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Racconti Erotici Etero

La pasticceria

By 23 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Alcuni anni or sono mi ritrovai a lavorare come barman in una delle più importanti pasticcerie della mia città, nonostante fosse rinomata non vi era troppo personale, 2 persone al laboratorio di pasticceria, 2 persone alla vendita dei prodotti dolciari ed 2 persone al bar, quando uno dei 2 baristi andò in pensione mi assunsero a tempo
indeterminato, la responsabile del laboratorio era Emma, oltre ad essere il punto di forza della pasticceria, per la bontà delle sue torte e per le magnifiche decorazioni è una ragazza veramente carina, un bel seno anche se non molto grande, un sedere generoso ma stupendo, due gambe ben tornite, e soprattutto un viso interessante non la classica barbie, ma un viso espressivo, un viso che emanava sesso allo stato puro, purtroppo ci frequentavamo poco, lei staccava durante la
mattinata quando il lavoro per noi del bar era molto intenso, sapevo che era single e che aveva un figlio, e si diceva in giro che era tutta casa e lavoro, in effetti non l’avevo mai beccata in giro per i locali della zona.

Durante l’estate si ruppe un braccio al mare Giorgia l’aiutante del laboratorio di pasticceria, per cui per un periodo mi venne chiesto dal proprietario di sostituirla. La cosa mi
indispose parecchio, visto che l’inizio del lavoro era fissato all’alba di ogni giorno, per contro mi avevano ridotto le ore diurne al bar. I primi giorni furono i più pesanti soprattutto per l’orario, Emma era molto precisa e pignola, pretendeva tanto impegno, ma era simpatica e veramente affabile, senza dimenticare il suo abbigliamento, indossava una casacca corta di solito bianca o rosa che lasciava intravedere le sue forme. Un giorno capitò qualcosa di strano, notai che la casacca di Emma aveva qualche bottone slacciato ed ogni volta che si piegava per prendere qualcosa dal frigo le sue cosce rimanevano completamente scoperte e con uno sguardo più attento notai anche il suo perizoma nero, ma non solo questo, mi accorsi anche che non indossava il reggiseno ed attraverso la sua cappa bianca potevo scorgere i suoi splendidi capezzoli, mi eccitai
all’inverosimile, e visto che ancora per alcune ore nel locale saremo stati soli, pensai mi stesse provocando, mi avvicinai a lei mentre stava lavorando, le inizia a baciare i capelli per poi scendere con le mie labbra il suo collo, mentre la mia mano iniziò a palparle il senso
destro e con l’altra la tenevo stretta a me, in modo che potesse sentire quanto era grande la sua eccitazione, poi la mia mano scese verso il pube, ma appena si poggiò sul perizoma, lei si divincolò della mia presa dicendomi ‘che fai! cosa ti sei messo in testa ma sei
impazzito! le risposi ‘scusami non volevo certo farti del male, pensavo di piacerti’ – ‘hai pensato male, non metterti strane idee in testa ed ora continuammo a lavorare’, ci rimasi male pensavo di piacerle sul serio, comunque continua a lavorare, pensando e ripensando al suo abbigliamento e soprattutto al fatto che non mi
rifiutò immediatamente ma solo quando le stavo per toccare la fica.

Il mattino dopo, per farmi ‘perdonare’ decisi di andare a lavorare un’ora prima per far lavorare meno Emma, avendo anch’io le chiavi del locale,
era ancora buio per strada le strade deserte, entrai nel bar e mi chiusi dentro per evitare che entrasse qualche ragazzino scocciatore all’uscita della discoteca, appena entrai nel laboratorio che era situato sul retro rimasi bloccato per lo stupore: Emma sdraiata sul banco di lavoro in acciaio con la cappa completamente aperta, i capelli sciolti senza la sua immancabile cuffia senza reggiseno, e con il perizoma tirato giù alle caviglie, con le dite che giocavano con il suo clito e si infilavano su e giù
dentro la sua fica, nel silenzio del laboratorio si sentono i suoi flebili gemiti di piacere, era talmente presa dal suo piacere che non si accorse immediatamente della mia presenza, appena se ne accorse si bloccò e con guardo pieno di stupore mi disse’che ci fai già qui, pensavo di essere sola’ tentando di giustificarsi mi avvicinai a lei e
sfiorandole la mano impiastricciata dai suoi umori le dissi ‘continua ti prego, sei splendida’, lei ricominciò il lento movimento delle sue dita, mentre la mia mano iniziò ad accarezzarle i capelli, la bacia passionalmente e lei ricambio il mio bacio…..
Mi chinai di fronte a lei, si fermò togliendo le dite ed aspettando che iniziassi ad assaporare il suo frutto più bello, iniziai a succhiarle il clitoride, per poi leccarle completamente la fica, era completamente bagnata, aveva un sapore ed un odore inebriante, nelle mie narici sentivo l’odore di una donna vogliosa, tanto forte da
coprire gli odori dolci della pasticceria, lei gemeva di piacere, iniziai a masturbarla continuando a giocare con il suo clito, inizio a gemere sempre più forte incitandomi a continuare’ siiii daiiiii continua sei bravissimo, mi fai venireeeee godo godo così così vengoooo ohhhh’ un ultimo urlo stozzato per non farsi sentire da tutto il condominio soprastante il laboratorio, mi alzai la guardai negli occhi e mi baciò passionalmente poi mi disse ‘non voglio che qualcuno pensi che sia una troia, sono mesi che non scopo e ne avevo una gran voglia, e poi tu mi piaci molto, sai per una madre single non è mai
facile, ecco perchè ti ho rifiutato ieri, poi oggi mi hai beccato che mi toccavo’ e scoppiammo entrambi in una risata poi le dissi ‘ Emma so che sei una donna seria, non ti preoccupare nessuno saprà di cosa è successo oggi’ e lei mi rispose ‘ma oggi non è ancora successo niente e poi mi devo far perdonare per averti trattato male ieri’ detto questo con un sorriso beffardo si inginocchio davanti a me, e mi tirò fuori dai pantaloni il mio cazzo durissimo ed iniziò un pompino indimenticabile, lo succhiava e lo segava contemporaneamente con
grande maestria e passione soprattutto, la lascia fare per un po’, poi la bloccai la feci sedere sul piano in acciaio, la guarda intesamente negli occhi, era veramente bella, bella come non l’avevo mai vista, il
suo naso la sua bocca i suoi occhi, per me in quell’istante era la venere, la donna più bella che io avessi mai visto, in quel momento la desideravo tantissimo, ma volevo godermi lentamente quel momento, cogliere nei suoi occhi e nel suo viso ogni espressione, ogni istante del suo godimento, per cui la penetrai lentamente ed iniziai a scoparla piano piani, guardandole continuamente il suo bellissimo viso, poi però la passione prese il sopravvento su entrambi io iniziai a sbatterla con forza e lei accompagnava i miei movimenti ritmicamente in armonia perfetta, poi le dissi ‘Emma sto per venire’ ‘fermati’ rispose ‘non prendo la pillola’, mi fermai lei con un gesto inequivocabile, scese dal piano di lavoro, appoggiandosi con le mano dandomi le spalle, senza dire una parola portai il mio cazzo verso il
suo orifizio, grazie ai suoi umori era abbastanza lubrificato ed entrò subito, anche se inizialmente fece un po’ di resistenza, probabilmente era un po’ che non praticava il sesso anale.
Inizia a spingere prima lentamente sempre più forte, i suoi gemiti non erano forti, ma si capiva da come si muoveva che godeva come una pazza, poi ad un tratto mi disse ‘vengooo tesoro sei bravissimooooo’, estrai il mio cazzo ancora duro dal suo culo, lei si girò di inginocchiò davanti a me ed inizio a segarmelo davanti alle sue
bellissime tette dopo pochi colpi energici le sborrai tutto il mio seme addosso, soprattuto sul petto.

Mi inginocchia davanti a lei ed inizia a baciarla passionalmente, mi aveva appena regalato emozioni veramente rare, solo donne come Emma riescono a farti godere così tanto.

franc.notte@yahoo.it

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