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La luna di miele di Laura

By 24 Marzo 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

La luna di miele di Laura

Un’estate, alcuni anni fa, ero andato in villeggiatura con mia moglie in una specie di villaggio composto da una serie di bungalow vicino ad una bellissima spiaggia. Avevamo prenotato per un mese intero ma, purtroppo, dopo circa una settimana, mi moglie, a causa del suo lavoro, dovette ritornare a casa con la promessa che sarebbe ritornata dopo una settimana, lasciandomi solo.

All’epoca avevo una sessantina scarsa di anni ed ero in una discreta forma, anche se con un po’ di pancetta. Infatti, il sesso con mia moglie era alquanto soddisfacente per entrambi, con lei che era alquanto rumorosa nei momenti di maggior eccitazione.

Nel bungalow a fianco al nostro c’era una coppia giovane, 25 anni o meno lei, circa 30 lui. Erano in viaggio di nozze come scoprii più tardi. Li avevo osservati per bene in quanto lei era molto bella e spesso sola, soprattutto in spiaggia. Lei era mora, capelli a caschetto, occhi verdi, un bel seno, piccoletto e sodo, pure un bel culetto sodo. Stava spesso pure sulla veranda del bungalow da sola a leggere. Il marito usciva raramente dalle loro stanze, tranne forse, quando andavano al ristorante del villaggio e qualche pomeriggio, quando l’accompagnava in spiaggia.

La mattina della partenza di mia moglie, dopo averla accompagnata alla stazione a prendere il treno per casa, rientrai al villaggio e, dopo essermi infilato un costume, mi diressi verso la spiaggia. Quando arrivai, c’era poca gente e vidi la mia vicina alquanto defilata, da sola, stesa sul suo telo, intenta a leggere. Mi avvicinai a lei.

-‘Posso stendermi qui accanto a lei?’ chiesi educatamente.

-‘Prego, si accomodi, non mi dispiace un po’ di compagnia’ rispose. Al che stesi il mio telo accanto al suo e mi stesi.

-‘Come mai da sola?’ chiesi

-‘E’ che a mio marito non piace troppo stare al sole. Invece io mi sento come una lucertola, starei ore stesa sotto il sole’ rispose, ‘E lei come mai da solo ?’

-‘Mia moglie ha dovuto partire per lavoro e ritornerà la prossima settimana’ feci a mia volta, voltandomi verso di lei. Andammo avanti a conversare piacevolmente per un po’.

-‘Sa, vi ho sentiti quando fate sesso’ fece ad un certo punto, diventando rossa.

-‘E le &egrave piaciuto quello che ha sentito ?’ dissi a mia volta avvicinandomi a lei.

-‘E’ che siete alquanto rumorosi’ fece a sua volta.

-‘Invece io non ho mai sentito alcun rumore provenire dal vostro bungalow’ dissi, mentre delicatamente le facevo scorrere un dito attorno alla gola e poi scendendo verso il suo seno.

Le venne la pelle d’oca e fu scossa da un brivido mentre i capezzolini le si inturgidivano, spingendo la stoffa del reggiseno. A quel punto continuai la leggera carezza attorno ad uno dei suoi capezzoli, mentre le prendevo in bocca l’altro con tutto il reggiseno. Sembrava di marmo.

-‘No, no, la prego, ci vedono’ sussurrò, mentre rimaneva immobile, seduta.

Ma io non smisi, anzi. Non potevo risponderle visto che avevo la bocca occupata a baciarle e mordicchiarle un capezzolo oltre la stoffa, mentre con la mano abbassai la coppa e tirai fuori l’altra tettina, una terza scarsa, continuando a torturale con il mio dito il capezzolo che sembrava una ciliegina matura. L’altra mia mano corse alla sua schiena e le slacciai il reggiseno prima dal collo e poi dalla schiena, cosa che lo fece cadere sul suo grembo, lasciandole le due splendide tettine scoperte. Continuai a succhiarle avidamente, prima una e dopo l’altra. Lei, nel frattempo si era stesa con gli occhi chiusi e respirava affannosamente.

Con la mano, sempre accarezzandola delicatamente, scesi fino al suo addome e più giù. Ad ogni mia carezza, la sua pelle reagiva con dei brividi. Quando arrivai alle sue mutandine, iniziai a percorrerne il perimetro con un dito, fino ad arrivare ad un fianco dove, con leggerezza, slacciai uno dei laccetti. Poi, percorsi l’inguine con il mio dito, passando sopra la sua passerina ancora coperta e slacciai il laccetto sull’altro lato. Ora, qualunque movimento avesse fatto, sarebbe rimasta nuda. Nel frattempo continuavo a succhiarle e mordicchiarle i capezzoli. Il suo, da respiro affannoso, stava diventando un leggero mugolio. Iniziai allora a toccarle la passerina delicatamente da sopra il costume. Il mugolio si fece più forte.

Allora mi alzai e le diedi le mani, per aiutarla ad alzarsi. Ovviamente, rimase nuda. Pian piano la portai verso il mare, tenendola per mano. Io avevo un’erezione da non ne poterne più. Quando arrivammo con l’acqua all’altezza del suo petto, la abbracciai e la strinsi a me, sentendo le sue tettine contro il mio petto e facendole sentire tutta la mia eccitazione contro l’inguine. Sempre tenendola abbracciata con un braccio, con l’altra mano mi calai il costume. Il mio cazzo, non più trattenuto, saltò su e s’incastrò fra le sue gambe. Le alzai una gamba e le puntai la cappella all’entrata della passerina. Lei spinse il bacino in avanti ed io spinsi con forza, fino ad arrivarle fino in fondo. Infine la sollevai mettendole le mani sotto il culetto mentre lei mi gettava le braccia al colle e mi cingeva i fianchi con le gambe. Così messi iniziammo a muoverci molto lentamente.

Iniziammo a muoverci lentamente, i nostri bacini che si avvicinavano e si allontanavano. Lei ebbe un primo orgasmo quasi subito ma continuai a pompare lentamente, senza sentire il suo peso, aiutato dall’acqua mentre il nostro movimento creava delle piccole onde attorno a noi. Andammo avanti per un bel pezzo. Lei venne ancora ed ancora ed infine venni pure io, scaricandomi dentro di lei. Quando il mio uccello si sgonfiò ed uscì, la lasciai andare. A quel punto lei si appoggiò al mio petto, sempre con le braccia attorno al mio collo. Rimanemmo così per un po’ poi ci abbassammo fino ad immergerci del tutto. Alla fine ritornammo ai nostri teli, nudi. Ci asciugammo e ci stendemmo fianco a fianco.

-‘Non avremmo dovuto farlo’ sussurrò lei, stesa, gli occhi chiusi.

-‘Ma ti &egrave piaciuto, almeno ?’ chiesi.

-‘Oh, sì, moltissimo. Ma comunque abbiamo sbagliato’.

-‘Ti aspetto dopo pranzo nel mio bungalow’ dissi a mia volta.

-‘Non &egrave possibile, non dobbiamo proseguire’

-‘Oh, sì, invece, e tu lo desideri quanto me’

-‘Il mio corpo lo desidera, ma la mia testa mi dice che &egrave sbagliato’ fece lei, dopo un po’, e poi c’&egrave mio marito’.

-‘I pomeriggi l’ho sentito russare mentre tu leggi nella veranda. Invece di leggere, vieni da me’ insistei.

-‘Non lo so’ fece lei, alzandosi ancora nuda ed infilandosi il bikini, ‘ora devo andare’. E se ne andò.

Io rimasi ancora in spiaggia, ma mi rimisi il costume. Quando fu ora, mi alzai pigramente e mi diressi al ristorante. Li vidi che pranzavano non lontano da dove mi sedetti io. Lei indossava ancora il bikini del mattino. Le sorrisi strizzandole un occhio e lei rispose al mio sorriso. Finito di pranzare, mi diressi al mio bungalow, sedendomi nella veranda. Dopo un po’, arrivarono pure loro, entrando direttamente. Dopo un po’ lei emerse reggendo un libro e si sedette su una sdraio, vestita con un leggero prendisole. La guardai e le feci un cenno, dirigendomi poi verso l’interno del mio bungalow. Andai nella camera da letto e mi stesi nudo sul letto. Dopo un po’, visto che avevo le finestre aperte, iniziai a sentire il russare del marito.

-‘Posso entrare ?’ la sentii dire sommessamente dopo meno di 5 minuti.

-‘Certo, entra pure, sono in camera da letto’ risposi.

-‘Mi aspettavi ?’ chiese, stagliandosi sulla porta della camera. In controluce, con quel vestitino leggero, sembrava nuda.

-‘Ci speravo’ risposi, ‘vieni, spogliati e stenditi accanto a me’.

-‘Non so, non dovrei’ fece, mentre si levava il vestito. Sotto era nuda.

Le tesi una mano e si stese al mio fianco. Iniziai allora ad accarezzarla delicatamente su tutto il corpo, dalla gola alle caviglie. Ad ogni mio tocco lei aveva un leggero brivido ma rimase sempre immobile, gli occhi chiusi, le gambe leggermente divaricate, i capezzoli duri come il marmo. La sua unica reazione ai mie tocchi era un leggero ansimare ma, quando le infilai un dito nella passerina, la trovai completamente allagata. Mi stesi allora fra le sue gambe ed iniziai a leccargliela, infilandole per bene la lingua il più in fondo possibile. Ogni tanto le inserivo pure un dito nel culetto, cosa che la faceva eccitare ancora di più. A quel punto, passò dall’ansimare al mugolare sempre più forte fino a che esplose in un orgasmo bellissimo, allagandomi la bocca con i suoi succhi.

Al che mi sollevai, mi misi sopra di lei e, mentre la baciavo, le infilai il mio uccello nella sua passerina, guidato dalla sua mano. Iniziai ad andare dentro e fuori lentamente, muovendo solo il bacino. Pure lei muoveva il bacino in modo circolare. Iniziò ad ansimare sempre più forte fino ad avere un secondo orgasmo. A quel punto, iniziai a pomparla lentamente ma decisamente. I suoi orgasmi divennero via vi più frequenti, fino a che le venni dentro. Prima di uscire, mi feci cingere i fianchi dalle sue gambe e ci ribaltammo, con lei che rimase sopra di me, a guardarmi in silenzio. Quanto il mio cazzo si sgonfiò e lentamente uscì, lei si stese al mio fianco.

-‘Non dovevo venire’ sussurrò.

-‘Ma lo hai fatto. Ti piace far l’amore. Non lo fai con tuo marito ?’ risposi, sottovoce.

-‘No, mi ha detto che &egrave qui per riposare. Ma siamo in viaggio di nozze’

-‘Ma prima come andava ?’ chiesi.

-‘Prima di sposarci lo abbiamo fatto molto poco’ rispose

-‘E dopo per nulla’ osservai.

-‘In effetti. Da quando siamo qui, lo avremmo fatto 2 o 3 volte, non di più’. Poi, improvvisamente si alzò e si rimise il vestito. ‘Ora devo andare’

-‘E vai così, con il mio sperma dentro di te ?’ chiesi, beffardo.

-‘Magari non se ne accorge nemmeno’ rispose, ridendo.

Più tardi, andai in spiaggia e li vidi ad una certa distanza. Leggevano entrambi. Ad un certo punto, dopo essere andato a stendermi sul mio telo dopo l’ennesima rinfrescata in mare, non li vidi più. Dopo un po’ rientrai al mio bungalow e li vidi seduti, intenti a leggere, sulle sdraio nella veranda.

A cena, visto che erano soli ad un tavolo, andai a sedermi con loro ed iniziai a conversare del più e del meno. Lei indossava un vestitino leggero e molto corto, allacciato sul collo e con la schiena nuda. Ovviamente era senza reggiseno. Dopo cena ci dirigemmo verso una specie di anfiteatro che c’era nel villaggio e dove si tenevano degli spettacoli con la partecipazione degli animatori e dei villeggianti. Mi sedetti a fianco a loro, con lei in mezzo fra suo marito e me. Ogni tanto chiamavano qualcuno a partecipare e, ad un certo punto punto, essendo lei una donna molto bella, la chiamarono e dovette andare a partecipare a non so che gioco. Il marito, scocciato, si alzò e se ne andò. Quando lei ritornò al suo posto, trovò solo me.

-‘E mio marito?’ chiese, mentre si sedeva.

-‘Se n’&egrave andato mentre tu stavi ancora andando verso il palco’.

-‘Che stronzo’ esclamò.

-‘Dai, su, non prendertela’ le dissi, mentre le mettevo la mano sulla coscia. Lei ebbe un piccolo brivido.

-‘Dai, lasciami, siamo in pubblico’ fece.

-‘E’ scuro, siamo in ultima fila, nessuno ci vede’ feci a mia volta, avvicinandomi di più a lei e portando la mia mano fino al suo inguine, sfiorandole la passerina coperta da un minuscolo tanga.

Ma non mi fermai lì, infilai la mano scostando il tange e le penetrai la passerina con un dito. Era ben bagnata ed iniziò ad ansimare.

-‘Ti prego, no, lasciami stare’ iniziò a dire, ma appoggiata su di me, le gambe aperte a facilitarmi il compito di sditalinarla.

Ovviamente, non mi fermai, anzi, accelerai il movimento, mettendole anche due dita nella passerina e stuzzicandole il clito. Iniziai pure a baciarla e con l’altra mano a torturarle i capezzoli. E quel punto, ebbe un bellissimo orgasmo che la squassò tutta, mentre le tenevo la bocca occupata con la mia lingua.

Appena si riprese un po’, mi alzai e la tirai su, conducendola nel mio bungalow, dove la spogliai e la feci stendere, stendendomi a mia volta al suo fianco. Ripresi a baciarla, accarezzarla, leccarla, toccarle tutti i punti erogeni fino a che la vidi sul punto di venire nuovamente. Al che, mi posizionai sopra di lei e la penetrai con un colpo deciso, iniziando a muovermi lenta ma decisamente. Lei venne un’altra volta con un urletto, al che la feci voltare e la misi a pecorina, penetrandole la patatina da dietro mentre le lavoravo il culetto con le dita, inserendo prima uno e poi due. Lei venne un paio di volte, ogni volta più rumorosamente. Ad un certo punto, levai il mio cazzo dalla sua passerina zuppo dei suoi umori e glielo puntai sul buchino inviolato del suo bel culetto ed iniziai a penetrarla. Prima cercò di resistermi ma le diedi uno schiaffo su una chiappa al che si calmò ed iniziò a seguire le mie istruzioni. Iniziai a scoparle quel bellissimo culetto vergine con foga. Lei ebbe altri orgasmi e finalmente le venni dentro scaricandomi in lei. Sfinito mi adagiai sulla sua schiena e poi lentamente rotolai via, addormentandomi quasi di colpo.

Mi svegliarono alcuni colpi sulla finestra che, fra l’altro, era rimasta aperta tutta la notte.

-‘Mia moglie &egrave lì?’ sentii una voce chiedere. Aprii a fatica gli occhi e vidi a fianco il bellissimo culetto di Laura.

-‘Laura, guarda che tuo marito ti cerca’ dissi, mentre iniziavo a carezzarle il culetto.

-‘E come mai pensa che io sia qui ?’ fece lei, con una voce ancora insonnolita.

-‘Penso che ci abbia sentiti questa notte’ risposi, ‘Sei stata alquanto rumorosa’.

-‘Mmmmm, digli che arrivo fra un pò’ fece.

-‘Hai sentito ? Dice che arriva fra un po’, magari ci facciamo ancora una sveltina stamattina e poi te la mando’ feci io a mia volta, rivolto verso la finestra. Sentii bofonchiare un po’ e poi più nulla.

Mi voltai verso Laura che si era svegliata ed aveva iniziato a farmi un bocchino. Il mio uccello si risvegliò e scopammo per bene. Lei venne varie volte e poi, dopo che mi fui scaricato dentro la sua passerina, andò a lavarsi e poi ritornò da suo marito.

Da quel giorno e fino alla loro partenza, passò praticamente più tempo nel mio letto che altro. Quando se ne andarono, le diedi un mio biglietto da visita. Dopo circa tre mesi mi arrivò una mail che mi comunicava che era incinta.

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