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La mia storia sessuale tra Amanda e Cinzia

By 10 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Inizia tutto un anno fa e tutto inizia con un semplice scherzo. Amanda era la classica ragazza un po’ strana che si trova in tutti licei. Non particolarmente attraente, bel viso ma con un po’ di ciccia, si divertiva con le sue amiche andando in giro per la scuola facendo domande di tipo sessuale abbastanza perverse del tipo; “mi vuoi succhiare le tette?” oppure “mi vuoi baciare la figa?” e domande più estreme come “vuoi che ti piscio in faccia?” oppure la mia preferita, come quando andava in giro con le ascelle non depilate chiedendo se la volevamo leccare. Insomma, questa era Amanda, ed &egrave anche oggi Amanda.

Io ero al ultimo anno, 19 anni e tra i ragazzi più popolari della scuola e forse anche della cittadina. Un giorno, mentre stavamo aspettando una lezione con la mia ragazza, Cinzia, vedo arrivare Amanda con le sue amiche. Ridacchiano, poi Amanda tutta presa decide di farmi una delle sue domande:

– vuoi che ti metto un dito nel culo?

io lo prendo per ridere, cosi come Cinzia, e per scherzare le dico di si, chiedendo il permesso della mia ragazza e chiedendo anche se per lei sarebbe un tradimento. Ovviamente non la prendiamo sul serio, si ride e la cosa poteva finire qui.

Fatto sta che la sera stessa mentre sono nella doccia inizio pensarci. Sorprendentemente l’idea mi eccita parecchio provocando una erezione di quelle potenti. E cosi pensando ad Amanda mi faccio una bella sega, cosa che non facevano da quando stavo insieme a Cinzia, quasi 6 mesi. Dovevo assolutamente provare questa sensazione anche nella realtà. Ma come contattare Amanda? In troppi conoscevano la mia password su Facebook, Cinzia compresa. Dunque, in una notte decido di fare tutto: mi registro con un nome finto, e messaggio subito Amanda. Le chiedo di tenere tutto nascosto e dopo le rivelo la mia identità, dicendomi realmente interessato alla sua proposta e di volerlo provare. Lei ci sta, e cosi decidiamo di vederci di nascosto nella scuola.

Tutto era programmato alla perfezione; chiedevamo di uscire da una lezione (non frequentavamo la stessa lezione) e ci vedevamo nello spogliatoio delle donne, in una delle poche occasioni nella quale non c’era nessuno, fatto che sapevo perch&egrave più volte ci ho portato Cinzia a scopare. Puntualmente ci vediamo con Amanda, e dopo i primi momenti di imbarazzo io mi metto a pecorina togliendomi i pantaloni. Il resto lo fa Amanda, mi abbassa i boxer e mi fa un dolce massaggio prostatico. Poi si cambia posizione, io mi sdraio pancia in su e lei continua a massaggiarmi dentro provocando una forte sborrata. Tutto durò circa 10 minuti. Andammo avanti cosi per due mesi, spesso variando posizioni; avvolte mi faceva una sega con l’altra mano, avvolte un pompino, e infine avvolte prima me lo leccava. Ci vedevamo una volta ogni settimana, e come se niente fosse io intanto continuavo fare del sesso normale con Cinzia. Gli incontri settimanali nello spogliatoio delle ragazze con Amanda era un vizio, ne avevo un bisogno fisiologico. Mi bastava una volta in una settimana, ma quello proprio mi serviva.

Poi dopo 2 mesi succede qualcosa: la gente quando mi vedeva inizia sorridere, e durante una trombata in stile missionario con Cinzia ad un certo punto lei mi mette un dito nel culo, per poi dirmi che se volevo provare qualcosa di nuovo bastava dirlo a lei, non chiedere a quella cessa di Amanda. Era successo che Amanda aveva rivelato i nostri incontri alle sue amiche e queste hanno sparso la voce. Ma per me di certo non era un problema una volta scoperto che ci stava anche Cinzia, la donna che amavo. Almeno lo credevo. Se il sesso normale (genitale, anale, orale)
con Cinzia continuava a darmi molto piaceri, devo dire che invece con il “ditino” non mi riusciva soddisfare, anzi, mi provocò fastidio. Abbiamo provato di tutto, ad un certo punto abbiamo anche comprato un lubrificante speciale, ma la cosa continuava non piacermi, e cosi dopo un po’ di tentativi dissi mentendo a Cinzia che non dovevamo più farlo, visto che sono “guarito” da questa perversione.

Tutto falso, e sapevo perfettamente che il problema era Cinzia. Non riuscivo sopportare il fatto che me lo faceva la mia ragazza, la donna che amavo. Sentivo il bisogno di essere massaggiato dentro da una estranea o quanto meno da una donna con la quale non ero sentimentalmente legato. E cosa fare dunque? non potevo continuare andare avanti con le seghe. Andare con delle prostitute era escluso per due motivi: a) non volevo spendere soldi per queste attività e b) anche volendo nella mia piccola città escort non c’erano e quelle poche prostitute classiche da strada le conoscevano tutti, e sarei stato subito scoperto. Cosi, la storia si ripete: siamo a settembre, ed esattamente come ho fatto 10 mesi fa, mi creo di nuovo un account falso su facebook e contatto nuovamente Amanda, con la stessa richiesta.

Io ho finito con la scuola e mi sono messo lavorare, mentre Amanda &egrave al ultimo anno, dunque non se ne parla di vederci al solito posto. Decidiamo dunque di vederci a casa sua, lei a 19 anni e abita da sola. Per tutto il mese di settembre andiamo avanti con la stessa routine di prima, ma ad un certo punto, un mesetto fa lei mi confida di voler di più, vuole essere scopata da me. Dunque ad ottobre iniziamo vederci più spesso, due poi tre volte a settimana. Io sono un ragazzo molto ben dotato e la soddisfo molto, me la scopo in culo e lei gode come una matta e dopo un po’ le cose si fanno sempre più estreme, a tal punto che non riesco concentrarmi più su nulla solo sugli incontri con Amanda. Lei compra un pene di gomma indossabile (uno strap-on) e cosi finisce che iniziamo incularci a vicenda, rispettivamente sempre prima io poi lei. Credo che come intensità sessuale abbia vissuto il mio mese migliore, anche se rischiavo troppo.

Rischiavo troppo e rischiavo il doppio: da una parte stavo effettivamente tradendo Cinzia, dal altra quello portato avanti con Amanda non era più un gioco da ragazzini curiosi, non era più un semplice dito nel culo – cosa che hanno provato almeno una volta la stragrande maggioranza di ragazzi – ma stavolta rischiavo seriamente la reputazione visto che venivo inculato da un fallo di gomma. E la storia ancora una volta si ripete: Amanda confida alle amiche e loro spargono la voce. E cosi, a fine ottobre per strada la gente mi indica e ride, e sopratutto Cinzia rompe il nostro rapporto in una telefonata brutale nella quale mi insulta per circa 10 minuti.

Una settimana fa ero un uomo distrutto. La mia reputazione era distrutta, non mi presentavo al lavoro e sopratutto la ragazza che amavo mi aveva lasciato. Non sapevo cosa fare, non sono uscito da casa per 3 giorni. Poi una settimana fa in un momento di follia chiamo Amanda per insultarla, lei si scusa e mi dice che non doveva fidarsi delle sue amiche poi mi invita a casa sua per fare pace. Io ci vado incazzato, le voglio dire in faccia che mi sta rovinando la vita, ma mentre mi avvicino a quella fottuta casa gli umori cambiano, e dopo una settimana di depressione sento di nuovo un eccitamento sessuale. Arrivo a casa sua, e come da copione lei chiede scusa e io la insulto, ma in realtà io sto solo interpretando, credo anche lei. Presto la situazione si trasforma in un preliminare improvvisato e se ne accorge anche lei guardandomi i pantaloni. Da quel momento nasce il sesso più inteso della mia vita: Amanda fa tutto perfettamente: mi palpetta il culo, mi sussurra al orecchio che “loro non possono capire” poi come ai vecchi tempi mi abbassa pantaloni e mutande per poi mettere il solito dito nel mio buchetto. Tutto questo mentre ci baciamo, per la prima volta. Io me la scopo, poi lei mi restituisce il favore. E cosi, per la prima volta finisco di dormire da lei.

Voglio precisare che Amanda non &egrave mai stata, non lo &egrave e non sara mai la mia ragazza. Tra di noi funziona tutto alla perfezione perch&egrave non c’&egrave un legamento sentimentale, solo pura attrazione sessuale per le stesse perversioni. Dal momento che ci sarebbe qualcosa di altro romperebbe la magia. Non so perch&egrave, ma &egrave fisiologico.

Sentivo la necessità di condividere questa storia con persone sconosciute. Per commenti e critiche: filippo.debartolis@gmail.com

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