è molto duro e oggi sono particolarmentestanca.

Diceva queste parole e intanto il suo piedino continuava a lavorarmi il cazzo che si era fatto di marmo.

-Vieni qui,mi disse lei.

Io mi alzo con una evidente erezione e mi avvicino.

-Così ti piacciono i miei piedi!dice lei guardando in direzione del mio pacco gonfio.Forza mettiti in ginocchio e inizia a massaggiarmeli.

Obbedisco subito,mi chino e iniziò a prendermi cura dei suoi piedi mentre lei se ne sta beatamente rilassata sulla poltrona in pelle.

La dottoressa indossa un gonna abbastanza stretta ma lunga fin sotto il ginocchio e delle autoreggenti nere,normalmente non sarebbe niente di particolarmente sexy,ma dalla mia posizione vedo praticamente tutto,dalle cosce alle mutande e ciò contribuisce a farmelo rimanere in tiro.

-Toglimi le calze e mettici un pò più di impegno!

Io obbedisco e inzio a sfilarle una calza,poi mentre le sfilo l’altra indugio un pò sul bordo dell’autoreggente e inizio ad avvicinarmi al tessuto bianco delle sue mutandine.

-Che cazzo fai stronzo,mi urla lei mentre con un calcio nello stomaco mi cadere lungo disteso sul pavimento.Poi si alza e mi infila un piede in bocca e continua:tu ti devi attenenere solo hai miei ordini,hai capito?

-Scisci,farfuglio io con la bocca piena del suo piede.

-Ecco bravo e ora vediamo se con la bocca fai un lavoro meglio che con le mani!Così si siede e inizia a strusciarmi i suoi piedi nudi in faccia.

Io cerco di fare del mio meglio,le lecco i diti uno ad uno poi passo alle piante,ai talloni poi all’altro piede poi ritorno al primo e cosi via.

Lei sembra gradire il trattamento,si è infilata una mano nelle mutande e si sta masturbando molto velocemente.Ad un certo punto si contorce in preda all’orgasmo e mi incita a continuare a leccarla.

Alla fine esausta si alza,io sono sempre steso a terra,e mi sale in piedi sul petto.Non è una gran sofferenza pre me visto che lei è molto leggera e io sono circa 90 kg di muscoli.

-Bravo max lo vedi che quando ti impegni e non fai lo stronzo mi fai divertire come deve fare un vero giocattolo.Intanto si sfila le mutande stando in piedi su di me e io mi godo lo streap dal basso verso l’alto.Dopo che le ha tolte le lascia cadere sul mio volto e mi dice:

-Adesso vattene che ho altre cose da fare.Quelle te le lascio per ricordo così ti fai una bella sega a casa,ma non ti abituare non sarò sempre così buona.

Io esco e non arrivo neanche a casa,ma già nel cesso dell’azienda mi sparo una poderosa sega annusandomi le mutandine sbrodolate della mia”gentile”dottoressa.

 

La situazione che si era venuta a creare proseguiva come sempre,cioè lei godeva e io mi segavo,ma il rapporto di sottomissione era per me una novità e mi intrigava profondamente.Le situazioni che si venivano a creare col direttore erano a volte sempre le stesse,ma a volte c’erano delle variazioni che incredibilmente mi eccitavano da morire.

Il pomeriggio era successa una cosa che avrei creduto impossibile fino a un paio di settimane prima.Il direttore mi convoca in ufficio e io mi reco subito da lei.Non mi fa neanche sedere come sempre faceva,ma si avvicina e il suo sguardo ha una luce veramente strana.Non proferisce parola,ma inizia a slacciarmi la cintura mentre con una mano mi accarezza l’uccello.Mi cala i pantaloni e io resto nudo dalla cintola in giù con il mio cazzo ritto.

Forse oggi è la volta buona che la scopo,penso fra me e me,così allungo una mano sul suo culo,ma il risultato che ottengo è quello di beccare l’ennesimo schiaffone.

-Ma allora non hai capito niente!cosa credi che il fatto di avere il cazzo all’aria ti autorizzi a cercare un posto dove metterlo?E così dicendo mi affibbia una cinghiata sul culo.

-Ahiiii!!!ma sei matta?rispondo io.

-Zitto stronzo.Sai oggi ho avuto una giornata molto pesante.Quello stronzo del presidente è venuto qui per fare un controllo e mi ha fatto veramente incazzare!Quel vecchio bastardo mi ha detto che dobbiamo impegnarci di più perchè siamo agli ultimi posti fra le varie filiali.E via un altra cinghiata!!

-Sai che si è permesso di mettere in dubbio le mie capacità solo perchè sono una donna.Quello stronzo maschilista si è anche permesso di pizzicarmi il sedere!E vai con un altra cinghiata.

-Non pensi che abbia tutte le ragioni per essere incazzata?

-Si certo tu sei bravissima!le rispondo

-Sono la dottoressa hai capito!!!urla lei appioppandomi un altra cinghiata.

-Adesso appoggiati alla scrivania svelto!

Io obbedisco e lei mi rifila una serie di cinghiate da farmi vedere le stelle,ma finito il trattamento lei nota che sono in uno stato di evidente eccitazione.

-Ma allora sei proprio un porco,magari vorresti anche scoparmi come tutti i maschi maiali vorrebbero fare vero?

-Beh a dire il vero sì dottoressa,mi piacerebbe tanto.

-Mmmh chissà,forse la prossima volta potremmo scopare,ora vattene perchè sono troppo incazzata.Questa la tengo io,potrebbe servirmi,dice lei impugnando la mia cintura.

Io esco e come al solito mi masturbo però stavolta con la speranza che il momento in cui me la sarei fatta si avvicinava.

Il giorno dopo quando lei mi convoca nel suo ufficio entro sperando che quella era la volta buona.

-Ciao Max,mi fa lei,accomodati.

Io eseguo e lei si alza e si posiziona alle mie spalle.Mi accarezza i capelli e inizia a parlarmi con il suo solito tono secco e deciso.

-Vedi Max forse ieri sono stata un po troppo dura,ma sai ero molto incazzata per colpa di quel vecchio bavoso.Però per te c’è una bella notizia,ho deciso che è arrivato il momento di scopare.Naturalmente il gioco voglio condurlo io.

-Non vedo l’ora dottoressa!rispondo io entusiasta.

-Bravo,alzati e spogliati,poi stenditi sulla scrivania.

Io obbedisco e sono già arrapato come dimostra la mia erezione.

Lei mi lega i piedi e le mani alle gambe della scrivania,poi inizia a spogliarsi.

Si toglie la camicetta e la gonna e rimango ben impressionato,sarà la gran voglia di scoparla,ma mi sembra una gran bella figa.

A quel punto si toglie le mutandine e me le mette sulla testa coprendomi completamente la visuale.Sento le sue mani sul mio cazzo e l’erezione mi sta quasi facendo male.Lei sale sopra di me e sento le sue grandi labbra sulla mia pancia già pregustando quando la sfonderò a dovere.

Succede però quello che non avrei mai previsto.Sento qualcosa di viscido premere contro il mio culo e tutto in un colpo entrare dentro.

-Che cazzo fai?le urlò io cercando di divincolarmi per sottrarmi a quell’intrusione.

-Stiamo scopando come volevi tu,no?forse volevi scopare in un altro modo?Rispose lei ridendo e dando dei colpi molto decisi nel mio culo vergine.

Adesso datti da fare,dice lei posizionandomi la sua passera sul viso.

-Prima  mi fai venire e prima smetto,ok?ora lecca bastardo maschilista!

Io cerco di fare del mio meglio,cercando di non pensare al  vibratore che quella stronza mi sta muovendo nel culo,ma concentrandomi su quella passera che da come sgocciolava apprezzava il mio lavoro.

-Bravo,vedo che hai capito,se continui così tra un pò abbiamo finito.

Quella troia fu di parola e dopo poco se venne premendomi la passera sulla bocca quasi soffocandomi con i suoi umori che colavano a fiotti,purtroppo nell’apice dell’orgasmo mi teneva quel vibratore ficcato fino in fondo nel mio culo,che ormai era indolenzito al massimo.

Ormai era tutto finito,si era alzata e mi aveva liberato dalla scrivania.

-Adesso puoi andartene a farti la solita sega!disse lei.

Io non mi muovevo,il culo mi faceva male,le mani e i piedi dove mi aveva legato mi facevano male,ma piu che altro era l’uccello che mi faceva da come era in tiro.

Lei mi si parò di fronte urlandomi che dovevo sparire.

Stavolta il ceffone glielo lasciai andare io e vista la mia mole la stronza si trovò con il culo per terra.

-Per me puoi andare affanculo,considerati licenziato già da ora!

-Ahahahh…credi che me ne freghi qualcosa del tuo lavoro di merda?neanche fossi io il direttore.Per ora ti scopo per bene brutta strega poi fai pure quello che cazzo vuoi!Così detto la sollevai senza sforzo e la distesi sulla scrivania.

Lei si dibatteva e graffiava come un ossessa,ma contro di me poteva ben poco se non ero io a voler subire e ora invece la volevo scopare.

Avevo atteso troppo a lungo,vittima consenziente dei suoi giochini sadici,ora volevo la mia parte.Con uno schiaffone la feci calmare un pò,intanto notai in un angolo la cintura che mi aveva tolto la volta prima e decisi che mi sarebbe stata utile.L’ho rovesciata col busto sulla scrivania e le ho legato le mani dietro la schiena.

-Adesso mi diverto un pò anche io brutta troia pardon “dottoressa”,le dissi mentre le strusciavo la cappellona sullo spacco della fica mentre con una mano la tenevo saldamente per il collo.

-Sei un bastardo,invei lei sputandomi in faccia.

-Grazie!!!Raccolsi il suo sputo con la mano,mi spalmai bene la cappella e la impalai in figa con un colpo secco.

Iniziai un lento andirivieni,ma quella puttana invece di piangere e offendere  iniziò inaspettatamente a bagnarsi come una fontana.

-Stai godendo un pò troppo dottoressa,sei proprio una puttana!

Raccolgo il vibratore che lei aveva su di me,lo bagno dei suoi umori e lo avvicino al suo buchetto.

-Questo lo riconosci?vediamo se godi ancora anche con due cazzi!io penso di si ,ma vale la pena provare.Lentamente infilo il suo culo e inizio a pomparla alternando avanti e indietro.

-Figlio di puttana te la farò pagare,vedrai cosa ti succederà!

-Intanto so cosa succederà a te!un bel ripieno di crema.

-No non venirmi dentro bastardo,mi fai schifo!

-Troppo tardi!era da troppo che aspettavo,non ce la facevo più.Le ho riempito la fica con tre o quattro schizzi e devo dire fu l’orgasmo più soddisfacente della mia vita.

Ormai era tutto finito,mi rialzo mi rivesto ed esco lasciandola alle prese con la cintura e con il suo orgoglio ferito.

Il giorno dopo decisi che me lo sarei preso di vacanza poi avrei pensato a cercarmi un altro lavoro quando mi squilla il cellulare;

-Sono la dottoressa Laura vorrei sapere come mai non si è presentato al lavoro oggi?sta male?

-Ma io veramente…pensavo…nono sto bene!

-Allora venga subito,non vorrei farle un”rimprovero ufficiale”

 

 

 

 

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