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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

la notte ti fa bella….

By 8 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

Ci conosciamo da anni ma è la prima volta che restiamo da soli in una situazione scomoda.

È estate, un caldo asfissiante e per un problema con dei fogli del tribunale, a causa di un processo che ci vede entrambe chiamati in causa, siamo nello stesso squallido albergo.

Dobbiamo rimanere qui un paio di giorni ma l’imbarazzo è palpabile:

dopo le solite chiacchiere sulla situazione legale e i passi da fare il giorno successivo arriva l’inevitabile domanda “che facciamo dopo?usciamo?”;

in effetti è troppo presto per andare a letto e l’amicizia che ci lega non dovrebbe creare questo tipo di problemi.

Decidiamo per un pub senza pretese, la città non è grandissima e preferiamo comunque non allontanarci troppo.

L’atmosfera casereccia del locale agevola l’inizio serata, domande di rito, qualche scoop su amicizie comuni per arrivare poi, complice due bicchieri di vino di troppo, a mettere in tavola le nostre fantasie.

L’atmosfera già estiva si fa rovente, cresce la voglia, mi mordo le labbra ma mille immagini si fanno spazio tra i miei pensieri, mi vedo già nuda sopra e sotto di lui,la situazione prende una brutta piega: faccio cadere il discorso su cosa mi andrebbe di provare, non fosse che magari riceve il messaggio, sul fatto che in camera c’è dell’olio alle mandorle che sembra messo lì per un film di brass, lo guardo, lo so che mi vuole.

Ha gli occhi in fiamme e continua a fissarmi il seno;

faccio finta di niente, mi stringo un po’ nelle spalle e il mio seno si stringe al punto che sembra straripare dalla già succinta maglietta scollata.

D’un tratto mi accorgo che ha l’etichetta della maglia rovesciata in fuori, è un’occasione troppo ghiotta per declinare l’invito, ben consapevole però che dopo la mossa che sto per fare non ci potremo più fermare, ma si sa:l’occasione fa la donna ladra.

Senza spiegargli cosa sto per fare mi avvicino a lui, mi sollevo pochissimo per far essere i miei seni a breve distanza dalla sua bocca, ma quel tanto che basta da potergli solo far percepire l’odore della mia pelle, gli sistemo l’etichetta come il peggior diavolo travestito da angioletto potrebbe fare.

È eccitato, impossibile non notarlo, balbetta e la sua erezione non è certo un mistero.

Finisco la birra in due sorsi, il mio passato da maschiaccio a volte aiuta, e fingo un forte mal di testa che mi spinge a chiedergli di tornare in albergo.

È disorientato e questo gioca molto a mio favore, non capisce come andrà a finire la serata e la coscienza di questo suo smarrimento mi provoca ulteriormente voglia, sono un lago, mille pensieri piccanti mi affollano la testa, non mi posso fermare, ne morirei.

Sulla strada del ritorno gioco d’astuzia e ricomincio il mio gioco di seduzione:con una scusa banale gli prendo le mani, faccio passare il mio dito tra le fessure della sua mano sinistra,la massaggio chiedendogli come sia possibile che abbia le mani così morbide.

Non riesce a parlare, tenta di rispondere ma glielo leggo negli occhi, finalmente se ne esce con un “certo che se fai così”.

Tesoro, mi hai appena dato il “la”.

“così come?”sorrido e mi allargo la scollatura.

“beh, sono fatto di carne, mi fai venire caldo con tutti questi discorsi”

“e se ti viene caldo di solito cosa fai”

entriamo salutando educatamente il portiere, saliamo i primi quattro scalini, gli sono davanti voglio che mi veda solo di spalle,voglio che guardi ogni mio singolo muscolo muoversi nel tentativo di salire quella scala;

passa una manciata di secondi prima che lui riprenda la parola.

“nel senso che se ti muovi così stasera mi mandi a letto male”

“nel senso che ti mando a letto o ti porto a letto?”

rido, lui rimane in silenzio, è completamente imbarazzato, è completamente eccitato ed io sto impazzendo dalla voglia.

Arriviamo alle camere, lo saluto con un bacio su una guancia ed entro nella mia.

In due secondi ho già arraffato la bottiglia di spumante scadente di benvenuto dell’albergo e sono di nuovo in corridoio.

Busso, silenzio, busso ancora, mi apre.

Il buio della camera è scalfito soltanto da una flebile luce posta sopra il letto, mi guarda incredulo e, per tutta risposta, posata la bottiglia per terra, mi infilo dentro la stanza.

Il silenzio non è rovinato da una sola parola.

Appoggio le mie labbra alle sue, gli do un morso leggero al labbro inferiore, apprezza, il suo membro spinge contro i miei jeans nemmeno volesse saltare ogni preliminare ed io sono della stessa opinione.

Continuo a baciarlo, con la mano gli accarezzo quei riccioli che gli coprono la nuca, ha la barba ispida e mi irrita il viso. Mi piace pensare che sia una sorta di punizione per la mia lussuria.

Le nostre lingue si intrecciano in un vortice di sapori,mi accarezza i seni con una certa violenza ma il gioco è proprio questo e non sarò certo io a chiedergli di fermarsi.

Mi prende un capezzolo tra le dita, lo strizza, gemo ed un secondo dopo mi sta succhiando il seno.

Mi toglie del tutto la camicia, rimango soltanto con un reggiseno di cotone ed un capezzolo che non ne vuol sapere di rientrare, mi morde un fianco e non posso fare altro che mettermi in ginocchio con lui davanti che ha perso ogni segno di pudore.

Mi fa distendere, mi sfila i jeans e rimango solo con l’intimo addosso ma non finisce il lavoro.

Si toglie la maglietta, che avevo sistemato poco prima, sfoderando due pettorali che mai gli avrei immaginato.

La moquette mi coccola la schiena mentre lui scende con la bocca sull’ombelico, mordendomi la pancia e senza volere, scopre il mio principale punto erogeno, un punto di pelle posto tra l’anca e il pube, sono in sua completa balìa.

Le mie mutandine sono fradice ma prima di arrivarvi si sofferma per dei secondi che sembrano giorni proprio lì, facendomi gemere come un’educanda e rendendomi completamente innocua.

Mi allarga le gambe e comincia a baciarmi da sopra gli slip di cotone ormai fradici, non accenna nemmeno a spostarli, mi morde e poi finisce l’opera leccandomi avidamente nell’incavo della gamba.

Mi sfila finalmente la biancheria e mi lascia completamente nuda, mi gira, sto per perdere il controllo, comincia a mordermi il culo, mi lecca la schiena, per poi penetrarmi da dietro con la lingua mentre con le dita si apre la strada nel mio sesso;

ha ancora il pollice dentro di me, quando, con la punta del medio, prende a stimolarmi il clitoride, provo a dirgli “piano sennò vengo subito” ma la cosa non la scuote minimamente, continua così finchè non esplodo una prima volta. Raccoglie tutto il miele che produco, era tanto che avevo voglia di un orgasmo come si deve, ma sono ancora piena di voglia.

Mi alzo in ginocchio, lui fa altrettanto, comincio a strusciarmi con il mio culo sul suo cazzo, ho voglia che mi penetri, ho voglia di sentirlo;

mi morde la nuca e comincia a massaggiarmi il seno, il suo sesso è sempre più duro.

Finalmente mi mette carponi e mi penetra con violenza, assestandomi dei colpi decisi, mi riempie, è durissimo, mi fa un po’ male ma la sua mano che mi tiene il collo allo stesso tempo mi fa aumentare la voglia di essere dominata.

Con la sinistra alterna il tenersi ai miei fianchi a delle sonore sculacciate, continua ad essermi dentro, sono sempre più fradicia, mi vergogno un po’.

Esce da me, mi gira e sento che sta stappando lo spumante che avevo portato.

Ne beve due sorsi e me lo porge, bevo, sono completamente sudata.

Ripresa la bottiglia in mano mi apre la bocca con le mani e mi intima di chiudere gli occhi, rovesciandomi un bel po’ di liquido addosso e in bocca.

Due secondi ed ho il suo cazzo tra le labbra, il sapore dello spumante altera il normale sapore della sua pelle ma la sensazione è incredibile,sarà l’ebbrezza ma mi sento su di giri come non mai, comincio a toccarmi all’inizio piano, per eccitarlo ma poi ho solo voglia di venire, continuo a succhiare sempre più forte finchè non sento che sta per eiaculare.

Tolgo la bocca e gli concedo i miei seni, glieli stringo attorno al pene, lui mi butta per terra e li usa finchè non esplode sul mio viso tutto lo sperma che può.

Si accascia sul mio seno, lascio che senta il mio cuore mentre io finisco di masturbarmi.

Domani sarà una lunga giornata, meglio andare a dormire…

 

 

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