Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

LA MIA VOLONTA’

By 17 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Capitolo 1
La stanza è buia ma l’alone di luce che divampa dai ceri illumina bene ogni parte del tuo corpo sensuale, contornata da un corpetto di pizzo nero e calze autoreggenti. Sei agitata…si sente dal tuo respiro, da come ti guardi attorno e dai tuoi seni pieni che sobbalzano ad ogni piccolo rumore.
Ma non è NIENTE….NIENTE che tu non avessi voluto e desiderato prima, mentre ci conoscevamo dietro lo schermo di un computer mi avevi detto che ti sarebbe piaciuto provare ad essere la Mia Schiava succube…
Mi muovo nel buio verso di te cogliendo ogni tuo respiro mentre noto in te timore ed eccitazione in egual misura, brami con folle desiderio il momento in cui il tuo Padrone deciderà di donarti il piacere, ma come ogni Mia Schiava lo dovrai meritare.
Ora sono di fronte a Te, il mio respiro è calmo e regolare a differenza del tuo, i tuoi occhi sono schivi nei confronti del mio sguardo severo che studia le sinuosità del tuo corpo, le tue labbra socchiuse come se accennassero ad una timida richiesta di perdono nell’esser ancora in piedi di fronte a Me.
Ti ordino di inginocchiarti sul marmo freddo del pavimento, che segnerà pian piano la tua resa….tu non fai resistenza e mi obbedisci cercando di non far trasparire dai tuoi occhi il desiderio…non hai volontà, io Regno su di essa, ed ora subisci quel che brami slacciandomi i pantaloni e abbassando pian piano i boxer che contengono a malapena il mio scettro di carne che segnerà la Fine di ogni tua più piccola decisione, vorresti  succhiarlo ma ora non lo meriti e studi con gusto il glande largo, pieno e violaceo tutta la sua imponente lunghezza e la sua prorompente forza accentuata dalle vene che ne esaltano la maestosità e lo scroto pieno di quel nettare che vorresti avere in ogni momento per abbeverartene…..non resisti e cominci a leccarlo ma io non te l’ho mai ordinato e questo causa la Mia punizione. “NON MUOVERTI PICCOLA INSULSA INSOLENTE TROIETTA”, queste mie parole ti gelano letteralmente mentre ti tengo la testa e comincio a schiaffeggiarti con il mio randello di carne sul viso e ti lego alla mia “macchina” di tortura che fino ad ora era immersa nel buio, lego i tuoi polsi e le tue caviglie come se fossi “l’uomo vitruviano” di Leonardo all’interno di questo quadrato capaci di ampi movimenti in senso verticale ed orizzontale….sei spaventata ma anche visibilmente eccitata da questa tua impotenza e non vuoi altro che farmi andare avanti per approfittare delle carni nel modo che più mi aggrada…ora sei legata completamente a braccia e gambe larghe ed io comincio….
Comincio con lo strapparti ogni lembo di vestiti di dosso insultandoti come una cagna per la tua manifestazione di volontà….non dovevi…non in questo modo….non con Me
Mi spoglio completamente e ruoto il “quadrato delle punizioni” lasciando che ti disorienti e lo fermo in modo da avere la tua fica grondante di umori abbondanti all’altezza del mio petto mentre tu sei rivolta a pancia all’insù e i tuoi seni nudi sfidano la forza di gravità svettando fieri con i capezzoli tesi allo spasimo….ma io ancora non ho iniziato….tu noti uno specchio fissato al soffitto che riflette le nostre figure nella cui cornice sono scritte a chiare lettere “SAPEVO CHE SAREMO ARRIVATI QUI PADRONE! SONO LA SUA SUA CAGNA!” Ti ordino di recitare il testo emntre io comincio la mia tortura lenta e piacevole….tiro fuori la mia lingua e comincio a leccarti l’interno coscia salendo piano piano su andando sempre più vicino alle grandi labbra mentre ti sento sospirare ad ogni centimetro guadagnato verso quella fonte in cui mi tuffo allargandola per bene con le dita stuzzicando dapprima piano poi sempre più veloce il clitoride gonfio al punto tale da voler scoppiare….alternado leccate lunghe e profonde a piccoli soffi sul clitoride e colpi velocissimi di lingua su di esso mentre tu presa sempre più dagli spasmi vorresti liberarti dalle corde per far sprofondare ancora di più la mia bocca in quella fica grondante che tratto come MIA non lasciandoti altro che la visione attraverso lo specchi dei tuoi spasmi dati dai continui orgasmi a cui la mia bocca sapiente ti soggioga leccandone avidamente il succo e tenendoti avidamente per il tuo sedere sodo affondando ad ogni colpo di lingua sempre di più nel Mio piacere alternando profonde e lente succhiate al clitoride terminate con velocissimi colpi di lingua che ti fasso squassare e sussultare senza tregua mentre due dita vanno sue e giù in modo forsennato e l’altra mano si fa largo tra il tuo sedere sodo ed un dito comincia a massaggiare piano e lentamente il tuo foro…..
“NON DOVEVI DISUBBIDIRMI INGENUA TROIETTA E ORA PAGHERAI PER LA TUA INGENUITA’…IL TUO CORPO E’ E SARA’ LO STRUMENTO DEL MIO PIACERE…E NON HO  NEMMENO INIZIATO…..”
Su queste parole ti scuoti nell’ennesimo orgasmo e cominci a prendere consapevolezza che era quel che volevi…ringraziando con la voce rotta da sospiri e spasmi il Tuo Signore di averti scelta come strumento per il Suo piacere…..

CONTINUA

Leave a Reply