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Racconti Erotici Etero

la mia prima volta con due ragazze(parte seconda)

By 10 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Stare dentro la fica di Manuela era delizioso, ne troppo stretta, ne troppo larga, mi piaceva darle colpi violenti, perché immaginavo la sua difficoltà nel stare dentro con la lingua a Nives, ma in realtà Manuela gestiva benissimo la situazione e Nives adesso era tutto un gemito di piacere.
Dovevo assolutamente approfittare di quel momento di godimento che percepiva Nives, la quale, era sicuramente meno avvezza ai cazzi e probabilmente in un momento di lucidità, avrei fatto molto più fatica a scoparmela.
Dissi a Manuela di uscire dalla fica di Nives e di salire sui suoi seni continuando a baciarla.
Lei esce e sale mettendosi di lato, comincia a giocare con il corpo del’a amica, Nives &egrave lì oscenamente aperta , con gli occhi chiusi continua a gemere, io le guardo il sesso, adesso, ben bagnata e aperta dalla lingua di Manuela e, senza tergiversare mi spingo dentro di lei.
Le pareti strette che mi accolgono, sono la conferma che Nives ha gustato poche volte il cazzo.
Anche il suo gridolino di dolore, mentre mi spingo sino in fondo, mi conferma i miei pensieri.
&egrave veramente delizioso scopare Nives, la sua mancanza di esperienza, mi stimola ancora di più.
La scena di Manuela che l’accarezza e la calma, &egrave una libidine unica.
Sento che adesso Nives si &egrave abituata al mio cazzo e cerca di seguirmi, io le tengo le mani sul sedere e la spingo verso di me, tenendola leggermente rialzata, in questo modo sono sicuro che le entro al massimo; la conferma sono le mie palle che sbattono contro il suo bacino nel momento di massima spinta.
Vedo Manuela che si sditalina e che succhia un capezzolo di Nives, poi, sento Nives che per la prima volta gode.
Capisco che quella notte sarà una notte di scoperte anche per lei.
Tutto quello che vedo e sento, mi fa crescere la voglia di venire: lo dico a Nives, la quale, mi dice che non prende niente e che devo uscire, io faccio appena in tempo, esco veloce e schizzo tutto il mio sperma sulla stomaco di Nives.
Mi calmo, cerco di rilassarmi e nel frattempo guardo Manuela, che famelica comincia a leccare tutto quello che io ho lasciato.
Nives continua a gemere sotto gli attacchi di Manuela e quando sente che Manuela, dopo avere leccato tutto il mio sperma, si abbassa e si rimette a leccarla, parte con un altro orgasmo violentissimo.
Siamo alla scena iniziale, dove Nives, con le gambe divaricate, si fa leccare e Manuela con il culo per aria si dimena dentro di lei.
Quella visione, scatena in me le voglie che da sempre mi fanno impazzire, ossia possedere la mia ragazza nel sedere.
Il mio cazzo reagisce prima di me e subito si indurisce.
Manuela ha proprio un bel culo, natiche piene e avvolgenti, così aperta si vede bene che anche dietro &egrave abituata a prenderlo: mentre mi avvicino e le allargo le natiche per farle capire cosa farò, mi viene da pensare a Nives e a quel suo culetto molto più piccolo e, secondo me anche vergine.
Questo pensiero mi fa eccitare al massimo e pensando a Nives, mi spingo nel sedere di Manuela.
La spinta e la sodomizzazione, fanno il loro effetto; Manuela geme dentro la fica di Nives e Nives viene ancora una volta.
Sento il mio cazzo entrare abbastanza facilmente, se penso che non l’ho neanche preparata, mi rendo conto che la mia supposizione sull’abitudine di Manuela, di averlo spesso anche dietro, era esatta.
D’altronde una con un culo così &egrave inevitabile che lo si voglia prendere.
Sono cinque minuti che vado avanti e indietro nel sedere di Manuela, lei adesso &egrave bella larga e il mio piacere diventa più sottile, sento il desiderio di sentire qualcosa di ben più stretto, guardo Nives che tiene sempre gli occhi chiusi, come a fare finta che sia una fantasia e mi viene la voglia di sodomizzarla come sto facendo con Manuela, allora, esco da Manuela e dico;
– Adesso fate un bel sessantanove insieme, tu Manuela ti metti sotto e Nives te la lecca da sopra.
Il tenue tentativo di resistere di Nives &egrave subito bloccato da Manuela, che non vede l’ora di sentire la lingua della sua amica nella sua fica.
Si spostano veloci e adesso per la prima volta posso guardare e ammirare il sedere di Nives.
Lei non si rende neanche conto di quanto sia sensuale, sta cercando di dare piacere con la lingua a Manuela e istintivamente muove il culo avanti e indietro in un modo eccitantissimo.
Le tette di Nives sono sode e turgide, come i suoi capezzoli stretti dalle mani di Manuela, sono circa una terza e sono la tipica forma dei seni europei, ma il suo culo &egrave veramente ben fatto.
Due natiche sode a forma di mandolino, oscenamente aperte, mi mostrano il suo orefizio visibilmente stretto e vergineo.
Dico a Manuela di leccare bene dall’inizio alla fine, lei capisce cosa voglio dire e cosa voglio fare, allora la sua lingua comincia a uscire fuori e a leccare le grandi labbra ormai sensibilissime di Nives , poi, come per caso passa a leccare il suo piccolo orifizio con slinguazzate veloci.
La scena &egrave di quelle arrapati al massimo, quel culo stretto stà per essere mio e Nives ancora non lo ha capito, ma forse &egrave talmente presa a godere della lingua e del corpo di Manuela, che neanche gli passa per la testa, che io la sto guardando in quel modo.
Aspetto che venga ben lubrificata, poi, quando sento che comincia di nuovo a godere, faccio un segno a Manuela, la quale, accarezza le braccia dell’amica e piano senza farsi accorgere, le tiene strette e appoggia il corpo di Nives al suo.
Io prendo i fianchi di Nives, appoggio il mio stomaco alla sua schiena e spingo la mia cappella dentro il suo stretto pertugio.
Il sandwic che abbiamo creato, impedisce qualsiasi via di fuga a Nives, sento la difficoltà del mio cazzo in quel sedere così stretto, pur spingendo faccio molta fatica a entrare, Nives nel frattempo ha smesso di leccare la figa a Manuela e dice che non vuole essere presa in quel modo, io la lascio sfogare, poi, decido che &egrave ora che entro tutto: le dico;
– Adesso rilassati e pensa alla tua amica.
E così dicendo, prendo forte i suoi fianchi e con un colpo deciso mi apro quella strada mai fatta.
I brividi del corpo di Nives vengono interrotti in una forma di stallo, sembra improvvisamente un oggetto morto, ma questa situazione dura una frazione di tempo, improvvisamente l’urlo che emette, mi riporta alla realtà e così, comincio a scoparla dietro, prima piano, per abituarla e per fargli passare il dolore della prima volta, poi, sempre con maggiore foga.
Le sensazioni che mi da quel cunicolo stretto, sono fortissime; il suo sedere si contrae attorno al mio cazzo e mi fa come un pompino.
A proposito, devo ricordarmi di sentire quelle due bocche, per vedere quanta differenza ci sia, poi, voglio che me lo facciano insieme, ma prima devo abituare Nives a questi tipi di rapporti, dopo di che penso che passerò delle bellissime serate…quando una volta al mese, dovranno essere di nuovo mie e con questo pensiero, mi abbandono ad un orgasmo fortissimo, dentro quel sederino adesso non più vergine…

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