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Racconti Erotici Etero

La professoressa Santarelli

By 20 Settembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Patrizia Santarelli &egrave la classica professoressa d’italiano che tutti avremmo voluto avere.
Trentasei anni portati alla grande,sposata senza figli,sempre elegante senza mai esagerare.
Una di quelle insegnanti che si guadagna il rispetto senza bisogno di minacce o altro.
Ha iniziato ha insegnare nell’istituto insieme a me con la differenza che lei ha ben più esperienza del sottoscritto. Inutile dire che ha ricevuto le avance di tutto il corpo insegnanti di sesso maschile me e stranamente Giorgio esclusi,dando due di picche come se piovesse.
Quello che non sopporto,e non solo io,&egrave che in ogni momento libero non fa altro che parlare del suo splendido marito e di come siano una coppia perfetta.
Si &egrave arrivati a quel periodo che precede gli scrutini,quando la scuola &egrave ormai chiusa e si dovrebbe cercare di tirare le conclusioni su un anno d’insegnamento. Mi sono recato all’istituto più per farmi vedere che per altro,ormai avevo già preparato da tempo le valutazioni sui miei alunni,ma avendo il contratto in scadenza ci tenevo a fare il bravo insegnante anche se la direttrice mi ha già confidato che oltre alla conferma mi avrebbe fatto quello a tempo indeterminato per farmi stare più tranquillo.
Me ne stavo in sala insegnanti a rileggermi i miei fogli quando arriva la Santarelli con un sorriso formato tessera.
“Ciao Marco cosa fai qui ?”
“Do l’ultima occhiata alle valutazioni,dopodomani iniziano gli scrutini e non voglio fare la figura del debuttante allo sbaraglio.”
“Ma che bravo,però un caff&egrave al bar lo accetti.”
“Certamente ormai questi fogli li so a memoria.”
In realtà quell’invito non lo capisco,non c’&egrave mai stata tanta confidenza fra noi due,ma ormai odio la sala professori e qualunque via di fuga &egrave da prendere al volo.
“Allora Marco quanti insufficienti hai in quarta A ?” – Mi chiede con tono cordiale.
“Sei irrecuperabili anche con tutta la buona volontà.”
“Fra questi c’&egrave Torrisi ?”
“Lui ha collezionato una serie di cinque da record non gli posso dare la sufficienza neanche volendo.”
“Vedi io ti vorrei parlare proprio di lui,se per esempio tu lo portassi al sei,sarebbe più facile che venga promosso.”
”Posso chiederti come mai questo interesse ?” – Ora sono proprio curioso e non lo nascondo.
“ E’ un bravo ragazzo e non merita a mio avviso d’essere bocciato.”
“ Dai cerca d’essere più originale in tribunale con un’arringa del genere lo condannano a vent’anni.”
“ No guarda che &egrave vero ha anche avuto dei problemi in famiglia.” – quello che dice non sta in piedi,e poi non &egrave proprio convincente.
“ Patrizia non insegno da una vita,ma non me la racconti giusta dimmi la verità e poi ne parliamo.”
“ Non &egrave facile da dire sono cose un po’ private.” – Mi risponde cominciando ad arrossire.
“ Dai Patrizia tutto quello che mi dirai resterà fra di noi fai finta che sono un prete e ti stai confessando.”
“Va bene te lo dico.”
“Cosa ? “
“Me lo scopo.” – lo sussurra appena come se avesse paura che qualche altra persona la possa sentire.
“Come,cosa hai detto,non penso d’aver capito.” – sono tanto stupito che non riesco a parlare in maniera logica.
“Vedi un giorno sono andata a trovarlo per vedere come mai non riuscisse ad essere costante negli studi,ho avuto un momento di debolezza e siamo finiti a letto. Per me &egrave stata un’esperienza unica,mio marito &egrave stato il primo e fino ad allora unico uomo,e così abbiamo continuato a vederci ogni tanto e a fare sesso.” – parla senza alcun tono di voce particolare,come quando si ci confessa al prete e si aspetta l’assoluzione.
Mentre parla gesticola nervosamente col cucchiaino del caff&egrave,&egrave in imbarazzo e non riesce totalmente a nasconderlo,ma ormai si &egrave scoperta e voglio approfittare dell’occasione.
“Ora capisco tutto questo tuo interessamento.” – e penso all’anima della santarellina.
“Allora gli darai la sufficienza ?” – più che una domanda &egrave una preghiera
“Patrizia a questo mondo nessuno fa niente per niente.” – Ormai ho riacquistato la padronanza della parola dopo la botta iniziale e cerco d’avere un topo freddo e distaccato.
“Cosa vuoi dimmi,non mi chiedere grosse cifre di denaro perché non le ho,ma vedrò di fare il possibile.”
“I soldi non mi interessano,voglio qualcos’altro.”
“E cio&egrave ?”
“Te. – Le dico nella maniera più semplice che esista. “
“Ma sei matto ? Questo &egrave un ricatto in piena regola per,chi mi hai presa. – Mi ribatte sdegnata,dev’essere incazzata nera per la mia proposta e cerca di prendere tempo,ma non glielo concedo e controbatto subito.
“Dai adesso non fare la santarella non te lo puoi permettere,a questo punto non dovrebbe costarti molto mettere un altro corno a tuo marito e poi potrebbe anche piacerti.”
“Sei proprio il maiale che pensavo,già uno che &egrave amico di quel Giorgio.”
“Patrizia non puoi permetterti di farmi la morale quindi cambia disco,sì o no.”
“Va bene non ho alternativa.” – Ha ceduto come credevo e mi sento il padrone del mondo,presto mi porterò a letto quella che &egrave stata soprannominata “la Monaca” e già mi pregusto il tutto.
“Una cosa sia ben chiara,se hai intenzione di fare la statua di marmo non ti alzare neanche da quella sedia,o fai le cose per bene o non se ne fa niente.” – voglio essere sicuro di farmi una bella scopata e non d’avere un rapporto come quelli con le puttane di strada.
“D’accordo andiamo,però a casa tua,se non sbaglio non abiti lontano.”
Pago i caff&egrave e ci avviamo verso casa mia. Durante il tragitto lei non dice una parola,cammina col capo chino,ma non m’importa ho altri pensieri per la testa e sono tutti sconci.

Arrivati a casa lei inizia a guardarsi intorno come una persona che guarda l’appartamento che deve acquistare.
Io la lascio fare poi visto che continua a stare zitta le prendo la testa tra le mani e la bacio.
Lei &egrave colta alla sprovvista,non si aspetta che voglia subito passare al sodo,ma rimane fredda come un’equazione matematica.
Ho quasi voglia di buttarla fuori di casa,ma non demordo deve pur avere qualche punto debole.
Quando arrivo alle sue piccole orecchie sento un fremito,comincio allora a mettermi in bocca i lobi e a succhiarli,vuoi vedere che ho trovato il suo punto debole.
Più agisco sulle orecchie più si scioglie come neve al sole,ora sento le sue mani che passano sulla mia schiena e alla fine ci baciamo questa volta sul serio.
Le lingue si intrecciano in giochi senza fine,adesso e calda e sensuale come una vera amante.
Iniziamo a spogliarci a vicenda fino a che tutti i nostri abiti sono sparsi sul pavimento.
Ci sdraiamo sul tappeto e mi metto al suo fianco. Riprendo a baciarla mentre la mano corre su su un seno. I capezzoli sono già duri e li stringo piano con l’indice e il pollice. Poi mi ricordo del suo punto erogeno e con la bocca torno al suo orecchio leccandolo e baciandolo a lungo.
Patrizia non fa nulla se non accarezzarmi la schiena con la mano libera,vuole godersi i preliminari e la cosa non mi dispiace.
Sarà il caldo o qualcos’altro,ma cominciamo a sudare e la sua pelle assume un gusto diverso ancora più eccitante e desiderabile.
La mia mano scivola verso il basso fino ad arrivare al suo sesso. Lei apre le cosce per permettermi di agire al meglio e ora ho tutta la sua fica nella mia mano. Non &egrave depilata,ma calda e bagnata e come il dito le passa in mezzo le labbra si aprono come un fiore.
Le prendo il clitoride fra le dita,&egrave grosso come non ne avevo mai visti in tutta la vita e non resisto a guardarlo da vicino. Mi accuccio sotto di lei e la lecco avidamente,cominciando dalle grandi labbra che sono anche loro di dimensioni notevoli. Quando le metto due dita dentro la sento venire,ma continuo fino a quando non apre finalmente bocca per parlarmi.
“Scopami Marco,non resisto più.” – E’ caldissima,parla come se fosse l’incarnazione del sesso,ma non ho fretta,voglio godermela per bene,
“Non ci penso proprio devi supplicare il mio cazzo.”
“Ti supplico,mettimelo dentro,lo voglio.”
“Più l’aspetti più godrai.”
Riprendo il mio lavoro di lingua e dita ormai &egrave un lago e fatico a prendermi tutti i suoi umori.
Fatico a tenerle le gambe aperte fra i suoi gemiti di piacere che hanno raggiunto picchi altissimi.
Vorrei continuare all’infinito a leccarle la passera,ma sotto sto esplodendo tanta &egrave la voglia di farla completamente mia.
Poi non resisto più e scivolandole sopra le entro dentro.
“Si dammelo tutto.” – mi chiede con voce da vera troia in calore.
“Eccotelo.”
“Scopami come vuoi,ma non mi venire dentro.”
Le prendo la testa fra le mani e comincio a baciarla anche perché fa un casino incredibile e non voglio farmi sentire da tutti i vicini. Le sue mani sono adesso sul mio fondoschiena e lo stringono ritmicamente andando dietro alla mazza che ha dentro.
E’ una cavalcata selvaggia,&egrave tanto bagnata che tarda a venire,ma ad un orgasmo ne segue presto un altro e io cerco di trattenere il mio al massimo delle forze.
Non ho mai visto una donna godere tanto soprattutto di quell’età,ma Patrizia &egrave scatenata sotto di me,mi stringe il culo o mi graffia la schiena,ma non &egrave mai totalmente passiva.
Alla fine sento che sto per venire e tiro fuori il cazzo e dopo due colpi di mano le vengo sulle tette e scivolo all’indietro.
L’ex monaca tarda a riprendersi,&egrave stravolta,ma quando lo fa prende il mio seme dalle tette e se lo porta alla bocca.
“Ha un buon sapore,chissà com’&egrave alla fonte ?” – Mi piace sempre di più,&egrave provocatoria quel giusto per eccitarmi all’infinito.
Finito di pulirsi il seno si mette fra le gambe con la testa e prende a leccarmi il pene,poi lo prende in mano e con la lingua scende sui testicoli.
In poco tempo il cazzo torna in erezione e non tarda a prenderlo in bocca.
2Ora ti farò godere io,&egrave una promessa.” – Mi dice con uno sguardo che sprigiona erotismo.
“Sono sicuro che saprai mantenerla.”
Il mio bastone &egrave ora pieno di saliva,vorrei che si impalasse da sola ma non le dico niente sono curioso di vedere cos’ha in mente.
Finalmente si muove dal basso e si siede sulle mie cosce tenendo il cazzo in mano.
“Vuoi che ti monti giovane maiale ?”
Non &egrave una vera domanda &egrave più una sfida personale,vuole dimostrarmi che non &egrave una sprovveduta,anche se non la capisco.
“Non aspetto altro.” – Ho voglia e lei lo vede benissimo.
“Ti accontento subito.”
Comincia a sfregarsi il cazzo sulla fica bagnandolo ancora di più,poi all’improvviso lo punta sul buco del culo e inizia a farlo entrare solo che a metà si ferma.
“Ce l’hai troppo grosso,mi brucia.” – Mi dice con una smorfia di dolore vero.
“Se lo vuoi devi soffrire,ma poi vedrai come godi.”
“Non ci riesco,mi fa male.”
Allora la prendo per i fianchi e comincio a spingere dal basso,le scivolano alcune lacrime fino a quando non &egrave tutto dentro. Il suo buco &egrave stretto e questo mi fa godere ancora di più anche se adesso &egrave ferma sopra di me.
Poi prende a muoversi molto lentamente,ma ormai non piange più e i gemiti di dolore si trasformano in quelli di piacere.
Le allungo una mano sulla fica per eccitarla ancora di più,non che sia semplice,ma m’impegno perché non voglio fare quello che ci mette solo il palo.
Patrizia comincia ad aumentare il ritmo,ormai il buchetto ha ceduto e il cazzo scivola dentro e fuori più facilmente. La sento godere con tutti i muscoli,la faccia ha assunto un’espressione d’estasi mentre mi fa sentire tutto il suo piacere.
Vorrei baciarla,dirle grazie non so per cosa,ma rimango fermo,sotto di lei fino a quando non arriva l’apice. Senza dirle nulla o darle qualche preavviso le vengo dentro,lei rallenta e lo sperma scorre sul pene bagnandola ancora di più.
Patrizia continua a montarmi nonostante sia venuto,lo fa piano come per non far finire mai quel momento magico,poi si ferma anche lei,sfinita,ma felice.
Con gli occhi che le brillano di gioia mi chiede se mi &egrave piaciuto,ovviamente rispondo di si e ci mancherebbe. Si alza e si gira mettendomi il culo in faccia.
Prendiamo a pulirci a vicenda con la lingua poi va a prendere due sigarette e dopo averle accese me ne porge una sdraiandosi al mio fianco.
“Vedi Marco non vorrei che ti facessi qualche idea sbagliata sul mio conto.” – Inizia con una voce che esprime preoccupazione,ma conoscendo il nostro ambiente di lavoro,pieno di finti moralisti,la capisco.
“Patrizia sono l’ultima persona al mondo che si può permettere di dare dei giudizi.”
“Però vorrei raccontarti qualcosa di me,mi prometti di non interrompermi ?”
“Certo sono tutto orecchi,però mettiamoci sul divano o mi si spezza la schiena.” – Mentre lo dico faccio una smorfia di finto dolore,lei ride di gusto,poi l’aiuto ad alzarsi.
Ci accomodiamo sul divano,che rispetto al tappeto mi sembra la cosa più comoda del mondo.
“Allora devi sapere che mio marito &egrave stato anche il mio primo uomo,non che sia arrivata vergine al matrimonio,ma non ho mai avuto un termine di paragone. Sapevo che non era molto dotato,più che altro sentendo i commenti di qualche collega un po’ porcella,ma non m’importava molto,lo amo ancora tantissimo,solo mi sentivo sempre più incuriosita dagli altri.”
“La curiosità &egrave una brutta bestia.” – Detto da me &egrave più che sicuro.
“Fammi continuare,ti prego. Poi arrivò Torrisi e nonostante quel suo atteggiamento da bullo di periferia,o forse proprio per questo,mi sono subito sentita attratta da lui e alla fine o ceduto alle mie voglie ho fatto l’amore con lui. Solo che &egrave ancora ragazzino quindi inesperto,ha si una mazza discreta,ma consuma un sacco di preservativi.”- E ci mettiamo a ridere. – “Alla fine sei arrivato tu,quando mi hai fatto la proposta di venire a letto per salvare il mio giovane amante ti avrei ucciso solo che ci tengo troppo a lui e ho ceduto. All’inizio non riuscivo a sbloccarmi poi mi hai toccato le orecchie e quando qualcuno lo fa non resisto un attimo mi eccito troppo e mi sono lasciata andare.”
“Scusa se te lo dico ma dopo mi &egrave sembrato che volevi dimostrare qualcosa più a te stessa che a me” – Le chiedo il più gentilmente possibile,non voglio offenderla e certo di essere più che cauto.
“Vedi in sala professori quando ci sono un paio di colleghe che non ti nomino &egrave solo un parlare di cazzi,fiche e culi. Io ho avuti rapporti anali solo con mio marito,ma lui quando lo mette li viene subito ed ero curiosa di sentirne uno grosso dentro come nei loro racconti. E se non era per te ero ancora li in cima a cercare di farlo entrare.”
Ora rido solo io,ma la risata si sa &egrave contagiosa e anche lei ci scherza sopra.
Nel frattempo le sigarette si sono finite mentre io continuo a guardarla negli occhi.
“Patrizia hai ancora un po’ di tempo” – Le chiedo a bruciapelo.
“Si perché ?”
“Perché ora andiamo in camera da letto e ricominciamo.”
La prendo in braccio fingendo che non riesca a sollevarla e andiamo in camera a fare l’amore fino a tardo pomeriggio,poi se ne deve andare.
Prima di uscire di casa mi da un bacio sulla guancia e mi sussurra.
“Penso che ti verrò a chiedere altri favori.”
E sorridendo torna a casa sua

A presto un nuovo racconto
“Villaggio turistico 1 – Paula”

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